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Lamped U.S.A

Lamped U.S.A
(30 marzo 2011)

Reinterpretazione del brano "Surfin' U.s.a." dei Beach Boys.
Veniamo dalla Somalia
(continua)
31/3/2011 - 18:05

Senis Long 1969

Senis Long 1969
[197?]

Una canzone in in Tok Pisin, il creolo anglo-melanesiano parlato in Papua Nuova Guinea.
Vi si parla di come nel 1969 il regime di Giakarta riuscì a formalizzare agli occhi della comunità internazionale l’occupazione militare di West Papua (che gli indonesiani chiamano West Irian) facendo celebrare un referendum, supervisionato dall’ONU, (il cosiddetto “Penentuan Pendapat Rakyat (PEPERA)”, o “Act of Free Choice”) che decretò l’incorporazione della provincia all’Indonesia. In realtà furono solo un migliaio di rappresentanti dei distretti dell’area ad esprimersi favorevolmente all’annessione e molti di loro subirono violenze, intimidazioni e minacce di morte da parte del Kopassus, le feroci forze speciali dell’esercito di Giakarta. E anche in seguito i militari non smisero la repressione dei nativi, molti dei quali fuggirono ad est diventando rifugiati sotto la protezione del Commonwealth... (continua)
Taim bifo long hap bilong san igo damt
(continua)
inviata da Bartleby 31/3/2011 - 15:46
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Pianeta Terra

Pianeta Terra
Una canzone che a me è piaciuta moltissimo perché racconta con un buon ritmo come ci si renda conto pian piano, superando le ovvietà della vita, che si va incontro a una serie incredibile di paradossi.. come l'uomo che fa la guerra a se stesso e che si sorprende delle guerre quando lascia giocare suo figlio con le pistole e le bombe di plastica.. e allo stesso modo come tutti noi vorremmo vivere un amore felice ma poi spesso lo vediamo come una sfida.. E ancora, in mezzo alla vita che si ripete quotidianamente allo stesso modo, ci sorprendiamo della sua assurdità..
Un po' di fiducia e pazienza, il mio futuro non è ancora
(continua)
inviata da Daniel 31/3/2011 - 13:01
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Brown-Skinned Cow

Brown-Skinned Cow
[1947]
Parole di Hy Zaret
Musica di Lou Singer
Nell’album “Little Songs on Big Subjects” del 1948.
Testo trovato su Mudcat Café.

Finite le carneficine delle due guerre mondiali, l’Europa ed il mondo intero avevano bisogno di ricostituire il proprio “tessuto connettivo” seriamente danneggiato. Fu così che un’ondata di bontà (e di buonismo) serpeggiò per il globo. La sua manifestazione più importante fu la creazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, che oggi è ridotta al ruolo di poliziotto al soldo dei potenti ma che nelle intenzioni originarie doveva servire “a salvare le future generazioni dal flagello della guerra […], a riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell'uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nella uguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni grandi e piccole”.

Fu l’ONU a commissionare al paroliere Hy Zaret (quello di “Unchained... (continua)
You can get good milk from a brown-skin cow;
(continua)
inviata da Bartleby 31/3/2011 - 10:33

Ol’ Commodore Gray

Ol’ Commodore Gray
[1947]
Parole di Hy Zaret
Musica di Lou Singer
Nell’album “Little Songs on Big Subjects” del 1948.
Testo trovato sul sito di Steve Cotler, cantante, cantautore ed educatore statunitense.

Nel 1953 questa canzoncina, accompagnata da un cartoon, fu utilizzata per una campagna promossa dalla “Lega Anti-diffamazione”, la Anti-Defamation League, organizzazione internazionale nata negli USA nel 1913 con lo scopo di combattere l’antisemitismo nel mondo.

Finite le carneficine delle due guerre mondiali, l’Europa ed il mondo intero avevano bisogno di ricostituire il proprio “tessuto connettivo” seriamente danneggiato. Fu così che un’ondata di bontà (e di buonismo) serpeggiò per il globo. La sua manifestazione più importante fu la creazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, che oggi è ridotta al ruolo di poliziotto al soldo dei potenti ma che nelle intenzioni originarie doveva servire “a... (continua)
Ol’ Commodore Gray had a dog and a cat
(continua)
inviata da Bartleby 31/3/2011 - 10:20

The Poor Old World (a Little Song on Atom Pills)

The Poor Old World (a Little Song on Atom Pills)
[1947]
Parole di Hy Zaret
Musica di Lou Singer
Nell’album “Little Songs on Big Subjects” (1950?).
Testo trovato sul sito di Steve Cotler, cantante, cantautore ed educatore statunitense.

Siamo a cavallo tra i 40 e i 50 e i Bachelors, un quartetto vocale maschile di cui oggi si è persa la memoria, riproposero “Little Songs on Big Subjects”, il disco dei Jesters uscito con successo qualche tempo prima. L’unico brano originale del disco, scritto e composto dai soliti Zaret e Singer, era questa canzoncina anti-atomica ed anti-bellica:

“Quelle pillole atomiche non curano le malattie della terra
Il suo battito peggiora di giorno in giorno.
Un bel po’ di pace è quel che ci vorrebbe
Per far stare meglio il mondo”

Finite le carneficine delle due guerre mondiali, l’Europa ed il mondo intero avevano bisogno di ricostituire il proprio “tessuto connettivo” seriamente danneggiato. Fu così che... (continua)
The poor old world is feelin’ sick -
(continua)
inviata da Bartleby 31/3/2011 - 09:48
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Close Your Eyes and Point Your Finger

Close Your Eyes and Point Your Finger
[1947]
Parole di Hy Zaret
Musica di Lou Singer
Nell’album “Little Songs on Big Subjects” del 1948.
Testo trovato sul sito di Steve Cotler, cantante, cantautore ed educatore statunitense.

Finite le carneficine delle due guerre mondiali, l’Europa ed il mondo intero avevano bisogno di ricostituire il proprio “tessuto connettivo” seriamente danneggiato. Fu così che un’ "ondata di bontà" serpeggiò per il globo. La sua manifestazione più importante fu la creazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, che oggi è ridotta al ruolo di poliziotto al soldo dei potenti ma che nelle intenzioni originarie doveva servire “a salvare le future generazioni dal flagello della guerra […], a riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell'uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nella uguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni grandi e piccole”.

Fu l’ONU a commissionare... (continua)
Close your eyes and point your finger,
(continua)
inviata da Bartleby 31/3/2011 - 09:19
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Surdate

Surdate
[1910]
Testo Libero Bovio
Musica di Evemero Nardella

«Songo napulitano. Nun voglio fa' 'a guerra, signor tenente.. voglio sulamente canta' !».
Forse questo dovrebbe essere l'unico atteggiamento e contegno da assumere.. sempre!
'O tenente mm'ha 'ncucciàto
(continua)
inviata da giorgio 31/3/2011 - 08:28
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Why?

Why?
[2006]
Lyrics & Music by Glynne Davies
Album: Will It Hurt

An Anti-War Song with an Answer..
"I had the idea for this song when driving home after a folk night where anti-war songs were sung.
The fact that very few protest songs offer an alternative.. "
Why do Wars exist
(continua)
inviata da giorgio 31/3/2011 - 08:24
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Letters From Vietnam

Letters From Vietnam
"Oh Lord I'm tired and sad
(continua)
inviata da Anonymous 31/3/2011 - 05:56
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Κλείσ' το παράθυρο

Κλείσ' το παράθυρο
Kleis' to paráthyro

Στίχοι: Μάνος Ελευθερίου
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκης
Πρώτη εκτέλεση: Μαρία Φαραντούρη
Τα τραγούδια του αγώνα - 1971

Testo di Manos Eleftherìou
(politonico nell'originale)
Musica di Mikis Theodorakis
Prima esecuzione di Maria Farandouri
LP "Ta tragoudia tou agona/Le canzoni della lotta" - 1971




Un altro dei quattro testi di Manos Eleftherìou per le "Canzoni della lotta" di Theodorakis (cfr. Ποιος τη ζωή μου) (gpt)
Απόψε μη μιλήσεις για ποιήματα
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 30/3/2011 - 21:49
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Η επιστολή

Η επιστολή
I epistolí

Στίχοι: Μάνος Ελευθερίου
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκης
Πρώτη εκτέλεση: Μαρία Φαραντούρη
Τα τραγούδια του αγώνα - 1971

Testo di Manos Eleftherìou
(politonico nell'originale)
Musica di Mikis Theodorakis
Prima esecuzione di Maria Farandouri
LP "Ta tragoudia tou agona/Le canzoni della lotta" - 1971




Un altro dei quattro testi di Manos Eleftheriou per le "Canzoni della lotta" di Theodorakis (cfr: Ποιος τη ζωή μου) (gpt)
Είμαι καλά, πολύ καλά, για σας το ίδιο επιθυμώ.
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 30/3/2011 - 21:44
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Η αυλή

Η αυλή
I avlí

Στίχοι: Μάνος Ελευθερίου
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκης
Πρώτη εκτέλεση: Μαρία Φαραντούρη
Τα τραγούδια του αγώνα - 1971

Testo di Manos Eleftherìou
(politonico nell'originale)
Musica di Mikis Theodorakis
Prima esecuzione di Maria Farandouri
LP "Ta tragoudia tou agona/Le canzoni della lotta" - 1971




Un altro dei quattro testi di Manos Eleftherìou per le "Canzoni della lotta" di Theodorakis (cfr: Ποιος τη ζωή μου) (gpt)
Σφυρίζει στην ταράτσα η ζωστήρα
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 30/3/2011 - 21:41

Yaso Yayun

Yaso Yayun
[1984]
Testo in lingua biak trovato sulla tesi di laurea dell’australiana Diana Glazebrook intitolata Dwelling in exile, perceiving return - West Papuan refugees from Irian Jaya living at East Awin in Western Province, Papua New Guinea, 2001.



Una canzone – secondo me - molto importante.
Intanto credo che sulle CCG/AWS questa sia la prima canzone in biak , una lingua austronesiana parlata nelle isole dell’arcipelago di Papua, cioè la parte occidentale della Nuova Guinea, quella facente parte dell’Indonesia.
E soprattutto si tratta del testamento spirituale di un uomo che difese fino alla morte l’identità culturale delle popolazioni native di quell’area, che dalla dominazione olandese passarono all’inizio degli anni 60 sotto quella indonesiana, conoscendo quattro decenni di feroce repressione da parte del Kopassus, le famigerate forze speciali dell’esercito di Giakarta.
Arnold Ap era... (continua)
Yaso Yayun
(continua)
inviata da Bartleby 30/3/2011 - 13:16
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La legge giusta

La legge giusta
LA JUSTA LEY
(continua)
inviata da DonQuijote82 29/3/2011 - 17:12
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Western Union

Western Union
[2006]
Album: Dopo il lungo inverno
Dopo il lungo inverno

Prologo - Quel giorno a primavera - La musica del tempo - Tota la sira - Oltre la guerra e la paura - Le strade di Crawford - Western Union - Mia dolce rivoluzionaria - Il paese delle meraviglie - Intermezzo - I prati di Bismantova - Mala Sirena - Mama Africa - Risamargo - La stagioun di delinqueint - Il treno dei folli - Come nuvole lontane - Stranger in Birkenau - Epilogo


Wester Union è il nome di un’agenzia che ti permette di spedire soldi in giro per il mondo. Ma potrebbe anche rimandare ad un ipotetico Sindacato d’Occidente. Se solo il nostro mondo riuscisse a ricordare parole come solidarietà, accoglienza, tolleranza. Una canzone per la solitudine di chi è stanco di “puzzare di straniero”.
Special guest: la brass band macedone Original Kocani Orkestar, capitanata dal virtuoso della tromba "King" Naat Veliov.
Western Union, qui chez Babylon
(continua)
inviata da DonQuijote82 29/3/2011 - 16:56
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Indios del mondo

Indios del mondo
2002
Pane e rose
Ho visto i senza terra
(continua)
inviata da DonQuijote82 29/3/2011 - 08:54
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Fuochi sulla montagna

Fuochi sulla montagna
I fratelli Tani
(continua)
inviata da DonQuijote82 29/3/2011 - 08:52
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Il popolo è un bambino

Il popolo è un bambino
Tratta da Il bidet e la rivoluzione, brano inciso con la Bandabardò nel disco Sette x uno, il cui ricavato è devoluto a Save the Children.
E' sostanzialmente una rivisitazione di questi 2 brani, vedete voi se dargli un'autonomia o se lasciarlo qui.
(in rete non si trova l'ho trascritto direttamente dal brano)
IL BIDET E LA RIVOLUZIONE
(continua)
inviata da DonQuijote82 29/3/2011 - 08:06
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?װער קלאַפּט עס

anonimo
?װער קלאַפּט עס
Chanson Yiddish - Ver Klapt Es? – Anonyme – 1942

Voici venue du ghetto de Łódź, une chanson dont les premières strophes sont une comptine d'amour, rêveuse, mais dont les trois dernières offrent une vue dramatique sur la vie dans le ghetto assiégé, affamé et désespéré.
Le « vieux » de l'avant-dernière strophe, celui dont tous ont peur comme du géniteur de l'amoureuse courtisée en cachette, est Chaïm Rumkowski, le chef controversé du Judenrat du ghetto de Łódź. « Roi Chaïm », ainsi appelé en raison de l'autorité absolue qu'il exerçait, organisa le ghetto comme une machine efficiente de productivité en faveur des nazis, en espérant peut-être de cette manière réussir à troquer la très haute productivité contre le sauvetage du plus grand nombre de Juifs... Ce fut une grave erreur de jugement , sinon un complet errement; la ligne de Rumkowski empêcha l'organisation de la résistance à l'intérieur... (continua)
QUI FRAPPE ?
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 28/3/2011 - 22:21
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Bandiere da bruciare

Bandiere da bruciare
2001
Romantic Songs of dissidence
Posso sentire il vento soffiare
(continua)
inviata da Enrico Shot in System HC 28/3/2011 - 21:09
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Tell Me Why

Tell Me Why
DIMMI PERCHE'
(continua)
inviata da Andrea 28/3/2011 - 20:36
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Is It Any Wonder?

Is It Any Wonder?
C’È DA MERAVIGLIARSI?
(continua)
inviata da Andrea 28/3/2011 - 20:28
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Everybody's Changing

Everybody's Changing
TUTTI STANNO CAMBIANDO
(continua)
inviata da Andrea 28/3/2011 - 20:26
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Alieni

Alieni
[2004]
Nell'album "Sì sì Sì NO no No" (Maninalto! Records)

(B.B.)
mi sento confuso, lo
(continua)
inviata da DonQuijote82 28/3/2011 - 08:14
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Stornelli d’esilio

Stornelli d’esilio
[1895-98]
Parole di Pietro Gori
Sulla melodia della canzone popolare toscana “Figlia campagnola”.
La prima pubblicazione risale al 1898, sulla rivista degli anarchici italiani profughi in America “La Questione sociale”
Testo trovato su Voci di mezzo
Interpreti: Margot (Cantacronache), Caterina Bueno, Les Anarchistes

Una canzone che Pietro Gori potrebbe aver scritto sia all’epoca del primo esilio - quando fu espulso dalla Svizzera dove era riparato per evitare l’arresto, accusato di essere l’ispiratore dell’attentato di Sante Caserio al presidente francese Sadi Carnot – sia a quella del secondo esilio, quando Gori fu costretto a fuggire in Sud America a seguito della repressione scatenata a partire dai moti milanesi del 1898.

“Nostra patria è il mondo intero, nostra legge è la libertà…”

Mi è venuto bene di offrire questa canzone a contributo delle CCG/AWS contro tutta la retorica... (continua)
O profughi d’Italia, a la ventura
(continua)
inviata da Bartleby 28/3/2011 - 07:05
Un dialogo leopardiano a proposito della Guerra di Cirenaica. Dopo le prime reazioni a caldo, qualche ragionamento in più, e anche qualche dubbio. Una cosa che segna anche, e mi permetto di annunciarlo qui, il mio ritorno sul sito dopo un paio di mesi di...latitanza.
Riccardo Venturi 28/3/2011 - 00:51
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Cambalache

Cambalache
ROBIVECCHI
(continua)
inviata da Fabrizio Pasetti 27/3/2011 - 22:58
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Territory

Territory
non sarà perfetta ma visto che me la sono fatta per me la metto anche qua
TERRITORIO
(continua)
inviata da Archibald Gambolputty 27/3/2011 - 16:59
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Celentano

Celentano
Chanson italienne – Celentano - Andrea Sigona -
écrite pour le spectacle Il lavoro rende liberi (en français Le travail rend libre; en européen : Arbeit macht frei !) de Daniele Biacchessi:

« Cette histoire a un titre, « la salopette de Celentano » et un héros, Ubaldo Urso.
C'est une petite grande histoire italienne, une affaire exemplaire d'émigration du sud au nord.
Ubaldo Urso est né à Casoria.
Il commence à travailler dès son enfance.
Il connaît une vie dure, il souffre comme mineur à San Cataldo, village mafieux.
Puis, il affronte le long voyage vers Milan, une ville qui dans les années soixante recueille les fruits du sous-prolétariat méridional.
Ainsi, sans conscience syndicale et sans esprit de classe, Ubaldo est engagé chez Innocenti et fait le jaune.
Ses collègues ouvriers l'appellent Celentano, comme le chanteur.
Ubaldo est un gars jovial, content, un comique qui travaille et... (continua)
CELENTANO
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/3/2011 - 16:11




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