"Stralcio della lettera "De Delictis Gravioribus" con cui Giovanni Paolo II, Ratzinger e Bertone davano disposizione di sottrarre alla giustizia penale ordinaria abusi e violenze commesse dai preti pedofili e ponevano su tali casi il segreto dello Stato pontificio."
Ad onor del vero nella lettera in questione non si evince alcuna disposizione di sottrarre alla giustizia ordinaria i casi, proprio perché impossibile nei fatti: la giustizia ordinaria fa il suo corso, quella del vaticano un'altra.
Non è neanche pensabile una invasione reciproca di campo, come tra giustizia sportiva e giustizia ordinaria i percorsi giuridici seguono strade parallele.
Inoltre non si capisce perché riferirsi al "Concilio", in particolare a quale dei venti e passa che hanno fatto la storia della Chiesa Cattolica.
Personalmente trovo stucchevole il tentativo di scaricare tutte le responsabilità di Giovanni Paolo II e del post-Concilio su Ratzinger, forse perché adesso per voi la ricreazione è finità?
Ad maiora.
ugo 10/9/2012 - 22:35
Eppure, caro ugo: "Non si può sottacere il fatto che il sistema mondiale di occultamento degli abusi sessuali del clero rispondesse alle disposizioni della Congregazione romana per la Dottrina della fede (guidata tra il 1981 e il 2005 dal cardinale Ratzinger), che fin dal pontificato di Giovanni Paolo II raccoglieva, nel più rigoroso segreto, la documentazione su questi casi. In data 18 maggio 2001 Joseph Ratzinger diramò a tutti i vescovi una lettera dai toni solenni sui delitti più gravi ("Epistula de delictis gravioribus"), imponendo nel caso di abusi il "secretum pontificium", la cui violazione è punita dalla la Chiesa con severe sanzioni".
E non lo dico io, lo dice Hans Küng.
Quando si scrive "Concilio", in genere ci si riferisce al Concilio Vaticano II perchè è stato l'ultimo (50 anni fa! Persino Forza Italia è riuscita a fare due congressi in 20 anni!) e perchè nè io nè te c'eravamo... (continua)
E poi, scusa ugo, ma se l'allenatore di qualche grosso vivaio calcistico s'incriccasse le piccole, giovani promesse, secondo te se ne dovrebbe occupare la giustizia sportiva o quella ordinaria?
Mi spieghi di che cosa stai parlando?
No Manù. Si continui a studiare Dante, Petrarca e Boccaccio ma senza trascurare fenomeni più recenti che, comunque, hanno segnato la nostra epoca. Lucio Di Martino
Ad onor del vero nella lettera in questione non si evince alcuna disposizione di sottrarre alla giustizia ordinaria i casi, proprio perché impossibile nei fatti: la giustizia ordinaria fa il suo corso, quella del vaticano un'altra.
Non è neanche pensabile una invasione reciproca di campo, come tra giustizia sportiva e giustizia ordinaria i percorsi giuridici seguono strade parallele.
Inoltre non si capisce perché riferirsi al "Concilio", in particolare a quale dei venti e passa che hanno fatto la storia della Chiesa Cattolica.
Personalmente trovo stucchevole il tentativo di scaricare tutte le responsabilità di Giovanni Paolo II e del post-Concilio su Ratzinger, forse perché adesso per voi la ricreazione è finità?
Ad maiora.