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Chat perché

Chat perché
Chat Perché

Canzone léviane – Chat Perché – Marco Valdo M.I. – 2009

Cycle du Cahier ligné – 26

Chat Perché est la vingt-sixième chanson du Cycle du Cahier ligné.

Le jeu du Chat perché auquel jouent les enfants est un jeu de poursuite où le poursuivant, dit le chat, doit tenter d'attraper un des autres joueurs au moment où ce dernier n'est pas « perché ». Il y a de nombreuses variantes.

Ici, on est à nouveau dans le cauchemar du prisonnier-blessé et comme dans ces songes, divers niveaux de conscience, diverses histoires se mélangent comme les morceaux de papier coloré dans un kaléidoscope. Le rêve ainsi compris est le moment où dans ce maelström, les idées se mettent en place, la pensée chaotique redonne sens au monde, où l'on va par ces voies chantournées à l'essentiel. Les idées se bousculent et tentent de saisir par la pensée la complexité du monde.

Au travers de sa pensée en... (continua)
La corrida dans le corridor
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I 25/6/2009 - 22:50
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Il colonnello Pardi

Il colonnello Pardi
[2009]
"giannY sYmbolo e i Geni del Picco e Pala" sono
Fabio Ghelli e Gabriele D'Ascoli
Album: Le confessioni di un eiaculatore precoce

"Io sono nato sotto il fascismo, ho studiato sotto il fascismo, ho combattuto per il fascismo, sono un fascista e morirò fascista"

(Licio Gelli, Maestro venerabile della Loggia Massonica P2, conduttore televisivo)

Tutto l'album è scaricabile da questa pagina
Il colonnello Pardi s'alza presto ogni mattina
(continua)
inviata da adriana e daniela -k.d.- 25/6/2009 - 21:03
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Radio War

Radio War
Did the wine make her dream
(continua)
inviata da Marcos 25/6/2009 - 17:39
25 giugno 2009: Le CCG/AWS raggiungono quota 9000. Lo fanno, stavolta, con una raccolta di murales contro la guerra e militanti provenienti da tutto il mondo, una "pagina speciale" che sottolinea una forma d'espressione libera e spontanea, che spesso incontra l'arte e la creatività più alte. Comincia da oggi il conto alla rovescia per la CCG n° 10000.
Riccardo Venturi 25/6/2009 - 05:01

Murales contro la guerra e di lotta da tutto il mondo / Antiwar and Militant Murals Around the World

Murales contro la guerra e di lotta da tutto il mondo / Antiwar and Militant Murals Around the World
Murales contro la guerra e di lotta da tutto il mondo
Antiwar and Militant Murals Around the World



Italiano
English

Basta un muro, un muro qualsiasi oppure il Muro che divide una città o una terra. Un muro, dei colori, la fantasia, la voglia di lottare e di non starci. La voglia di dire, di disegnare, di esprimersi. Il muro, nella sua estrema simbolicità sia di chiusura che di visibilità, è rimasto forse l'ultimo baluardo per la vera libera espressione; anche per questo le “autorità” vogliono sempre muri puliti, in nome di un “decoro” che ha, quasi sempre, dell'indecoroso. E lo cancellano quel che c'è scritto o disegnato sui muri, credendo così di cancellare la libertà. Che siano i sindaci-sceriffi delle nostre città, o le autorità di uno stato repressivo e invasore, o semplicemente il “bravo cittadino” che vuole tutto bello bianco il suo muricciolo. Proprio per questo, per questa... (continua)
inviata da CCG/AWS Staff 25/6/2009 - 04:42
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Οι νεκροί της πλατείας

Οι νεκροί της πλατείας
Oi nekroí tis plateías
[1976]
Στίχοι: Βασισμένοι στη ποίηση "Los muertos de la plaza" του Πάβλο Νερούντα, από το Canto General / Ελληνική μετάφραση Δ. Στρατηγόπουλου
Μουσική: Χρήστος Λεοντής
Πρώτη εκτέλεση: Νίκος Ξυλούρης
Από τις Παραστάσεις
Versi: Basati sulla poesia "Los muertos de la plaza" di Pablo Neruda, dal "Canto General" / Traduzione greca di D. Stratigopoulou
Musica: Christos Leontis
Primo interprete: Nikos Xylouris
Album: Παραστάσεις

Una piazza. La gente che manifesta e che lotta. L'esercito, la polizia, la « sicurezza ». Gli spari. La gente che cade. Una cosa che ha mille nomi: Atene, Santiago, Milano, Bucarest, Genova, Teheran. Mille e mille ancora. Poco importa a quale episodio preciso si riferisca questa canzone, che è la traduzione greca di una poesia di Pablo Neruda, dal « Canto General ». Poco importa se l'originale si riferisse ad una repressione cilena, e la... (continua)
Τούτοι δω εφέρανε τουφέκια γεμάτα μπαρούτι
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff - Ελληνικό Τμήμα 25/6/2009 - 04:08
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Nikos Xylouris / Νίκος Ξυλούρης: Χαμένη αγάπη

Nikos Xylouris / Νίκος Ξυλούρης: Χαμένη αγάπη
Haméni agápi
Στίχοι: Ματθαίος Μουντές
Μουσική: Σταύρος Ξαρχάκος
Πρώτη εκτέλεση: Νίκος Ξυλούρης
Poesia di Mattheos Mountés
Musica di Stavros Xarchakos
Interpretazione di Nikos Xylouris

Appare oramai chiaro a tutti che il recentemente costituito Ελληνικό τμήμα (Settore Greco) delle CCG/AWS, approfittando ovviamente degli « Extra », non intende limitarsi alle canzoni contro la guerra, o comunque che rientrano negli argomenti propri di questo sito. Sua intenzione è quella di far conoscere in Italia la canzone d'autore greca, vale a dire quella che maggiormente in Europa ha usufruito dei più grandi poeti di quel paese (e dei più grandi musicisti ed interpreti, come ovviamente l'inarrivabile Xylouris), e un po' anche in Grecia la canzone d'autore italiana e di altri paesi. Gli autentici tesori nascosti da un'alfabeto diverso e da una lingua ostica devono essere conosciuti, a nostro immodesto... (continua)
Τα μάτια κλαίνε αστέρευτα
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - CCG/AWS Ελληνικό τμήμα 25/6/2009 - 02:53

Papì Satàn

Papì Satàn
[2009]
Testo del Testa in cerca di un Contesto (musicale)
A Text by Testa in search for a (musical) Context

"Mi era venuto in mente di mandarla al Ministro dell'Istruzione, come contributo di un vecchio prof. ai temi della maturità. Prenderebbe tutti i piccioni con la fava di...lasciamo perdere. E' di attualità, ma richiede competenze linguistiche anche riferite al medio evo, e storico- letterarie per i riferimenti danteschi e mitologici. Può essere analizzato in senso favorevole al diritto di satira, ché anche i papi (nel senso apostolico e romano) più reazionari tolleravano le pasquinate; oppure, chi lo volesse, potrebbe sottolinearne la volgare faziosità, e la credulità di cui possono essere afflitte persone anche di discreta cultura, quando il loro giudizio sia offuscato dall'odio instillato dalla martellante propaganda comunista, contro un premier la cui esuberante capacità di risolvere... (continua)
“Papi’ Satàn Papi’ Satàn, sapessi,”
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/6/2009 - 01:11

Le Travailleur

Le Travailleur
Le Travailleur

Chansonchôme wallonne de langue française – Le Travailleur – Marco Valdo M.I – 2009
Parodie de la chanson – Le Métèque – Georges Moustaki – 1969

Comme il est coutumier, Marco Valdo M.I a repris pour cette chansonchôme une chanson « à succès » du répertoire en langue française... Ici, il s'agit d'une chanson d'amour due à Georges Moustaki, excellent parolier et musicien, qui écrivit bien des chansons pour d'autres et qui en interpréta lui-même énormément. Et pas seulement des chansons d'amour... Cette chanson qui fut elle aussi une de ces scies infernales s'intitule : Le Métèque. On la matraqua des années durant...

« Le Travailleur » (avec la majuscule à Travailleur) à première vue et à première vue seulement a des allures – avec un tel titre – d'une sorte de chef d'œuvre de réalisme socialiste de la plus belle eau. On pourrait s'attendre à ce que Stakhanov surgisse... (continua)
Avec nos paies de travailleur
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I 24/6/2009 - 22:03
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L'Âge d'Or

L'Âge d'Or
L'Âge d'Or est une chanson aux allures prophétiques portée par le plain-chant. C'est une des grandes chansons d'espoir qui emmènent les hommes vers l'humanité...
Nous aurons du pain,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 24/6/2009 - 21:42
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1 2 3 Rivoluzione

1 2 3 Rivoluzione
[2008]
Album: Bevo alla vita
Che cosa vuoi aspettarti da chi crede
(continua)
inviata da adriana 24/6/2009 - 11:02
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Le métèque

Le métèque
[1969]
Parole: Georges Moustaki
Testo: Georges Moustaki
Musique: Davis Boyer
Musica: Davis Boyer


Nel 1969, uno strano tizio barbuto che cantava con un accento ancora più strano si fece conoscere in Italia con questa canzone; certo, magari qualcuno avrà pur cantato o fischiettato, anni prima, la canzone Milord di Edith Piaf senza sapere che l'aveva scritta lui (che della Piaf era stato, tra l'altro, uno dei non pochi amanti), ma nessuno lo conosceva direttamente. Il suo nome era Georges Moustaki, sembrava vagamente greco, però era francese, e poi era anche ebreo... La canzone, sembra, aveva venduto oltre cinquecentomila copie in Francia e qualcuno pensò che avrebbe potuto avere successo anche in Italia; previsione del tutto azzeccata. Ancora oggi, facendo il nome di Moustaki a dieci persone, nove diranno: “quello dello Straniero”. Già, lo Straniero. Come il romanzo di Camus. Come un'altra... (continua)
Avec ma gueule de métèque
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/6/2009 - 08:29

Per soli negri

Per soli negri
[1959]
Testo di Giustino Durano
Musica di Sergio Liberovici
Esecuzione di Giustino Durano e Cantacronache

Di Giustino Durano forse qualcuno si ricorderà per la sua apparizione nel famoso film di Roberto Benigni, La vita è bella. Morì per davvero non molto tempo dopo, nel 2002; e dico "per davvero" perché il 19 febbraio 1985 il giornale radio della RAI ne aveva annunciato la falsa notizia della morte. Un "caratterista", come si diceva un tempo; un attore poliedrico, buono per ogni ruolo, che potevi vedere in parti secondarie sia nel film di qualità che in quello di poche pretese, alla TV, al teatro, dovunque ci fosse da recitare. Pochissimi sanno però che scrisse e cantò anche alcune canzoni, per Cantacronache. In particolare questa e Ssssst!..., entrambe musicate da Sergio Liberovici; e non sono canzoni di poco conto. [CCG/AWS Staff]

Le povere case dei negri
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/6/2009 - 15:00
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Il tarlo

Il tarlo
[1961]
Testo e musica di Fausto Amodei
Lyrics and music by Fausto Amodei


Testo ripresto da: Cantacronache, Un'avventura politico-musicale degli anni cinquanta, a cura di Emilio Jona e Michele L. Straniero, Crel-Scriptorium 1995, p. 125.
In una vecchia casa, piena di cianfrusaglie,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/6/2009 - 00:59
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Le cose vietate

Le cose vietate
[1958]
Testo e musica di Fausto Amodei
Lyrics and music by Fausto Amodei


Testo ripresto da: Cantacronache, Un'avventura politico-musicale degli anni cinquanta, a cura di Emilio Jona e Michele L. Straniero, Crel-Scriptorium 1995, p. 171.
Per ogni divieto che ci ha dato il buon Dio
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/6/2009 - 00:38

Cadono le famiglie

Cadono le famiglie
[1959]
Testo di M. Pogliotti
Musica: Cantacronache (Sergio Liberovici)

Testo ripresto da: Cantacronache, Un'avventura politico-musicale degli anni cinquanta, a cura di Emilio Jona e Michele L. Straniero, Crel-Scriptorium 1995, p. 171.
Cadono le famiglie - come foglie d'autunno
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/6/2009 - 00:27
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Od istorijskog AVNOJa

Od istorijskog AVNOJa
[1997]
Album: Ja nisam odavle

Ecco un'altra canzone degli Zabranjeno Pušenje che ripercorre la storia jugoslava. È la storia di un vecchio partigiano e comunista convinto che si trova agli inizi degli anni '90 completamente spaesato, vedendo crollare attorno a lui tutto un mondo e uno stile di vita in cui aveva creduto e per cui aveva lottato.

Anche qui alcune note storiche a margine che non inserisco con la traduzione per non appesantirla troppo:

Koševo è un distretto settentrionale di Sarajevo, in Bosnia.

"Juga" è un diminutivo di Jugoslavija, di solito era un vezzeggiativo simpatico usato per il paese dagli jugoslavi stessi.
Il termine "komunjara" invece è un dispregiativo di "komunista".

AVNOJ = Antifašističko V(ij)eće Narodnog Oslobođenja Jugoslavije, Consiglio antifascista di liberazione popolare della Jugoslavia. L'AVNOJ storico è il secondo, tenutosi nel novembre del 1943 a... (continua)
“Prvo: Demokratska Federativna Jugoslavija proglasuje se narodnom republikom pod imenom Federativna Narodna Republika Jugoslavija...”
(continua)
inviata da Filip Stefanović 22/6/2009 - 11:54

Mon vieil album

Mon vieil album
Mon Vieil Album

Canzone léviane – Mon Vieil Album – Marco Valdo M.I. – 2009

Cycle du Cahier ligné – 25

Mon Vieil Album est la vingt-cinquième chanson du Cycle du Cahier ligné.

Toujours cette histoire du prisonnier-blessé et son voyage en Onirie. Ce tour de soi-même et la recherche de la substance de la vie. Dans la nuit des nuits, il cherche à se raccrocher à ce qui lui revient en esprit des événements de son passé, de faits saillants de l'histoire qu'il a vécue, de moments forts qui furent aussi les siens. Il s'agit bien de se retrouver soi-même, de se donner raison et des raisons de continuer à lutter, de résister, résister encore.


Alors, le prisonnier-blessé « ferme les yeux pour voir ».
Comme çà, à première vue, l'idée est étrange, mais en réalité, on ferme souvent les yeux pour voir. Ici, on pense à Nougaro : « Sur l'écran noir, de mes nuits blanches... »
Mais dans le lieu... (continua)
Je ferme les yeux pour voir
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 21/6/2009 - 23:14
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Requiem

Requiem
[2006]
Lyrics and music by Matthew Stephen Ward
Testo e musica di Matthew Stephen Ward
Album: Post-War
Well he stormed with his feet
(continua)
inviata da Marcos 21/6/2009 - 20:48
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Lettera dal fronte

Lettera dal fronte
Resta qui con me
(continua)
inviata da Francesca Tommasi 21/6/2009 - 14:05
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Private Lily

Private Lily
My name is Lily
(continua)
inviata da Marcos 21/6/2009 - 03:29
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Vittorio Merlo: La Chiesa ti uccide coll'onda

Vittorio Merlo: La Chiesa ti uccide coll'onda
[2009]
Testo e musica di Vittorio Merlo
Lyrics and music by Vittorio Merlo


C.T., l'uomo delle onde
da it:wikipedia

Carlo Torrighelli, meglio noto come C.T. (Laveno 1909 - Milano 4 novembre 1983), è stato un noto writer ante-litteram, attivo a Milano, soprattutto nella zona del Castello Sforzesco e della Stazione di Milano Porta Garibaldi, alla fine degli anni '70.

Ex-marmista in pensione, Torrighelli visse per molti anni da senzatetto, fino a quando il Comune di Milano non gli procurò un'abitazione in via Pinamonte da Vimercate, dopo una celebre protesta dello stesso C.T. che passò diversi giorni di fronte a Palazzo Marino a urlare: non ho una casa!.

Torrighelli era noto alla popolazione milanese sia per gli slogan che dipingeva con vernice bianca, sui muri e sull'asfalto, che per la sua attività di predicatore. Si aggirava per Milano con un triciclo e un carretto, tre cani (che chiamava... (continua)
“Popolo bue!
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 20/6/2009 - 19:03
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Gridalo forte

Gridalo forte
1994
Gridalo forte
Poltrone macchine blindate
(continua)
inviata da DonQuijote82 20/6/2009 - 16:48
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Bravi ragazzi

Bravi ragazzi
[1974]

Album: I buoni e i cattivi
Una di notte, c'è il coprifuoco
(continua)
inviata da DonQuijote82 20/6/2009 - 16:40
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Canto dei misteri

Canto dei misteri
1998
Gente distratta
Erano le 21,
(continua)
inviata da DonQuijote82 20/6/2009 - 16:37
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La nostra guerra non è mai finita

La nostra guerra non è mai finita
dal disco Resistenza, frammento della poesia "Partigiani" di Primo Levi


Yo Yo Mundi: Resistenza

15 gennaio 1945: 13 partigiani della Brigata Tom di Casale Monferrato vengono trucidati. 15 gennaio 2005, a sessant’anni di distanza, gli “Yo Yo Mundi” sul palco del teatro settecentesco di Casale danno vita, assieme ad altri musicisti ed alle voci di Fabrizio Pagella e di Giuseppe Cederna, attraverso un recital-concerto, proprio a quella storia,
13 partigiani, 13 musicisti sul palco, strane coincidenze!
“Resistenza”, un doppio cd, preziosa testimonianza audio e video di come per gli “Yo yo mundi” la musica sia sempre stata e debba continuare ad essere, veicolo di cultura, di memorie, di ricordi, di storie e di poesia.
“Grazie, ora e per sempre, a tutti gli uomini e le donne che hanno vissuto quegli anni di lotta e speranza e che hanno lottato – anche a costo della vita – per liberare... (continua)
Partigiani di tutte le valli
(continua)
inviata da DonQuijote82 20/6/2009 - 16:27
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Yugo 45

Yugo 45
(1999)
Album: “Agent tajne sile“ (agente della forza segreta)

Questa è senz'altro una delle canzoni più interessanti degli Zabranjeno pušenje. La "Yugo 45" era un modello di successo della Zastava, al pari della Zastava 750 "Fića", la famosa copia della Fiat 600. Era insomma uno dei simboli più famosi della Jugoslavia, e rappresenta quindi in questa canzone tutto un periodo, quello appunto dei migliori anni della vecchia Jugoslavia.

La canzone è pregna di significato, perché in maniera non palese (e quindi intelligente ed efficace) ricorda uno stile di vita e fatti quotidiani che accomunavano tutti gli jugoslavi, quindi quella cultura jugoslava che è effettivamente esistita, e che legava nelle esperienze serbi, croati e bosniaci.

Nella prima strofa, quando i vicini si raccolgono a casa del protagonista per vedere la nuova macchina, la madre prepara da mangiare per tutti (l'ospitalità... (continua)
Kažu da su čuda svijeta piramide afričke
(continua)
inviata da Filip Stefanović 20/6/2009 - 13:32
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Fuoribordo

Fuoribordo
[2009]
"giannY sYmbolo e i Geni del Picco e Pala" sono
Fabio Ghelli e Gabriele D'Ascoli
Album: Le confessioni di un eiaculatore precoce

Tutto l'album è scaricabile da questa pagina
C'è un bianco di occhi nel buio e notte notte nera all'intorno
(continua)
inviata da adriana 20/6/2009 - 08:31

La java du bonheur

La java du bonheur
La java du bonheur

Chansonchôme wallonne de langue française - La java du bonheur – Marco Valdo M.I. - 2009
Parodie de la chanson – Le Jazz et la Java – Claude Nougaro - 1962

Cette canzone, cette chansonchôme reprend son rythme et sa structure à une chanson de Claude Nougaro « Le Jazz et la Java » où l'artiste balance entre le jazz et la java et où il tente en finale de se partager et d'offrir à chacun de quoi le satisfaire.

Ici, la situation est plus complexe. Marco Valdo M.I., ou celui qui chante, pose les prémisses de l'économie du chômage – celle que l'on connaît depuis longtemps et qui empire encore aujourd'hui.

Au départ, il y a la fuite des employeurs... Quand la situation que les employeurs ont eux-mêmes créée, eux ou leurs pairs, devient moins rentable, quand les profits s'amenuisent, l'employeur s'en va en laissant tout là; ou alors, il emporte ce qui l'intéresse encore... (continua)
Quand le chômeur est
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 18/6/2009 - 23:44
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Gente che spera

Gente che spera
(2002)
Album: Domani smetto
Quando vedi che sei solo a sto munn',
(continua)
inviata da DonQuijote82 17/6/2009 - 19:11
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Come una pietra scalciata

Come una pietra scalciata
campionamento di Like a rolling stone di Bob Dylan
dall'album "Nessuno" (1998)

poi nella colonna sonora del film "Masked and Anonymous" (vedi anche City of Gold).
Eri la più carina un eterna miss liceo
(continua)
inviata da DonQuijote82 17/6/2009 - 19:05

Escurial

Escurial
Escurial

Canzone léviane – Escurial – Marco Valdo M.I. – 2009

Cycle du Cahier ligné – 24

Escurial est la vingt-quatrième chanson du Cycle du Cahier ligné.

Escurial, Escurial... Que vient faire ici l'Escurial ? J'ai participé à sa construction, à ce palais d'une tristesse infinie, en forme de grille, en forme de prison, dit Lucien l'âne.

Mais enfin, dans cette histoire de prison, de prisonnier, de songes glacés, l'Escurial convient parfaitement comme décor, comme représentation de l'horreur onirique.

Les rêves, les cauchemars des prisonniers transbahutent les images du délire de l'enfermement. La nuit souffle le vent de folie.

Pour le prisonnier, qui voit du dedans de son Escurial des bribes de la vie extérieure, le dehors devient obsession. Dehors est le seul monde possible... Comprenons : le seul monde où la vie vivante est possible. Et pour lui, en attendant de le rejoindre, il convient de résister, résister, résister encore . Ora e sempre : Resistenza !

Ainsi parlait Marco Valdo M.I.
Dedans, mon triste Escurial
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 17/6/2009 - 15:44
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Rosa

Rosa
[2007]
Testo e musica di Andrea Parodi
Album: "Soldati"
Andrea Parodi: voce, chitarra
Massimiliano Larocca: voce
Bocephus King: voce, campane
Samantha Parton: voce
Marino Severini: voce
Claudia Pastorino: voce
John Shepp: basso, batteria, percussioni, chitarra classica
Jesse Zubot: violino


Ballata di denuncia popolare cantata in più lingue con l’aiuto di Max Larocca, Marino Severini, Bocephus King, Samantha Parton e Claudia Pastorino, e che racconta la storia di una donna e dei suoi figli, della sua faccia su tutti i giornali, una storia del Po che tocca dritto il cuore dell’ascoltatore.
(da bielle.org)
Rosa al balcone non sente il tempo passare
(continua)
inviata da DonQuijote82 + CCG/AWS Staff 17/6/2009 - 15:34
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Madame Sitrì

Madame Sitrì
MADAME SITRÌ
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 17/6/2009 - 09:17
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Mis colegas

Mis colegas
A mio parere questa canzone è contro la proizione e pro legalizzazione delle droghe, ma di sicuro non è contro la guerra..
Sara 17/6/2009 - 02:24
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El adiós del soldado

El adiós del soldado
la letra de esta cancion es del autor mexicano agustin lara
16/6/2009 - 23:55
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A rosa de Hiroshima

A rosa de Hiroshima
des versions italiennes de Riccardo Venturi et Walter Raffo de la chanson brésilienne de Vinícius de Moraes : « A Rosa de Hiroshima ».
LA ROSE D'HIROSHIMA
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 16/6/2009 - 22:17
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Ci si rivedrà

Ci si rivedrà
Au moment où Riccardo Venturi insérait cette chanson sur le site des CCG, le 6 février 2006, Ivan Della Mea vivait encore.
Au moment où Marco Valdo M.I. la traduit en langue française, Ivan Della Mea n'est plus là : la mort l'a rattrapé et l'a emmené en d'autres lieux.

« On se reverra » : l'injonction s'adressait à des prisonniers politiques : Adriano Sofri, Ovidio Bompressi et Giorgio Pietrostefani.

Il faut comprendre les mots. Prisonniers politiques en Italie...

L'Italie est un des pays qui collectionne le plus grand nombre de prisonniers politiques « en temps de paix ». C'est une sorte de coutume locale qui classe évidemment cette nation au ban des pays qui se réclament d'une certaine (et relative) liberté garantie à leurs résidents.

On pourrait épiloguer sur ce point et fournir de très nombreuses informations...

Mais aujourd'hui, « On se reverra » dit tout autre chose... Il dit... (continua)
ON SE REVERRA
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 16/6/2009 - 22:04
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Lucio Battisti: Il nostro caro angelo

Lucio Battisti: Il nostro caro angelo
(1973)

dall'album "Il nostro caro angelo"
Testo di Mogol
Musica di Lucio Battisti

Qualche giorno fa Riccardo commentando una canzonetta della Carrà, ha definito, en passant, Lucio Battisti "fascista".

Questa affermazione ha gettato nello sconcerto (via, non proprio...) altri due amministratori delle CCG, che alla leggenda del Lucio Battisti fascista hanno sempre creduto poco. Questa idea è comunque molto diffusa ed è stata confermata addirittura dal grande Pierangelo Bertoli che in un'intervista dichiarò: "negli anni settanta si sapeva che Battisti stava a destra e che era vicino al MSI. Non c'era bisogno di prove, lo si sapeva e basta."

Sembra invece che Battisti non si interessasse per nulla di politica. In effetti le uniche prese di posizione nei testi delle sue canzoni (che comunque erano di Mogol o di Pasquale Panella) erano quelle ambientaliste. Tutte le interpretazioni "fascisteggianti"... (continua)
La fossa del leone
(continua)
inviata da Lorenzo e Adriana 16/6/2009 - 15:17
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El me gatt

El me gatt
Η γάτα μου: La versione greca di Gian Piero Testa e Riccardo Venturi [2009]
Η γάτα μου: Greek version by Gian Piero Testa and Riccardo Venturi [2009]
Η γάτα μου: La version grecque de Gian Piero Testa et Riccardo Venturi [2009]
Η γάτα μου: Gian Piero Testan ja Riccardo Venturin kreikankielinen versio [2009]


Gian Piero Testa e Riccardo Venturi offrono a Ivan e alla sua memoria El me gatt in greco
Ο Tζαν Πιέρο Τέστα κι ο Ριχάρδος Βεντούρης προσφέρουν στον 'Ιβαν El me gatt μεταφρασμένο στα Ελληνικά εν μνήμη του.

Una "versione a quattro mani" (facciamo pure tre mani e mezzo di Gian Piero Testa e mezza mano del Venturi) nel ricordo di Ivan della Mea e della sua più bella e famosa canzone in milanese. Gian Piero ha dato il "la" coi primi due versi; Riccardo ha proseguito un po' alla cieca, fornendo una specie di "versione di servizio"; infine Gian Piero s'è messo al lavoro sul serio, da par... (continua)
Η γάτα μου
(continua)
16/6/2009 - 04:23
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Guantanamera

Guantanamera
GRECO / GREEK


La versione greca di Gian Piero Testa
Greek version by Gian Piero Testa
Versión griega por Gian Piero Testa
Ελληνική απόδοση απο τον Δζαν Πιέρο Τέστα

"Ho provato a tradurre in greco Guantanamera, canzone che sommamente amo, che ai Greci dovrebbe interessare perché la cantava, in spagnolo, la loro Nana Mouschouri. Non sono riuscito a mettere a posto tutte le rime; ma in compenso dovrebbe essere cantabile. [GPT]
ΓΚΟΥΑΝΤΑΝΑΜΕΡΑ
(continua)
inviata da Gian Piero Testa & CCG/AWS Staff 15/6/2009 - 19:11
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Ci si rivedrà

Ci si rivedrà
BRUCIA COMPAGNO BRUCIA
di Ivan Della Mea
da Il Manifesto del 12 giugno 2009

Cialtroni presuntuosi autoreferenti mentecatti retorici e pletorici recitanti di grandi parole intelligentissime che vi arrotondano il labbruccio nell'affettata pronunzia e vi allargano i buchi del naso a frogia cavallina per comunicare la potenza del vostro dire e gli occhi che se la tirano a specchio di una cultura altissima profusa con grande intelligenza e non conta un cazzo che nulla sappiate del lavoro, ne fate un'astrazione impreziosita dal suffisso «oro» e del prefisso «lav» non potrebbe fregarvene di meno. Ma volete essere di sinistra, di più, vorreste essere la sinistra e nonostante alcuni di voi abbiano alle spalle più disastri che meriti ancora vi vivete come dirigenti, diri senza genti, e impapocchiate di qui e rompete di là forti del vostro protagonismo e presenzialismo e animati dalla sottile foia... (continua)
CCG/AWS Staff 14/6/2009 - 19:07
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Io so che un giorno

Io so che un giorno
CIAO IVAN

Comunicato stampa dell'/Istituto Ernesto de Martino e del Circolo Gianni Bosio.
Canzoni Contro la Guerra/Antiwar Songs si unisce sentitamente.

Questa notte intorno alle 1.30 è morto improvvisamente Ivan Della Mea, all’Ospedale San Paolo di Milano dove era stato ricoverato d’urgenza dopo un malore. Aveva 68 anni, era nato a Torre Alta di Lucca nel 1940.

Viveva a Milano con la sua compagna Clara Longhini e aveva due figli, Sara e Pietro. Da tempo aveva problemi di salute. Impossibile dire nelle poche righe di un comunicato la vita e la storia di Ivan Della Mea. Forse basta solo ricordare quello che aveva fatto in questo ultimo scorcio di vita: aveva ideato una ricerca con l’ARCI di Firenze sulla storia della case del popolo; il 25 aprile aveva suonato per la Festa della Liberazione a Fosdinovo (Carrara) dai compagni degli Archivi della Resistenza; era stato a Sesto Fiorentino... (continua)
CCG/AWS Staff 14/6/2009 - 18:14

A zent'anni li padroni

anonimo
bella ma non è gallurese bensì nella sua variante sassarese.
zi 'idimmu
ninaldu 14/6/2009 - 17:03
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Ballata per Ciriaco Saldutto

Ballata per Ciriaco Saldutto
....non per fare il pedante che va a cercare il pelo nell'uovo (...anche se in realtà sono un pedante che va a cercare il pelo nell'uovo), ma in realtà il fatto di cronaca relativo a Ciriaco Saldutto avvenne nel 1972, a giugno, e non nel 1963. Della Mea scrisse la canzone dopo pochi giorni, tant'è che il 33 giri uscì dopo l'estate. Saluti, Vito Vita
Vito Vita 14/6/2009 - 14:57
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O cara moglie

O cara moglie
Il folk italiano piange la scomparsa di Ivan Della Mea

Deceduto a Milano uno dei più grandi interpreti della canzone popolare e di protesta. Dal 1996 dirigeva l’Istituto Ernesto De Martino di Sesto Fiorentino. Nelle sue canzoni le ribellioni e le lotte sociali degli ultimi 50 anni.

Si è spento all'età di 69 anni, all'ospedale San Paolo di Milano, il cantautore, poeta, scrittore e grande appassionato di culture popolari Ivan Della Mea.

Nato a Lucca, ma presto trasferitosi nel capoluogo lombardo, Della Mea è stato, insieme a Gianni Bosio, tra i fondatori del Nuovo Canzoniere Italiano, con cui ha portato avanti negli anni un’intensa attività di spettacoli, dischi, ma anche di ricerca. Le sue prime incisioni fanno parte del disco “Canti e inni socialisti”, prodotto nel 1962 per il 70° anniversario della fondazione del Partito Socialista Italiano.

La sua produzione discografica si articola... (continua)
CCG/AWS Staff 14/6/2009 - 13:52
Ivan Della Mea è morto. E da oggi siamo un po' meno liberi, oltre che un po' più soli. Abbiamo un po' più male all'orologio. Un grande della canzone popolare e d'autore, che vogliamo ricordare anche come un amico e un compagno di questo sito. Ciao, Ivan, ti vogliamo bene.
Riccardo Venturi 14/6/2009 - 13:43

Matinées d'octobre

Matinées d'octobre
Canzone léviane – Matinées d'octobre – Marco Valdo M.I. – 2009

Cycle du Cahier ligné – 23

Matinées d'octobre est la vingt-troisième chanson du Cycle du Cahier ligné.

La prison, quelle qu'elle soit, est lieu d'enfermement et de l'être et du cœur et du souffle et de l'esprit.
Seuls, souvent, les songes permettent de s'en échapper en de délicieux instants hors du lieu et hors du temps.

Le voyage en Onirie est voyage de résistance; dans la montagne des rêve, les escouades noires sont balayées par les fleurs des partisans.

«O bella ciao, o bella ciao, o bella ciao ciao ciao  E le genti che passeranno - Mi diranno: che bel fior - È questo il fiore del partigiano... »

« O bella ciao, o bella ciao, o bella ciao ciao ciao
Et les gens qui passeront
Me diront « Quelle belle fleur ! »
C'est la fleur du partisan …. »

Icare se brûle les ailes au soleil, mais il échappe à ses bourreaux.

Charles... (continua)
De quoi étions-nous en train de rêver ?
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 14/6/2009 - 11:08




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