La canzone è stata interpretata anche dal gruppo belga Bodixchel (ora Bodixel) in cui canta Ludo Vandeau, già voce degli Ambrozijn.
Si trova nel cd "Todo cambia" (che contiene anche l'omonima canzone di Numhauser, erroneamente attribuita a Victor Jara), pubblicato nel 2002 in collaborazione con Broederlijk Delen). link
Pensavo non mi avessero passato il messaggio (grazie,approposito!)..Comunque,io frequentavo la scuola media di Biadene (mitica 3°A) ed eravamo in due Marco in classe..e diciamo che io ero quello che non c'entrava con l'acqua..:-) ..Spero di rivederla!Ciao!
“O Germania che sei la più forte” è stata scritta durante la Resistenza sull’aria del canto più conosciuto come “Addio padre e madre addio”, ma la metrica è la stessa di “O Venezia"
Questa canzone sembra riecheggiare l'amore che la natura può far nascere nel cuore di un uomo o donna, dei/delle quali nn si possono toccare le membra ma solo immaginarle...
Questo sentimento è quello che vivo io in questo momento...vorrei averti qui ...solo x me ed amarti ancora di piu di quanto io ogni giorno stia cominciando piano piano ad amrti!!!
(NINA da Catania)
questa canzone mette i brividi, se si ha la possibilità di impararne il testo a memoria e far scorrere nella propria mente le parole mentre si legge l'articolo che questo sito ha riportato su una strage terribile che purtroppo è stata quasi dimenticata: e lo è ancor di più se si pensa all'assurda e terribile coincidenza con la strage di sei anni dopo, sempre ad agosto e sempre in una stazione (Bologna) e, come se non bastasse, sempre della stessa matrice (nera): suppongo che chi ha vissuto quel periodo riconosca in Lolli un lucido narratore di cronache da un Paese dilaniato dall'assurdità
by Andrea
grazie Duosiciliano, mi hai aperto gli occhi s'una realtà storica che ignoravo. E' triste pensare che i libri di storia ci possano ingannare in questo modo(un conto se fossero stati i libri del 1900, ma nel 2000!!!). In effetti, a pensarci bene sull'economia dei Borboni si parlava solo di agricoltura "grandi latifondi in mano ai nobili che sfruttavano i contadini" e probabilmente questo è vero, visto che in Sicilia Garibaldi fu aiutato dalle rivolte dei contadini (che poi se ne pentirono..), però ricordo che si diceva anche "industria inesistente". Comunque al di là della storia preferisco immaginarmi un brigante rivoluzionario-anarchico alla Bennato, piuttosto che reazionario
matteo88 1/4/2008 - 23:51
@ Matteo88 : Il termine "brigante" venne anche affibbiato
ai briganti del 1861 come a quelli del 1799,come agli insorti in Vandea o ai Carlisti spagnoli da Napoleone.
Anarchia in queste fasi "controrivoluzionarie" non c'e
ner vedo.Il loro minimo comun denominatore e che parti
rono dal "basso"...Saluti
P.s : Ricorda che la storia la scrivono i vincitori !!!
E' vero che il criterio è di attribuire la canzone a colui che interpretandola l'ha resa nota, però in questo caso non si può dire che parole e musica siano di Donovan. La canzone fu scritta da un amico di Donovan, Mick Softley, figura leggendaria della scena folk britannica, uno, per dire, che si è sempre esibito e continua ad esibirsi gratuitamente (mentre, sempre per dire, gli U2 si sono venduti a Live Nation fino al 2020 per - si mormora - 120 milioni di dollari).
Massimo rispetto per artisti come Softley, quindi.
Mick Softley non solo scrisse testo e musica di "The War Drags On" ma incluse il brano nel suo primo album, "Songs For Swinging Survivors", che è del 1965. La versione di Donovan è di due anni successiva.
Errata corrige: anche Donovan propose la sua cover nel 1965 per l'EP "Universal Soldier"... l'album omonimo è però del 1967... resta il fatto che Donovan non è l'autore del brano...
Grande Poeta e Amico
ti saluto calorosamente
il tuo cd è stupendo la poesia che si trova nel tuo animo arriva diretto al cuore di chi lo ascolta
con affetto
Marco Cozza
Si trova nel cd "Todo cambia" (che contiene anche l'omonima canzone di Numhauser, erroneamente attribuita a Victor Jara), pubblicato nel 2002 in collaborazione con Broederlijk Delen).
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