d'après la version italienne de Riccardo Venturi d'une
Chanson allemande – Solang die Mörder – Ernst Busch – 1967
Poème russe Пока убийцы ходят по земле (1965) - : Jewgeni Jewtuschenko - Evgueni Aleksandrovitch Evtouchenko
Version allemande: Wladimir Wischnjak
Musique: Eduard Kolmanowski
M'est avis, dit Lucien l'âne, que j'ai déjà entendu une chanson qui ressemble à celle-ci par le thème central de l'enfant brûlé dans un camp qui s'envole en fumée...
En effet, Lucien l'âne mon ami, il y a bien une chanson qui raconte une histoire d'enfant brûlé dans le four d'un camp d'extermination et qui s'envole en fumée... Il s'agit d'une chanson de Francesco Guccini, intitulée Auschwitz et j'en avais fait une version française, moi aussi. Principalement, car cette chanson m'avait ému. Mais celle-ci parle de Dachau... et puis, elle est nettement plus dure ; c'est une chanson de haine et qui appelle... (continua)
Battendo le mani alle bombe su Gaza: la vergogna sionista
di Baruda
Questa foto parla da sola e racconta tutto quello che in questi giorni di attacco su Gaza avrei voluto scrivere, senza averne modo alcuno.
Senza vergogna, con la faccia tosta di sentirsi anche sotto assedio, loro che hanno reinventato la parola assedio. Quelli che vedete son cittadini israeliani di Sderot, una delle città che dovrebbe vivere sotto il terrore dei missili di Hamas, delle specie di scuregge mosce spesso abbattute prima che la loffa faccia anche solo rumore.
Il cinema a Sderot non è chiuso per il pericolo missili ma perchè c’è di meglio per la sua popolazione, senza vergogna alcuna: si sale in collina, in una collina già stuprata e derubata, per osservare, bere, sorridere ed applaudire all’ennesimo massacro sulla striscia di Gaza.
Una foto che urla da sola, “che non tiene scuorn” come direbbero i miei... (continua)
Non dobbiamo dimenticare che la strage in corso a Gaza ad opera di Israele non è una risposta ai razzi-loffa di Hamas, i cui lanci avevano raggiunto il loro minimo storico nel 2013 e nei primi mesi di quest’anno (solo 41 l’anno scorso, contro i 2.248 del 2012, solo sporadici a marzo e giugno scorsi, fonti QassamCount e IDF Blog, il blog dell’esercito israeliano) ma di una sanguinaria punizione collettiva in risposta al sequestro avvenuto nei pressi di Hebron di tre giovanissimi israeliani (Eyal Yifrah, 19 anni, Gil-Ad Shayer e Naftali Yaakov Frenkel, entrambi di 16) poi ritrovati orribilmente assassinati. Sullo sfondo dell’episodio un clamoroso sciopero della fame dei detenuti palestinesi nella carceri israeliane, il riavvicinamento tra Hamas e OLP, la giornata di preghiera in Vaticano, presenti il Papa e i presidenti Shimon Perez e Abu Mazen... Insomma, i palestinesi rischiavano di passare... (continua)
In realtà l’opuscolo cui si accenna nell’introduzione è un vero e proprio volume. Si tratta de “I giorni cantati. Cultura operaia e contadina a Roma e nel Lazio”, a cura del Circolo Gianni Bosio di Roma, pubblicato nella collana “Quaderni di cultura e classe”, 25, Gabriele Mazzotta editore per l’Istituto Ernesto De Martino, luglio 1978.
Carissimo Riccardo, credo che ogni volta che ci siamo visti ti sia accaduto prima o poi di parlarmi della tua zia. Sapendola così connessa a te, lasciami dire che un po' del tuo dolore arriva anche a me. Poco importa se la vita di chi se ne è andato è stata lunga, se nell'andarsene lascia tanto vuoto. Ti abbraccio, Riccardo, e sta' molto vicino alla tua mamma.
Gian Piero Testa 13/7/2014 - 21:13
Un abbraccio forte, Rick
Ho fatto del mio meglio, e anche se la esecuzione scarseggi, una melodia c'è, da stornello, almeno così era concepita : D
Stammi bene
Salud!
Carissimi Gian Piero e Krzystof, non sono potuto nemmeno andare ai funerali di mia zia, non potendomi allontanare da Firenze. Con le vostre parole e con la vostra musica mi avete aiutato a fargliene di speciali, una cosa che -tra le altre- a lei avrebbe fatto un piacere immenso. Non ho e non posso nemmeno avere delle parole appropriate per ringraziarvi, ma capirete anche che in questi giorni mi si affollano in testa tanti e forse troppi ricordi. Mi chiedo che impressione mi farà tornare in quella casa e trovarla vuota, ma ci dovrò fare l'abitudine. E la vita, in fondo, è tutta una serie di case che si svuotano. Non mi riesce dire altro.
È stato il mio ginnasio di provincia
i lirici del Pontani trafugati
perché ho gettato lo scudo, son fuggito
al G8 di Genova – di plexiglas
c’era scritto el durito, se ne fregia
uno degli sbirri, a casa sua
Più che mai attuale oggi, con l'ONU che dice "I morti di Gaza sono civili al 70%" come se invece di essere l'ONU fosse l'ISTAT.
P.S. non è "e i mandanti di morte guardano la realtà" ma "e i mandanti di morte GUIDANO la realtà". Cambia, e non poco ... :-(
Traduzione dell'anonimo (divertente?) commentino di cui sopra:
"Questa canzone da handicappati l'ha scritta qualche muso giallo comunista incazzato"...
Gook - che noi traduciamo con muso giallo - è un termine statunitense in slang militare coniato alla fine dell'800 durante la guerra filippino-americana. Originariamente designava le prostitute filippine di basso livello, quelle da truppa, ma poi venne esteso a tutti i nativi. Ma comunque "gooks" erano chiamati anche i nicareguensi durante l'occupazione del Nicaragua (1912), o gli haitiani durante quella di Haiti (1914), niente affatto dei "musi gialli" (però gook può anche significare fango, fanghiglia). Altri maledetti gooks (questa volta inequivocabilmente gialli) vennero combattuti nel Pacifico e infine atomizzati nel 1945... Ma nonostante "Fat Boy" quelli continuavano a spuntare dappertutto: gooks in Corea, gooks in Vietnam... e questi, oltre che dei maledetti gooks, erano pure degli sporchi commies!
Ah, quanto hanno dovuto lottare i nostri gloriosi marines per portare la pace su questa tormentata Terra!
Per me è stato il più grande contrabbassista che il jazz abbia avuto, ho sempre seguito anche tutte le sue collaborazioni: il suo suono era unico, riconoscibile immediatamente, poesia che rendeva prezioso e bello qualsiasi brano. Ed era proprio quello che si era prefissato quando imbracciò lo strumento, visto che la poliomelite gli aveva impedito di continuare a cantare. Ora il suo spirito ha raggiunto quello di Don Cherry.