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Prima del 2011-7-19

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… E sugnu 'talianu

anonimo
[Dopo la fantomatica “Unità d’Italia”]

Dal volume di Antonino Uccello intitolato “Risorgimento e società nei canti popolari siciliani”, edito per la prima volta nel 1961 in occasione del centenario dell’Unità d’Italia.
Ho trovato il testo sul sito della Regione Sicilia, dove viene attribuito senza riscontri (e nemmeno ne ho trovati in rete) a tal Giuseppe Cutello, per cui ho preferito attribuirla ad anonimo.

“Il canto, ad opera di Giuseppe Cutello, descrive lo stato di incertezza che le masse popolari si trovano ad affrontare con l'unificazione. Emerge con forza la convinzione che l'unità non abbia prodotto mutamenti sostanziali nelle condizioni del popolo. Lo stato di incertezza e di sbandamento creato dal nuovo stato di cose portano l'autore ad accettare a malincuore la sua condizione di "italiano"

Interpretata da Carlo Muratori e Peppe Voltarelli in "Sale" (2015)
Nun sacciu comu 'un mi vota la testa
(continua)
inviata da Bartleby 19/7/2011 - 15:50

Lu Sissanta

anonimo
[Dopo la fantomatica “Unità d’Italia”]

Ho trovato il testo sul sito della Regione Sicilia, dove viene attribuito senza riscontri (e nemmeno ne ho trovati in rete) a tal Andrea Pappalardo di Catania, per cui ho preferito attribuirla ad anonimo.
Dovrebbe comunque essere stato tratto dal volume di Antonino Uccello intitolato “Risorgimento e società nei canti popolari siciliani”, edito per la prima volta nel 1961 in occasione del centenario dell’Unità d’Italia.

Della precoce disillusione e del consolidarsi del malcontento nella Sicilia post-unitaria, quella che aveva creduto che finalmente si realizzasse il mancato 48 e che invece si era ritrovata soltanto con nuovi padroni, “novi rrapaturi, novi cani grossi” tutti intenti - come i precedenti - a rapinarla.
Parru ppi lu Sissanta, o mei signuri:
(continua)
inviata da Bartleby 19/7/2011 - 15:44
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Un exèrcit

Un exèrcit
[2003]
Lletra i música: Jordi Guardans

Maria del Mar Bonet + Coral Cantiga
Anche in Terra Secreta [2007]



L'exèrcit de Jordi Guardans: " El record de les mobilitzacions de Barcelona la primavera del 2003 contra la guerra de l'Iraq. Com la banda sonora d'un documental mut, assimilable també a d'altres tipus de lluita per les llibertats col.lectives" Maria del Mar Bonet.

L'esercito di Jordi Guardans "Il record della mobilitazioni di Barcellona nella primavera del 2003 contro la guerra in Iraq. Come la colonna sonora di un documentario muto, assimilabile anche a altri generi di lotta per le libertà collettive".
Un exèrcit al costat d'un país sense fronteres,
(continua)
19/7/2011 - 15:30
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Lluna de pau

Lluna de pau
[2003]
(Maria del Mar Bonet + Coral Cantiga)
Lluna de pau, germana dels estels,
(continua)
19/7/2011 - 15:26
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SA-RC la mulopedonale

SA-RC la mulopedonale
[2011]
Testo e Musica di Mimmo Cavallo, Andrea Simile e Pino Aprile
Album: Quando Saremo Fratelli Uniti

L'A3, la "mulopedonale", comunque sia la principale arteria di scorrimento che collega la Sicilia e le estreme regioni meridionali tirreniche alla grande rete autostradale europea – allacciandosi al Corridoio 1 che collega Palermo a Berlino, – è senza pedaggio? Ancora per poco. Sono belle "concessioni", queste, che non durano!
E la chiamarono "la mulopedonale",
(continua)
inviata da giorgio 17/7/2011 - 21:17
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Quando saremo fratelli uniti

Quando saremo fratelli uniti
[2011]
Testo e Musica di Cosimo ("Mimmo") Cavallo e Andrea Simiele
Album: Quando Saremo Fratelli Uniti

Dedico questa canzone che porta il titolo dell'ultimo CD di Mimmo Cavallo, a tutti i compagni e gli amici "polentoni" collaboratori del sito (admins e non) e in particolare ai (ahi!) piemuntìsi Adriana e Alessandro-Bartleby, al longobardo Gian Piero Testa e ai toschi Riccardo, Daniela e Lorenzo (scusate se dimentico qualcuno, ma i nordici siete sempre di più). Quando saremo fratelli uniti, quasi una lennoniana "Imagine" italica –meno utopistica e trasognante della prima in quanto espressione di reali quanto crudi ed efferati conflitti della nostra storia, ma che pertanto vorrei potesse, anche lei, varcare i maledetti confini nazionali per estendersi al Nord e al Sud dell'intero globo, che, nella sostanza, ha sofferto e continua a soffrire dello stesso tipo di guerra e di guerre.. . Quando saremo fratelli uniti ...ma forse un po' noi (mi auguro) lo siamo già..:)

da giorgio, il terrone (turrúni, terùn, cul-terreux, etc.)
Tolsero gli artigli al gatto
(continua)
inviata da giorgio 17/7/2011 - 10:11
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Sempre poveri

Sempre poveri
Scritta e cantata da Matteo Salvatore
Album: Canti e storie rurali e popolari
"Stato status dominus subissus ammenus, dicevano i nostri padri
(continua)
inviata da giorgio 16/7/2011 - 20:45
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Miseria, miseria, disoccupazione

Scritta e cantata da Matteo Salvatore

Ancora il problema del bisogno primario non ancora risolto (anzi, oggi ritornato prepotentemente "di moda"): .."Comu l'a'm''a cumbina' ?!.."
Miseria, miseria, disoccupazione
(continua)
inviata da giorgio 16/7/2011 - 20:34
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Lu polverone

Lu polverone
[1961]
Scritta e cantata da Matteo Salvatore
Album: Lamenti di mendicanti

"Mio padre era zappatore, la nostra era una delle più povere famiglie del paese... si moriva di fame. A otto anni ho fatto il garzone di cantina, poi il banditore del Comune, il facchino, vendevo anche pane.. Solo nel periodo della vendemmia, della mietitura e della raccolta delle olive si guadagnava qualche soldo. Tutto il resto dell'anno si moriva di fame..

Impossibile che situazioni tanto critiche non provocassero la denuncia del trattamento disumano da parte dei padroni, e della sofferenza e durezza del lavoro:
"Nelle campagne eravamo sfruttati dai guardiani del padrone, che erano i cani da guardia del padrone. All'età di 14 anni è morta mia sorella perché mio padre non riusciva a procurarci da mangiare. Allora imparai a suonare la chitarra da un cieco del paese, Vincenzo Pizzicoli, e per quindici anni lo... (continua)
Quanne hê finùto da fatijà'
(continua)
inviata da giorgio 16/7/2011 - 08:21
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Niente

Niente
Passa il mio sguardo attraverso il nero,
(continua)
inviata da Luca 'The River' 15/7/2011 - 22:02
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El diablo es un señor

El diablo es un señor
Probabilmente la canzone risale ai primi anni 70 ma forse è stata registrata solo più tardi. In “Facundo Secreto” (1988) e “El oficio de cantor” (1993).

“Il diavolo è un signore elegante, ha la coda ma la nasconde dentro un grosso portafogli scuro dove tiene anche i documenti che lo autorizzano ad ammazzare la gente… Il diavolo l’ho visto molte volte, come voi… l’ho visto anche camminarmi accanto…”

E il diavolo camminava accanto a Don Facundo, anzi, gli ha persino dato un passaggio in auto quel maledetto 9 luglio 2011 a Città del Guatemala, mentre il grande cantore argentino se ne andava in bus all’aeroporto… Si era nascosto il demonio in un tal Henry Fariña, nicaraguense, impresario dello spettacolo legato al narcotraffico… I suoi “amici” del cartello di Sinaloa volevano fargli pagare qualche sgarro e invece hanno ucciso Cabral al suo posto…
Rigoberta Menchú, indigena guatemalteca, premio... (continua)
El diablo es un señor almidonado,
(continua)
inviata da Bartleby 15/7/2011 - 13:40
Percorsi: Il Diavolo
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Facundo Cabral: Pobrecito mi patrón

Facundo Cabral: Pobrecito mi patrón
di Facundo Cabral
[primi anni 90?]
In “Lo cortez no quita lo Cabral” (1994) con Alberto Cortez e anche in “Época de oro” (1998)

“Juan Comodoro cercando l’acqua trovò petrolio… Divenne ricco, ma morì di sete.”

Dedicata a quelli che si credono ricchi e potenti.

In ricordo di Don Facundo, morto ammazzato nella violenta Città del Guatemala – sembra - per caso e per errore, al posto di un impresario dello spettacolo, legato ad un cartello di narcotrafficanti, che gli aveva offerto un passaggio in auto verso l’aeroporto…
Destino beffardo, lui che il Diavolo l’ha sempre combattuto è morto al posto suo. Ma si sa, come cantava Don Facundo in un’altra sua famosa canzone, “El diablo es un señor” che spesso ci cammina accanto… E infatti la premio Nobel per la pace Rigoberta Menchú, indigena guatemalteca, non ha esitato a dichiarare tra le lacrime "Es el fascismo que mata a Facundo Cabral".
Juan Comodoro,
(continua)
inviata da Bartleby 15/7/2011 - 13:12

Bandiera rossa

anonimo
Bandiera rossa
[anni 20, dopo il 1924]
Testo trovato su ”Il canzoniere di Giuseppe Di Vittorio. Canti sociali e politici di Capitanata”, a cura di Giuseppe Rinaldi.
Sulla melodia della fascista “Faccetta nera”, così come usavano al tempo le opposte fazioni di fregarsi reciprocamente le melodie (vedi, per esempio, la storia di Giovinezza)

Nel testo, il riferimento a due dei primi e più famosi omicidi politici realizzati dai fascisti.
Quello di Matteotti è arcinoto (si vedano, per esempio, Canta di Matteotti, Matteotti, L'assassinio di Giacomo Matteotti e Povero Matteotti), meno quello del Giuseppe Di Vagno di Conversano, nel barese, il “gigante buono”, parlamentare dei “pezzenti e dei diseredati”, ucciso nel 1921 dopo un comizio a Mola di Bari da una squadraccia di fascisti guidati da Giuseppe Caradonna, in seguito divenuto addirittura vice-presidente della Camera fascista. Gli autori del delitto furono... (continua)
Bandiera rossa è un bel colore
(continua)
inviata da Bartleby 15/7/2011 - 11:22

Signori avete inteso, avete visto

[1909]
Testo trovato su ”Il canzoniere di Giuseppe Di Vittorio. Canti sociali e politici di Capitanata”, a cura di Giuseppe Rinaldi.

Il bracciante socialista Giovanni Mascolo di San Nicandro Garganico compose su un foglio volante dell’epoca questo canto, sull’aria de “La ciociara”, in cui descrive lo scontro, quasi un’imboscata, avvenuto tra i socialisti e i loro avversari "gialloni", gli sgherri dei padroni.

“Tra la fine dell'800 e i primi decenni del Novecento, San Nicandro divenne uno dei più aspri teatri della lotta politica di classe sotto la guida di personaggi eminenti, come Giuseppe e Domenico Fioritto [più tardi segretario nazionale del Partito Socialista e poi membro dell’Assemblea Costituente, ndr], con esiti spesso tragici, menzionati nelle cronache e mitizzati nella letteratura del tempo, com'è il caso de "Il cafone all'inferno" di Tommaso Fiore [scrittore e politico antifascista originario di Altamura, ndr], che trasse spunto da storie quotidiane dei contadini sannicandresi.” (it.wikipedia)
Signori avete inteso avete visto
(continua)
inviata da Bartleby 15/7/2011 - 10:07

E lu jurne de la Madonne

anonimo
E lu jurne de la Madonne
[1898]

Canto risalente al 1898 - raccolto da Roberto Leydi nel foggiano da un informatore di nome Natale Orecchia - che descrive una sanguinosa rivolta popolare scoppiata a Minervine Murge contro il rincaro del grano e del pane. Quell’anno rivolte simili per il pane, il lavoro, contro le imposte e gli scandali che avevano appena travolto il presidente del Consiglio Crispi esplosero un po’ in tutta Italia e la reazione del governo Di Rudinì fu la militarizzazione e la repressione con il risultato di centinaia di morti (l’episodio più grave fu quello che vide protagonista a Milano Il feroce monarchico Bava o Inno del sangue) e di imprigionati.
Testo trovato su ”Il canzoniere di Giuseppe Di Vittorio. Canti sociali e politici di Capitanata”, a cura di Giuseppe Rinaldi.



“La plebe è inferocita a Molfetta, a Minervino Murge, a Chieti, a Pozzuoli, a Torre Annunziata, ad Avellino, a Nocera, a... (continua)
E lu jurne de la Madonne
(continua)
inviata da Bartleby 15/7/2011 - 09:42
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Lone Pine Hill

Lone Pine Hill
2008
Album: The Good Life
I swear I see her in my dreams sometimes
(continua)
inviata da anonymous 15/7/2011 - 04:36
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Il bando del Comune

Il bando del Comune
[1972]
Da “Autunno. Pe’ nu cacchio d’uva”, terzo disco della quadrilogia “Le quattro stagioni del Gargano”
Testo trovato e trascritto da ”Canto tradizionale e cantautori popolari. Un esempio pugliese”, di Maria Luisa Scippa, Archivio Storico Pugliese, Provincia di Brindisi, 1991.

Geniale presa per il culo di tutto lo stuolo delle autorità che affliggono il popolo (ed il riferimento è ancora una volta al periodo fascista), dal podestà fino al capo-spazzino passando per i gendarmi, il cui capo è definito con un voluto sagace lapsus prima “assessore” e poi “assassino”.
Popolo dë lu pajésë
(continua)
inviata da Bartleby 14/7/2011 - 15:47
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Il bando della carne

Il bando della carne
[1972]
Da “Primavera: lu gregge, lu pastore e la campagna”, primo disco della quadrilogia “Le quattro stagioni del Gargano”
Testo trovato e trascritto da ”Canto tradizionale e cantautori popolari. Un esempio pugliese”, di Maria Luisa Scippa, Archivio Storico Pugliese, Provincia di Brindisi, 1991.
Popolo dë lu pajésë sentite, sentite, sentite.
(continua)
inviata da Bartleby 14/7/2011 - 15:29
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La ballata di Teresina

La ballata di Teresina
[1970]
Da “Le Puglie di Matteo Salvatore”
Testo trovato e trascritto da ”Canto tradizionale e cantautori popolari. Un esempio pugliese”, di Maria Luisa Scippa, Archivio Storico Pugliese, Provincia di Brindisi, 1991.

Una contadina affamata viene sorpresa a raccogliere nel campo del padrone.
Questi ordina al guardiano di impiccarla e poi darla in pasto ai cani.
Nemmeno il duro sorvegliante regge l’assurda ferocia del padrone: dopo aver ucciso la Teresina si dà la morte lui stesso.
Storia di ordinaria sopraffazione nella “guerra dei 1000 anni che i ricchi fanno contro i poveri”.
Ngappa la Taresina appínnela all’albero e vattene via
(continua)
inviata da Bartleby 14/7/2011 - 15:15
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Tuppe tuppe a llu pòrtóna

Tuppe tuppe a llu pòrtóna
[1963]
Album “Storie e melodie d’amore del sud”
Testo trovato e trascritto da ”Canto tradizionale e cantautori popolari. Un esempio pugliese”, di Maria Luisa Scippa, Archivio Storico Pugliese, Provincia di Brindisi, 1991.

“Una giovinetta, spinta dalla miseria, bussa timidamente alla porta del ricco signore per offrirgli i suoi servigi; dopo alcuni giorni, il padrone, adocchiata la fresca bellezza dell'adolescente, tenta di approfittarne….”
Storia di ordinaria sopraffazione nella “guerra dei 1000 anni che i ricchi fanno contro i poveri”.
Tuppe tuppe a llu pòrtóna
(continua)
inviata da Bartleby 14/7/2011 - 15:00
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Mezza vèrzúre de févë

Mezza vèrzúre de févë
[1970]
Da “Le Puglie di Matteo Salvatore”
Testo trovato e trascritto da ”Canto tradizionale e cantautori popolari. Un esempio pugliese”, di Maria Luisa Scippa, Archivio Storico Pugliese, Provincia di Brindisi, 1991.

Che buono il padrone che ci lascia raccogliere le fave!
Le fave, la carne dei poveri…
Le fave, anticamente legate al culto dei morti….
Le fave, il cibo dei morti di fame.
Scjuppémë mezza vèrzúre de févë
(continua)
inviata da Bartleby 14/7/2011 - 14:33

Mórte a llu pajèse

Mórte a llu pajèse
[1972]
Da “Autunno. Pe’ nu cacchio d’uva”, terzo disco della quadrilogia “Le quattro stagioni del Gargano”

Testo trovato e trascritto da ”Canto tradizionale e cantautori popolari. Un esempio pugliese”, di Maria Luisa Scippa, Archivio Storico Pugliese, Provincia di Brindisi, 1991.

Questa canzone racconta dell’atroce fine di una donna che nel periodo fascista fu accusata di aver ucciso il proprio padrone, un ricco proprietario. La stessa, per ordine del podestà, verrà crudelmente crocifissa ad un albero.
Un fatto di cronaca che è anche una terribile denuncia della ferocia dei padroni e dei fascisti ma anche della necessaria quanto costosa ribellione degli sfruttati…
Nè fatte néntë ji ne ll’è ccise à lu patróne
(continua)
inviata da Bartleby 14/7/2011 - 14:07
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Lu soprastante

Lu soprastante
[1971]
Dall’album “Le mie Puglie”, con Adriana Doriani.
Testo trovato e trascritto da ”Canto tradizionale e cantautori popolari. Un esempio pugliese”, di Maria Luisa Scippa, Archivio Storico Pugliese, Provincia di Brindisi, 1991.

Adriana Doriani fu la sua compagna e nel 1973 Matteo Salvatore fu accusato di averla uccisa. Innocente, fu comunque condannato e si fece alcuni anni di carcere prima che, grazie all’interessamento di Renzo Arbore, Mariangela Melato ed altri artisti che gli pagarono un avvocato capace, il processo venisse riaperto e revisionato.
Gente, io ci sono stato nei campi di grano a mietere sotto lo sguardo vigile del sorvegliante, sotto il sole cocente, curvo dall’alba al tramonto e lì a due passi la fiasca dell’acqua fresca sotto i covoni e non potermi dissetare. No, qui non si può bere, non si può parlare, si deve solo lavorare, lavorare, lavorare, chi non lo farà verrà licenziato, credetemi io ci sono stato.
(continua)
inviata da Bartleby 14/7/2011 - 13:39
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Le trè frustétë de lu patróne

Le trè frustétë de lu patróne
[1967]
Dall’album “Il lamento dei mendicanti”

Testo trovato e trascritto da ”Canto tradizionale e cantautori popolari. Un esempio pugliese”, di Maria Luisa Scippa, Archivio Storico Pugliese, Provincia di Brindisi, 1991.
Quanno lu sólë jè fatte ròscje
(continua)
inviata da Bartleby 14/7/2011 - 13:08
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Grande Sud

Grande Sud
[2008]
Canzone che dà il titolo all’album del Taranta Power.
C’è una musica in quel treno
(continua)
inviata da Bartleby 14/7/2011 - 10:44
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W la guerra

W la guerra
[1956]
Scritta e cantata da Matteo Salvatore
Album: La Passione Secondo Matteo [2007]

Una canzone ironicissima che non inneggia certo alla guerra, tutt'altro.. Una antiwar song dell'ultimo dopoguerra, forse dimenticata, recuperata nell'ultima compilation di Matteo Salvatore (pubblicata postuma) "La Passione Secondo Matteo"..
"Viva la guerra! Viva la guerra, che è sempre bbona !"
(continua)
inviata da giorgio 14/7/2011 - 08:25
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Ballata per Vanda

Ballata per Vanda
Dedicata alla partigiana Vanda Bianchi di Castelnuovo Magra (MS), che dopo aver fatto la Resistenza,continua ancora oggi a spendersi per difendere gli ideali per cui ha lottato.

Sulla vita di Vanda Bianchi è stato pubblicato il libro "Un berretto pieno di speranze",di Pino Marchini, Ed. Cinque Terre (SP)
Fonte:sito ufficiale.

La compagna Vanda Bianchi ci ha lasciato nel 2014.
E Vanda è una bambina e guarda verso il monte
(continua)
inviata da adriana 13/7/2011 - 19:15
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Canzone per Stefano

Canzone per Stefano
Tratta da un testo di Giorgio Nardi, una canzone che parla dell'uccisione in carcere di Stefano Cucchi, ma che può estendersi a tutti i casi simili che purtroppo sono numerosi.
Fonte:sito ufficiale
Mi avevano detto è solo un controllo,
(continua)
inviata da adriana 13/7/2011 - 19:02
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Τούμπου τούμπου ζα

Τούμπου τούμπου ζα
Στίχοι: Γιάννης Μαρκόπουλος
Μουσική: Γιάννης Μαρκόπουλος
Πρώτη εκτέλεση: Λάκης Χαλκιάς 

"Ανεξάρτητα" - 1987

Testo e musica di Yannis Markopoulos
Prima esecuzione di Lakis Halkiàs
"Anexàrtita/Canzoni indipendenti" - 1987

Nella giungla capitalistica gli antropofagi un po' ci nutrono, affinché li possiamo meglio nutrire. Finché va così, questa saggia cosa ha un nome: civiltà. Ma periodicamente, forse per i loro conflitti tribali, forse per un sussulto dei loro istinti atavici, forse in omaggio alla loro religione, forse per celebrare qualche loro misteriosa festa, la festa cercano di farla a tutti quelli che non sono loro. Come periodicamente facevano gli Spartiati, pure questi cercano di tanto in tanto di far fuori il maggior numero dei loro Iloti. Ci dicono: siete dei pigs e a noi i pigs piace mangiarceli. Stiamo attraversando una di queste periodiche mattanze: rullano i tamburi,... (continua)
Τούμπου τούμπου ζα


(continua)
inviata da Gian Piero Testa 13/7/2011 - 17:17
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Inno della Repubblica

Inno della Repubblica
[1967]
Album :“Il lamento dei mendicanti”

Non so esattamente quando Matteo Salvatore abbia composto questa canzone, probabilmente negli anni immediatamente precedenti la seconda guerra. Ma si riferirebbe agli anni 10 o 20 quando suo padre e Di Vittorio si conobbero nel carcere di Lucera frequentato dal primo per miseria e dal secondo perché sindacalista rivoluzionario e socialista…

In ogni caso, propongo senz’altro questo inno al posto dell’orrido “Fratelli d’Italia”…

“Risale alla giovinezza di Matteo questa canzone. Una giovinezza difficile, il padre facchino, la madre chiede l’elemosina nei paesi vicini. A casa ‘Zicozico’ (così venivano soprannominati i Salvatore ad Apricena), si muore persino di malnutrizione (triste destino capitato a una sorella di Matteo).
E in questi anni il padre va in galera. Viene messo in cella con Giuseppe Di Vittorio [che era di Cerignola], poi divenuto... (continua)
Fratelli tutti uniti, facciamo l’Italia nuova
(continua)
inviata da Bartleby 13/7/2011 - 15:17
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A mi vevin det

A mi vevin det
1998
anime femine
A mi vevin det ch'i cerivis int
(continua)
inviata da DonQuijote82 13/7/2011 - 15:02
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Lu furastiero

Lu furastiero
[1967]

La canzone è tratta da un album del 1967 intitolato “Il lamento dei mendicanti”, stampato anche in Francia dove Matteo Salvatore è stato più apprezzato che non nel paese suo..



“[…] Se le prime canzoni che registrerà conterranno stucchevoli ritornelli di becera comicità, ben presto avviene in lui una sorta di purificazione: Matteo Salvatore diventa il medium del dolore secolare di un popolo, la sua opera assume carattere di grande affresco. Non vi è riflessione, le canzoni non “parlano di”, nemmeno, per intenderci, attraverso l’umanissimo filtro dell’immedesimazione deandreiana; sono proprio i personaggi che, senza presentarsi, si esprimono per voce di Matteo, di modo che l’esperienza della miseria faccia da sfondo a un discorso che ha le parole della vita di tutti i giorni.
Nella canzone ‘Lu furastiero’ non viene raccontata in modo esplicito la tragedia degli stagionali: uomini... (continua)
Lu furastiero dorme stanotte sull'aia,
(continua)
inviata da Bartleby 13/7/2011 - 14:34
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Italia minore

Italia minore
[2007]
Album “Sponda sud”
Canzone dedicata a Matteo Salvatore (1925-2005), foggiano, compositore e cantante di musica popolare, quello di cui Italo Calvino ebbe a dire: “Le parole di Matteo Salvatore noi le dobbiamo ancora inventare”.



"Questione meridionale", "terroni": da sempre veniamo chiamati in causa con queste due paroline. Periodicamente alcuni soloni del mondo politico o della classe intellettuale (ovviamente settentrionale) si affannano a proporre le loro geniali trovate per risolvere questo "problema", come se gliene importasse davvero. Sono anni che parole come federalismo fiscale o cassa-banca (casciabancu sarebbe più appropriato) del Mezzogiorno sono sulla bocca di politici di qualsiasi colore e fazione. Il tutto viene poi infarcito da una dilagante ignoranza: ignoranza del fatto che la "questione meridionale" è nata proprio con l'unità d'Italia, circa 150 anni fa.

Ora,... (continua)
Spiavo ‘n cielo chissà chiuvesse
(continua)
inviata da Bartleby 13/7/2011 - 14:10
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Filo spinato

Filo spinato
2011
Album: "Vino Tabacco e cielo"


Si era arruolato, era il suo lavoro. Partecipava ad un’azione di pace.
Era un ragazzo, un figlio, un fidanzato. Era un soldato che non tornerà.

Luigi Maieron: Voce, Chitarra acustica
Ellade Bandini: Batteria
Franco Giordani: Mandolino, Banjo
Simone Serafini: Contrabbasso
Francesco Piu: Armonica
Lei è mia madre e ogni sera non dimentica di pregare
(continua)
inviata da DonQuijote82 13/7/2011 - 14:05
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Cramar-Marochin

Cramar-Marochin
2011
Album: "Vino Tabacco e cielo"


Cramars, venditori ambulanti di Carnia. Dal 1200 al 1800 arrivavano a piedi o con mezzi di fortuna in diverse zone d’Europa: Ungheria, Austria, Germania. Vendevano spezie, tessuti, oggetti di artigianato, stoffe, erbe mediche, trasportandole sulla “crame” (mobiletto in legno con cassetti). Somiglianze di continuità tra i “cramars” ed i venditori ambulanti provenienti dal Marocco. Tradizioni e merci si confondono. Curiosamente il termine cramar finisce in mar e marocchino inizia in mar. Cramar-marochin. Herbert Klein: storico austriaco pubblicò nel XVII secolo uno studio sui Cramars Carnici dal titolo “Die Karnische Materialisten” “I Materialisti Carnici”.

Luigi Maieron: Voce, Chitarra acustica
Davide “Billa” Brambilla: Fisarmonica
Ellade Bandini: Batteria
Elvis Fior: Batteria
Franco Giordani: Mandolino, Bouzouki
Paolo Manfrin: Basso, Cornamusa
Voce muezzin: Igiul Reiam
Jodûts vuê sot un soreli a plomp marochins cença voi,
(continua)
inviata da DonQuijote82 13/7/2011 - 14:03
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Eleonora

Eleonora
[1999]
Album “Taranta Power”, manifesto dell’omonimo movimento musicale fondato da Eugenio Bennato nel 1998.

Storia di Donna Eleonora Pimentel Fonseca, detta la Pimentella, nobildonna di origine portoghese trapiantata a Roma e Napoli. Intellettuale poliglotta, poetessa e fine letterata, fu data in sposa ad un capitano napoletano da cui venne regolarmente maltrattata, tanto da procurarle un’interruzione di gravidanza. Lasciato il marito, Eleonora si legò in amicizia alla regina Maria Carolina d'Austria, consorte di Ferdinando di Borbone, e con essa frequentò i salotti napoletani dove liberali e massoni discutevano di monarchia moderna e di dispotismo illuminato. Ma la Rivoluzione Francese allontanò le due amiche: la fine della sorella Maria Antonietta per mano dei giacobini indusse la regina di Napoli e Sicilia a condividere la dura repressione contro gli illuminati che prima aveva guardato... (continua)
Donna Eleonora nun è ghiuta ‘o Teatro
(continua)
inviata da Bartleby 13/7/2011 - 13:29
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No me llames extranjero

No me llames extranjero
Questa una versione con Facundo Cabral

DonQuijote82 13/7/2011 - 13:21
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Purple Heart

Ransom
Purple Heart
An old grey black man lives out on Thunder Road
(continua)
inviata da anonymous 13/7/2011 - 05:44
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Si se calla el cantor

Si se calla el cantor
SE TACE IL CANTORE
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 12/7/2011 - 20:16
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Sopra le nuvole

Sopra le nuvole
[2010]
Nell’album “Pattinando sul ghiaccio sottile” ma, soprattutto, canzone finale dell’omonimo film diretto da Sabrina Guigli e Riccardo Stefani e dedicato alle stragi nazifascisti di Monchio, sull’Appennino modenese, e Cervarolo, su quello reggiano.

Nel marzo del 1944 i partigiani operanti nell’Appennino modenese ottennero alcuni successi negli scontri con i nazifascisti nella zona del Monte Santa Giulia, nel comune di Palagano. Quando ad essere uccisi furono un ufficiale ed alcuni soldati tedeschi, i nazisti concentrarono a Montefiorino i paracadutisti della divisione corazzata “Hermann Göring” che all’alba del 18 marzo cominciarono a cannoneggiare gli abitati di Monchio, Susano e Costrignano. Poi, accompagnati da fascisti della Guardia Nazionale Repubblicana modenese, gli aggressori si diressero verso i paesi e cominciò la carneficina: 140 morti, tra i quali 6 bambini sotto i dieci... (continua)
Ho sentito la primavera arrivare
(continua)
inviata da Bartleby 12/7/2011 - 14:24

Pour un œil les deux yeux

Pour un œil les deux yeux
Pour un œil les deux yeux

Canzone française – Pour un œil les deux yeux – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 41

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 –
l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

Quel titre, Marco Valdo M.I. mon ami, quel titre encore une fois. Que me racontes-tu à nouveau là ? Te voilà d'humeur bien belliqueuse, me semble-t-il. C'est carrément une vendetta que tu fais fleurir ainsi subitement.

En effet, Lucien l'âne mon ami, c'est une fleur de vendetta, une fleur pernicieuse et comme tu le sais mieux que moi encore, c'est une fleur sauvage qui pousse depuis la nuit des temps. C'est une fleur qui se veut de justice et parfois, on peut considérer qu'elle l'est. Et parfois, il n'y a pas vraiment d'autre façon... (continua)
Pour un œil les deux yeux
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/7/2011 - 22:43
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There Will Be Trouble In Town (Ci saranno guai)

There Will Be Trouble In Town (Ci saranno guai)
11 luglio 1998 - 11 luglio 2011

adriana 11/7/2011 - 14:30
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Garibardo

Garibardo
Nel 1860. Garibaldi confidò al suo medico curante Enrico Albanese:

«La patria non si baratta, né si vende per Dio! Quando i posteri esamineranno gli atti del governo e del Parlamento italiano durante il risorgimento italiano, vi troveranno cose da cloaca. Povera Nizza! Io feci male a non parlare chiaramente, a non protestare con energia, a non dire là in Parlamento, a Cavour, che era una canaglia, e a quei che ne volevano votare la rinunzia che erano tanto vili.»

«Gli oltraggi subiti dalle popolazioni meridionali sono incommensurabili. Sono convinto di non aver fatto male, nonostante ciò non rifarei oggi la via dell'Italia meridionale, temendo di essere preso a sassate, essendosi colà cagionato solo squallore e suscitato solo odio. (da una lettera ad Adelaide Cairoli del 1868)»
L'anti italiano 10/7/2011 - 23:02
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Fiore rubato

Fiore rubato
[2011]
Testo e Musica di Mimmo Cavallo, U' Papadia e Andrea Simiele
Album: Quando Saremo Fratelli Uniti

Teddeum, Gaeta, sì.. ma non esiste, naturalmente, una lapide, un muro dove piangere e rendere onore a tutti questi nostri morti.. Ci vuole ancora molto sforzo per ricordarli; e farli ricordare ai nostri figli... In compenso abbiamo, ovviamente, strade, monumenti, obelischi e lapidi a più non posso con tutti i gloriosi nomi al completo degli eroi dei vincitori colonizzatori dell'Unità d'Italia.
Ah quant'era bella la terra nostra
(continua)
inviata da giorgio 10/7/2011 - 21:30
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I'd Like To Teach The World To Sing

I'd Like To Teach The World To Sing
Testo completo (?)
I'd like to build the world a home
(continua)
inviata da Mark Kram 10/7/2011 - 19:58
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La palabra paz

La palabra paz
LA PAROLA PACE
(continua)
inviata da Maria Cristina 10/7/2011 - 16:41
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El arrepentido

El arrepentido
IL PENTITO
(continua)
inviata da Maria Cristina 10/7/2011 - 16:08
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Tedeum Gaeta

Tedeum Gaeta
[2011]
Testo e Musica di Cosimo Cavallo (detto "Mimmo") e Andrea Simiele
Album: Quando Saremo Fratelli Uniti

Gaeta l'ultimo baluardo del regno delle Due Sicilie
« ...se facessimo per noi stessi ciò che stiamo facendo per l'Italia, saremmo dei grandi bricconi e meriteremmo di andare in galera...»
(Camillo B. conte di Cavour a Massimo D'Azeglio)


L'Assedio di Gaeta (1860-61) segnò, com'è noto, la fine del beato (a paragone con quello che venne dopo) regno duosiciliano..
Nel settembre 1860 re Franceschiello (Francesco II di Borbone) costretto dall'incalzare degli eventi a lasciare Napoli, si era ritirato a Capua stabilendo già nella Piazzaforte di Gaeta la base delle operazioni militari. Perduta poi anche Capua, con l'intera la corte e il corpo diplomatico accreditato presso il governo borbonico, si rifugiò anch’egli a Gaeta. L'esercito borbonico, avendo ormai perduto ogni efficienza... (continua)
Or che l'aere è muto
(continua)
inviata da giorgio 10/7/2011 - 14:00
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Bandabidun

Bandabidun
Chanson italienne – Bandabidun – Sine Frontera
Texte d'Antonio Resta
BANDABIDON
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/7/2011 - 22:24
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Gallo rojo, gallo negro

Gallo rojo, gallo negro
GALLO ROSSO, GALLO NERO
(continua)
inviata da Maria Cristina 8/7/2011 - 17:20
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Desterrados

Desterrados
ESILIATI
(continua)
inviata da Maria Cristina 8/7/2011 - 15:48
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Ελένη

Ελένη
Ingannato dal testo trovato in stixoi.info (sulla cui scomparsa sto versando lacrime) e dalla mia inguaribile pigrizia, che non mi ha fatto riascoltare fino alla fine la canzone interpretata da Manolis Mitsias, pur avendo confrontato il reperto con il testo originale e averlo corretto, mi rendo conto di avere omesso i tre versi conclusivi (vv. 51-53) della parte recitata. Mi affretto ad aggiungerli (...)

E approfitto per rilevare un'imprecisione nella mia nota. Nel testo di Seferis, Teucro ha già trovato Elena a Faro ed è già approdato a Platres di Cipro, dove fonderà la seconda Salamina. Ma a Platres gli usignoli - voce della Poesia che conosce la verità - non lo lasciano dormire, perché, dopo la scoperta che per dieci anni ci si era scannati per un fantasma, il pensiero di Teucro si arrovella su cosa sia la verità. E' all'usignolo, e non ad Elena, che dunque parla l'eroe.
"Teucro, figlio... (continua)
Gian Piero Testa 8/7/2011 - 13:30
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Altri mondi

Altri mondi
Chanson italienne – Altri mondi – Modena City Ramblers
AUTRES MONDES
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/7/2011 - 13:28
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Ο Κανέλλος

Ο Κανέλλος
Per capire qualcosa della sparizione di www.stixoi.info, mi sono a malincuore registrato in facebook...Da quello che ho capito (ben poco) dalla discussione tra gli interessati, non si tratterebbe di una canagliata dei detentori dei diritti d'autore, ma dell'essere venuto meno l'accordo con il server al quale si appoggiava. Pare che gli amministratori siano alla ricerca di un altro server, ma che la cosa sia un po' complicata dalla impressionante mole di dati che si sono accumulati negli anni. Per me è come se mi avessero bruciato la biblioteca di Alessandria...
Ho trovato un surrogato in http://www.balkanium.com/music/, ma non c'è paragone: di testi anche greci se ne trovano, ma non si possono ricercare a partire dagli autori, ma solo dal nome (proprio!) degli interpreti; e nessun'altra informazione li correda. Spero che una soluzione venga trovata, se no dovrò quasi del tutto rinunciare al mio cavallo di legno.
Gian Piero Testa 8/7/2011 - 10:36
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Prison Sex

Prison Sex
http://en.wikipedia.org/wiki/Prison_Sex
http://toolshed.down.net/articles/text...

"This song is about recognizing, identifying, the cycle of abuse within yourself. That's the first step of the process: realization; identifying. The next step is to work through it. But this song is about the first step in the process, which is recognizing."
It took me so long to remember just what happened
(continua)
inviata da anonymous 8/7/2011 - 03:20
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Save Me

Save Me
Singolo del 1978

(Bernart Bartleby)
I'm not very big and I'm not very strong
(continua)
inviata da anonymous 8/7/2011 - 01:27

Teddy-boy

Teddy-boy
Chanson italienne – Teddy boy - Cantacronache – vers 1960
Paroles de Giorgio De Maria – Musique de Sergio Liberovici
TEDDY BOY
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 7/7/2011 - 21:32
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Giovanni Passannante

Giovanni Passannante
Album “Traccia una rotta”



Un disco dedicato a cinque personaggi del passato che hanno fatto qualcosa di importante, anche solo un semplice gesto, spesso pagato a caro prezzo, con cui hanno comunque tracciato una rotta per gli altri, per il mondo a venire. Ed è per questo che oggi si parla ancora di Dante Di Nanni il partigiano, di Vladimir Majakovskij il poeta, di Tommie Smith il velocista col pugno guantato di nero, di Giovanni Passannante l’anarchico e di Ferdinando Magellano il navigatore (che – detto tra noi – con gli altri quattro mica c’azzecca tanto…)

Su Giovanni Passannante, che nel 1878 fece un attentato dimostrativo contro il SaBoia Umberto I e che per questo fu sepolto vivo prima in carcere e poi in manicomio, si vedano anche Canzone che recita Giovanni Passannante e Ode al Passannante ma, soprattutto, si vada a vedere l’interessante (se non proprio bel) film opera prima di... (continua)
Scese le scale pronto a farla finita,
(continua)
inviata da Bartleby 7/7/2011 - 15:47




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