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Respiro d’autore per i dialetti soffocati

Antiwar Songs Blog
Respiro d’autore per i dialetti soffocati
Meno di due mesi fa il sito delle Canzoni contro la guerra lanciava I dialetti soffocati nel regno del rumore, un appello per tradurre Sesto San Giovanni dei Gang nei dialetti italiani. Francamente ci aspettavamo magari che qualche lettore o amico (come è avvenuto a suo tempo per il “Pescatore” di De André) traducesse la […]
Antiwar Songs Staff 2014-01-07 21:59:00
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Gli arbitri ti picchiano

Gli arbitri ti picchiano
[2010]

Album: Buena suerte

feat. Caparezza
Buonasera dallo stadio Olimpico di Libertopoli
(continua)
inviata da DoNQuijote82 7/1/2014 - 15:38
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Stage degli innocenti

Stage degli innocenti
[2010]

Album: Buena suerte
Roba in nero e vai
(continua)
inviata da DonQuijote82 7/1/2014 - 14:27
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Soldatini di pongo

Soldatini di pongo
[2010]

Album: Buena suerte
Dritti in fila i soldatini
(continua)
inviata da DoNQuijote82 7/1/2014 - 14:25
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Stornelli pisani

Stornelli pisani
[1967]
Nel disco “Canzoni per il potere operaio”
Cantano Pino Masi, Piero Nissim e Carla Lantery.
fonte: Il Canzoniere dei Ribelli
Il centrosinistra è un grande governo,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby, The Copypaster 7/1/2014 - 11:22

Ninna Nenni

Ninna Nenni
[1961?]
Parole di Marco Ligini, giornalista e regista, militante della sinistra extraparlamentare, tra gli autori de “La strage di Stato”, controinchiesta del 1970 sulla strage di piazza Fontana.
Sulla melodia de La ninna nanna de la guerra di Trilussa.
Testo trovato su Il Canzoniere dei Ribelli

Canzone composta quando già si profilava all’orizzonte della politica italiana un mostro che ancora oggi alligna: il centro-sinistra. Da parte socialista ne fu artefice il vecchio Nenni, che già accarezzava il sogno fin dalla metà degli anni 50. Dopo la parentesi sanguinosa del Governo Tambroni, la DC godette dell’appoggio di socialdemocratici e repubblicani e della non-belligeranza dei socialisti. Poi nel 1963 anche il rapporto coi socialisti di Nenni divenne “organico”.
E da allora hanno continuato imperterriti a ficcarci l’ombrello nel gnau…
Dormi, dormi, proletario
(continua)
inviata da Bernart Bartleby, The Copypaster 7/1/2014 - 10:59
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Comme dirait Zazie

Comme dirait Zazie
[1966]
Parole e musica di Jehan Jonas
Canzone che dà il titolo all’album d’esordio del geniale cantautore libertario francese, scomparso troppo presto.

Un commentario di Jonas sul mondo dell’epoca, nel pieno della guerra fredda e di quella calda in Vietnam, attraverso la colorita espressione di Zazie, la protagonista del romanzo di Raymond Queneau “Zazie dans le métro” (1959). Venuta dalla provincia a conoscere Parigi, la piuttosto spessa ragazzina era solita manifestare la sua disapprovazione con un bel “Snob mon cul!”.
Le soleil de France
(continua)
inviata da Bernart Bartleby, The Copypaster 7/1/2014 - 08:45
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Havlíčku, Havle

Havlíčku, Havle
Con questa canzone vorrei ricordare la figura di Václav Havel, scrittore e drammaturgo ceco e successivamente presidente della Cecoslovacchia e della Repubblica Ceca, scomparso nel dicembre 2011. Durante il periodo del regime le sue opere teatrali furono quasi totalmente bandite dalle scene nazionali (tuttavia riscossero successo all'estero). Qualche tempo fa ho letto una raccolta di scritti politici di Havel degli anni '70 (pubblicati nella sua patria, logicamente, solo dopo la caduta del regime), tra cui, in primis, Moc bezmocných (Il potere dei senza potere), e sono rimasta particolarmente colpita dalla sua capacità di comprendere i giochi di potere e descrivere con una singolare esattezza le forze sotterranee della politica del regime: cose che magari si analizzano tranquillamente in retrospettiva, ma non è facile coglierle con tale chiarezza mentre succedono. Havel riesce a individuare... (continua)
Mají tě v ohrádce, za mříž tě vsadili
(continua)
inviata da Stanislava 7/1/2014 - 01:17

L'Aviateur

L'Aviateur
L'Aviateur

Chanson française – L'Aviateur – Marco Valdo M.I. – 2014
d'après le reportage d'Alfred Jarry, « La passion considérée comme course de côte » dans Le Canard Sauvage, 11-17 avril 1903.

http://www.franceculture.fr/player/ree...

Dis-moi, Marco Valdo M.I. mon ami, te voilà féru d'aviation, maintenant... S'il y a bien une chose que je ne m'imaginais pas, c'est celle-là. Il faudrait que tu m'expliques...

C'est bien simple, pourtant, Lucien l'âne mon ami. En fait, je ne suis pas vraiment féru d'aviation et si j'ai écrit cette chanson de l'Aviateur, c'est à cause d'une histoire que raconta en son temps Alfred Jarry.

Alfred Jarry ? Le père du Roi Ubu ?, dit Lucien l'âne rigolard. Oh, celui-là, je l'aime beaucoup et je me souviens encore des promenades que nous fîmes tous les deux, tout en conversant – lui à bicyclette et moi, trottinant du côté de Laval en Bretagne.

Oui, c'est... (continua)
Comme chaque année, le jour de la Passion
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/1/2014 - 16:24
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A la matina bonora

anonimo
Durante l’Ottocento erano sorte in tutto il nord Italia (e quindi anche in Friuli) molte filande, dove veniva effettuata l'ultima fase del processo di lavorazione della seta, che comprendeva anche l'immersione dei bozzoli in bacinelle d'acqua molto calda.

Le filandiere (dette in friulano bigatis) si occupavano di questa operazione per 11 -12 ore al giorno rovinandosi le mani e soffrendo pene insopportabili; erano inoltre malnutrite e lavoravano in ambienti malsani. Questo tipo di lavoro era svolto quasi esclusivamente dalle donne che, fin da bambine, venivano sfruttate, maltrattate ed umiliate dal padrone e dai sorveglianti, che le punivano severamente, multandole e sottoponendole a violenze di vario genere.

Le lavoratrici erano coscienti della loro condizione sociale ed erano consapevoli dello sfruttamento a cui erano sottoposte; questo ci viene testimoniato dalla durezza di alcuni regolamenti,... (continua)
A la matin bonora
(continua)
inviata da donquijote82 6/1/2014 - 14:20
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Pick a Bale of Cotton

anonimo
Pick a Bale of Cotton
Pick a Bale of Cotton è una worksong cantata dagli antichi schiavi del sud degli Stati Uniti che lavoravano nelle piantagioni. Essi infatti usavano accompagnare il loro lavoro con dei canti.

Interpretata anche da Leadbelly, Lonnie Donegan, Johnny Cash, ABBA


Pick a Bale of Cotton
From Wikipedia, the free encyclopedia

"Pick a Bale of Cotton" (sometimes "Pick a Bale o' Cotton") is a traditional American folk song and work song first recorded by Texas inmates James "Iron Head" Baker (1933) and Mose "Clear Rock" Platt (1939) and later popularized by Lead Belly (Huddie William Ledbetter). Johnny Cash, as well as others, have released adaptations of the song.

Original lyrics
One of the verses, according to John Lomax's American Ballads and Folk Songs, includes:

Dat nigger from Shiloh
Kin pick a bale o' cotton
Dat nigger from Shiloh
Kin pick a bale a day

Later versions of the folk song... (continua)
Jump down, turn around to pick a bale of cotton
(continua)
inviata da donquijote82 6/1/2014 - 13:57
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Cannibals

Cannibals
da "Golden Heart" (1996), il primo album solista dopo lo scioglimento dei Dire Straits
Well he's daddy's little boy he plays with his toys
(continua)
inviata da DonQuijote82 5/1/2014 - 17:27
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Passa la banda

Passa la banda
[2012]
Parole e musica di Peppe Giuffrida, cantautore, compositore chitarrista, percussionista di Catania.
Nella colonna sonora del cortometraggio «La ricotta e il caffè» diretto da Sebastiano Rizzo, dedicato alla figura dello scrittore, giornalista, drammaturgo, saggista e sceneggiatore catanese Giuseppe «Pippo» Fava, ucciso dalla mafia nel 1984, il 5 gennaio, esattamente 30 anni fa ad oggi.


«Qualche volta mi devi spiegare chi ce lo fa fare, perdìo. Tanto, lo sai come finisce una volta o l'altra: mezzo milione a un ragazzotto qualunque e quello ti aspetta sotto casa...» Pippo Fava.

«La ricotta e il caffè» è il titolo del corto di cui questa intensa canzone di Peppe Giuffrida fa da colonna sonora... Il buon caffè che piaceva tanto a Pippo Fava; la ricotta che in gran quantità gli fu recapitata, insieme a una cassa di champagne, dall’imprenditore Gaetano Graci, pochi giorni prima che... (continua)
Musi neri, muri neri
(continua)
inviata da Bernart Bartleby, detto The Copypaster 5/1/2014 - 14:58
Percorsi: Mafia e mafie
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Message From the Soul Sisters

Message From the Soul Sisters
[1970]
Parole Myra Barnes, in arte Vicki Anderson.
Musica di James Brown e Bootsy Collins.

Un brano storico, una base ossessiva, in loop - costituita da quattro note di pianoforte, un riff di basso, un accenno di fiati - ancora oggi campionata da tantissimi artisti (Lil' Kim feat. Puff Dadd, Gang Starr, Above The Law, Big Daddy Kane, Geto Boys, ecc.), assoli di sax e infuriare di ottoni... E sopra tutto la voce di Myra Barnes, in arte Vicki Anderson, corista della James Brown Revue insieme a Marva Whitney e Lyn Collins, e dal «Godfather of Soul» ritenuta la sua cantante preferita, la migliore di tutte, la migliore di sempre.
E fu proprio il suo mèntore a mettere in musica e a produrre questo «Message From the Soul Sisters» scritto dalla Anderson, che divenne subito un vero e proprio inno «black» del movimento femminista e che fu il più grande successo nella lunga carriera di questa incredibile cantante.
Soul sisters!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/1/2014 - 19:20
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Fa la nâna

anonimo
Fa la nâna
[’800]
Si tratta di una ninna nanna popolare ritrovata nel 1979 a Monghidoro, Bologna, sull'Appennino emiliano, dal ricercatore etnomusicologo e direttore di coro Giorgio Vacchi (1932-2008) che la ascoltò e registrò per la prima volta dalla voce della signora Maria Grillini, classe 1925 (che la cantava in «monghidorese» stretto).
Il canto è sicuramente ottocentesco, perchè una strofa molto simile, ma in piemontese canavesano («Nana, nuncheta, - la mama è andaita a messa, Papa l'è anda a Türin - a cumprar dei büratin»), viene riportata da Costantino Nigra nel suo «Canti popolari del Piemonte» del 1888. Per il resto, si tratta quasi sicuramente di un canto «endemico» di quella zona dell’Appennino emiliano. L’ultima strofa, in italiano, potrebbe essere un’aggiunta successiva.

All’inizio pensavo di proporre questa magnifica ninna nanna (ascoltatela nella versione dei cantori sardi del coro... (continua)
Fa la nâna la mî cuchètta
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/1/2014 - 17:18

Inno della Banda Patrioti della Maiella

anonimo
Inno della Banda Patrioti della Maiella
[1944]
In «Canti della Resistenza italiana», a cura di Anton Virgilio Savona e Michele L. Straniero, 1985.

C’è una ridondante iconografia resistenziale che ci mostra sempre i partigiani su vette immacolate farsi largo tra metri di neve, il freddo ed il gelo come compagni, le dita intirizzite sul freddo metallo dell’arma... Sembra di sentirli cantare quei partigiani, per farsi forza e coraggio, col fiato che si condensa subito nell’aria gelida, e cantano con accenti che vanno dal piemontese, al lombardo, al veneto, tutt’al più di un qualche dialetto tosco-emiliano... Insomma, la Resistenza, la lotta contro i nazifascisti è stata al nord, al centro-sud c’erano gli americani, il sole, il mare (spaghetti & mandolino) e i soliti meridionali buoni a nulla...
L’è mica ver!
Vogliamo parlare delle «Quattro giornate di Napoli»?
Vogliamo parlare della misconosciuta «battaglia del Bosco Martese»... (continua)
Siam gli eroi della riscossa,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/1/2014 - 23:45
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Missa Pro Pace

Missa Pro Pace
A.D. 2000
Musica di Wojciech Kilar
Prima esecuzione: 12 I 2001, Warszawa; Chór i Orkiestra Filharmonii Narodowej (Coro e orchestra della Filarmonica Nazionale di Varsavia); solisti: I. Kłosińska (S), J. Rappe (A), Ch. Daniels (T), R. Tesarowicz (B), diretto da. K. Kord.

http://wojciechkilar.pl/utwory-wokalno...
Missa pro pace na głosy solowe, chór mieszany i orkiestrę (2000)
inviata da Krzysztof Wrona 3/1/2014 - 19:52
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Postkort fra Port Stanley

Postkort fra Port Stanley
1990
Postkort fra Port Stanley
Nu smiler Lady Margaret Thatcher
(continua)
inviata da DoNQuijote82 3/1/2014 - 17:04
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Admiral William Brown

Admiral William Brown
1987
A sense of freedom

William Brown, conosciuto anche come Guillermo Brown (Foxford, 22 giugno 1777 – Buenos Aires, 3 marzo 1857), è stato un ammiraglio irlandese, naturalizzato argentino. Le sue vittorie nella guerra di indipendenza, nella Guerra argentino-brasiliana e nell'episodio del blocco navale anglo-francese del Río de la Plata guadagnarono il rispetto e l'approvazione della popolazione argentina, per la quale è considerato un eroe nazionale. Creatore e primo ammiraglio delle forze marittime del Paese, è comunemente conosciuto come "il padre della Marina militare argentina"
From a county Mayo town came a man of great renown
(continua)
inviata da DoNQuijote82 3/1/2014 - 16:53
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1097-2001

1097-2001
[2003]
Parole di Porz, voce di questo particolare gruppo folk metal bolognese (da non confondersi con gli omonimi fascisti skinhead di Milano)
Musica dei Malnàtt
Dall’album intitolato “Perle per porci” del 2003.

Il titolo allude ovviamente alla Prima Crociata indetta da papa Urbano II nel 1095 (due anni più tardi i crociati giunsero a Costantinopoli) e all’11 settembre 2001, con tutto quello che ne seguì…
Di sonni tranquilli
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/1/2014 - 13:13
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Deus Vult!

Deus Vult!
[2003]
Parole di Porz, voce di questo particolare gruppo folk metal bolognese (da non confondersi con gli omonimi fascisti skinhead di Milano)
Musica dei Malnàtt
Dall’album intitolato “Perle per porci” del 2003.
La stòria ch'a stâg par cuntèr
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/1/2014 - 13:12
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La guera di inbezell

La guera di inbezell
[2005]
Testo originale in italiano di Elric Blackcrow (sessionista del gruppo) tradotto ed adattato in bolognese da Porz, voce di questo particolare gruppo folk metal bolognese (da non confondersi con gli omonimi fascisti skinhead di Milano)
Musica dei Malnàtt
Dall’album intitolato “Carmina Pagana” del 2005.
Totti daterminè merciavàn a la guêra
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/1/2014 - 13:10

Inno della Rivoluzione

anonimo
Inno della Rivoluzione
[Fine 800]
L' “Inno della Rivoluzione”, noto anche con il titolo de “La Rivolta”, viene erroneamente fatto risalire agli anni della rivoluzione russa, tra il 1917 e il 1921. In realtà il testo appare già nell’edizione statunitense (1904 o 1905) in lingua italiana del “Canzoniere dei Ribelli”, quello che per primo fu il giovane tipografo anarchico svizzero Carlo Frigerio (1878-1966) a dare alle stampe in quel di Berna nel 1899.
È quindi plausibile una datazione della canzone alla fine dell'Ottocento.
Testo trovato su Il Disco Logoro, nella sezione dedicata ai canti anarchici.

Sull’ Archivio Sonoro della Puglia scopro che nel 1977 l’ “Inno della Rivoluzione” fu raccolto a San Nicandro Garganico dalle voci di Antonio e Maria Gravina, marito e moglie, braccianti, nati entrambi nel primo decennio del secolo scorso.

Il testo del canto è presente nel volume “Il canto anarchico in italia nell'Ottocento e nel Novecento", a cura di Santo Catanuto e Franco Schirone, 2009.
Presto all'armi o fratelli chiamiamo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/1/2014 - 13:08
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Al Têrz Inpêr

Al Têrz Inpêr
[2007]
Parole di Porz, voce di questo particolare gruppo folk metal bolognese.
Musica dei Malnàtt (da non confondersi con i Malnatt, band skinhead fascia di Milano)
Dall’album intitolato “Happy Days” 2007
Ai é arivè al nôv åurden
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/1/2014 - 10:34

Coro dei nihilisti

Coro dei nihilisti
[fine 800]
Versi el poeta ucraino Giorgio Dolstoievski (da non confondersi con lo scrittore russo Fëdor Dostoevskij). Su costui non sono riuscito a reperire altre informazioni né, tanto meno, il testo originale della sua poesia.
Non so se la melodia sia quella originaria e a chi attribuirla. Pietro Gori la utilizzò per il suo Amore ribelle.
Versione italiana risalente al 1881 ad opera di Domenico Ciampoli (1852-1929), scrittore, bibliotecario e insigne slavista, e del suo collaboratore W.E. Foulques (di natali russi).
Il “Coro dei nihilisti” fu pubblicato per la prima volta sul quotidiano napoletano "Corriere del Mattino" del 16 marzo 1881 e ripreso poche settimane dopo dal giornale internazionalista "Il Grido del Popolo", sempre di Napoli.
Ho trovato il testo di questa canzone e la sua storia su questa pagina, nel racconto del toscano Pier Carlo Masini (1923-1998), importante storico... (continua)
Noi siam come l'aria che tutto circonda
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/1/2014 - 09:45
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U2: One

U2: One
[1991]
Lyrics: Paul David Hewson (Bono)
Testo: Paul David Hewson (Bono)
Musica / Music: U2 [Original riff by David Howell "The Edge"]
Produced by / Prodotta da: Daniel Lanois & Brian Eno
Album: Achtung Baby
Released: November 18, 1991
Uscita: 18 novembre 1991

La musicassetta che si vede nella foto, una “Basf Ferro Extra 1” da 60 minuti, ha più di vent'anni; si legge la data in cui è stata registrata, il 16 maggio 1993. Non so neppure se sia ancora ascoltabile; contiene l'album Achtung Baby degli U2. Sul retro si scorge il nastro avvolto ad un certo punto; quasi sicuramente lo è in corrispondenza di una canzone. One.

Prima di parlare della canzone, di quella canzone, vorrei raccontarvi una cosa a proposito della musicassetta. E' l'unica e ultima cosa che mi rimane di una persona; ogni altra cosa è scomparsa. Reciso ogni più impercettibile filo dallo scorrere del tempo e dagli... (continua)
Is it getting better
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/1/2014 - 02:43
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Inno della Libertà

anonimo
Inno della Libertà
[Fine 800]
Parole di anonimo operaio del bresciano.
A trascriverle nel 1893 fu Camillo Prampolini (1859-1930), tra i fondatori nel 1892 del Partito Socialista dei Lavoratori Italiani, antimilitarista e anticolonialista.
Da cantarsi sull’aria della canzone napoletana “Funiculì Funiculà” (musica di Luigi Denza, 1880)
Interpretata da Michele L. Straniero, ma ignoro da quale disco provenga l’incisione.

Che fosse questo l’inno originario del Partito Socialista Italiano? Intendo dire, non quello che noi abbiamo avuto la sfortuna di conoscere ma quello che combattè accanto ai Fasci siciliani contro la corruzione, l’autoritarismo e la violenza del governo protofascista di Francesco Crispi e che da questi fu sciolto nel 1894…
Le plebi sotto il giogo del borghese
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/1/2014 - 15:37
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Argentiina

Argentiina
1982
Album: Tie Vie


The Finnish rock band Eppu Normaali published a song Argentiina on their LP Tie Vie, comparing the war of Falkland to a bad football game with cheating, an incompetent referee (who only understands baseball) and "the choir of the disappeared" as the cheerleaders.
On yllämme raitapaidat Argentiinan,
(continua)
inviata da DoNQuijote82 2/1/2014 - 15:35
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Ammenta

Ammenta
[1993]
Dal disco intitolato “Boghes de pedra

Una canzone contro le basi e i poligoni militari in Sardegna. Vi si fa riferimento anche alla cosiddetta “rivolta di Pratobello” in Barbagia quando, nel giugno del 1969, la popolazione di Orgosolo protestò contro un reparto dell'Esercito Italiano che aveva occupato un'area del territorio comunale adibita a pascolo libero, con l'intenzione di creare un nuovo poligono di tiro e addestramento. Dopo alcuni giorni di occupazione l'esercito si ritirò.
Si veda al proposito, e per maggiori informazioni sull’episodio, la canzone Pratobello di Niccolò Giuseppe Rubanu.

Credo infine che gli ultimi versi si riferiscano alla costellazione di Orione e ai sui “Re Magi”, tre delle stelle più brillanti dell’intera volta celeste. E’ proprio dalle Istentàles (“stelle brillanti”?) che prende il nome un altro importante gruppo musicale sardo già presente sulla CCG con diverse canzoni.
Intendhe tzoccu de sas bombas in Lula
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/1/2014 - 13:49
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Cantendhe pro non pranghere

Cantendhe pro non pranghere
[1993]
Dal disco intitolato “Boghes de pedra
Una gherra infernale nos istan preparendhe e cren de fagher assu.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/1/2014 - 12:52
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Shosholoza

anonimo
Shosholoza
Canto popolare Ndebele
(ca. II metà XIX secolo)
Ndebele folksong
(about 2nd half of 19th century)

Qualcuno dice che Shosholoza è il “secondo inno nazionale del Sudafrica”. Può essere; in effetti, a prescindere dalla sua valenza di “inno”, è sicuramente un simbolo della nazione sudafricana oltre ad essere conosciuto in tutto il mondo. Quel che più interessa (e deve interessare) a questo sito è però la sua origine, che è quella di un canto di lavoro e, molto spesso, di prigionieri.

In origine, Shosholoza era un canto popolare Ndebele in stile “chiama e rispondi”, nato nello Zimbabwe, ma divenuto popolare in Sudafrica. Le sue origini sono da ricercare nei lavoratori migranti Ndebele che si recavano nelle miniere sudafricane a bordo di treni. L'autore è sconosciuto; in breve divenne la canzone principale dei minatori che emigravano nelle miniere d'oro e di diamanti. Gli Ndebele vivono principalmente... (continua)
Shosholoza
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/1/2014 - 11:44
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Tango Atlantico

Tango Atlantico
1986
Big world
It's Christmas time again
(continua)
inviata da donquijote82 1/1/2014 - 23:31
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L'arrivo di Mao Tse Tung in Paradiso

L'arrivo di Mao Tse Tung in Paradiso
[1977]
Parole e musica di Alberto Camerini
Dal disco «Gelato metropolitano»

Buffa, no?
Solo non ho idea di chi sia l’Eligio citato più o meno a metà canzone...
Giulio, «Il Divo», invece sappiamo tutti bene chi era...
Adesso vi vorrei cantare
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/1/2014 - 22:07
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La nuova Lega

La nuova Lega
[1972]
Da «Apro gli occhi di donna su 'sta vita»

Aggiornamento de La Lega (Sebben che siamo donne)...
Ci siam prese per la mano e in catena
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/1/2014 - 20:36
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People Have The Power

People Have The Power
per me "and the shepherds and the soldiers"
(lay beneath the stars
exchanging visions)
ha più senso traducendo "e i pastori e i soldati" o "i condottieri/comandanti e i soldati" dove pastori ha un senso molto largo, può significare "coloro che guidano i greggi" come anche condottieri o "coloro che guidano"; "and laying arms" "e deponendo gli stemmi": arms può essere il plurale di arm-braccio, ma arms sono anche gli stemmi, i gagliardetti dietro cui si schierano gli eserciti
roberto 1/1/2014 - 19:50
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Di u populu

Di u populu
[2013]

1973-2013 Altri Menti

Parolle: Ghjuvan' Federicu Terrazzoni
Musica: Jean-do Leca
Sentu batta i rimori
(continua)
inviata da adriana 1/1/2014 - 15:03
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Madiba

Madiba
[2013]

Parolle: Alanu Di Meglio
Musica: Bruno Susini

1973-2013 Altrimenti
Madiba...
(continua)
inviata da adriana 1/1/2014 - 14:30

Als Franco Spanien überfiel (Bataillon Edgar André)‎

Als Franco Spanien überfiel (Bataillon Edgar André)‎
EL BATALLÓN EDGAR ANDRÉ
(continua)
inviata da adriana 1/1/2014 - 10:53
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Himno del Batallón Mateottí

Himno del Batallón Mateottí
[1936]
Parole di José Santacreu, ufficiale dell’esercito repubblicano, commissario politico del battaglione intitolato a Giacomo Matteotti.
Musica di Abelardo Mus i Sanahuja, conosciuto come Abel Mus (1907-1983), violinista, pedagoggo e compositore valenziano.

Il battaglione delle Brigate internazionali intitolato al nostro Giacomo Matteotti nacque nel 1936 da una scissione avvenuta all’interno della Colonna Italiana a causa dei soliti, frequenti contrasti tra le diverse anime, quella anarchica e quella comunista prime fra tutte. Nel «Matteotti» confluirono socialisti e comunisti, che nella Colonna Italiana si erano trovati in minoranza. Ma pochi mesi dopo il battaglione si sciolse nella Brigata Garibaldi.
Eredi di quel battaglione, che combattè a Teruel, a Carrascal di Huesca e a Madrid, furono le «Brigate Matteotti», formazioni partigiane legate al Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (PSIUP).
Audaces, bravos leones,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/12/2013 - 23:56
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Construção

Construção
Anna Identici!
Versione risalente al 1970, adattamento italiano di Sergio Bardotti, nel disco collettivo intitolato "Canzone amore mio (Il lavoro)"

Bernart Bartleby 31/12/2013 - 22:48
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La mia morosa cara

anonimo
La mia morosa cara
Anna Identici!
Dall'album "Alla mia gente..." del 1971.

Bernart Bartleby 31/12/2013 - 22:20
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אין אַלע גאַסן אָדער הײ, הײ, דאַלױ פּאָליצײ

anonimo
אין אַלע גאַסן  <i>אָדער</i> הײ, הײ, דאַלױ פּאָליצײ
concordo la stupidita' del fascista russo,sopratutto se si sa cosa erano le centurie nere e la zona di residenza per gli ebrei prima della rivoluzione del 1917
antonio 31/12/2013 - 19:03
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Luglio, agosto, settembre (nero)

Luglio, agosto, settembre (nero)
La cover in italiano del musicista giapponese Jyonson Tsu. Chapeau! Sarebbe difficilissima anche per un italiano, e lui certamente l'italiano non lo sa... Sempre del buon Jyonson Tsu si ascolti anche la sua versione de L'Elefante Bianco.

Bernart Bartleby 31/12/2013 - 18:06
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Reggio la rabbia esplode

Reggio la rabbia esplode
Bravi compagni!
Io lho sentita dal "Canzoniere delle Lame" molti anni or sono
lucio 31/12/2013 - 17:57
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L'Elefante Bianco

L'Elefante Bianco
Ho trovato un commovente e coraggioso (benchè non proprio riuscito) tentativo di cover da parte di un musicista giapponese, tal Jyonson Tsu (se ho capito bene)... Commovente perchè canta in italiano e coraggioso perchè cimentarsi con un mostro sacro come Demetrio Stratos...! Ma si sa, molti giapponesi amano alla follia il nostro progressive... Ci sono stati gruppi italiani di quel genere e periodo che in Oriente sono amatissimi e qui magari non se li è mai inculati nessuno (per dirla finicchia)...
Bernart Bartleby 31/12/2013 - 17:57
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1940

1940
Ad accompagnare De Gregori in questo suo "Alice non lo sa" c'erano tanti musicisti. Tra questi, il gruppo dei Blue Morning, con alla chitarra elettrica un uomo innamorato del blues: Roberto Ciotti.

Roberto Ciotti è scomparso oggi, 31 dicembre, a soli 60 anni.

Volevo qui ricordarlo con la sua famosa "No More Blue", che fu anche nella colonna sonora di "Marrakech Express" di Gabriele Salvatores (1989)

Bernart Bartleby 31/12/2013 - 16:44
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Le Pénitencier

Le Pénitencier
[1964]

Enregistrée par Johnny Hallyday. Adaptation française d'une chanson étazunienne The House of the Rising Sun The House of the rising sun, faite par Hugues Aufray et Vline Buggy, pour Johnny Hallyday.
En 2011, Hugues Aufray l' a enregistrée et a donné une autre adaptation de The House of the rising sun, sous le titre L'Hôtel du Soleil Levant.

Marco Valdo M.I. en a fait une parodie sous la forme d'une chansonchôme : "La fermeture" .
Les portes du pénitencier
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 31/12/2013 - 15:56
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Amore mio non piangere

anonimo
Amore mio non piangere
Canto di risaia interpretato sia da Giovanna Daffini (in "Bella ciao" del 1964, poi in “Avanti Popolo - Due secoli di canti popolari e di protesta civile – Se otto ore son troppo poche”, a cura dell’Istituto Ernesto de Martino, 1998) che da Anna Identici (in “Alla mia gente…”, 1971)
Testo in “Canti popolari italiani”, a cura di Giuseppe Vettori, 1974.
La versione presente su Il Deposito riporta un’ultima strofa aggiuntiva, non consueta, che ho inserito tra parentesi.

Una canzone che – come molte canzoni popolari - ha stretta connessione con altre di diversa declinazione (nate in ambito partigiano, militare, operaio…), come per esempio “Senti le ruote che girano”, citata da Gian Piero Testa a commento della canzone di naja Cara burbetta
Amore mio, non piangere
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/12/2013 - 13:47

A mezzanotte in punto

anonimo
A mezzanotte in punto
Canzone diffusa in tutta l’Italia settentrionale sul tema del contrasto tra figlia e padre padrone.

Per esempio, nel volume con CD intitolato “Voix d’Italie” (1999), a cura di Ignazio Macchiarella, docente universitario in Etnomusicologia.

Faceva parte anche del repertorio di Paolina “Lina” Mazzola, classe 1923, di Pompiano, Brescia, ultima sopravvissuta del Coro delle Mondine di Opera, scomparsa nel 2011. (fonte: Coro Ingrato)
A mezzanotte in punto, la bella la si risveglia.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/12/2013 - 11:28
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La bella partigiana

La bella partigiana
Chanson italienne – La bella partigiana – Gruppo Padano di Piadena – 1997

Le titre original de cette chanson est « La belle Partisane » et auteur en est Ivana Monti (1947-), importante actrice italienne, femme du journaliste Andrea Barbato...
La chanson fait partie du spectacle intitulé « Ma chère mère. Souvenirs et voix de notre terre de 1913 à la Libération », dont (1996) Monti est l'auteure en plus de l'interprète, spectacle qui reprend, ajourne et enrichit un spectacle précédent inventé du Coro delle mondine di Novi qui avait un titre encore plus beau : « Eva toujours rebelle »...
(Dans « Dagli Appennini alle risaie - Des Appennins aux rizières », de Clarissa Clo, professeure associé d'Italien à l'Université de San Diego, California, USA« The Cultures of Italian Migration », par Graziella Parati et Anthony Julian Tamburri, USA, 2011)

La petite Gigliola s'en va à bicyclette à Bologne... (continua)
LA BELLE PARTISANE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 31/12/2013 - 10:13




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