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Peggy Seeger: The First Time Ever I Saw Your Face

Peggy Seeger: The First Time Ever I Saw Your Face
[1957]
Parole e musica di Ewan MacColl, una struggente canzone d’amore diretta proprio a Peggy Seeger, conosciuta a Londra nel 1956.
Credo che i due la incisero per la prima volta nel 1962 nel disco intitolato “The New Briton Gazette, Vol. 2”
Il brano vanta centinaia di cover, che Ewan MacColl odiava dalla prima all’ultima e conservava in qualla che chiamava “stanza degli orrori”. La più detestata fra tutte era quella offerta da Elvis Presley.
La canzone divenne universalmente famosa nel 1972 nella - secondo me - straordinaria interpretazione della cantante nera Roberta Flack, scelta da Clint Eastwood per la colonna sonora di “Play Misty for Me” (“Brivido nella notte”), il suo debutto alla regia. La Flack l’aveva originariamente incisa nel 1969 nel suo debutto discografico intitolato “First Take”.



Cari, perfidi ma sensibili Admins, vi prego e scongiuro di approvare questo Extra perchè... (continua)
The first time ever I saw your face
(continua)
inviata da Bernart 25/7/2013 - 23:15
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Justice!

Godswill
Justice!
Trayvon Martin, un ragazzo di 17 anni afroamericano è stato ucciso il 26 febbraio 2012 da George Zimmerman, guardia giurata che l'ha ucciso in quanto "persona sospetta"

Canzoni dedicate a Trayvon Martin:
Trayvon Jasiri X
Justice! Godswill
We Are Trayvon Plies
Trayvon Martin Tribute Papoose
Super Life Chaka Khan
Hoodiez Willie D
I wonder why Rick Ross
The Ballad of Trayvon Martin Will Hoge
Justice (if You're 17) Wyclef Jean
No More Innocent People Dying Kamal Imani
Trayvon David Rovics
Sandra's Smile Blood Orange
Call It What It Is Ben Harper
Angel Down Lady Gaga
Sad News Swizz Beat
Black America Again Common


Trayvon Martin era un ragazzo afroamericano di 17 anni.‎



Il 26 febbraio 2012, mentre passeggiava verso le 19 in una strada di Sanford, Florida, era stato ‎segnalato alla polizia come sospetto da George Zimmerman, un membro di un gruppo di vigilantes ‎della zona... (continua)
Uhh! Another black teen murdered in cold blood
(continua)
inviata da DoNQuijote82 25/7/2013 - 20:47
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Modlitba pro Martu

Modlitba pro Martu
(1968)
Slova Jindřicha Brabeca
Slová Jindřicha Brabeca
Testo di Jindřich Brabec
Lyrics by Jindřich Brabec
Paroles de Jindřich Brabec
Sanat: Jindřich Brabec
Hudba: Petr Rada
Musica di Petr Rada
Music by Petr Rada
Musique de Petr Rada
Sävel: Petr Rada
Album: Songy a Balady [1969]

Modlitba pro Martu (La preghiera per Marta) divenne simbolo della resistenza all'invasione sovietica della Cecoslovacchia del 1968. Fu composta nel periodo immediatamente precedente questo avvenimento. L'autore del testo è Jindřich Brabec, la musica fu composta da Petr Rada.

Il giorno che fu programmata la registrazione della canzone, Brabec portava il testo nello studio dove lo stava aspettando Marta Kubišová, ma durante il tragitto la sua auto fu danneggiata dai soldati sovietici e non gli fu possibile raggiungere il posto. Dettò quindi il testo alla cantante per telefono. Marta riuscì a trasportare... (continua)
Ať mír dál zůstává s touto krajinou.
(continua)
inviata da Stanislava 25/7/2013 - 20:09
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It's So Wrong

1991
We are marching
(continua)
inviata da DonQuijote82 25/7/2013 - 20:01
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The Colour-Bar Strike

The Colour-Bar Strike
‎[1948?]
Scritta da Charlie Mayo ed Ewan MacColl
Incisa da Ewan MacColl con Peggy Seeger nel disco del 1958 intitolato “Second Shift”.‎

Nel secondo dopoguerra, quando segretario della National Union of Railwaymen britannica (NUR, ‎oggi dissolta) era Jim Figgins, ci furono tra i lavoratori delle ferrovie alcune tensioni di matrice ‎razziale. Parecchi bianchi rifiutavano di lavorare fianco a fianco con i dipendenti di pelle nera. Alla ‎stazione di King’s Cross venne proclamato uno sciopero per chiedere l’allontanamento dei neri ma ‎la NUR non diede il suo sostegno e Jim Figgins disse che il simbolo del sindacato era una stretta di ‎mani e che non importava se quelle mani erano bianche o nere o di qualunque altro colore…‎

My union badge shows two joined hands
(continua)
inviata da Bernart 25/7/2013 - 16:55
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Treadmill Song (or Gaol Song)‎

Treadmill Song (or Gaol Song)‎
‎[fine 800?]‎
Una canzone raccolta intorno al 1906 nel Dorset.‎
Incisa da Ewan MacColl con Peggy Seeger (e dopo di loro da altri artisti, in ‎‎differenti versioni) nel disco del 1957 ‎intitolato “Bad Lads And Hard Cases - British ballads of crime and criminals”.‎



Prigionieri, con l’animo piegato dalla monotonia e dalla durezza del lavoro, dall’alba al tramonto, ‎ed il corpo segnato dal cibo scarso e schifoso… Una delle non frequenti canzoni popolari inglesi sul ‎tema del carcere, quasi sicuramente composta da chi l’esperienza l’aveva vissuta sulla sua pelle…‎
‎“Step in, young man, I know your face,
(continua)
inviata da Bernart 25/7/2013 - 16:18
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Hard Case

Hard Case
‎[1956?]‎
Parole e musica di Ewan MacColl.‎
La prima incisione risale ad un EP del 1956 con Alan ‎Lomax and the Ramblers e Peggy Seeger.‎

Poi anche in “Bad Lads And Hard Cases - British ballads of crime and criminals” del 1957.‎

Ewan MacColl conobbe da Alan Lomax le “chain-gang songs” americane e provò a scriverne una il ‎salsa inglese documentandosi sullo slang carcerario direttamente da ex detenuti di Dartmoor ed altre ‎carceri britanniche.‎
I've done me time in Liverpool
(continua)
inviata da Bernart 25/7/2013 - 15:47
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Van Dieman's Land

Van Dieman's Land
‎[prima metà dell’800]‎
Una “broadside ballad” di anonimo autore irlandese incisa da Ewan MacColl con Peggy ‎Seeger (e prima e dopo di loro da molti altri, in ‎‎differenti versioni) nel disco del ‎‎1957 intitolato “Bad Lads And Hard Cases - British ballads of crime and criminals”.‎

Se nel Regno britannico di 6-700 il destino di un “poacher”, un bracconiere, poteva essere la morte ‎per impiccagione (vedi Geordie, resa celeberrima anche grazie alla versione di Fabrizio De André), ‎nei primi decenni dell’800 la giustizia preferiva non sprecare un paio di braccia e spediva i ‎condannati nelle colonie penali e nelle fattorie-prigioni della Terra di Van Diemen, Tasmania.‎
Un modo piuttosto spiccio per colonizzare nuove terre ed ampliare i confini dell’Impero a costo ‎zero o, meglio, facendo pagare il prezzo a poveracci, criminali comuni e prigionieri politici…‎
Al proposito si vedano anche Van Diemen's Land, Back Home In Derry e Bunch of Damned Whores.‎
Come all you gallant poachers,
(continua)
inviata da Bernart 25/7/2013 - 15:09
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Spence Broughton

Spence Broughton
‎[fine 700 / inizio 800]‎
Una “broadside ballad” di autore anonimo incisa da Ewan MacColl con Peggy Seeger nel ‎disco del 1957 intitolato “Bad Lads And Hard Cases - British ballads of crime and criminals”‎

Una canzone sulla ferocia della “giustizia”, tanto più cattiva quanto più sfigato è colui sul quale si ‎abbatte, così crudele da inseguire le proprie vittime anche dopo la morte per esecuzione…‎

Spence Broughton era un contadino del Lincolnshire, sposato con tre figli.‎
Ad un certo punto, intorno ai 40 anni, probabilmente decise che si era scassato le palle di quella vita ‎di stenti, mollò la famiglia e si trasferì a Sheffield vivendo di gioco d’azzardo e piccoli furti.‎
All’inizio del 1791 Spence Broughton decise che era venuto il momento di dare una svolta alla sua ‎meschina carriera criminale e con un complice progettò una rapina alla diligenza postale che serviva ‎tra Sheffield... (continua)
To you my dear companions accept these lines I pray;
(continua)
inviata da Bernart 25/7/2013 - 13:14
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Dirty Old Town

Dirty Old Town
‎[1949]‎
Parole e musica di Ewan MacColl‎
La prima incisione risale ad un EP del 1956 con Alan ‎Lomax and the Ramblers e Peggy Seeger.‎

Una delle più famose canzoni di Ewan MacColl, seconda forse soltanto a “The First Time Ever I ‎Saw Your Face” e come questa interpretata da tantissimi artisti, dai Dubliners ai ‎‎Pogues, da Rod Stewart agli Specials …‎

Una canzone d’amore e di protesta con sullo sfondo le ciminiere di Salford, città natale di MacColl, ‎cuore della rivoluzione industriale inglese e poi emblema del suo declino a partire dai primi decenni ‎del 900…‎

Propongo questa bellissima canzone perché in pochi e semplici versi descrive, a mio parere, ‎benissimo la violenza che la società industriale ed i suoi agglomerati urbani hanno esercitato e ‎continuano ad esercitare contro l’uomo ed i suoi sentimenti, contro la natura… Chissà se verrà mai ‎il giorno in cui l’essere umano deciderà,... (continua)
I found my love 'neath the gasworks croft falls
(continua)
inviata da Bernart 25/7/2013 - 11:22
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Enough Is Enough

Enough Is Enough
‎[2004]‎
Parole e musica di Mike Marino
Nell’album intitolato “Another World”‎
There's a man in the desert
(continua)
inviata da Bernart 25/7/2013 - 10:23
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Holy War

Holy War
‎[2004]‎
Parole e musica di Mike Marino
Nell’album intitolato “Another World”‎
Have you looked around and found
(continua)
inviata da Bernart 25/7/2013 - 10:19
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The Gresford Disaster

The Gresford Disaster
‎[1934]‎
Canzone di autore anonimo incisa per primo da Ewan MacColl nel suo disco “Shuttle and Cage” ‎pubblicato nel 1957.‎
Testo trovato su Mudcat Café‎

Il 22 settembre del 1934 si verificò una terribile esplosione di gas metano nella grande miniera di carbone di ‎Gresford nel Galles. Morirono 266 minatori, alcuni dei quali dei ragazzini, compresi alcuni delle ‎squadre di soccorso intervenute dopo l’incidente. ‎

Incidente? Non fu affatto un incidente ma, come molte volte è capitato e capita in ogni angolo della ‎terra (compresa la nostra ridente penisola, e penso soprattutto al recente rogo alla ‎‎Thyssen Krupp di Torino), la ‎strage fu causata dall’insufficienza delle misure di sicurezza e dall’incuria della società proprietaria ‎che non aveva provveduto a sostituire o implementare i sistemi di ventilazione.‎
Né il tribunale né la proprietà consentì ai legali e ai periti dei lavoratori... (continua)
You've heard of the Gresford Disaster,
(continua)
inviata da Bernart 24/7/2013 - 15:56
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The Wark O' The Weavers

The Wark O' The Weavers
David Shaw di Forfar, Scozia – autore pure di The Forfar Soldier già presente su questo sito – era un ‎‎“weaver”, un operaio tessile che amava comporre canzoni. Siccome pare sia morto intorno al 1856, ‎fu sicuramente testimone, se non protagonista, del grande sciopero armato che i lavoratori scozzesi, ‎i tessili in testa, proclamarono nel 1820 per protestare contro le condizioni di lavoro, le paghe da ‎fame e la disoccupazione galoppante dovuta alla crisi successiva alla fine delle guerre napoleoniche ‎e all’avvento dei primi telai meccanici. ‎

Più che uno sciopero fu proprio un’insurrezione in nome della fine dello sfruttamento e per ‎l’eguaglianza dei diritti, insomma una protesta armata ispirata ai valori della Rivoluzione francese. ‎Nei primi giorni di aprile del 1820 si verificarono parecchi scontri tra manifestanti ed esercito e ‎polizia. Le forze della repressione ebbero la meglio,... (continua)
We're a' met thegither here tae sit an' tae crack,‎
(continua)
inviata da Bernart 24/7/2013 - 15:11
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Fourpence a Day

Fourpence a Day
‎[inizio 900?]‎
Canzone che Ewan MacColl apprese da tal John Gowland, un minatore in pensione di Middleton-‎in-Teesdale, nella contea inglese di Durham.‎
Nel disco “Shuttle and Cage” pubblicato nel 1957.‎



Una volta estratto dalla miniera il carbone va “lavato” per separare la frazione combustibile dal ‎materiale sterile. Oggi l’operazione è automatica, attraverso macchinari che usano un processo ‎gravimetrico basato su di una miscela di acqua e magnetite, ma un tempo veniva svolta a mano, ed ‎erano i ragazzini dagli 8/9 anni in su a farlo, sottopagati e sfruttati peggio dei loro padri… Il ‎‎“washer boy” o “coal-breaker boy” arrivava a lavorare fino a 12 ore al giorno per 4 centesimi di ‎paga, o al massimo 9 per i ragazzi più grandi, quelli prossimi a scendere in miniera…‎
Ore's a-waiting in the tubs, snow's upon t'fell,
(continua)
inviata da Bernart 24/7/2013 - 14:35
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The Blantyre Explosion

The Blantyre Explosion
‎[1877]‎
Canzone di autore anonimo incisa per primo da Ewan MacColl nel suo disco “Shuttle and Cage” ‎pubblicato nel 1957.‎

Il 22 ottobre del 1877 si verificò una devastante esplosione in due pozzi della William Dixon's ‎Blantyre Colliery a Blantyre, Scozia. ‎
Morirono 207 minatori che lasciarono un centinaio di vedove e circa 250 orfani.‎

By Clyde’s bonny banks as I sadly did wander,‎
(continua)
inviata da Bernart 24/7/2013 - 13:52
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Four-Loom Weaver

Four-Loom Weaver
‎[1819-20]‎
Una canzone sulla grande crisi delle tradizionali manifatture tessili inglesi occorsa all’inizio ‎dell’800 in concomitanza con la comparsa dei primi telai meccanici.‎
Testo trovato su English Folk Music

Fu Ewan MacColl a raccoglierne alcune strofe nei primi anni 50 nel Lancashire (poi nella ‎raccolta “World Library of Folk and Primitive Music – England” curata da Alan Lomax).‎

Nel 1963 la incise Albert Lancaster Lloyd nel suo “The ‎Iron Muse - A Panorama of Industrial Folk Music”.‎

Ma la versione più bella resta questa di June Tabor e ‎‎Maddy Prior nel loro album del 1976 “Silly Sisters”‎

Dai commenti ai video pubblicati su YouTube apprendo che la canzone dovrebbe risalire ‎esattamente al 1790 e che Ewan MacColl la incise anche nel suo disco “Shuttle and Cage” ‎pubblicato nel 1957.‎
I'm a four-loom weaver as many a one knows;
(continua)
inviata da Bernart 24/7/2013 - 13:14
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Walk Like a Giant

Walk Like a Giant
(2012)

Album: Psychedelic Pill (Neil Young & Crazy Horse)

Bellissima canzone sugli anni in cui la generazione di Neil Young pensava di poter cambiare il mondo. Con ancora la speranza di riuscirci in futuro.

Qui riportiamo le parole dell'extended version. La versione tagliata (radio edit) parte dalla seconda strofa ("The tracks ahead were long and straight...").
I used to walk like a giant on the land
(continua)
inviata da Lorenzo 24/7/2013 - 12:34
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Stuck on the Treadmill

Stuck on the Treadmill
‎[2013]‎
Parole e musica di Richard Thompson
Nell’album “Electric”‎

Racconto di un destino comune a molti lavoratori: spremuti come limoni per anni, triturati nella ‎routine di un lavoro faticoso, e poi buttati sulla strada a 45/50 anni, troppo vecchi per un nuovo ‎lavoro, troppo giovani per non lavorare più…‎
The money goes out, the bills come in
(continua)
inviata da Bernart 24/7/2013 - 11:32




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