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All About Preachers

All About Preachers
[1973]
Parole e musica di Utah Phillips.
Nel songbook “Starlight On The Rails and Others Songs – The Golden Voice of the Great Southwest”, raccolta di canzoni scritte da Bruce ‘Utah’ Phillips tra anni 60 e primi 70.

“E’ tutto previsto nei piani di Dio. Saremo tutti insieme lassù in cielo”. Frasi simili, pronunciate brandendo la Bibbia di fronte alle vedove e agli orfani di minatori ed operai morti sul lavoro, hanno fatto spesso di preti e predicatori il braccio “celeste” di padroni e sfruttatori…
Here comes the preacher with his long black coat
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/5/2014 - 10:07
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Starving to Death on a Government Claim

anonimo
Starving to Death on a Government Claim
[seconda metà 800]
Versi di anonimo agricoltore giunto in Kansas durante la corsa all’Ovest.
Conosciuta in molte versioni e con titoli diversi, come “Lane County Bachelor”, “Greer County Bachelor” e “The Alberta Homesteader”.
Sulla melodia della giga irlandese intitolata “The Irish Washerwoman”.
Testo trovato sulla Raymond’s Folk Song Page.
Trovo la canzone, interpretata da Sam Hinton (1917-2009, folksinger, armonicista nonché biologo marino), nella compilation intitolata “American Folk Singers And Balladeers” pubblicata nel 1964.

A partire dal 1860, ma soprattutto dopo la fine della Guerra Civile, il governo federale statunitense varò una serie di “Homestead Acts” con cui venne incentivata la colonizzazione dei territori dell’Ovest. Immigrati di ogni nazionalità, avventurieri, afroamericani liberi, reduci che avevano perso tutto nella guerra o che non erano riusciti a reinserirsi una... (continua)
My name is Frank Taylor, a bach'lor I am
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/5/2014 - 08:49

Secret, secret

Secret, secret
Secret, secret

Canzone française – Secret, secret – Marco Valdo M.I. – 2014

Le Livre Blanc 3

Opéra-récit contemporain en multiples épisodes, tiré du roman de Pavel KOHOUT « WEISSBUCH » publié en langue allemande – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1970 et particulièrement de l'édition française de « L'HOMME QUI MARCHAIT AU PLAFOND », traduction de Dagmar et Georges Daillant, publiée chez Juillard à Paris en 1972.

Voici donc, Lucien l'âne mon ami, le troisième épisode de cette curieuse histoire d'Adam Juracek, l'homme qui vainquit la pesanteur. Il te souviendra – on le sait par la déposition du professeur de physique au commissariat, celle qui se termine par

« Pourquoi ? Ô pourquoi t'ai-je quittée Elisabeta ?
Pour ce merdeux de Newton ... »,

il te souviendra donc qu'Adam était monté au plafond en plein conseil de professeurs du lycée de K, où il enseigne la gymnastique et... (continua)
De là-haut, hého, de là-haut
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/5/2014 - 21:17
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Malicorne: Landry

Malicorne: Landry
Tradizionale / Traditionnel
Arrangiamento / Arrangement: Malicorne
Album: Malicorne 1 (Colin) [1974]


Dietro Landry

Le canzoni popolari sono spesso, per così dire, “on the border”. Anzi, stanno su confini talmente numerosi che non è spesso possibile inquadrarle precisamente; ed è la loro caratteristica più importante. A meno che non si tratti di brani descrittivi dedicati a un fatto preciso (cronachistico o storico), quasi sempre trasfigurato dalla trasmissione orale, le canzoni del popolo, e nella fattispecie del popolo rurale, dei contadini, parlano in realtà di tutto un mondo e della sua vita. Ora con leggerezza, ora con tragicità, ora con crudeltà, ora con amore, ora con ironia; ma sono tratti che, quasi sempre, si incrociano. Non è raro, ad esempio, trovare accenti ironici in una cupa ballata di assassinio, oppure una canzone apparentemente leggera dalla quale, con semplici accenni,... (continua)
À Landry petit village, y a des filles à marier
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/5/2014 - 20:24
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The Miner's Lullaby

The Miner's Lullaby
[1973]
Parole e musica di Bruce 'Utah' Phillips.
Nel quadruplo disco compilativo intitolato “Starlight On The Rails: A Songbook” pubblicato nel 2005.

Lavorando per la società storica di Salt Lake City, ad Utah Phillips capitò di fare un sopraluogo in un villaggio di minatori abbondonato all’inizio del 900. Quasi tutto era rimasto fermo ad allora, intatto. In una drogheria, fra le mercanzie e gli oggetti ancora allineati sugli scaffali, Utah Phillips trovò alcune piccole scatole di metallo ermetiche da portarsi alla cintura. Scoprì che si trattava di contenitori per fiale di morfina che i minatori si portavano in galleria per potersi suicidare nel caso fossero rimasti intrappolati in galleria in seguito a frane, esplosioni ed incidenti. Una pratica consueta, di cui però non si poteva parlare, essendo molte famiglie cattoliche, religione che condanna come peccato imperdonabile alzare la mano su sé stessi…
Once, long ago, he was handsome and tall
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/5/2014 - 17:10
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Misery Is the River of the World

Misery Is the River of the World
[2002]
Testo e musica di Tom Waits e Kathleen Brennan
Nell'album "Blood Money"
Il testo dal sito ufficiale
Misery's the River of the World
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 27/5/2014 - 16:38

Ride Away

Ride Away
[seconda metà dell’800]
Testo tradizionale del Sud degli USA
Arrangiamento e musica di Bruce “Utah” Phillips (1973)
Nel quadruplo disco compilativo intitolato “Starlight On The Rails: A Songbook” pubblicato nel 2005.

Una canzone che Utah Phillips ascoltò dalla voce di un’anziana donna in qualche Stato del Sud.
Una giovane donna, rimasta sola ad accudire un vecchio in una villa ormai decadente nel Sud degli USA, risponde ad una lettera del suo amato che è partito in cerca di fortuna all’Ovest…

In apparenza si tratta solo di una storia di amore e di abbandono ma in realtà racconta di quali furono le conseguenze della Guerra Civile americana (1861-1865), la cruenta guerra fratricida che causò più di 600.000 morti e 400.000 feriti. I reduci della Confederazione sconfitta spesso non avevano nemmeno più una casa o una proprietà dove tornare e ricostruirsi una vita: i reduci dell’Unione vittoriosa... (continua)
Remember the morning got spurred your great stallion
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/5/2014 - 16:27
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It Could Be a Wonderful World

It Could Be a Wonderful World
[anni 50]
Parole di Lou Singer (Louis C. Singer, 1912-1966), songwriter newyorkese.
Musica di Hy Zaret (Hyman Harry Zaritsky, 1907–2007), liricista e compositore newyorkese.
Nel disco di Pete Seeger del 1963 intitolato “Children's Concert At Town Hall”
Incisa anche dalla folksinger Rosalie Sorrels nel suo disco intitolato “Somewhere Between” del 1964.
If we could consider each other
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/5/2014 - 13:38
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Il gioco dei grandi

Il gioco dei grandi
1999
Grazie di tutto
Giocano con te ma non ti vedono
(continua)
inviata da Donquijote82 27/5/2014 - 12:57
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U.S.A.

U.S.A.
1999
Grazie di tutto
I fumi che si alzano da una terra bruciata
(continua)
inviata da Donquijote82 27/5/2014 - 12:49
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Coraggio amor mio

Coraggio amor mio
2009
Aedo malinconico ed ardente, fuoco ed acque di canto vol. III

Un lamento italiano contro la guerra composto probabilmente al tempo della prima coscrizione obbligatoria napoleonica intorno al 1800, frutto sempre della ricerca di Gastone Pietrucci.

Non serve una traduzione in quanto è assolutamente comprensibile.

si trova nel volume Canti popolari romani di Giggi Zanazzo Torino/Roma 1907 (pagina 107, numero 200)

L' informatrice di Gastone Pietrucci è stata Anna Maria Centi Teodosi (1944) che ha sentito questo canto dalla madre Giuseppina Centra Centi (1904-1995) originaria di Montelanico (Roma)
Sei bella nell'occhi
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 27/5/2014 - 12:46
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Goodbye Joe Hill

Goodbye Joe Hill
[1967?]
Parole e musica di Bruce “Utah” Phillips.
Trovo la canzone nel disco della folksinger Rosalie Sorrels intitolato “If I Could Be The Rain” del 1967.

Una canzone dedicata a Joe Hill, il grande agitatore sociale e cantautore ucciso dallo Stato dell’Utah nel 1915, Tom Joad, il protagonista di “The Grapes of Wrath” (“Furore”) di John Steinbeck e poi del film di John Ford, Gene Debs (1855-1926), storico leader dell’Industrial Workers of the World (IWW) ed Ammon Hennacy (1893-1970), cristiano pacifista ed anarchico che fu il fondatore della “Joe Hill House”, casa di accoglienza del Catholic Worker Movement a Salt Lake City presso cui Utah Phillips lavorò per 8 anni.
Goodbye, Joe Hill, we've had some good times here.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/5/2014 - 12:11
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Jesse’s Corrido

Jesse’s Corrido
[1962]
Parole e musica di Utah Phillips (1935-2008), pubblicate nel 1973.
Trovo la canzone, in ordine temporale, nel disco della folksinger Rosalie Sorrels intitolato “If I Could Be The Rain” del 1967, nel disco di Utah Phillips intitolato “El Capitan” del 1975 e nel suo quadruplo disco compilativo intitolato “Starlight On The Rails: A Songbook”.
Anche nel disco collettivo intitolato “Long Gone”, tributo a Bruce “Utah” Phillips realizzato nel 2010.

Una canzone dedicata a Jesse Garcia, un giovane ispanico cresciuto da orfano e finito in galera a Salt Lake City a soli 16 anni per stupro ed omicidio. In prigione Jesse Garcia divenne uno strumento nelle mani dei più forti, che lo usavano come oggetto sessuale e per i lavori sporchi. Quando emerse uno scandalo per un grosso giro di droga all’interno della struttura penitenziaria, Jesse Garcia e un altro ragazzo, tal Rivenberg, furono incaricati... (continua)
On the corners together you’ll find us,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/5/2014 - 11:31
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Vuelvo al Sur

Vuelvo al Sur
(1988)

Parole di Fernando (Pino) Solanas
Musica di Astor Piazzolla
dalla colonna sonora del film "Sur" di Fernando Solanas

Uno dei più famosi brani di Piazzolla, interpretato in origine dal grande cantante di tango Roberto Goyeneche

Scritta per la colonna sonora del film "Sur". Solanas, il regista del film, è anche l'autore del testo, essenziale e commovente.

Il film si svolge nel 1983: in Argentina è appena caduta la dittatura. Floreal, operaio di Buenos Aires, dopo cinque anni può finalmente uscire di prigione. Arrivato davanti alla porta di casa però l'uomo esita ad entrare, temendo che la moglie lo abbia tradito con il compagno di lavoro Roberto. Così preferisce vagare nella notte per la città, accompagnato dal fantasma del suo amico 'El Negro', alla ricerca del suo passato. La mattina il fantasma si dissolve e Floreal torna a riabbracciare la moglie e il suo bambino.

"Sur" parla... (continua)
Vuelvo al Sur,
(continua)
inviata da Lorenzo Maetti 26/5/2014 - 23:28
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Funeral Train (Scofield Mine Disaster)

Funeral Train (Scofield Mine Disaster)
[1973]
Parole e musica di Utah Phillips (1935-2008).
Trovo la canzone nel quadruplo disco compilativo intitolato “Starlight On The Rails: A Songbook”.
Anche nel disco collettivo intitolato “Long Gone”, tributo a Bruce “Utah” Phillips realizzato nel 2010.

Il 1 maggio 1900 a Scofield, Utah, si verificò un’esplosione in un pozzo nella Winter Quarters Mine. Di per sé lo scoppio uccise “solo” 4 minatori ma produsse una spaventosa concentrazione di monossido di carbonio che si diffuse in tutte le gallerie attraverso il sistema di aerazione danneggiato. Il bilancio fu terribile: quasi 250 minatori persero la vita.

E il pensiero va agli oltre 300 (e forse molti di più) minatori turchi uccisi in una miniera di carbone a Soma, mentre Erdogan minimizzava (“questo tipi di incidenti sono cose ordinarie”) e i suoi scagnozzi insultavano e picchiavano i parenti delle vittime e reprimevano le manifestazioni... (continua)
May the first was bright and clear,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/5/2014 - 16:02
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Las primeras compañeras

Segunda Generacion de Insurgentes de la EZLN
Dal blog Espoir Chiapas
En la Tierra mexicana con historias verdaderas,
(continua)
inviata da adriana 26/5/2014 - 16:00
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Al niño guerrillero

Segunda Generacion de Insurgentes de la EZLN
Dal blog Espoir Chiapas
La luna y las estrellas iluminan en la noche,
(continua)
inviata da adriana 26/5/2014 - 15:56
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Los gobiernos traidores

Segunda Generacion de Insurgentes de la EZLN
Dal blog Espoir Chiapas
Compayo, aquí les voy a contar,
(continua)
inviata da adriana 26/5/2014 - 15:51
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Juntos vamos a luchar

Segunda Generacion de Insurgentes de la EZLN
Dal blog Espoir Chiapas
"Vamos, vamos, vamos compañeros,
(continua)
inviata da adriana 26/5/2014 - 15:46
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Tropical de la Radio Amanecer

Segunda Generacion de Insurgentes de la EZLN
Dal blog Espoir Chiapas

"La Radio Amanecer, FM de tu radio,
con programas diferentes, con saludos y complacencias.
La radio transmitiendo canción revolucionaria,
con canciones de amores, música tradicional. "

Caracol 2 de Oventik Zona Altos de Chiapas,
(continua)
inviata da adriana 26/5/2014 - 15:40
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El Mario y la Ruth

Segunda Generacion de Insurgentes de la EZLN
Dal blog Espoir Chiapas
Voy a contar una historia, escuchen bien
(continua)
inviata da adriana 26/5/2014 - 15:22
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Alto a la violencia

Alto a la violencia
[1999]
Nel disco autoprodotto intitolato “Música para la Resistencia”

La citazione introduttiva è tratta dal comunicato dell’Ejército Zapatista de Liberación Nacional (EZLN) intitolato “Estamos como en diciembre del 1993”, datato 8-11 ottobre 1994, ripreso integralmente anche in Declaración de principios.
“Es necesaria una cierta dosis de ternura
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/5/2014 - 14:53
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Free Until They Cut Me Down

Free Until They Cut Me Down
[2004]
Parole e musica di Samuel Beam.
Nell’album intitolato “Our Endless Numbered Day”

L’“Albero del Diavolo” è una grossa quercia secolare esistente (anche se dalle immagini più recenti si direbbe piuttosto morta) nei pressi di Bernards Township, cittadina del New Jersey.
Il grande albero è circondato da un alone di mistero e di lugubri leggende. Pare che il suolo dove cresce sia particolarmente caldo, tanto che la neve non ci si ferma mai, e questo lascerebbe supporre che proprio lì si trovi la porta dell’infermo… Inoltre si racconta (e questo sembrerebbe più reale) che a quell’albero i “klaners” della zona fossero soliti linciare ed impiccare afroamericani e schiavi ribelli.

In questa canzone è un giovane nero a finir linciato per via di una relazione, anzi, forse di un semplice passaggio dato ad una donna bianca: “Quando gli uomini mi porteranno all’albero del diavolo, io continuerò... (continua)
When the men take me to the devil tree
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/5/2014 - 13:27
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The Devil Never Sleeps

The Devil Never Sleeps
[2007]
Parole e musica di Samuel Beam.
Nell’album intitolato “The Shepherd's Dog”
Dreaming again of a train track ending at the edge of the sea
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/5/2014 - 10:30
Percorsi: Il Diavolo
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Declaración de principios

Declaración de principios
[1994]
Parole del Subcomandante Marcos, a conclusione del comunicato dell’EZLN intitolato “Estamos como en diceimbre del 1993”, datato 8-11 ottobre 1994.
Musica di Santiago Feliú (1962-2014), cantautore cubano, fratello di Vicente Feliú.
Nell’album di Santiago e Vicente Feliú intitolato “Ansias del alba”, 1997.

Nei giorni scorsi, durante la commemorazione di José Luis Solís López detto "Galeano", un maestro rurale della base d’appoggio zapatista trucidato nel corso di uno scontro intercomunitario da simpatizzanti del Partito Rivoluzionario Istituzionale, il Subcomandante Marcos – incappucciato come al solito, ma con un’inedita benda pirata su di un occhio - ha annunciato la propria “morte” come portavoce dell’EZLN:

“[…] Y ha dicho que hemos venido, como Comandancia General del Ejército Zapatista de Liberación Nacional, a desenterrar a Galeano.
Pensamos que es necesario que uno de nosotros... (continua)
Es necesario cierta dosis de ternura
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/5/2014 - 10:02
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Dyktator

Dyktator
[1983]
Testo di Bogdan Olewicz
Musica di Zbigniew Hołdys
Nell'album "I Ching"
Il testo trascritto all'orecchio da YT. È facile indovinare a chi si riferiva Olewicz, anche se non si pronunciava il nome del personaggio. Alla memoria di W.J. : )
Świat jest lepszy wtedy kiedy śpię
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 26/5/2014 - 03:46
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Love Has Found a Way

Love Has Found a Way
Album: "Twelve Dreams of Dr. Sardonicus" (1970)

A determinedly optimistic message celebrating the power of love in a world filled by war and other forms of violence. The choice between the gun and the sun is a simple but effective contrast.

altrockchick
Waves are crashing on the sea
(continua)
25/5/2014 - 23:17
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Swordfishtrombone

Swordfishtrombone
[1983]
Testo e musica di Tom Waits
Dall'album "Swordfishtrombones"
Il testo dal sito ufficiale
Well, he came home from the war
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 25/5/2014 - 01:36
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The Kill

The Kill
dalla raccolta di B-side "No, Virginia..." del 2008

Dal "cabaret punk brechtiano" della cantante Amanda Palmer, una canzone ironica ma apertamente politica e ricca di citazioni (Sex Pistols, Clash...), dedicata evidentemente agli Stati Uniti, all'"american way of life" e all'impero militare da George Washington a Bush...

Pat Sajak è il conduttore del programma telesivivo "Wheel of Fortune" quindi "Put Pat Sajak back in office..." vuole essere una critica alle sovrapposizioni tra spettacolo e politica (e pensare che da noi il Berlusca voleva fare Mike Bongiorno senatore a vita...).
I am anarchist
(continua)
24/5/2014 - 22:49

Bruciato in piazza dalla Santa Inquisizione

Antiwar Songs Blog
Bruciato in piazza dalla Santa Inquisizione
“La farina dal Diàul” (La farina del Diavolo), è una canzone del gruppo friulano Braùl che narra la storia purtroppo realmente accaduta di Domenico Scandella, detto “Menocchio” (in friulano “Menòcjo”), mugnaio di Montereale Valcellina, in provincia di Pordenone, che visse nel XVI° secolo. Sosteneva straordinarie tesi sia sull’origine dell’Universo che sulla presenza e il ruolo […]
Antiwar Songs Staff 2014-05-24 19:47:00
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Soldier's Things

Soldier's Things
Dal 1983 questo straordinario artista non ha mai fallito.
E questo è davvero un semplice raccontino devastante: tutta la paura, il sangue, e le esperienze di battaglia di un uomo finite in una scatola del monte dei pegni a un dollaro al pezzo. E nel canto della voce di Tom Waits, ogni oggetto elencato sembra ingrossare sempre più il dolore e rivelare l'inutilità di una qualsiasi guerra, in un qualsiasi luogo, per una qualsiasi causa. Dentro quella scatola c'è il valore di chi è morto in combattimento e il ringraziamento della propria patria.
LE COSE DI UN SOLDATO
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 24/5/2014 - 08:44
Due pezzi che ci riportano ai secoli bui dell'Inquisizione: la storia di Menocchio, mugnaio friulano condannato al rogo come eretico nel XVI secolo, musicata dai Braul, e un'incredibile canzone dei Quilapayún dedicata al processo contro Galileo.

Grazie a Flavio Poltronieri per questi bellissimi contributi.
Lorenzo Masetti 24/5/2014 - 00:49
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Patriot Game

Patriot Game
Avete ascoltato la versione di Tony Coe, contenuta in "Les Voix d'Itxassou"? Se non lo conoscete, procuratevi questo meraviglioso disco militante, credo che ben difficilmente avrete sentito i canti rivoluzionari del mondo suonati così, ve lo garantisco!
Flavio Poltronieri 23/5/2014 - 19:55
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It's A Long Way Down To The Soupline

It's A Long Way Down To The Soupline
Presente nella 30ma edizione del “Little Red Song Book” dell’IWW di Chicago (1968).
Sulla melodia della celebre “marching song” “It's a long, long way to Tipperary” (1914).

Non credo che questa canzone sia degli anni 60, quelli del “Boom”, ma che piuttosto risalga a quelli intorno alla grande crisi del 1929, considerata l’immagine dei lavoratori disoccupati in coda per una scodella di zuppa… Comunque è una bella canzone, divertente e parecchio utopistica (e “luddista”), in cui si immagina un mondo al rovescio dove i lavoratori hanno ottenuto la giornata di quattro ore e la proprietà delle aziende, e dove sono i vecchi padroni a fare la coda alla Caritas…
Bill Brown was just a working man like others of his kind.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/5/2014 - 14:32
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We Have Fed You All for a Thousand Years

anonimo
We Have Fed You All for a Thousand Years
[1918 o 1919]
Canzone di autore anonimo (forse William Dudley Haywood, detto "Big Bill", 1869-1928, dirigente dell’IWW a Chicago), presente nalla 15ma edizione del “Little Red Song Book” dell’IWW (Industrial Workers of The World).
Musica di Rudolf Von Liebich (suppongo un immigrato tedesco a Chicago)
E’ anche il brano che dà il titolo ad un disco di Utah Phillips del 1983.

Big Bill Haywood, che è probabilmente l’autore del testo di questa canzone, è stato un’importante figura del sindacalismo statunitense. Con Arturo Giovannitti e Carlo Tresca fu uno dei protagonisti dello storico sciopero dei tessili a Lawrence, “The Bread and Roses Strike”.

L’ingresso degli USA nella Grande Guerra offrì il pretesto alle autorità per reprimere con ferocia l’IWW, che si era schierato sul fronte anti-interventista: secondo la legge federale del 1917, chiamata “Espionage Act”, 165 membri dell'IWW furono... (continua)
The working class will never be free until it can blow the whistle for the parasites to go to work. The IWW, through organization, can make this possible.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/5/2014 - 13:22
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Scissor Bill

Scissor Bill
[1913]
Versi di Joseph Hillström, nato Joel Emmanuel Hägglund, meglio conosciuto come Joe Hill.
Sulla melodia della popolare “Steamboat Bill” (di Arthur Collins, 1911)
Canzone presente sul “Little Red Song Book”.
Interpretata anche da Joe Glazer e Mats Paulson.

Scissor Bill è il prototipo del lavoratore sfruttato, malpagato, frustrato che invece di provare a capire e di trovare la soluzione nella lotta e nell’organizzazione si rifugia, quando va bene, nel qualunquismo e sennò nel nazionalismo (“L’italia agli italiani!”) nel razzismo (“Sono i negri che ci portano le malattie!”) e nell’odio verso i “diversi”, dagli stranieri (“Sono i rumeni che ci rubano il lavoro!”) agli omosessuali (“Brutto frocio, stammi a due metri dal culo!”)…
Insomma, la manovalanza di ogni fascismo… E infatti questa canzone del grande Joe Hill – “Murdered by the Authorities of the State of Utah, Novembre 19, 1915” – mi ha fatto subito tornare in mente l’altrettanto illuminante Das Lied vom SA-Mann di Bertolt Brecht e Hanns Eisler.
You may ramble 'round the country anywhere you will,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/5/2014 - 12:07
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Soldati

Soldati
Grida nella notte
(continua)
inviata da DoNQuijote82 23/5/2014 - 11:18

Le grand bond au plafond

Le grand bond au plafond
Canzone francese – IL GRANDE SALTO AL SOFFITTO – Marco Valdo M.I.

IL LIBRO BIANCO 1

Opera-raconto contemporanea in episodi multipli, tratta del romanzo di Pavel KOHOUT “WEISSBUCH„ (Il Libro bianco) pubblicato in lingua tedesca – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – nel 1970 e particolarmente dall'edizione francese « L'HOMME QUI MARCHAIT AU PLAFOND », traduzione di Dagmar e Georges Daillant, pubblicata da Juillard a Parigi nel 1972.

Eccomi, Lucien l'asino amico mio, e per contraccolpo anche tu finalmente all'alba di una nuova avventura, di una nuova serie di canzoni scritte specialmente per le Canzoni Contro la Guerra. Non so del resto se quest'attenzione piacerà loro…

E come al solito, dice l'asino Lucien sorridendo, aspetteremo i musicisti… Peraltro, mi chiedo dove si siano nascosti. Forse si sono smarriti nello spazio… Tutto è possibile, se è vero che un uomo può camminare sul... (continua)
IL GRANDE SALTO AL SOFFITTO
(continua)
22/5/2014 - 23:00

La Déposition

La Déposition
La Déposition

Canzone française – La Déposition – Marco Valdo M.I. – 2014

Le Livre Blanc 2

Opéra-récit contemporain en multiples épisodes, tiré du roman de Pavel KOHOUT « WEISSBUCH » publié en langue allemande – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1970 et particulièrement de l'édition française de « L'HOMME QUI MARCHAIT AU PLAFOND », traduction de Dagmar et Georges Daillant, publiée chez Juillard à Paris en 1972.

Lucien l'âne mon ami, j'espère que tu avais suivi et fait attention à la première chanson de ce nouveau cycle du « Livre Blanc » qui s'intitulait « Le Grand Bond au Plafond » où le protagoniste un dénommé Adam se tenait debout au plafond de sa chambre... et amorçait ainsi une révolution, dont le cycle à venir rapportera l'histoire. Il était d’ailleurs tout-à-fait conscient de ce qu'il faisait, cet Adam Juracek, en qui on peut sans doute voir l'incarnation du petit... (continua)
Monsieur le commissaire, je …
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 22/5/2014 - 22:46

Bread and Roses

Bread and Roses
[Intorno al 1912]
Versi di Arturo Giovannitti, (1884-1959), molisano emigrato negli USA, dove divenne sindacalista socialista, dirigente dell’IWW (Industrial Workers of the World) e poeta e dove fu amico di Carlo Tresca, di Nicola Sacco e di Bartolomeo Vanzetti.
Musica attribuita a Giuseppe Adami (1878-1946), che però fu scrittore, commediografo e librettista, non musicista.

Su Political Folk Music, il sito dove ho reperito il testo, si afferma che la poesia sarebbe stata tradotta in inglese da tal Samuel H. Friedman: credo non sia corretto, perchè Arturo Giovannitti era perfettamente bilingue, con ottima padronanza sia della lingua d’origine che di quella acquisita. Inoltre, la poesia in questione deve essere stata composta nell’immediatezza dei fatti di Lawrence del 1912 (“The Bread and Roses Strike”), quando Giovannitti era già un apprezzato dirigente dell’IWW e quindi si rivolgeva... (continua)
Shout the message to the breezes,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/5/2014 - 21:29
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No TAV

No TAV
L'Etat italien mobilise l'antiterrorisme contre des opposants à la ligne grande vitesse Lyon-Turin

Pour en savoir plus : le collectif international Pro No TAV
Marco Valdo M.I. 22/5/2014 - 17:00
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Pitzinnos in sa gherra

Pitzinnos in sa gherra
Questa canzone è stampata nella mia memoria da tre anni e il mitico Andrea Parodi è più in alto di molti altri cantanti come Domenico Modugno, Max Pezzali e Piero Pelù ma pochi lo ricordano per quello che è;
FORZA ANDREA SOPRAVVIVI NEI RICORDI DI TUTTI E PORTACI CONSIGLIO!
22/5/2014 - 16:34

Nenia sannita

Nenia sannita
Versi di Arturo Giovannitti (1884-1959), molisano emigrato negli USA, dove divenne sindacalista socialista, dirigente dell’IWW (Industrial Workers of the World) e poeta e dove fu amico di Carlo Tresca, di Nicola Sacco e di Bartolomeo Vanzetti.
Nella raccolta di poesie intitolata “Parole e sangue” pubblicata nel 1938.
Nel 1974 la “Nenia sannita” fu divulgata in allegato ad un numero della rivista “La Parola del Popolo”.
Testo trovata sul sito della Fondazione Arturo Giovannitti.

Propongo questa splendida, dolorosa e feroce nenia anche se forse non è mai stata messa in musica, dando per scontato che qualsiasi ninna nanna ha per definizione una sua intrinseca musicalità: “Ninna nanna, fanciullo mio bello, per ogni tozzo di pane che m’han dato rendi una botta di coltello… Ninna nanna, cuor mio desolato, muori in galera, muori dannato, scosta via l’ostia e roncola il re.”
Ninna nanna, figlio di mamma,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/5/2014 - 16:00




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