Canzone del tempo e della memoria
[2013]
Scritta da Umberto Fiori e Tommaso Leddi degli Stormy Six
Dallo spettacolo “Benvenuti nel ghetto” realizzato dal gruppo insieme a Moni Ovadia, in occasione dei 70 anni dall’insurrezione del ghetto di Varsavia.
Stormy Six con Moni Ovadia
“Eppure - chissà - là dove qualcuno resiste senza speranza, è forse là che inizia la storia umana, come la chiamiamo, e la bellezza dell’uomo.” Yannis Ritsos / Γιάννης Ρίτσος, frammento da “Ελένη”, 1970.
Tra l’aprile e il maggio del 1943 gli ebrei del ghetto di Varsavia — uomini e donne, vecchi e bambini — si ribellavano alla violenza delle SS e tenevano loro testa, armi in pugno, per quasi un mese. Si tratta del primo episodio di resistenza armata contro i nazisti; un episodio tanto più significativo perché a esserne protagonisti — in condizioni di disperata inferiorità militare e di quasi totale isolamento — sono le vittime designate della... (continua)
Scritta da Umberto Fiori e Tommaso Leddi degli Stormy Six
Dallo spettacolo “Benvenuti nel ghetto” realizzato dal gruppo insieme a Moni Ovadia, in occasione dei 70 anni dall’insurrezione del ghetto di Varsavia.
Stormy Six con Moni Ovadia
“Eppure - chissà - là dove qualcuno resiste senza speranza, è forse là che inizia la storia umana, come la chiamiamo, e la bellezza dell’uomo.” Yannis Ritsos / Γιάννης Ρίτσος, frammento da “Ελένη”, 1970.
Tra l’aprile e il maggio del 1943 gli ebrei del ghetto di Varsavia — uomini e donne, vecchi e bambini — si ribellavano alla violenza delle SS e tenevano loro testa, armi in pugno, per quasi un mese. Si tratta del primo episodio di resistenza armata contro i nazisti; un episodio tanto più significativo perché a esserne protagonisti — in condizioni di disperata inferiorità militare e di quasi totale isolamento — sono le vittime designate della... (continua)
Questa pianta fiorita,
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 2/11/2013 - 18:46
Percorsi:
Ghetti
Ali di libertà
[2013]
Album : Ali di libertà
“Le immagini che sono dentro ad ALI DI LIBERTA' sono spesso la difesa di chi ha poco altro a cui aggrapparsi che non siano proprio queste ali. Non c'è alcuna cosa che conta di più nella vita di un uomo, non c'è nulla al mondo per cui tu possa farne a meno. E' proprio nel fotografare immagini di ultimi del mondo che chiedono aiuto al proprio angelo, più o meno identificabile nel suo aspetto da credente ma anche se volete rintracciabile in quel che chiamiamo bisogno di forza e di aiuto. Riascoltavo il primo Dylan, quello di hard rain's gonna fall per intenderci, mentre scrivevo questa canzone. Hard rain è un pezzo che da ragazzo spesso suonavo per strada nei miei vagabondaggi. Per molte righe che ho scritto in questa canzone, gli sono dichiarato debitore. Avevo nella prima registrazione inciso anche degli archi che caricavano ancora di più lo struggimento esistenziale.... (continua)
Album : Ali di libertà
“Le immagini che sono dentro ad ALI DI LIBERTA' sono spesso la difesa di chi ha poco altro a cui aggrapparsi che non siano proprio queste ali. Non c'è alcuna cosa che conta di più nella vita di un uomo, non c'è nulla al mondo per cui tu possa farne a meno. E' proprio nel fotografare immagini di ultimi del mondo che chiedono aiuto al proprio angelo, più o meno identificabile nel suo aspetto da credente ma anche se volete rintracciabile in quel che chiamiamo bisogno di forza e di aiuto. Riascoltavo il primo Dylan, quello di hard rain's gonna fall per intenderci, mentre scrivevo questa canzone. Hard rain è un pezzo che da ragazzo spesso suonavo per strada nei miei vagabondaggi. Per molte righe che ho scritto in questa canzone, gli sono dichiarato debitore. Avevo nella prima registrazione inciso anche degli archi che caricavano ancora di più lo struggimento esistenziale.... (continua)
Dove sei, dove sei dolce angelo mio
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 2/11/2013 - 18:40
Le mani
Chanson italienne – Le mani – Giorgio Gaber – 1974
Écrite par Giorgio Gaber e Sandro Luporini
Du spectacle “Anche per oggi non si vola”
Il teatro canzone di Giorgio Gaber
Écrite par Giorgio Gaber e Sandro Luporini
Du spectacle “Anche per oggi non si vola”
Il teatro canzone di Giorgio Gaber
LES MAINS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/11/2013 - 16:27
La cattiva strada
che canzone!! secondo me significa questo http://significatocanzone.blogspot.it/
2/11/2013 - 02:47
Compañero
[1974?]
Parole e musica di Marcelo Puente.
Non so se sia qualla la prima incisione del brano, ma lo trovo in “Blazing Frontiers”, disco del 1979 dei “Compañeros”, gruppo composto da cileni e greci ma con base in Canada, fondato nel 1978 dallo stesso Marcelo Puente.
Anche questo brano - come altri già presenti su queste pagine, ad esempio Yo pisaré las calles nuevamente - è dedicato alla memoria di Miguel Enríquez, leader carismatico del MIR, il Movimiento de Izquierda Revolucionaria cileno, ucciso dalla DINA, la polizia segreta di Pinochet, il 5 ottobre 1974.
La canzone, interpretata da Mariana Montalvo (musicista cilena trapiantata a Parigi), fa parte della colonna sonora del film documentario “Calle Santa Fe” diretto nel 2007 dalla cineasta cileno-francese Carmen Castillo, che di Miguel Enríquez era la compagna proprio quando lui venne ammazzato. Lei stessa rimase gravemente ferita... (continua)
Parole e musica di Marcelo Puente.
Non so se sia qualla la prima incisione del brano, ma lo trovo in “Blazing Frontiers”, disco del 1979 dei “Compañeros”, gruppo composto da cileni e greci ma con base in Canada, fondato nel 1978 dallo stesso Marcelo Puente.
Anche questo brano - come altri già presenti su queste pagine, ad esempio Yo pisaré las calles nuevamente - è dedicato alla memoria di Miguel Enríquez, leader carismatico del MIR, il Movimiento de Izquierda Revolucionaria cileno, ucciso dalla DINA, la polizia segreta di Pinochet, il 5 ottobre 1974.
La canzone, interpretata da Mariana Montalvo (musicista cilena trapiantata a Parigi), fa parte della colonna sonora del film documentario “Calle Santa Fe” diretto nel 2007 dalla cineasta cileno-francese Carmen Castillo, che di Miguel Enríquez era la compagna proprio quando lui venne ammazzato. Lei stessa rimase gravemente ferita... (continua)
Compañero
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 1/11/2013 - 23:30
Yo pisaré las calles nuevamente
Non che la prospettiva di questa canzone cambi radicalmente ma - a quanto riferisce questo articolo tratto da un numero del 2004 de La Nación (quotidiano del Costa Rica) - Pablo Milanés non la scrisse nel 1973, nell’immediatezza del golpe in Cile, ma precisamente il 5 ottobre 1974, qualche minuto dopo aver appreso la notizia dell’uccisione da parte della DINA, la polizia segreta di Pinochet, di Miguel Enríquez, leader carismatico del MIR, il Movimiento de Izquierda Revolucionaria.
La sera scorsa ho visto questo film: interessante, importante, anche se non l’ho trovato particolarmente riuscito.
Senza dubbio “Calle Santa Fe” racconta bene il Cile di allora, la grande speranza della rivoluzione sociale e dell’Unidad Popular troppo presto tradita dal fascismo e affogata in un lago di sangue. E descrive altrettanto bene il dramma di chi, come la Castillo, oltre alla sconfitta ha dovuto subire... (continua)
La sera scorsa ho visto questo film: interessante, importante, anche se non l’ho trovato particolarmente riuscito.
Senza dubbio “Calle Santa Fe” racconta bene il Cile di allora, la grande speranza della rivoluzione sociale e dell’Unidad Popular troppo presto tradita dal fascismo e affogata in un lago di sangue. E descrive altrettanto bene il dramma di chi, come la Castillo, oltre alla sconfitta ha dovuto subire... (continua)
Bernart 1/11/2013 - 22:26
Una storia sbagliata
Antiwar Songs Blog
Ma quella notte volevo parlare la pioggia il fango e l’auto per scappare solo a morire lì vicino al mare ma quella notte io volevo parlare e non può, non può, può più parlare non può, non può, può più parlare. Giovanna Marini, Lamento per la morte di Pasolini Nella notte tra il 1º novembre […]
Antiwar Songs Staff 2013-11-01 21:32:00
La casa di mio padre
[2013]
Album : Ali di libertà
“A volte capita di scrivere canzoni che ti chiedi se riusciresti a riscrivere. Non tanto per la bellezza che tu gli dai o per il valore che prendono. E’ giusto che altri parlino al riguardo e che non sia tu a farlo. Tuttavia, ti chiedi se riusciresti a riscriverla perché ti sembra di aver fotografato il tuo animo in una maniera particolarmente efficace. Ti dici: “ok ho voglia di parlare della mia vita, della mia storia, ancor più della storia della mia famiglia perché credo che sia la storia di tante altre famiglie, di tante altre persone che han vissuto passaggi di esistenza simili ai miei... questo è quel che desidero fare...” E' facile? Per niente. Proprio per niente. Trovare un punto di equilibrio tra qualcosa che ti riguarda in maniera così totalizzante e diventare oggettivo in certi tratti di penna mentre provi a disegnare il tuo quadro non è mestiere... (continua)
Album : Ali di libertà
“A volte capita di scrivere canzoni che ti chiedi se riusciresti a riscrivere. Non tanto per la bellezza che tu gli dai o per il valore che prendono. E’ giusto che altri parlino al riguardo e che non sia tu a farlo. Tuttavia, ti chiedi se riusciresti a riscriverla perché ti sembra di aver fotografato il tuo animo in una maniera particolarmente efficace. Ti dici: “ok ho voglia di parlare della mia vita, della mia storia, ancor più della storia della mia famiglia perché credo che sia la storia di tante altre famiglie, di tante altre persone che han vissuto passaggi di esistenza simili ai miei... questo è quel che desidero fare...” E' facile? Per niente. Proprio per niente. Trovare un punto di equilibrio tra qualcosa che ti riguarda in maniera così totalizzante e diventare oggettivo in certi tratti di penna mentre provi a disegnare il tuo quadro non è mestiere... (continua)
Mio padre arrivò a Milano, nell’estate degli anni suoi
(continua)
(continua)
inviata da adriana 1/11/2013 - 16:23
Io sono là
[2013]
Album : Ali di libertà
Album : Ali di libertà
Io sono là e la mia guerra non è mai finita
(continua)
(continua)
inviata da adriana 1/11/2013 - 16:19
Libera terra (Il sogno)
[2013]
Album : Ali di libertà
Album : Ali di libertà
Questa terra è un cielo, che cerca il sole
(continua)
(continua)
inviata da adriana 1/11/2013 - 16:14
Libera terra (La forza)
[2013]
Album : Ali di libertà
“Ho scritto diverse volte di terra nel senso di origini, nel senso di attaccamento culturale a radici precise che mi porto dietro e che ognuno di noi ha nel modo suo. Ovvio che esista anche una terra ideale senza confini, senza spazi delimitati, senza argini che non siano dentro l’amore che tu hai per lei. C’è una canzone meravigliosa di Woody Guthrie che proprio in questo senso parlava di una terra che diventa comune, che diventa allo stesso modo mia e tua nel momento in cui la vivi fino in fondo, la ami, la rispetti, la percorri e la condividi. Questa canzone, che in realtà come sapete ha una seconda parte assai meno onirica e assai più di denuncia civile, è debitrice proprio di quel concetto. Non credo esistano confini che debbano essere dettati se non dentro alle regole di una vera condivisione a cui se volete dobbiamo aggiungere delle leggi che devono... (continua)
Album : Ali di libertà
“Ho scritto diverse volte di terra nel senso di origini, nel senso di attaccamento culturale a radici precise che mi porto dietro e che ognuno di noi ha nel modo suo. Ovvio che esista anche una terra ideale senza confini, senza spazi delimitati, senza argini che non siano dentro l’amore che tu hai per lei. C’è una canzone meravigliosa di Woody Guthrie che proprio in questo senso parlava di una terra che diventa comune, che diventa allo stesso modo mia e tua nel momento in cui la vivi fino in fondo, la ami, la rispetti, la percorri e la condividi. Questa canzone, che in realtà come sapete ha una seconda parte assai meno onirica e assai più di denuncia civile, è debitrice proprio di quel concetto. Non credo esistano confini che debbano essere dettati se non dentro alle regole di una vera condivisione a cui se volete dobbiamo aggiungere delle leggi che devono... (continua)
Sulle strade di sole di questa città
(continua)
(continua)
inviata da adriana 1/11/2013 - 16:09
Born in The Usa. L’inno di chi non vuole omologarsi
Antiwar Songs Blog
Articolo di Alberto Crespi da L’Unita’ del 29/5/2004 Sono passati vent´anni e il “new world order”, il nuovo ordine mondiale, sembra cosa fatta. La citazione è rigorosamente di Bruce Springsteen, ma non è tratta da “Born in the U.S.A.“, il disco di cui ricordiamo il ventennale: viene da “The Ghost of Tom Joad”, un disco […]
Antiwar Songs Staff 2013-11-01 11:53:00
Τραγούδι Σωτήρη Πέτρουλα [Canzone per Sotiris Petrulas]
Se volete capire meglio chi fu Petroulas e la storia della sua famiglia esiste un libro autobiografico scritto da una sua zia. Δήμητρα Σωτήρη Πέτρουλα "που'ναι η μάνα σου μωρή;" non so se fu tradotto in qualche altra lingua. E la storia del intera famiglia, Sotiris Petroulas fu l'ultima vittima della destra.
RGB 1/11/2013 - 07:26
Ο Ναπολιτάνος
L'aggetivo bruno non si usa come un stereotipo, o meglio si usa come stereotipo per tutti e due i popoli e un aggetivo usato per far vedere meglio la somiglianza fra greci e italiani. A lo stesso modo si usa anche Napoli. Stereotipi certo ma usati per sotolineare una fratellanza.
RGB 1/11/2013 - 05:56
Świecie nasz
[1971]
Testo: Marek Grechuta
Musica: Jan Kanty Pawluśkiewicz
Dall'album "Korowód"
trovato qui http://www.tekstowo.pl/
Testo: Marek Grechuta
Musica: Jan Kanty Pawluśkiewicz
Dall'album "Korowód"
trovato qui http://www.tekstowo.pl/
Pytać zawsze - dokąd, dokąd?
(continua)
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 31/10/2013 - 20:58
Befragung eines Kriegsdienstverweigerers
d'après la version italienne – INTERROGATORIO DI UN OBIETTORE DI COSCIENZA – Riccardo Venturi – Marina di Campo (Isola d'Elba), 31 maggio 2005
d'une chanson allemande – Befragung eines Kriegsdienstverweigerers – Franz-Josef Degenhardt – 1966
d'une chanson allemande – Befragung eines Kriegsdienstverweigerers – Franz-Josef Degenhardt – 1966
INTERROGATOIRE D'UN OBJECTEUR
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 31/10/2013 - 20:34
Epitafium dla Włodzimierza Wysockiego
[1980]
Testo e musica: Jacek Kaczmarski
Dall'album "Strącanie aniołów" [1982]
Testo dal sito: http://www.kaczmarski.art.pl/index.php
Epitaffio per Vladimir Vysotskij
Testo e musica: Jacek Kaczmarski
Dall'album "Strącanie aniołów" [1982]
Testo dal sito: http://www.kaczmarski.art.pl/index.php
Epitaffio per Vladimir Vysotskij
To moja droga z piekła do piekła
(continua)
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 31/10/2013 - 20:30
Percorsi:
L'Arcipelago Gulag
Meldunek
[1980]
Testo: Jacek Kaczmarski
Musica: Zbigniew Łapiński (piano)
Dall'album "Krzyk" [1981]
Testo dal sito: kaczmarski.art.pl
Testo: Jacek Kaczmarski
Musica: Zbigniew Łapiński (piano)
Dall'album "Krzyk" [1981]
Testo dal sito: kaczmarski.art.pl
W kamieniołomach moi ludzie pracują szybko i dokładnie
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 31/10/2013 - 19:48
Weterani
[1997]
Testo e musica: Jacek Kaczmarski
Dall'album "Między Nami" [2002]
Testo dal sito: http://www.kaczmarski.art.pl/index.php
Testo e musica: Jacek Kaczmarski
Dall'album "Między Nami" [2002]
Testo dal sito: http://www.kaczmarski.art.pl/index.php
Karki cherlawe, serca szklane,
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 31/10/2013 - 19:34
Manewry
[1977]
Testo e musica: Jacek Kaczmarski
Dall'album "Carmagnole" [1982]
Testo dal sito: http://www.kaczmarski.art.pl/index.php
Testo e musica: Jacek Kaczmarski
Dall'album "Carmagnole" [1982]
Testo dal sito: http://www.kaczmarski.art.pl/index.php
Bez ruchu każą tkwić nam tu
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 31/10/2013 - 19:19
Know your rights
2012
Il sangue e la polvere
Il sangue e la polvere
Una luce fioca illumina il capannone
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 31/10/2013 - 16:46
Corpo Estraneo
NOMADI: l'unica speranza per un futuro pieno di valori di ideali di giustizia e di PACE
NOMADI PACE NON VIOLENZA 31/10/2013 - 13:42
Osposidda
ho 46 anni, la storia di Osposidda non la conoscevo ,ho letto col cuore pieno di lacrime la storia, siamo uomini non boia, sbagli meriti la punizione, non una condanna arbitraria da uomini che quella legge la devono difendere e rappresentare, omines assimizan a peddes de sirbone ,questa è la volontà di creare altro odio dove ti aspetti qualcos altro. sarà una catena senza fine,odio chiama odio e le guerre le morti non avranno mai fine,sino a che non saranno altri i sentimenti che sonnende bos passizan in s istradone .. elisa 31 ottobre 2013
31/10/2013 - 09:50
Italia libera
Chanson italienne – Italia libera - Massimo Priviero – 2006
Je me demande, dit Lucien l'âne en relevant le front, je me demande, si c'est juste une coïncidence...
Quelle coïncidence ? Dis-moi, Lucien l'âne mon ami, dit Marco Valdo M.I.
Et bien, la coïncidence entre le titre de la canzone et celui du journal « Italia Libera », dont Carlo Levi assuma la direction au sortir de la guerre ; quoditien où il succéda à Ferruccio Parri, appelé au poste de premier ministre. Un moment que Carlo Levi décrit dans L'Orologio, moment crucial dans l'histoire de l'Italie libérée, où elle faillit échapper aux forces qui dans les temps qui suivirent allaient l'étouffer... Elle aurait pu échapper au processus de désistance qui conduisit à tout ce que la chanson ici dénonce – cet effondrement moral et cette restauration, dont elle souffre encore aujourd'hui.
Ça m'intrigue, en effet, cette coïncidence. Mais... (continua)
Je me demande, dit Lucien l'âne en relevant le front, je me demande, si c'est juste une coïncidence...
Quelle coïncidence ? Dis-moi, Lucien l'âne mon ami, dit Marco Valdo M.I.
Et bien, la coïncidence entre le titre de la canzone et celui du journal « Italia Libera », dont Carlo Levi assuma la direction au sortir de la guerre ; quoditien où il succéda à Ferruccio Parri, appelé au poste de premier ministre. Un moment que Carlo Levi décrit dans L'Orologio, moment crucial dans l'histoire de l'Italie libérée, où elle faillit échapper aux forces qui dans les temps qui suivirent allaient l'étouffer... Elle aurait pu échapper au processus de désistance qui conduisit à tout ce que la chanson ici dénonce – cet effondrement moral et cette restauration, dont elle souffre encore aujourd'hui.
Ça m'intrigue, en effet, cette coïncidence. Mais... (continua)
ITALIA LIBERA
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 30/10/2013 - 20:09
Życie jest jak tramwaj
[2010]
Testo e musica: Lao Che
Dall'album "Prąd stały/Prąd zmienny"
trovato qui http://www.tekstowo.pl/
Testo e musica: Lao Che
Dall'album "Prąd stały/Prąd zmienny"
trovato qui http://www.tekstowo.pl/
Nie mogę dziś przyjść, bo już mnie nie ma
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 30/10/2013 - 19:34
Miguel Littín: Actas de Marusia
[Messico, 1976]
Un film di Miguel Littín
Soggetto di Patricio Manns
Musica di Mikis Theodorakis (con la collaborazione di Ángel Parra)
Sceneggiatura di Miguel Littín e Freddy Taverna
Scenografia di Agustín Ituarte e Raúl Serrano
Fotografia di Jorge Stahl jr.
Personaggi e interpreti: Gian Maria Volonté (Gregorio), Diana Bracho (Luisa, la maestra), Ernesto Gómez Cruz (Criscuolo "Medio Juan"), Salvador Sánchez (Sebastián), Claudio Obregón (capitano Troncoso), Patricia Reyes Spíndola (Rosa), Domingo Soto (Eduardo López Rojas), Arturo Beristáin (Arturo), et.aa.
Produzione: CONACINE
Durata: 105'
[México, 1976]
Un film de Miguel Littín
Sujeto de Patricio Manns
Música de Mikis Theodorakis (con la colaboración de Ángel Parra)
Guión de Miguel Littín y Freddy Taverna
Escenografía de Agustín Ituarte y Raúl Serrano
Fotografía di Jorge Stahl jr.
Personajes y intérpretes: Gian Maria Volonté... (continua)
Un film di Miguel Littín
Soggetto di Patricio Manns
Musica di Mikis Theodorakis (con la collaborazione di Ángel Parra)
Sceneggiatura di Miguel Littín e Freddy Taverna
Scenografia di Agustín Ituarte e Raúl Serrano
Fotografia di Jorge Stahl jr.
Personaggi e interpreti: Gian Maria Volonté (Gregorio), Diana Bracho (Luisa, la maestra), Ernesto Gómez Cruz (Criscuolo "Medio Juan"), Salvador Sánchez (Sebastián), Claudio Obregón (capitano Troncoso), Patricia Reyes Spíndola (Rosa), Domingo Soto (Eduardo López Rojas), Arturo Beristáin (Arturo), et.aa.
Produzione: CONACINE
Durata: 105'
[México, 1976]
Un film de Miguel Littín
Sujeto de Patricio Manns
Música de Mikis Theodorakis (con la colaboración de Ángel Parra)
Guión de Miguel Littín y Freddy Taverna
Escenografía de Agustín Ituarte y Raúl Serrano
Fotografía di Jorge Stahl jr.
Personajes y intérpretes: Gian Maria Volonté... (continua)
ACTAS DE MARUSIA
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 30/10/2013 - 18:10
Percorsi:
FCG: Film Contro la Guerra
Portiamo l'Italia nel cuore (Che importa se ci chiaman banditi?)
[1944]
Testo di Silvio Ortona e Nino Banchieri, partigiani della Seconda Brigata d'assalto Garibaldi "Ermanno Angiono (Pensiero)", operante nel Biellese. In “Canti della Resistenza Europea 1933-1963”, a cura di Sergio Liberovici e Michele L. Straniero
Sulla melodia dell’Inno a Oberdan
Nel disco del Cantacronache intitolato “Canti di protesta del popolo italiano / Canti della Resistenza (Cantacronache 4)”
La storia della canzone in Ero diverso: ufficiale ed ebreo - Come nacque “Che importa se ci chiaman banditi”, di Silvio Ortona.
Seconda Brigata d'assalto Garibaldi "Ermanno Angiono (Pensiero)"
“Nel gennaio del '44 eravamo al Bocchetta [sic] Sessera e veniamo in possesso - per la prima volta nella nostra vita - della dinamite. Ce n'era tanta così. Credevamo che fosse una cosa molto potente. Allora siamo partiti in cinque su di una macchina per andare a danneggiare... (continua)
Testo di Silvio Ortona e Nino Banchieri, partigiani della Seconda Brigata d'assalto Garibaldi "Ermanno Angiono (Pensiero)", operante nel Biellese. In “Canti della Resistenza Europea 1933-1963”, a cura di Sergio Liberovici e Michele L. Straniero
Sulla melodia dell’Inno a Oberdan
Nel disco del Cantacronache intitolato “Canti di protesta del popolo italiano / Canti della Resistenza (Cantacronache 4)”
La storia della canzone in Ero diverso: ufficiale ed ebreo - Come nacque “Che importa se ci chiaman banditi”, di Silvio Ortona.
Seconda Brigata d'assalto Garibaldi "Ermanno Angiono (Pensiero)"
“Nel gennaio del '44 eravamo al Bocchetta [sic] Sessera e veniamo in possesso - per la prima volta nella nostra vita - della dinamite. Ce n'era tanta così. Credevamo che fosse una cosa molto potente. Allora siamo partiti in cinque su di una macchina per andare a danneggiare... (continua)
Portiamo l'Italia nel cuore,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 30/10/2013 - 16:19
La Eterna Historia
[2007]
Album: LA IDEA: CANTO A LA FEDERACIÓN OBRERA DE MAGALLANES
Textos escritos por LLUVIA ACIDA, basados en los libros “La Masacre en la Federación Obrera de Magallanes” de Carlos Vega Delgado y “Los horrorosos sucesos del 27 de julio de 1920” de Marcolín Piado (Editorial “Atelí”, Punta Arenas, Magallanes, Chile).
El Mar y la Pampa - Nuestras manos - Luz y vapor - Ha llegado una Idea - Federación Obrera de Magallanes - El programa - Escuela Nocturna - Vamos a la Huelga - La Guardia Blanca - La Comuna - Ello no se atreverán - El incendio - Ceniza - La ciudad negra - El fondeado - Mártires del Trabajo - La Eterna Historia
Pero la historia no terminó aquí. En las inmensas soledades de la Patagonia Argentina la
matanza recién se iniciaba. En 1921, 1.500 trabajadores que se habían declarado en huelga
para exigir mejoras laborales y de alojamiento en las estancias de la provincia... (continua)
Album: LA IDEA: CANTO A LA FEDERACIÓN OBRERA DE MAGALLANES
Textos escritos por LLUVIA ACIDA, basados en los libros “La Masacre en la Federación Obrera de Magallanes” de Carlos Vega Delgado y “Los horrorosos sucesos del 27 de julio de 1920” de Marcolín Piado (Editorial “Atelí”, Punta Arenas, Magallanes, Chile).
El Mar y la Pampa - Nuestras manos - Luz y vapor - Ha llegado una Idea - Federación Obrera de Magallanes - El programa - Escuela Nocturna - Vamos a la Huelga - La Guardia Blanca - La Comuna - Ello no se atreverán - El incendio - Ceniza - La ciudad negra - El fondeado - Mártires del Trabajo - La Eterna Historia
Pero la historia no terminó aquí. En las inmensas soledades de la Patagonia Argentina la
matanza recién se iniciaba. En 1921, 1.500 trabajadores que se habían declarado en huelga
para exigir mejoras laborales y de alojamiento en las estancias de la provincia... (continua)
Y así termina esta historia, o mejor dicho comienza
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 30/10/2013 - 16:18
Mártires del Trabajo
[2007]
Album: LA IDEA: CANTO A LA FEDERACIÓN OBRERA DE MAGALLANES
Textos escritos por LLUVIA ACIDA, basados en los libros “La Masacre en la Federación Obrera de Magallanes” de Carlos Vega Delgado y “Los horrorosos sucesos del 27 de julio de 1920” de Marcolín Piado (Editorial “Atelí”, Punta Arenas, Magallanes, Chile).
El Mar y la Pampa - Nuestras manos - Luz y vapor - Ha llegado una Idea - Federación Obrera de Magallanes - El programa - Escuela Nocturna - Vamos a la Huelga - La Guardia Blanca - La Comuna - Ello no se atreverán - El incendio - Ceniza - La ciudad negra - El fondeado - Mártires del Trabajo - La Eterna Historia
Pero el silencio no pudo ser impuesto por siempre. El resto del país se enteró de los trágicos
hechos gracias a cartas que fueron sacadas a través de territorio argentino. En la Cámara de
Diputados el parlamentario Guillermo Bañados realizó una encendida acusación... (continua)
Album: LA IDEA: CANTO A LA FEDERACIÓN OBRERA DE MAGALLANES
Textos escritos por LLUVIA ACIDA, basados en los libros “La Masacre en la Federación Obrera de Magallanes” de Carlos Vega Delgado y “Los horrorosos sucesos del 27 de julio de 1920” de Marcolín Piado (Editorial “Atelí”, Punta Arenas, Magallanes, Chile).
El Mar y la Pampa - Nuestras manos - Luz y vapor - Ha llegado una Idea - Federación Obrera de Magallanes - El programa - Escuela Nocturna - Vamos a la Huelga - La Guardia Blanca - La Comuna - Ello no se atreverán - El incendio - Ceniza - La ciudad negra - El fondeado - Mártires del Trabajo - La Eterna Historia
Pero el silencio no pudo ser impuesto por siempre. El resto del país se enteró de los trágicos
hechos gracias a cartas que fueron sacadas a través de territorio argentino. En la Cámara de
Diputados el parlamentario Guillermo Bañados realizó una encendida acusación... (continua)
Su sangre tiñe nuestra tierra, su gesto, orgullo proletario
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 30/10/2013 - 16:14
El fondeado
[2007]
Album: LA IDEA: CANTO A LA FEDERACIÓN OBRERA DE MAGALLANES
Textos escritos por LLUVIA ACIDA, basados en los libros “La Masacre en la Federación Obrera de Magallanes” de Carlos Vega Delgado y “Los horrorosos sucesos del 27 de julio de 1920” de Marcolín Piado (Editorial “Atelí”, Punta Arenas, Magallanes, Chile).
El Mar y la Pampa - Nuestras manos - Luz y vapor - Ha llegado una Idea - Federación Obrera de Magallanes - El programa - Escuela Nocturna - Vamos a la Huelga - La Guardia Blanca - La Comuna - Ello no se atreverán - El incendio - Ceniza - La ciudad negra - El fondeado - Mártires del Trabajo - La Eterna Historia
El día 30 de julio el vicepresidente de la Federación Ulises Gallardo, albañil de 23 años de edad nacido en Osorno, fue sacado de su casa por un grupo de policías comandado por el capitán Aníbal Parada y el subprefecto Ignacio Guzmán. En la comisaría fue golpeado... (continua)
Album: LA IDEA: CANTO A LA FEDERACIÓN OBRERA DE MAGALLANES
Textos escritos por LLUVIA ACIDA, basados en los libros “La Masacre en la Federación Obrera de Magallanes” de Carlos Vega Delgado y “Los horrorosos sucesos del 27 de julio de 1920” de Marcolín Piado (Editorial “Atelí”, Punta Arenas, Magallanes, Chile).
El Mar y la Pampa - Nuestras manos - Luz y vapor - Ha llegado una Idea - Federación Obrera de Magallanes - El programa - Escuela Nocturna - Vamos a la Huelga - La Guardia Blanca - La Comuna - Ello no se atreverán - El incendio - Ceniza - La ciudad negra - El fondeado - Mártires del Trabajo - La Eterna Historia
El día 30 de julio el vicepresidente de la Federación Ulises Gallardo, albañil de 23 años de edad nacido en Osorno, fue sacado de su casa por un grupo de policías comandado por el capitán Aníbal Parada y el subprefecto Ignacio Guzmán. En la comisaría fue golpeado... (continua)
Señores, voy a contarles que fue de Ulises Gallardo,
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 30/10/2013 - 16:12
All’ombra
Versi di Trilussa, dalla raccolta intitolata “Giove e le bestie”, pubblicata nel 1932.
Recitata da Vittorio Gassman nel disco intitolato “Il mattatore” del 1959.
Musica di Guido Rocca e Piero Umiliani
Recitata da Vittorio Gassman nel disco intitolato “Il mattatore” del 1959.
Musica di Guido Rocca e Piero Umiliani
Mentre me leggo er solito giornale
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 30/10/2013 - 15:35
La bessa
anonimo
[Primo dopoguerra?]
Canto emiliano-romagnolo facente parte del repertorio delle mondine, invettiva contro crumiri, caporali e ruffiani, i nemici principali di quella categoria di lavoratrici…
Canto emiliano-romagnolo facente parte del repertorio delle mondine, invettiva contro crumiri, caporali e ruffiani, i nemici principali di quella categoria di lavoratrici…
Aven ciapè la bessa
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 30/10/2013 - 15:12
Le risate der Papa
[1834]
Versi del grande poeta romano dai “Sonetti romaneschi”.
Musica di Adriano Bono, dallo spettacolo “Adriano Bono e La Banda De Piazza Montanara”, da cui è stato tratto anche un disco intitolato “996 vol.1 – I Sonetti romaneschi di G. G. Belli”.
“Un sonetto estremamente caustico. Originariamente era dedicato a Papa Gregorio XVI, considerato dal Belli la radice di molti dei malcostumi morali, sociali e politici che avevano reso la sua Roma stalla e chiavica der monno. A questo Papa furono dedicati moltissimi sonetti, e fu uno dei protagonisti più importanti dell'intero canzoniere. Tanto che quando morì, Belli disse di lui: "A Papa Gregorio je volevo bene perché me dava er gusto de potenne dì male". Oggi, attualizzando il discorso, mi pare che il senso del sonetto sia ancora estremamente valido, e che la canzone possa essere dedicata a tutti quei potenti che un po' troppo spesso si fanno vedere in televisione con ghigni o grasse risate sulla faccia.Vi viene in mente qualcuno in particolare?” (Adriano Bono)
Versi del grande poeta romano dai “Sonetti romaneschi”.
Musica di Adriano Bono, dallo spettacolo “Adriano Bono e La Banda De Piazza Montanara”, da cui è stato tratto anche un disco intitolato “996 vol.1 – I Sonetti romaneschi di G. G. Belli”.
“Un sonetto estremamente caustico. Originariamente era dedicato a Papa Gregorio XVI, considerato dal Belli la radice di molti dei malcostumi morali, sociali e politici che avevano reso la sua Roma stalla e chiavica der monno. A questo Papa furono dedicati moltissimi sonetti, e fu uno dei protagonisti più importanti dell'intero canzoniere. Tanto che quando morì, Belli disse di lui: "A Papa Gregorio je volevo bene perché me dava er gusto de potenne dì male". Oggi, attualizzando il discorso, mi pare che il senso del sonetto sia ancora estremamente valido, e che la canzone possa essere dedicata a tutti quei potenti che un po' troppo spesso si fanno vedere in televisione con ghigni o grasse risate sulla faccia.Vi viene in mente qualcuno in particolare?” (Adriano Bono)
Er Papa ride? Male, amico! È sseggno
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 30/10/2013 - 14:31
Percorsi:
Antiwar Anticlericale
La bbona mojje
[1834]
Versi del grande poeta romano dai “Sonetti romaneschi”.
Musica di Adriano Bono, dallo spettacolo “Adriano Bono e La Banda De Piazza Montanara”, da cui è stato tratto anche un disco intitolato “996 vol.1 – I Sonetti romaneschi di G. G. Belli”.
“La madre di una povera famiglia che non riesce a pagare l'affitto si rivolge al marito mentre si accinge ad andare dal padrone di casa per ottenere una dilazione o una proroga di pagamento, magari anche portandosi dietro la figlia minore per impietosirlo, e si raccomanda affinchè l'uomo mantenga la calma in caso di rifiuto della richiesta, di non aggredirlo come fece l'ultima volta, rischiando di finire in carcere e lasciando la famiglia senza sostegno. Miseria e disperazione, dignità e rassegnazione, rabbia e fatalismo, pane quotidiano della plebe di tutte le epoche.” (Adriano Bono)
Versi del grande poeta romano dai “Sonetti romaneschi”.
Musica di Adriano Bono, dallo spettacolo “Adriano Bono e La Banda De Piazza Montanara”, da cui è stato tratto anche un disco intitolato “996 vol.1 – I Sonetti romaneschi di G. G. Belli”.
“La madre di una povera famiglia che non riesce a pagare l'affitto si rivolge al marito mentre si accinge ad andare dal padrone di casa per ottenere una dilazione o una proroga di pagamento, magari anche portandosi dietro la figlia minore per impietosirlo, e si raccomanda affinchè l'uomo mantenga la calma in caso di rifiuto della richiesta, di non aggredirlo come fece l'ultima volta, rischiando di finire in carcere e lasciando la famiglia senza sostegno. Miseria e disperazione, dignità e rassegnazione, rabbia e fatalismo, pane quotidiano della plebe di tutte le epoche.” (Adriano Bono)
Bbe’, ssò (1) ccontenta, sí: vva’, Ssarvatore:
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 30/10/2013 - 13:54
Li soprani der Monno vecchio
[1832]
Versi del grande poeta romano – che qui si firmava “Pepp’er tosto” - dai “Sonetti romaneschi”.
Musica di Adriano Bono, dallo spettacolo “Adriano Bono e La Banda De Piazza Montanara”, da cui è stato tratto anche un disco intitolato “996 vol.1 – I Sonetti romaneschi di G. G. Belli”.
“«Io sò io, e vvoi nun zete un cazzo», uno dei versi più noti di Belli. Ancora oggi capace di sintetizzare in undici sillabe il rapporto tra l'autorità, i potenti - da una parte - e i sudditi, il popolo - dall'altra.” (Adriano Bono)
Versi del grande poeta romano – che qui si firmava “Pepp’er tosto” - dai “Sonetti romaneschi”.
Musica di Adriano Bono, dallo spettacolo “Adriano Bono e La Banda De Piazza Montanara”, da cui è stato tratto anche un disco intitolato “996 vol.1 – I Sonetti romaneschi di G. G. Belli”.
“«Io sò io, e vvoi nun zete un cazzo», uno dei versi più noti di Belli. Ancora oggi capace di sintetizzare in undici sillabe il rapporto tra l'autorità, i potenti - da una parte - e i sudditi, il popolo - dall'altra.” (Adriano Bono)
C’era una vorta un Re (1) cche ddar palazzo
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 30/10/2013 - 12:34
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Grazie
continuate