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Canzone per Alda Merini

Canzone per Alda Merini
[1999]
Album: Sogna, ragazzo sogna

Canzone per Alda Merini
Noi qui dentro si vive in un lungo letargo,
(continua)
inviata da adriana 12/2/2009 - 14:53
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Manicomi

Manicomi
[1995]
Testo e musica di Davide Bernasconi
[Davide Van De Sfroos]
Dall'album "Manicomi"
Ricordo una vita con donne e bottiglie,
(continua)
inviata da adriana 12/2/2009 - 14:27

Le Petit Chaperon Rouge et le Loup de Rome

Le Petit Chaperon Rouge et le Loup de Rome
Le Petit Chaperon Rouge et le Loup de Rome

Chanson française - Le Petit Chaperon Rouge et le Loup de Rome – Marco Valdo M.I. – 2009

La chanson du Petit Chaperon Rouge et du Loup de Rome se propose d'écouter des voix anciennes à propos de ce qui se vit aujourd'hui en Italie. Avec le passage du temps et de l'âge, l'histoire bégaye et semble vouloir se répéter, avec des nuances cependant; elle avance masquée ou disons que comme le Loup de Perrault, le Loup de Rome avance déguisé, tout sourire sur ses écrans. D'aucuns diront que l'affaire est une affaire d'Italie et qu'une chanson en français n'a rien à y faire.
Mais, dit Marco Valdo M.I., la belle affaire... Pour sonner le tocsin, il n'est pas de frontières. Et puis, c'est manquer de mémoire que de croire que ce qui opprime l'Italien sera sans incidences pour les autres demain. L'histoire bégaye peut-être, mais nous on se souvient. La... (continua)
Sonnons les cloches ! Rompons le silence !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/2/2009 - 12:38
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FBD (Fosforo Bianco Democratico)

FBD (Fosforo Bianco Democratico)
[2008]
Dall’album “Tarlo Terzo”
Bruno Dorella: timpano, rullante
Giovanni Succi: chitarra acustica



“Si tratta del brillante episodio del bombardamento operato indiscriminatamente sulla città di Falluja, Iraq novembre 2004, condotto in nostro nome e in quello della democrazia. E abbiamo largamente utilizzato un’arma chimica di distruzione di massa (da noi stessi dichiarata illegale) che si chiama fosforo bianco (nome in codice Willy Pete) e che produce il brillante effetto di sciogliere i corpi composti di liquidi, tipo gli umani.
Lo abbiamo fatto per colpire alcuni terroristi barricati in quella città, sostenitori di un dittatore che noi stessi avevamo posto al potere per abbatterlo al momento opportuno ed impossessarci direttamente o indirettamente del controllo di una vasta regione strategica. Purtroppo questi balordi si erano nascosti proprio in città, quindi si è dovuto raderla... (continua)
Milioni di GB
(continua)
inviata da Alessandro 12/2/2009 - 09:08
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Sognando

Sognando
[1971]
Testo e musica di Aldo Caponi [Don Backy]
Lyrics and music by Aldo Caponi [Don Backy]
Interpretata anche da Mina
Prima incisione: 1974
First recording: 1974
Album: Sognando [1978]
Su Single / Single Release: 1978

Il signor Aldo Caponi, da Santa Croce sull'Arno (Pisa), paese di concerie di pellame, di odori mefitici e che ha condiviso con Firenze la rovinosa alluvione del 1966, è con tutta probabilità e ragionevolezza uno dei più grandi cantautori italiani. Dimenticavo: si fa chiamare “Don Backy” da una quarantina d'anni buoni; quel nome d'arte americaneggiante, come imponevano l'epoca e il roccherròlle, glielo diede il suo ex amico Adriano Celentano. Il quale, a scrivere testi e musiche, non gli lega nemmeno le scarpe. Solo che Adriano Celentano è famoso in tutto il mondo, mentre Aldo Caponi, alias Don Backy, dopo qualche anno di grande notorietà e canzoni splendide (Immensità,... (continua)
Me ne sto lì seduto e assente,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/2/2009 - 04:20
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Albatro

Albatro
[2006]
Da "Delirio e castigo" (album autoprodotto)
Scritta da Davide Giromini
Luca Rapisarda: Voce, chitarra
Davide Giromini: Fisarmonica, cori
Michele Menconi: Violino
Matteo Procuranti: Clarinetto, cori
Gabriele D'Ascoli: Basso
Alessandra Daietti: Percussioni


"Ai veri artisti, che predicano nel deserto."
[Dal libretto dell'album]

Il tema di questa canzone è contenuto nell'introduzione recitata da Matteo Procuranti. Ricordiamo anche che nello stesso album, gli Apuamater, prima di Alessio Lega, hanno interpretato anche E qualcuno poi disse di Gianni Nebbiosi.
Insonni, bestemmiatori, sifilitici, omosessuali, dissipatori, alchimisti, libertini. Tutta una popolazione si trova ad un tratto, nella seconda metà del XVII secolo, rigettata al di là di una linea di separazione, e rinchiusa in asili che erano destinati a diventare, dopo un secolo o due, i campi chiusi della follia.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/2/2009 - 04:03
"I lager dei matti: la guerra manicomiale". Così si intitola il nuovo percorso che prende l'avvio dalla riproposizione di E ti chiamaron matta di Gianni Nebbiosi (1972), album recentemente reinciso da Alessio Lega.
Riccardo Venturi 12/2/2009 - 03:23
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Emigrato su in Germania

Emigrato su in Germania
[1972]
E ti chiamaron Matta

Testo e musica di Gianni Nebbiosi
Lyrics and music by Gianni Nebbiosi
EP Dischi Del Sole - DS76
Riedizione di Alessio Lega e Rocco Marchi - 2008


E TI CHIAMARON MATTA


In un anno e più d'amore
Il numero d'appello
E qualcuno poi disse
Ti ricordi Nina
Ballata dell'alcoolizzato
Emigrato su in Germania


Non se ne trovano quasi, in rete, fotografie del professor Gianni Nebbiosi. È, adesso, uno stimato studioso di psicologia e frenologia a livello internazionale: basta digitare il suo nome su Google, e compaiono studi, interventi a seminari e congressi, testimonianze professionali. E anche la fotografia che qui presentiamo, che lo ritrae nel 2002, è stata presa ad un convegno internazionale tenutosi in Spagna. Digitare il suo nome su Google, dicevamo. In mezzo agli studi e agli interventi, compare però anche una cosa “strana”, a nome di Gianni Nebbiosi.... (continua)
Emigrato su in Germania
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 12/2/2009 - 02:58
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Ballata dell'alcoolizzato

Ballata dell'alcoolizzato
[1972]
E ti chiamaron Matta

Testo e musica di Gianni Nebbiosi
Lyrics and music by Gianni Nebbiosi
EP Dischi Del Sole - DS76
Riedizione di Alessio Lega e Rocco Marchi - 2008


E TI CHIAMARON MATTA


In un anno e più d'amore
Il numero d'appello
E qualcuno poi disse
Ti ricordi Nina
Ballata dell'alcoolizzato
Emigrato su in Germania


Non se ne trovano quasi, in rete, fotografie del professor Gianni Nebbiosi. È, adesso, uno stimato studioso di psicologia e frenologia a livello internazionale: basta digitare il suo nome su Google, e compaiono studi, interventi a seminari e congressi, testimonianze professionali. E anche la fotografia che qui presentiamo, che lo ritrae nel 2002, è stata presa ad un convegno internazionale tenutosi in Spagna. Digitare il suo nome su Google, dicevamo. In mezzo agli studi e agli interventi, compare però anche una cosa “strana”, a nome di Gianni Nebbiosi.... (continua)
Chissà
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 12/2/2009 - 02:56
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Ti ricordi Nina

Ti ricordi Nina
[1972]
E ti chiamaron Matta

Testo e musica di Gianni Nebbiosi
Lyrics and music by Gianni Nebbiosi
EP Dischi Del Sole - DS76
Riedizione di Alessio Lega e Rocco Marchi - 2008


E TI CHIAMARON MATTA


In un anno e più d'amore
Il numero d'appello
E qualcuno poi disse
Ti ricordi Nina
Ballata dell'alcoolizzato
Emigrato su in Germania


Non se ne trovano quasi, in rete, fotografie del professor Gianni Nebbiosi. È, adesso, uno stimato studioso di psicologia e frenologia a livello internazionale: basta digitare il suo nome su Google, e compaiono studi, interventi a seminari e congressi, testimonianze professionali. E anche la fotografia che qui presentiamo, che lo ritrae nel 2002, è stata presa ad un convegno internazionale tenutosi in Spagna. Digitare il suo nome su Google, dicevamo. In mezzo agli studi e agli interventi, compare però anche una cosa “strana”, a nome di Gianni Nebbiosi.... (continua)
Ti ricordi Nina
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 12/2/2009 - 02:55
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E qualcuno poi disse

E qualcuno poi disse
[1972]
E ti chiamaron Matta

Testo e musica di Gianni Nebbiosi
Lyrics and music by Gianni Nebbiosi
EP Dischi Del Sole - DS76
Riedizione di Alessio Lega e Rocco Marchi - 2008
Incisa anche nel VIII volume di "Avanti Popolo", antologia della canzone popolare e di lotta italiana pubblicata nel 1995 dalla rivista "Avvenimenti"
Interpretata anche dagli Apuamater Indiesfolk nell'album "Delirio e Castigo" (2006)


E TI CHIAMARON MATTA


In un anno e più d'amore
Il numero d'appello
E qualcuno poi disse
Ti ricordi Nina
Ballata dell'alcoolizzato
Emigrato su in Germania


Non se ne trovano quasi, in rete, fotografie del professor Gianni Nebbiosi. È, adesso, uno stimato studioso di psicologia e frenologia a livello internazionale: basta digitare il suo nome su Google, e compaiono studi, interventi a seminari e congressi, testimonianze professionali. E anche la fotografia che qui presentiamo,... (continua)
Fu l'idea di vedere i tuoi occhi
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 12/2/2009 - 02:53
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Il numero d'appello

Il numero d'appello
[1972]
E ti chiamaron Matta

Testo e musica di Gianni Nebbiosi
Lyrics and music by Gianni Nebbiosi
EP Dischi Del Sole - DS76
Riedizione di Alessio Lega e Rocco Marchi - 2008
Interpretata anche da Maria Monti in Maria Monti e i Contrautori (1972)


E TI CHIAMARON MATTA


In un anno e più d'amore
Il numero d'appello
E qualcuno poi disse
Ti ricordi Nina
Ballata dell'alcoolizzato
Emigrato su in Germania


Non se ne trovano quasi, in rete, fotografie del professor Gianni Nebbiosi. È, adesso, uno stimato studioso di psicologia e frenologia a livello internazionale: basta digitare il suo nome su Google, e compaiono studi, interventi a seminari e congressi, testimonianze professionali. E anche la fotografia che qui presentiamo, che lo ritrae nel 2002, è stata presa ad un convegno internazionale tenutosi in Spagna. Digitare il suo nome su Google, dicevamo. In mezzo agli studi e agli interventi,... (continua)
Quando, nel cercare di farsi capire,
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 12/2/2009 - 02:45
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In un anno e più d'amore

In un anno e più d'amore
[1972]
E ti chiamaron Matta

Testo e musica di Gianni Nebbiosi
Lyrics and music by Gianni Nebbiosi
EP Dischi Del Sole - DS76
Riedizione di Alessio Lega e Rocco Marchi - 2008


E TI CHIAMARON MATTA


In un anno e più d'amore
Il numero d'appello
E qualcuno poi disse
Ti ricordi Nina
Ballata dell'alcoolizzato
Emigrato su in Germania


Non se ne trovano quasi, in rete, fotografie del professor Gianni Nebbiosi. È, adesso, uno stimato studioso di psicologia e frenologia a livello internazionale: basta digitare il suo nome su Google, e compaiono studi, interventi a seminari e congressi, testimonianze professionali. E anche la fotografia che qui presentiamo, che lo ritrae nel 2002, è stata presa ad un convegno internazionale tenutosi in Spagna. Digitare il suo nome su Google, dicevamo. In mezzo agli studi e agli interventi, compare però anche una cosa “strana”, a nome di Gianni Nebbiosi.... (continua)
In un anno e più d'amore
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 12/2/2009 - 02:07
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Marta

Marta
[1974]
Testo e musica di Antonello Venditti
Album: Quando sarà Natale


Lo abbiamo appena preso per i fondelli, Antonello Venditti, con la stupefacente “rielaborazione” di Corrado Guzzanti. Ma siccome questa è una giornata di imprevedibilità e di Extra, ora vogliamo un po' rendergli omaggio. O meglio, rendere omaggio al primissimo Venditti, degli anni '70, quello che riusciva a tirar fuori anche canzoni stupende come questa. Il repertorio giovanile di Venditti era in gran parte basato sullo studio della figura femminile in tutte le sue possibili problematiche, specialmente in anni difficili come quelli, in cui la condizione della donna stava cambiando rapidamente anche in Italia. Questa canzone ne è forse il migliore esempio. La figura di Marta, giovanissima studentessa operaia alle prese con tutte le difficoltà, le durezze della vita quotidiana e della famiglia, con il padre-padrone che... (continua)
Prega, Marta, nella sera
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/2/2009 - 00:03
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Corrado Guzzanti: Grande Raccordo Anulare

Corrado Guzzanti: Grande Raccordo Anulare
[2000]
Testo e musica di Corrado Guzzanti
Dalla trasmissione di Rai 3 "L'ottavo nano"

L'anno era il 2001, e nella trasmissione di rai 3 L'Ottavo Nano, condotta dalla contessa Serena Dandini de Sylva (non ci crederete, ma si chiama proprio così) accadeva una cosa strana, che ancora oggi, a distanza di anni, viene ricordata e -soprattutto- berciata a squarciagola. A determinati punti di quella trasmissione satirica, l'ideatore della stessa, Corrado Guzzanti, prorompeva in scena con un pianoforte semovente, travestito -anche vocalmente, e in modo perfetto- da Antonello Venditti e si metteva a cantare quanto segue, la vera e unica epopea toponomastica metropolitana di Roma e del suo Grande Raccordo Anulare. Su una melodia strappacore più vendittiana di quelle di Venditti, due innamorati si godono tutto il consueto ingorgo facendo l'amore e figli nelle soste, e raccontando tutte le uscite (o... (continua)
Vieni con me, amore, sur Grande Raccordo Anulare,
(continua)
inviata da Riccardo & Adriana 11/2/2009 - 17:57
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Chi fermerà la tonaca

Chi fermerà la tonaca
Interpretata da Lello Vitello

Imprevedibile Riccardo Scocciante! Stasera, anzi stanotte, sfodera persino il suo romanesco (a dire il vero assai maccheronico, ma comunque lodevole per impegno) e ci fornisce la sua particolare visione dell'Itaglia di oggi, paese tanto più incarognito e di potenziali linciatori della porta accanto quanto più la longa et pelosa manus d'una chiesa cattolica oramai palesemente impegnata a restaurare il suo potere temporale si stende su ogni aspetto della nostra vita. Certo che lo Scocciantiello, per parlare di questi gravi e pressanti argomenti, avrebbe potuto, toh, prendere un canto più consono ad una simile rielaborazione: un bel gregoriano, una commovente canzone di fra' Giuseppe Cionfoli, o meglio ancora la sigla di qualche stronzata fìcscion a base di preti e poliziotti (i pilastri della società!); invece ha scelto la vecchia ma ancor scatenata canzone dei Pooh, Chi fermerà la musica. Vallo a capire! [CCG/AWS Staff]]
Ora si santifica
(continua)
11/2/2009 - 04:44
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Canção do desterro (Emigrantes)

Canção do desterro (Emigrantes)
[1970]
Testo e musica di José "Zeca" Afonso
Palavras e música de José "Zeca" Afonso
Album: Traz outro amigo também

Quella che è stata l'emigrazione portoghese, mi è capitato di toccarlo con mano, di vederlo coi miei occhi in uno in quegli angoli di mondo dove anch'io mi sono trovato in desterro. Una piccola città svizzera, Friburgo, ricca, pasciuta, linda, ordinata. E dovunque, portoghesi. Ancora, magari dopo trenta o quarant'anni, con le automobili con la targa portoghese. A pochi metri dalla casa dove abitavo, il Bar Porto e il Bar Benfica, con la rivalità tra le due principali squadre di calcio del paese trasferita a migliaia di chilometri di distanza. E sempre un ordine e una dignità in qualsiasi cosa i portoghesi facessero, anche festeggiare le vittorie della nazionale ai campionati mondiali. Le pulizie nello stabile, sempre quello dove abitavo, le facevano due signore portoghesi,... (continua)
Vieram cedo
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/2/2009 - 00:18
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Songs of Children Cantata

La Songs of Children Cantata è composta da nove poesie scritte da bambini ebrei internati nel lager di Theresienstadt (Repubblica Ceca), meglio e più tristemente noto come Terezín.

A partire dal 1940 i nazisti allestirono a Terezín prima una prigione, poi un vero e proprio ghetto che servì da da campo di transito per gli ebrei diretti ad Auschwitz e ad altri campi di sterminio.

15.000 bambini passarono per Terezín. Ne sopravvissero solo 150.

"La comunità ebraica di Theresienstadt si assicurò che tutti i bambini deportati potessero continuare il loro percorso educativo. Quotidianamente si tenevano lezioni ed attività sportive; inoltre la comunità riuscì a pubblicare una rivista illustrata, Vedem, che trattava di poesia, dialoghi e recensioni letterarie ed era completamente prodotto da ragazzi di un'età compresa tra i dodici ed i quindici anni. [...]
L'insegnante d'arte Friedl Dicker-Brandeis... (continua)
Only take heed, and keep your soul diligently lest you forget the things which your eyes
(continua)
inviata da Alessandro 10/2/2009 - 09:14

Joseph est toujours là

Joseph est toujours là
Chanson française – Joseph est toujours là – Marco Valdo M.I. - 2009

(19 septembre 1943 - Suite en plusieurs tableaux.)

Joseph est toujours là est le résumé et la dernière étape, même si d'autres doivent encore venir s' y insérer, d'un cycle de chansons qui raconte l'histoire d'un jeune Italien qui déserta pour ne pas servir le fascisme; réfugié en France, il fut rendu par les pétainistes aux sbires du régime, emprisonné. Les étapes ultérieures de ce tour d'Italie un peu particulier se prolongent en Allemagne et racontent la suite de l'aventure qui se terminera à Dachau.
Comme on le découvrira ici, ces canzones racontent l'histoire d'un homme, aujourd'hui âgé de 88 ans, mais encore plein de vie, qui habite quelque part loin de l'Italie dans le Limbourg près de la frontière hollandaise, en pays flamand. Il s'appelle encore et toujours Joseph Porcu (en Italie, Giuseppe), il est né en Sardaigne... (continua)
César-Alexandre-Benito voulait guider le monde entier
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/2/2009 - 17:04
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Requiem For A Dying Song

Requiem For A Dying Song
Dal disco "Float" del 2008
There's a government whip cracked across your back
(continua)
inviata da DonQuijote82 8/2/2009 - 21:07
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(No More) Paddy's Lament

(No More) Paddy's Lament
tratto dal disco "Float" del 2008. Il titolo fa riferimento alla canzone Paddy's Lament (By the hush).
Wipe the blood from your lip
(continua)
inviata da DonQuijote82 8/2/2009 - 21:02
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Ρωμιοσύνη

Ρωμιοσύνη
Romiosýni

[1966]
Στίχοι: Γιάννης Ρίτσος
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκης
Πρώτη εκτέλεση: Γρηγόρης Μπιθικώτσης

Testo di Yannis Ritsos
Musica di Mikis Theodorakis
Prima esecuzione di Grigoris Bithikotsis


ROMIOSYNI, LA GRECITA'

Senza dubbio, Yannis Ritsos è il poeta con cui Theodorakis è identificato più da vicino in Grecia. Come Theodorakis, Ritsos è stato un poeta e scrittore assai prolifico profondamente impegnato a sinistra.

Le nove canzoni del ciclo di Ρωμιοσύνη sono adattamenti di alcune parti di un poema assai più lungo in cui Ritsos tenta, così come Odysseas Elytis nell'Ἄξιον Ἐστί, di sintetizzare e fissare gli eventi della recente storia greca in una forma di epica moderna.

Il tema centrale di Ritsos è la Resistenza -Ρωμιοσύνη, lo spirito di indipendenza tipico dei greci, la “Grecità” così come il termine è reso correntemente*, dal tempo di Digenis Akritas** fino ai partigiani... (continua)
ΡΩΜΙΟΣΥΝΗ

(continua)
inviata da Gian Piero Testa & CCG/AWS Staff 8/2/2009 - 01:36
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Anthem For The New Millennium Generation

Anthem For The New Millennium Generation
Album: A Benefit for Victims of Violent Crime (2007)
We stand against every lie they tell.
(continua)
7/2/2009 - 19:59

Juste un survivant

Juste un survivant
Juste un survivant
Chanson française - Juste un survivant – Marco Valdo M.I. - 2009

(19 septembre 1943 - Suite en plusieurs tableaux.)

Juste un survivant est la onzième étape d'un cycle de chansons qui raconte l'histoire d'un jeune Italien qui déserta pour ne pas servir le fascisme; réfugié en France, il fut rendu par les pétainistes aux sbires du régime, emprisonné. Les étapes ultérieures de ce tour d'Italie un peu particulier se prolongent en Allemagne et racontent la suite de l'aventure qui se terminera à Dachau.
Comme on le découvrira ici, ces canzones racontent l'histoire d'un homme, aujourd'hui âgé de 88 ans, mais encore plein de vie, qui habite quelque part loin de l'Italie dans le Limbourg près de la frontière hollandaise, en pays flamand. Il s'appelle encore et toujours Joseph Porcu (en Italie, Giuseppe), il est né en Sardaigne et connut une vie passablement agitée. Il connaît... (continua)
Deux ans de lager, deux ans,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 7/2/2009 - 19:31

War Outside

War Outside
There's a war outside I can hear the distant guns tonight,
(continua)
inviata da DonQuijote82 7/2/2009 - 15:52

Il court, il court...

Il court, il court...
Il court, il court...

Chanson française – Il court, il court... – Marco Valdo M.I. – 2009

Il court, il court le furet... Il est passé par ici, il repassera par là. Ces vieux bons Aryens vivent encore, tranquilles, tranquilles. On les voit ici, on les retrouve là. On les condamne un peu, beaucoup, pas du tout.
Mais enfin, comme l'on sait, les articles passent, les chansons restent...
Cette comptine, un peu aménagée – le furet est devenu le « tueur », en la matière, il faut appeler les choses par leur nom – je la vois, je l'entends bien chantée par un chœur de voix enfantines et suaves. Manière de rappeler celles de enfants partis en fumée par la cheminée....La chanson du Furet est aussi un jeu où les enfants cachent le furet, cherché par l'un d'entre eux, mais qui passe de main en main de sorte que le furet n'est jamais au même endroit.
Ce qui enfin semble bien être le cas de nos... (continua)
Il court, il court le tueur
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/2/2009 - 23:39

Primi di luglio, secondo millennio

Primi di luglio, secondo millennio
[2008]
Testo e musica di Carlo Demara
Lyrics and music by Carlo Demara

La pagina MySpace di Carlo Demara.
Quando
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 6/2/2009 - 19:34
Percorsi: Genova - G8
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Come insetti giganti da un'altra galassia

Come insetti giganti da un'altra galassia
[2008]
Testo e musica di Carlo Demara
Lyrics and music by Carlo Demara

La pagina MySpace di Carlo Demara.
Ci ammazzeranno tutti quanti
(continua)
inviata da Carlo Cabriolu Puddu 6/2/2009 - 18:25

Realpolitik

Realpolitik
[2008]
Testo e musica di Carlo Demara
Lyrics and music by Carlo Demara

La pagina MySpace di Carlo Demara.
Sei molto più bella di me
(continua)
inviata da Carlo Cabriolu Puddu 6/2/2009 - 18:23
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Stregato dalla pura grazia dell'amore

Stregato dalla pura grazia dell'amore
[2008]
Testo e musica di Carlo Demara
Lyrics and music by Carlo Demara

La pagina MySpace di Carlo Demara.
Come puoi sentirti forte
(continua)
inviata da Carlo Cabriolu Puddu 6/2/2009 - 18:22

C'eravamo tanto armati

C'eravamo tanto armati
Dev'essere un periodo di estrema malevolenza, perfidia e cattiveria creatività per il nostro Riccardo Scocciante, che stavolta s'inserisce ner dibbàttito sulla recente e sanguinosa invasione isdraeliana della striscia di Gaza (detta "Striscia la Nequizia") con una piccola composizione tratta, udite udite, nientepopodimeno che dalla vecchia e celebre canzone Come Pioveva. Sembra addirittura che il suggerimento gli sia arrivato nel bel mezzo di una segretissima telefonata con Alessio Lega, anche se le notizie al riguardo siano frammentarie. Naturalmente, con la stronzàggine delicatezza che lo contraddistingue, Riccardino Scocciante nostro ha volutamente tirato delle legnate sul groppone parlato con estrema moderazione rispetto a quelli che sono i suoi standard; di questo non possiamo che dargli atto. [CCG/AWS Staff]
C'eravamo tanto armati
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 6/2/2009 - 17:55
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Trois soldats revenant de la guerre

Trois soldats revenant de la guerre
Ancora una canzone tratta dal cosiddetto "Cahier Tron", un quaderno di canzoni raccolte da tal Enrico Tron della borgata Roberso di Massello, in val Germanasca, nel 1898, e trascritte dai cantori de La Cantarana.
Si tratta di un quaderno di cm. 14x21, contenente 143 canti.
Sul frontespizio, la scritta "Tron Enrico / l'anno 1898 / Roberso"
Alcune canzoni sono in francese, altre in piemontese ad altre in italiano.

Il brano di apertura del quaderno inizia con il verso "Trois soldats revenant de la guerre". Si tratta di una canzone, a mio avviso, terribile. Uno dei soldati entrati in una locanda è in realtà il marito dell'ostessa, la quale sulle prime non lo riconosce perchè è passato un sacco di tempo da che è partito. Nel frattempo l'ostessa, credendo il marito morto in guerra, si è rifatta una vita con un altro ed ha messo al mondo altri due figli. La guerra ha annientato la vita di un... (continua)
Trois soldats revenant de la guerre
(continua)
inviata da Alessandro 5/2/2009 - 21:14
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Poca voglia di fare il soldato

Poca voglia di fare il soldato
"V.A. della provincia di Avellino, anni 26, scultore, possidente, alfabeta, già condannato per reati comuni, sergente nell’82° fanteria; condannato a 6 anni di reclusione ordinaria, lire 2.000 di multa e rimozione dal grado.

Il 27 giugno 1918 spediva dalla zona di guerra una lettera scritta con inchiostro simpatico nella quale così si esprimeva: “Qui la guerra va molto a lungo e non si può sopportare. E’ un macello completo del mio plotone… sono rimasti 5 di 42… non so che santo mi ha salvato in questi giorni… Ho capito che qui si tratta di far macellare la povera gente e per questo si fa la guerra… quando è l’ultimo siamo chiamati stupidi pure che abbiamo fatto tanto, chi l’ha capito si è già dato da fare e chi ha voluto la guerra resta a casa sua, oppure imboscato, i pover stupidi sitrovano qui a combattere…” ecc.; e continua in altro punto: “A me interessa più di tutto la vita… chi è... (continua)
Alessandro 5/2/2009 - 14:12

Fraternité

Fraternité
P.G. della provincia di Agrigento, anni 20, calzolaio, soldato del 140° fanteria: condannato a 5 anni di reclusione militare;
M.G. della provincia di Reggio Emilia, anni 21, contadino, caporale nel 140° fanteria: condannato a 20 anni di reclusione militare;
R.G. della provincia di Marsala, anni 36, contadino, soldato nel 140° fanteria: condannato a 5 anni di reclusione militare;
V.C. della provincia di Caltanisetta, anni 37, contadino, soldato nel 140° fanteria: condannato a 5 anni di reclusione militare.

Durante le giornate del 23 e 24 giugno 1917 militari del 3° battaglione del 140° fanteria si erano messi in contatto con militari nemici, scambiando con essi parole e oggetti (pane, limoni, tabacco), e trattenendosi in cortesi conversazioni.
Venute a conoscenza del fatto le superiori autorità, il comando del reggimento emanava ordini severissimi per impedire in modo assoluto ogni ulteriore... (continua)
Alessandro 5/2/2009 - 13:56
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Christmas 1914

Christmas 1914
D.B. della provincia di Salerno, anni 33, decoratore, coniugato, censurato, caporalmaggiore del 129° fanteria; condannato a 1 anno di reclusione militare; C.M. della provincia di Avellino, anni 24, contadino, censurato, coniugato, caporale del 129° fanteria, condannato a 1 anno e 1 mese di reclusione militare; M.E. della provincia di Arezzo, anni 23, celibe, già condannato per rifiuto di obbedienza, soldato del 129° fanteria, condannato complessivamente a 8 anni di reclusione.

La notte tra il 19 e il 20 dicembre un plotone della sesta compagnia del 129° fanteria rilevava da una trincea di monte Zebio un reparto del 130° fanteria. La neve era così abbondante che aveva coperto le feritoie e impediva di far fuoco. Fu proposto di scavare gradinate sulla neve per poter salire sopra le trincee e costruirvi degli appostamenti per i tiratori. Durante i lavori il caporalmaggiore D.B. ebbe vaghezza... (continua)
Alessandro 5/2/2009 - 13:22
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Chansons de La bande à Bonnot: 02. Les joyeux bouchers

Chansons de <i>La bande à Bonnot</i>:  02. Les joyeux bouchers
“C.A. della provincia di Livorno, anni 23, marinaio, celibe, soldato del 57° artiglieria; condannato a 4 mesi di reclusione.
Nel giugno 1916 spediva un manoscritto dal titolo “S’io fossi mamma – Ai coscritti” che contiene, fra l’altro, le seguenti frasi: “S’io fossi mamma ed avessi un figlio che dovesse andare in guerra ad uccidere esseri umani per i capriccio e l’interesse dei governanti…”, “…hai l’obbligo di rifiutarti di fare l’assassino…”, “…se mio figlio ubbidisse inconsciamente al comando dei macellai di carne umana…”, “… tua madre non ti stillò brutali sentimenti di vendetta nel cuore… non ti viziò il sangue con feroci pregiudizi di superiorità e di oppressione, mai ti inculcò nell’animo canaglieschi sentimenti di patriottismo bellicoso… la guerra è la più feroce esplosione della cagnesca vendetta e della superstiziosa brutalità, l’assassinio legalizzato…”.

Così si legge nella motivazione... (continua)
Alessandro 5/2/2009 - 13:09
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Spartaco

Spartaco
« ... Il y a dix ans le mot « Précaire » était seulement une chose qui concernait les écoles... Dix ans sont passés et le mot précaire représente 80 % des travailleurs italiens.
Comme il me plaît d'appeler les choses par leur nom, j'ai fait une réflexion : peut-être qu' une chose qui ressemble à une vieille usance qu'on appelle l'esclavage, devrait être appelée par son nom.
Et alors, il m'est venu à l'esprit que si la mode de l'esclavage revient, peut être devrait revenir à la mode aussi les anciens libérateurs.
Telle est la réflexion qu'Alessio Lega faisait dans l'introduction (inédite) à sa chanson durant une entrevue à Radio Popolare. »

Ici commence l'avis de Marco Valdo M.I.

Alessio Lega a parfaitement raison dans son approche de la réalité en définissant le travail, lorsqu'il est précaire, comme une forme de servitude et pour tout dire d'esclavage.
Mais une première constatation s'impose... (continua)
SPARTACUS
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/2/2009 - 12:17
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Le déserteur

Le déserteur
"G. E., di Torino, anni 21, legatore, celibe, incensurato, soldato nel 2° genio; condannato all’ergastolo per tradimento.
Nell’ottobre 1917 e posteriormente facendo tra i militari propaganda per la conclusione della pace, raccogliendo offerte destinate a sovvenire un giornale che notoriamente propugnava la pace a ogni costo, tentava di togliere alle truppe la necessaria forza di resistenza per agire e per difendersi contro il nemico."

Da "Sentenze dei tribunali militari italiani durante la prima guerra mondiale". Documenti dell'archivio centrale dello Stato. Testo a cura di Gioacchino Maviglia. Luciano Manzuoli Editore, Firenze (1972/1973). Collana della Biblioteca del Lavoro, a cura de gruppo sperimentale coordinato da Mario Lodi. (Lire 1.250)
Alessandro 5/2/2009 - 11:19
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Mike Harding: Christmas 1914

Mike Harding: Christmas 1914
“Era Pasqua, era primavera e c’era la guerra: italiani e austriaci si fronteggiavano sul Carso, rintanati nelle opposte trincee, attenti ad ogni mossa del nemico. Tutta la notte l’artiglieria e la fucileria avevano crepitato e ora, alba del giorno di Pasqua, tutto taceva: sembrava che, per un segreto accordo, italiani e austriaci intendessero festeggiare la ricorrenza.
Durante tutta la mattinata durò il silenzio; i soldati avrebbero potuto mettersi a cavalcioni sull’orlo della trincea a fumare le sigaretta, sicuri di arrivare indisturbati fino alla cicca.
In quel silenzio un soldato italiano, Molòn, salì sopra i sacchetti a terra della trincea e incominciò a fare degli strani gesti verso gli austriaci: con le segnalazioni che si fanno a braccia usando l’alfabeto internazionale augurava la Buona Pasqua ai nemici.
Quasi subito uscì dalla trincea austriaca un soldato che si mise a fare gesti... (continua)
Alessandro 5/2/2009 - 11:01
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Prendi il fucile e gettalo per terra (Gran Dio del cielo)

anonimo
Prendi il fucile e gettalo per terra (Gran Dio del cielo)
"Gruppo di 7 giovanissimi contadini della provincia di Belluno, celibi, incensurati; 2 condannati a 5 anni e 7 mesi di reclusione ordinaria, 5 a 2 anni.
Gli accusati la sera del 21 gennaio 1917 si recavano nei pressi dell'accampamento di Bassanese, dove trovavasi a riposo il 2° battaglione del 136° fanteria, ed ivi intonavano ad alta voce una canzone che aveva per ritornello 'prendi il fucile e gettalo a terra, vogliamo la pace e non più la guerra'.
E' rimasto assodato che i prevenuti cantavano quella nefasta canzone, la quale non poteva avere altro scopo che quello di riuscire sediziosamente suggestiva per i soldati, oltre che scandalosa e pericolosa".

Da "Sentenze dei tribunali militari italiani durante la prima guerra mondiale". Documenti dell'archivio centrale dello Stato. Testo a cura di Gioacchino Maviglia. Luciano Manzuoli Editore, Firenze (1972/1973). Collana della Biblioteca del Lavoro, a cura de gruppo sperimentale coordinato da Mario Lodi. (Lire 1.250)
Alessandro 5/2/2009 - 08:16
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Mahmoud Darwish / محمود درويش : Bitaqat Hawiyyah / Identity Card

Mahmoud Darwish / محمود درويش : Bitaqat Hawiyyah / Identity Card
Anche al Polo Nord si è manifestato per Gaza: la manifestazione più a nord del mondo a Longyearbyen, capoluogo delle isole Svalbard

L'articolo tratto dal quotidiano online delle isole Svalbard, Svalbardposten, il quotidiano più a nord del mondo redatto in lingua norvegese, mostra la manifestazione che si è svolta a Longyearbyen il 19 gennaio scorso, durante la notte polare (che nell'arcipelago dura dal 14 novembre al 29 gennaio) ed alle quali hanno preso parte ottanta persone. Si fa presente che la popolazione totale di Longyearbyen ammonta a 2060 persone. La temperatura, secondo lo Svalbard Weather Report, quel giorno ha avuto una massima di -21°C ed una minima di -33°C. Le isole Svalbard sono situate ad una latitudine di circa 81°N.

Riportiamo l'articolo scritto dal giornalista Torill Ustad Stav:

Mellom 70 og 80 personer møtte fram for å vise sin støtte til sivilbefolkningen i Gaza under... (continua)
CCG/AWS Staff 5/2/2009 - 00:16

Signé Vittorugo

Signé Vittorugo
Signé Vittorugo
Chanson française - Signé Vittorugo – Marco Valdo M.I. – 2009
tirée d'un récit de Riccardo Venturi : « Victor Hugo ».

Riccardo Venturi prétend urbi et orbi qu'il est mon camarade et mon ami. Cela me réjouit grandement, j'en augure les meilleures choses et je le remercie publiquement de ces très estimables compliments.
Il m'a fait cadeau de deux photos d'Elbe. Elles ouvrent de sublimes perspectives. Elles me rappellent le couvent abandonné que j'ai failli acheter là-bas au-dessus du Golfe de Gênes. J'ai failli acheter, mais je n'avais pas assez d'argent. On peut toujours rêver, n'est-ce pas. C'était pas cher cependant, mais bien trop cher pour moi. Que faire quand on n'en a pas ? Passer son chemin et continuer en rêvant.
Un vrai potlatch qu'on est en train de faire. Je lui fais , à mon tour, un cadeau, dont j'espère sincèrement qu'il lui chauffera le cœur. C'est une canzone.... (continua)
Un an de plus, un ami en moins
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I 4/2/2009 - 22:58
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Bergen-Belsen moje

Bergen-Belsen moje
Version française – BERGEN-BELSEN – Marco Valdo M.I. – 2009
D'après la version italienne de Riccardo Venturi – 2009

Le camp de Bergen-Belsen ( ou plus communément Belsen) était un camp de concentration nazi situé dans la Basse-Saxe, au sud-est de la ville de Bergen, près de Celle. Entre 1943 et 1945, on estime que 50.000 personnes moururent dans le camp, dont 35.000 de typhus dans les cinq premiers mois de 1945.

Au camp de Bergen-Belsen, entre autres, moururent l'écrivain et peintre Josef Čapek, la jeune Anne Frank et sa sœur Margot.
L'acteur et cinéaste Roberto Benigni est fils d'un ex-déporté du camp de Bergen-Belsen.
BERGEN-BELSEN
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/2/2009 - 19:47
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Emigration song

Emigration song
Per DonQuijote 82. Ovviamente la canzone non te la abbiamo potuta approvare...perché c'era già :-) Cogliamo l'occasione per raccomandare a tutti i collaboratori di verificare con un "cerca" approfondito (ad esempio impostando parole chiave) se una data canzone non sia già presente nel sito.
CCG/AWS Staff 4/2/2009 - 19:09
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Amerigo

Amerigo
Deutsche Übersetzung von Riccardo Venturi
Traduzione tedesca di Riccardo Venturi
4. Februar 2009 / 4 febbraio 2009
AMERIGO
(continua)
4/2/2009 - 18:48
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Amerigo

Amerigo
tratta dal sito di Giuseppe Cirigliano


Esta canción está dedicada a Enrico di Francesco Guccini, familiarmente llamado Nerico o Merigo. Nació en Pàvana el 6 de Diciembre de 1887 y murió en 1963.
Merigo era tío abuelo de Guccini (hermano menor de su abuelo paterno, Pedro).
El título de esta canción es un juego de palabras: Merigo emigró a Norteamérica para trabajar como minero; Guccini antepone la letra "A" a Merigo, "A-merigo", recordando a Amerigo (Americo) Vespucci.
Merigo emigró hacia el año 1911, como muchos otros de su pueblo, porque no había trabajo y además, porque no se llevaba demasiado bien con su padre, Checcone. Regresó a Pàvana hacia 1938.
A Guccini, siempre le había fascinado la idea de componer una canción sobre su tío abuelo, en la que pudiese confrontar dos Américas ; por un lado, la América soñada por Guccini en su infancia y primera juventud, hecha de películas ( Gunga-Din,... (continua)
AMERIGO
(continua)
4/2/2009 - 17:19
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Welcome in Occident

Welcome in Occident
da "King of Bongo" (1991)
C'mon you little eastern bird
(continua)
inviata da DonQuijote82 4/2/2009 - 17:14
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Red Army Blues

Red Army Blues
London April 1982
On "A Pagan Place" and "The Whole Of The Moon"

Years after this song was released I received a letter from a Russian man who said every word of the song was true except the line "It's not how many Germans you kill that counts, it's how many people you set free"(first verse). He told me "people went to the war to kill Germans". I realize that when I wrote the song I allowed youthful idealism to distort the sense and truth of the song with an out of context pacifist sentiment. I have now changed it. Mike Scott)

Al Stewart's 1974 song "Roads to Moscow" tells a very similar story. Both songs are based upon the book The Diary of Vikenty Angorov.
When I left my home and my family
(continua)
inviata da DonQuijote82 4/2/2009 - 16:35
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#36 (Everyday)

#36 (Everyday)
[1999]
Dal live album "Listener Supported"

Una canzone dedicata a Chris Hani, dirigente di "Umkhonto we Sizwe", l'organizzazione armata dell'ANC sudafricano, assassinato su mandato di un parlamentare segregazionista, Clive John Derby Lewis.
Yeah, yeah I scream...
(continua)
inviata da Alessandro 4/2/2009 - 14:35
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No More War

No More War
Singolo del 1978.

Il musicista e produttore roots reggae giamaicano Prince Far I era certamente uno tosto, uno che cantava le cose chiare e che, seppur politicamente impegnato, disdegnava le battaglie fra partiti e fazioni che alla fine degli anni '70 insanguinavano le strade di Kingston e dell'isola intera... Nel 1983 dedicò il suo ultimo album alla lotta contro l'apartheid in Sudafrica, intitolandolo all'organizzazione di resistenza armata "Umkhonto we Sizwe" (o MK), espressione dell'African National Congress. Ma prima che l'album vedesse la luce, Prince Far I fu trucidato nella sua casa di Portmore da assassini rimasti sconosciuti. Si parlò di una vendetta per un debito non saldato, ma sono molti a pensare che si sia trattato di un omicidio politico...
Demagog rules mean: war
(continua)
inviata da Alessandro 4/2/2009 - 14:19
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Los Macheteros/Spear of A Nation

Los Macheteros/Spear of A Nation
[2009]
Album "Gutter Tactics"

La prima strofa riporta le date delle azioni dei cosiddetti “Macheteros”, i militanti del Boricua Popular Army, organizzazione clandestina armata portoricana, nata sulle ceneri delle FALN (Fuerzas Armadas de Liberación Nacional), che propugna la liberazione di Puerto Rico dalla soggezione statunitense. L’FBI ancora oggi cataloga “Los Macheteros” tra i gruppi terroristi. Il capo storico dell’organizzazione è stato Filiberto Ojeda Ríos, ucciso dagli agenti federali statunitensi nel 2005, citato nella prima parte del coro del brano, insieme ad altri dirigenti dell’organizzazione.

La seconda parte del coro riporta invece i nomi dei dirigenti di “Umkhonto we Sizwe”, “Spear of the Nation” in inglese, il braccio armato dell’African National Congress sudafricano.

La seconda ed ultima strofa si riferisce alle azioni armate condotte dai militanti di Umkhonto we Sizwe e si chiude con la loro sospensione nel 1990, in vista della fine del sistema di apartheid.
December 11th 1974: 336 East 110th Street East Harlem.
(continua)
inviata da Alessandro 4/2/2009 - 13:42
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Who Medgar Evers Was...

Who Medgar Evers Was...
[2009]
Album "Gutter Tactics"
Tell the truth, you never knew who Medgar Evers was...
(continua)
inviata da Alessandro 4/2/2009 - 13:13
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Blessed are They Who Bash Your Children's Heads Against A Rock

Blessed are They Who Bash Your Children's Heads Against A Rock
[2009]
Album "Gutter Tactics"
What Malcolm X said when he got silenced by Elijah Mohammed was in fact true, America’s chickens…are coming home to roost.
(continua)
inviata da Alessandro 4/2/2009 - 13:08
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Opiate the Masses

Opiate the Masses
[2004]
Album "Absence"

Certamente per il percorso "Antiwar Anticlericale"...

"...Blind faith forms fanatical combat..."
"...This Christian Jihad will bleed the poor man..."
"...Genocide from Genesis to last chapter..."
"...Your holy books only increase bloodshed..."
"...The role of religion in the domination and the destruction of African civilization is so shameful..."

... ma soprattutto:

"... Quindi, 'fa 'n culo al vino cattivo ed all'ostia rafferma,
quel pallido hippie nel vostro ritratto non potrà mai essere il mio salvatore..."

Boia dè!
Blasphemous breath remains accurate
(continua)
inviata da Alessandro 4/2/2009 - 09:16
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Amerigo

Amerigo
Un très grand merci, Marco Valdo, pour avoir traduit si bien ce que j'ai écrit sur l'histoire de mes oncles. Je crois bien que c'est le plus beau cadeau que tu puisses faire non seulement à moi, mais aussi à leur vie et à l'histoire de tant de personnes qui ont dû abandonner leurs hameaux pour aller s'installer loin, trop loin, en hommage à madame la Pauvreté.

Et si je dis que c'est un très beau cadeau, je le dis parce que je sais bien ce que c'est traduire. En plus, mon "italien" n'est point facile, plein à craquer de dialectismes et de tournures très particulières.

Moi aussi, alors, je vais te faire un petit cadeau. J'ai été à l'île d'Elbe en décembre. J'aime bien y aller dans la morte saison, car en hiver ça redevient vraiment une île, mon île, un morceau de terre en proie aux quatre vents et à la solitude. J'aime bien allumer la poêle à bois, faire un brin de causette avec ma mère... (continua)
Riccardo Venturi 4/2/2009 - 03:06
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La linea rossa

Mi pare che la versione da Il Deposito sia più corretta e completa...
La linea rossa
LA LINEA ROSSA
(continua)
inviata da Alessandro 3/2/2009 - 23:57

Les pas perdus

Les pas perdus
Les pas perdus

(19 septembre 1943 - Suite en plusieurs tableaux.)
Chanson française - Les Pas Perdus – Marco Valdo M.I. – 2009

Les Pas Perdus est la dixième étape d'un cycle de chansons qui raconte l'histoire d'un jeune Italien qui déserta pour ne pas servir le fascisme; réfugié en France, il fut rendu par les pétainistes aux sbires du régime, emprisonné. Les étapes ultérieures de ce tour d'Italie un peu particulier se prolongent en Allemagne et racontent la suite de l'aventure qui se terminera à Dachau.
Comme on le découvrira ici, ces canzones racontent l'histoire d'un homme, aujourd'hui âgé de 88 ans, mais encore plein de vie, qui habite quelque part loin de l'Italie dans le Limbourg près de la frontière hollandaise, en pays flamand. Il s'appelle encore et toujours Joseph Porcu (en Italie, Giuseppe), il est né en Sardaigne et connut une vie passablement agitée. Il connaît et suit... (continua)
Cinq heures du matin, fin du repos.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/2/2009 - 22:46

Ir merdaiolo

Ir merdaiolo
Testo di Fabio Meini

Il testo della canzone è ripreso da Rime Pisane
Io mi chiamo John Mc Queen
(continua)
inviata da Silva 3/2/2009 - 20:33

La paix

La paix
Versi di Gaston Couté
Musica di Léo Daniderff (nome d’arte di Ferdinand Julien Niquet, 1878-1943), compositore
Conosciuta anche con i titoli alternativi de “Chanson pour les conscrits” e “Grève”
(fonte: “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale delle opere di Couté.)

Gaston Couté naît le 23 septembre 1880 à Beaugency, dans la Beauce. Poète dans l'âme, pacifiste et carrément anarchiste, il monte à Paris pour ses dix-huit ans. Venant de Meung – où passèrent deux autres poètes Jehan de Meung et François Villon, il fait métier de chansonnier à Montmartre, où il meurt rongé dans la misère, rongé par la tuberculose et l'absinthe. À trente et un ans, le 28 juin 1911. Il sera porté vers sa dernière demeure par les ouvriers qui font le métro de Paris. La raison en est qu'il servait une chanson par semaine au journal La Guerre Sociale, de ces chansons qui fleurent bon la révolution... (continua)
Des gâteux qu'on dit immortels,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I 3/2/2009 - 19:23




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