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Prima del 2008-3-21

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Oggi sono cinque anni dall'inizio della guerra in Iraq, anche se non bisogna dimenticare che dalla Prima Guerra del Golfo il massacro del popolo iracheno - attraverso bombardamenti ed embargo - non è mai cessato.
Secondo le stime di Iraq Body Count il numero dei civili iracheni uccisi in questa guerra sarebbe di circa 88.000, ma tenendo in considerazione altri fattori justforeignpolicy.org
stima in 1.190.000 (un milione e centonovantamila morti!) le morti dovute all'occupazione statunitense.
I morti fra i soldati delle truppe di invasione anglo-americane sono ad oggi 3992. I feriti sono all'incirca 21.000.

20 marzo 2003 - 20 marzo 2008... e la guerra continua. Cinque lunghissimini anni durante i quali questo sito ha continuato a testimoniare la propria opposizione a questa e a tutte le guerre.
Lorenzo Masetti 20/3/2008 - 13:53
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Il Bambino di gesso

Il Bambino di gesso
"Il bambino di gesso" è contenuta nell'album "Ci vuole un fiore" (Ricordi, 1974), ristampato su CD nel 2000 da BMG Ricordi.

Copertina disco

http://www.sergioendrigo.it/Discografi...

Ed ecco le note di copertina, tratte dal sito ufficiale dell'artista http://www.sergioendrigo.it :

"Un giorno qualcuno ha avuto l’idea di fare questo disco, ma nessuno si ricorda più chi è stato. Comunque adesso il disco c’è e le parole sono state scritte da Gianni Rodari, le musiche da Luis Bacalov e da Endrigo.
I bambini che hanno cantato sono Annapaola e Giovanni Bacalov, Cristiana (figlia di Nora Orlandi), Claudia Endrigo, Giorgia Lepore, Manuela e Maura (le gemelline di Cianciarelli), Silvia Somigli e Laura Pierazzuoli che purtroppo non ha potuto finire il disco perché sul più bello si è presa il morbillo. Tutti sono stati istruiti e diretti da Nora Orlandi.
Le voci che non cantano ma parlano sono... (continua)
Alberta Beccaro - Venezia 15/3/2008 - 13:44
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Una casa al sole

Una casa al sole
Questa è invece la copertina del relativo 45 giri, pubblicato - da Ricordi - sempre nel 1974

http://www.sergioendrigo.it/Discografi...
Alberta Beccaro - Venezia 15/3/2008 - 13:37
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Mio fratello è figlio unico

Mio fratello è figlio unico
La canzone "Mio fratello è figlio unico" ha avuto un effetto sconvolgente sulla mia vita. Può sembrare esagerato ma è così.Ha un'incredibile forza d'urto,scuote certezze, fa vacillare fortezze, rende partecipi di sofferenze che ci sfiorano,rende consapevoli della propria sofferenza. "Mario" o "Mariù"? E' la stessa cosa ma, in qualche misura, il senso cambia: Mario è "mio fratello"(disgregato, deriso, calpestato. Sono dalla sua parte), Mariù è l'amore che consola, che comunque c'è.
Dora 14/3/2008 - 13:46
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L'Orlando

L'Orlando
Risulta disponibile su CD l'originale ed interessante versione live di questo brano - risalente all'ottobre 2001 - cantata dal gruppo Il Parto delle Nuvole Pesanti al Premio Tenco di quell'anno, ove l'annuale Rassegna della Canzone d'Autore fu proprio dedicata ad Endrigo.
Questo imponente album-tributo ad Endrigo, che poi è uno dei cosiddetti e benemeriti "dischi del Tenco", si chiama Canzoni per Te (Alabianca, 2002).

Copertina:http://www.sergioendrigo.it/Discografi...
Alberta Beccaro - Venezia 14/3/2008 - 01:47
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Supper's Ready

Supper's Ready
sono cresciuta con questa canzone :( ...con la voce di peter che mi parlava d'innamorati, di narciso, di Winston Churchill vestito da donna... XD la adoro!
purtroppo non ho mai incontrato ragazzi o ragazze della mia età appassionati dei genesis in tutta la mia vita...ed è un peccato perchè trasmettono tanto. penso che nessun altro gruppo prog sia stato tanto poetico e romantico quanto loro...soprattutto peter grazie alla sua vena artistica ha dato tanto, troppo! e senza di lui i genesis non sono stati più quelli che erano... un gran peccato!!!
ciaociao a tutti :)
p.s: rivoglio il rock progressiveeeeeeeeeeeeeeeee :'(
Julia90 13/3/2008 - 23:07
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Stranizza d'amuri

Stranizza d'amuri
E' proprio bella...dà un senso di calore e semplicità...la versione della consoli poi è insuperabile secondo me(per chi non lo sapesse, la cover di carmen consoli è inclusa in un album intitolato"voli imprevedibili" che raccoglie i vari tributi fatti al cantautore dai migliori interpreti italiani)
Giuliano (Da Napoli) 11/3/2008 - 22:16
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Sul ponte di Perati bandiera nera

anonimo
Sul ponte di Perati bandiera nera
Indistintamente che siano fascisti o no, i soldati della repubblica sociale erano comunque soldati che morivano per una causa che secondo loro era "giusta".
E questa è comunque una canzone di guerra che canta le difficili situazioni che vive in qualsiasi schieramento un fante sia rosso che nero, quindi avevano tutti i diritti di cantarla.

(lorenzo)

Vedi, penso che ciascuno abbia il diritto di cantare quello che vuole. Mi sembra però che queste parole così dolenti sulla propria sorte siano contraddittorie in bocca a chi stava difendendo quello stesso regime che aveva spedito gli alpini a morire in Albania. Probabilmente i repubblichini avevano adottato il canto per via della "bandiera nera", non capendo o non volendo capire che si trattava di una bandiera di lutto, e non certo di una bandiera fascista!
(Lorenzo)
11/3/2008 - 19:03
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Working Class Hero

Working Class Hero
cazzo unisce piu lo sputo che la religione....ma che religione hai visto? quella dei teletubbies? e le crociate le hai studiate? e le streghe arse vive? e non dirmi che sono cose del medioevo perche sei un pirla....e il preservativonochevaiallinferno? e l'abortonocheseiunassasino? e lo sfarzo in cui è avvolto il vaticano? il cappello a punta che vale piu della città un cui risiedo? il fatto che mi dicano di fare la carità quando sono piu ricchi di uno stato? tutta roba che unisce questa si...io alla fiabe non credo piu da quando ho 6 anni.

e per piacere... "w i greenday" cosa??? come si può paragonare lennon a simili...vabbe

scusate lo sfogo ma oggi è una giornata del cazzo.
Stefano 11/3/2008 - 00:25
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Aida

Aida
GRAZIE RINO ALMENO ADESSO MI SENTO REALIZZATO A SENTIRE LE TUE CANZONI
ANGELO E CARLETTO
ANGELO 10/3/2008 - 19:30
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War Crimes

War Crimes
... e ora scatenateci addosso l'informazionecorretta.com!
Alessandro 10/3/2008 - 12:14
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The War Correspondent

The War Correspondent
yeah this song is pretty good
julien 10/3/2008 - 03:41
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Il soldato di Napoleone

Il soldato di Napoleone
Tutti gli adattamenti dall’italiano al friulano, nell'album "Cjantant Endrigo", sono di Alberto Zeppieri; a questo specifico adattamento, riguardante “Il soldato di Napoleone”, ha collaborato anche Adrian Cescje.

Commento di Sergio Endrigo al brano, del pari tratto dal booklet di questo disco:
“Fu un’idea di Ennio Melis, il direttore artistico della RCA, farmi collaborare con Pier Paolo Pasolini, scrivere e musicare ballate che parlassero del mondo che aveva descritto nei suoi romanzi, i ragazzi di vita, la Roma delle periferie. Così ci incontrammo, lui mi disse di cercare tra le sue poesie friulane della raccolta “La Meglio Gioventù”, la storia della famiglia Colussi (sua madre), dall’età di Napoleone alla Resistenza. Io presi la prima parte, c’era già la traduzione, mi limitai a togliere qualche sillaba e ad adattarla alla metrica della musica che avevo scritto”.

IL SOLDÂT DI NAPOLEON
(continua)
inviata da Alberta Beccaro - Venezia 9/3/2008 - 23:37
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Su in collina

Su in collina
Francesco ci regala con questa canzone l'ennesima emozione.. che altro dirgli, se non GRAZIE..
chiara 9/3/2008 - 20:39
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Girotondo intorno al mondo

Girotondo intorno al mondo
Tutti gli adattamenti dall’italiano al friulano, nell'album "Cjantant Endrigo", sono di Alberto Zeppieri.

Commento di Sergio Endrigo al brano, del pari tratto dal booklet di questo disco:
“Sotto le armi studiavo tattica e strategia, ma anche il francese. Mi capitò di leggere un romanzo di Argon, “Les cloches de Bâle” (“Le campane di Basilea”), che raccontava di una grande festa con cortei di ragazzini e ragazzine vestiti da angioletti che, per scongiurare la guerra, cantavano una poesia di Paul Fort: “Se tutte le ragazze e i ragazzi del mondo si dessero la mano”. A me piacque così la tradussi e la musicai”.

CORI-CORI-INTOR INTOR DAL MONT
(continua)
inviata da Alberta Beccaro - Venezia 9/3/2008 - 03:39
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Iraq

Iraq
Quando si esibisce con i colleghi cantautori Mark Eitzel (American Music Club) e Will Johnson (Centro-matic, South San Gabriel), tra il 2005 e il 2006 si chiamavano Undertow Orchestra, il prolifico cantautore Vic Chesnutt, canta spesso una canzone scritta in maniera intelligente sulla "guerra" in Iraq. Chesnutt preferisce usare la parola invasione per descrivere quello che sta succedendo tuttora in Iraq e lo puntualizza anche in questa canzone, scritta dalla prospettiva dello Zio Sam. Utilizza una metafora in cui gli USA sono visti come uno stupratore che si illude di salvare la sua vittima da un marito che la maltratta.

Le parole sembrano tristemente realistiche nonostante questa metafora assurda. Vic Chesnutt è sempre stato apprezzato per le parole ingegnose e a volte ciniche ma in questa canzone - quando il motivo per scriverla è così importante - sembra superare se stesso. Mi è capitato... (continua)
She is beautiful and rich
(continua)
7/3/2008 - 10:01
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John Doe

John Doe
[2001]
Album: "Alert Aware Involved"

Listen to the song at myspace.com
There was this wise man I once knew
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 6/3/2008 - 21:48
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What's It Gonna Take?

What's It Gonna Take?
[2003]
Album: "The Code/Whatever It Takes Split Ep."

Listen to the song at myspace.com
As the modern world divides to war
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 6/3/2008 - 21:24
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Compagni a venire

Compagni a venire
[1975]
Album: "Canzoni di rabbia"
Potrò mai perdonare
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 6/3/2008 - 21:08
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Inka Lied [El Condor pasa]

Inka Lied [El Condor pasa]
Canzonetta dal cavolo?
ma cosa caxxo capite di musica,ascoltatevi quelle caxxo di musiche Techno,oppure una canzone qualsiasi di questo tempo,canzoni fatte con i piedi dove ci sono solo rumori e testi senza senso
W Simon&Garfunkel 6/3/2008 - 18:12
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Equal Rights

Equal Rights
[1977]
Album: "Equal Rights"

Title track dell'album del 1977
Everyone is crying out for peace yes
(continua)
inviata da Alessandro 6/3/2008 - 08:43
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Apartheid

Apartheid
Dall'album "Equal Rights" del 1977.
You in a me land
(continua)
inviata da Alessandro 6/3/2008 - 08:25
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Fagioli 'olle 'otenne

Fagioli 'olle 'otenne
Salve a tutti, in particolar modo a Daniele, in quanto nipote dell'amico del mio babbo anch'egli facente parte della compagnia che portò la commedia in teatro la prima volta.Era Mauro Puccinelli, amico e collega di tante serate passate con la chitarra in mano tra barzellette e stornelli talvolta interpretati anche da noi bimbi (all'epoca).Non ho il CD ma il vecchio 33 giri che ascolto in particolar modo quando sento troppo il vuoto lasciato da babbo anche se al momento dell'incisione non c'era più, in quanto morto nel 1981. Però non posso fare a meno di ricordare anche gli altri due :oltre ad Attilio e Mauro c'erano Mario Casini e Elbano Scotto e guardando bene è con profondo rammarico che noto che di questi 4 non c'è più nessuno......PECCATO!!!!
Antonella Puccinelli 6/3/2008 - 00:34
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Uno come noi

Uno come noi
STUPENDA! Sono un fan dei Nomadi ma ascolto in genere tutta la musica "impegnata". Complimenti per il sito, fatto bene e ricco di informazioni esatte! Continuate così. Buon lavoro, Erminio.
erminio 5/3/2008 - 19:55
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Aidid

Aidid
i punkreas dei tempi d'oro,semplici,diretti e incazzati
proctor 5/3/2008 - 18:58
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Gli operai

Gli operai
COMPLIMENTI PER IL BLOOG
******* 5/3/2008 - 14:36
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Sequences

Sequences
stupenda
5/3/2008 - 12:15
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The Klan

The Klan
Da "Real Eyes" (1980)
Countryside was cold and still
(continua)
inviata da Alessandro 5/3/2008 - 09:54
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A Prayer For Everybody (To Be Free)

A Prayer For Everybody (To Be Free)
Da "Secrets" (1978).
This is a prayer for everybody
(continua)
inviata da Alessandro 5/3/2008 - 09:50
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Daniele Silvestri: Cohiba

Daniele Silvestri: Cohiba
Testo e musica di Daniele Silvestri
suonata con la Bandabardò

da "Il dado" del 1996
dedicata al Che e alla lotta del popolo cubano che continua
C'è, in un'isola lontana, una favola cubana
(continua)
inviata da i.fermentivivi 5/3/2008 - 09:49
Percorsi: Che Guevara
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Winter In America

Winter In America
(1974)
Gil Scott-Heron & Brian Jackson
From the Indians who welcomed the pilgrims
(continua)
inviata da Alessandro 5/3/2008 - 09:46
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Save The Children

Save The Children
Da "Pieces of a Man" (1971)
If you're driving through the country on a lazy afternoon
(continua)
inviata da Alessandro 5/3/2008 - 09:32
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Seeds Of Brotherhood

Seeds Of Brotherhood
Dall'album "Fire & Fleet & Candlelight" (1967)
It's time to open your eyes
(continua)
inviata da Alessandro 4/3/2008 - 22:06
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One World

One World
Una bellissima title track risalente al 1977.
Some of us live like princes, some of us live like queens
(continua)
inviata da Alessandro 4/3/2008 - 21:46
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99 Luftballons

99 Luftballons
ke ritmo potente

ps:un bacio...la canzone e' bella!!!!
miki 4/3/2008 - 13:12
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Il mercenario di Lucera

Il mercenario di Lucera
Allora ... con ritardo, ma puntualmente torno ad intervenire per far conoscere come stanno le cose riguardo al Mercenario di Lucera. E non offendetevi se parlo di ignoranza. Ignoranza nel senso di ignorare le cose, non come offesa. Dunque, un giorno il Barone De Boccard, uno dei fondatori del Bagaglino, portò un curioso personaggio nel nostro cabaret. Era, appunto, un mercenario. Fu una lunga nottata, durante la quale ci raccontò molte cose. Da quei racconti, Pierfrancesco Pingitore trasse la ormai famosa ballata che fu musicata da Dimitri Gribanowski. La canzone fu affidata a Pino Caruso che la incise anche su un 45 giri con sul retro "La ballata del Che" cantata da Gabriella Ferri. (di questa ultima canzone non sono certo del titolo). Indubbiamente, nel testo, c'è un certo modo di affrontare la vita in modo anarco menefreghista. Ma vrei voluto farvi ascoltare quello che disse, in quella... (continua)
4/3/2008 - 09:54
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In The Ghetto

In The Ghetto
davvero un bel pezzo. Devo preparare una relazione sul ghetto/ ghettizzazione: perfetto!
Angela 4/3/2008 - 08:37
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Primo Maggio di festa

Primo Maggio di festa
[1976]
Album: "Ho visto anche degli zingari felici"
Testo di Claudio Lolli
Musica di Tomasetta, Soldati, Costa, Lolli
Lyrics by Claudio Lolli
Music by Tomasetta, Soldati, Costa, Lolli



Quando apparve nei negozi “Ho visto anche degli zingari felici” (EMI, 1976), quarto album di Claudio Lolli, le piazze d’Italia fremevano di stragi e sogni. Era il momento in cui si celebrava l’unione – o la sovrapposizione - del pubblico con il privato. Album-concept (non frequente, nel nostro panorama), lunga suite di 45 minuti divisa in otto parti, con riprese e temi ricorrenti, “Ho visto anche degli zingari felici” fotografa la sua epoca come pochi altri lavori. Senza per questo risultare datata: due anni fa la suite è stata infatti riadattata con nuovi arrangiamenti da Lolli insieme al Parto delle nuvole pesanti.

Primo maggio di festa, odore di polvere e calore.

Nella cameretta entrava un pulviscolo... (continua)
Primo maggio di festa oggi nel Viet-Nam
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 3/3/2008 - 12:09
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The Here And The Now: Out Of The Blue

The Here And The Now: Out Of The Blue
INASPETTATAMENTE
(continua)
inviata da Marco Bazzoli 3/3/2008 - 11:36

Gavte la nata, Gioan

Gavte la nata, Gioan
A proposito dell'espressione torinese "Gavte la nata" non possiamo esimerci dal riportare l'esilarante parafrasi data da Umberto Eco ne "Il pendolo di Foucalt":

Quella volta Belbo aveva perso il controllo. Almeno, come poteva perdere il controllo lui. Aveva atteso che Agliè fosse uscito e aveva detto tra i denti: «Ma gavte la nata.»
Lorenza, che stava ancora facendo gesti complici di allegrezza, gli aveva chiesto che cosa volesse dire.
«È torinese. Significa levati il tappo, ovvero, se preferisci, voglia ella levarsi il tappo. In presenza di persona altezzosa e impettita, la si suppone enfiata dalla propria immodestia, e parimenti si suppone che tale smodata autoconsiderazione tenga in vita il corpo dilatato solo in virtù di un tappo che, infilato nello sfintere, impedisca che tutta quella aerostatica dignità si dissolva, talché, invitando il soggetto a togliersi esso turacciolo, lo si... (continua)
Lorenzo Masetti 2/3/2008 - 21:22
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In giorni simili

In giorni simili
[2007]
Album: Grida
Sorridevi raccontandoti
(continua)
inviata da adriana 2/3/2008 - 17:34
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Dio è morto

Dio è morto
Non è molto corretto parlare di Nietzsche come filosofo di destra o di sinistra. La sua filosofia è apolitica. I messaggi che vuole portare a tutta l'umanità vanno al di la' dei semplici schieramenti politici.
In ogni caso, questa canzone è davvero profonda e bellissima, Guccini è stato molto in gamba.
Giuseppe 2/3/2008 - 16:09
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Vitti na crozza

Vitti na crozza
scusate l'intrusione.. sono Peppy Maniglia di Palma di Montechiaro, in provincia di Agrigento.. Sono un chitarrista classico e conosco molto bene il figlio di Franco Li Causi.. desideravo semplicemente dire che l'arrangiamento originale della canzone, non solo non comprendeva "la lalla lleru", ma era anche suonata in minore, non come la si sente adesso in maggiore.. grazie..
giuseppe maniglia 1/3/2008 - 21:50
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Contessa

Contessa
Leggo che nella ricorrenza della Battaglia di Valle Giulia,celebrata alla facoltà di Architettura Paolo Pietrangeli non se l'è sentita di cantare Contessa: incredibile,ma allora la parodia di Corrado Guzzanti esiste veramente!

Coppini di Romanina Blues
Paolo Coppini 1/3/2008 - 19:47
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Lettre à Kissinger

Lettre à Kissinger
[1975]
Paroles et musique: Julos Beaucarne
Testo e musica: Julos Beaucarne
Album: Chandeleur 75


"La notte tra il 2 e il 3 febbraio 1975 la compagna di Julos Beaucarne, madre dei suoi figli, viene assassinata da un folle. Julos scrive allora uno dei capolavori della canzone, un disco straziante e d'incontenibile bellezza: Chandeleur 75 ("Candelora 75") [...] Fino a cantare la sua Lettera a Kissinger, canzone di denuncia dedicata a Víctor Jara, cantautore cileno torturato e ucciso nello stadio di Santiago nei giorni immediatamente successivi al golpe di Pinochet. Julos non stigmatizza tanto gli sgherri, i gorilla o gli esecutori materiali, ma indirizza il suo sdegno soprattutto verso i mandanti del governo statunitense, direttamente coinvolto nell'elaborazione e nel finanziamento del golpe. La sua canzone, priva di retorica, apparentemente impoetica, è un'asciutta cronaca dell'inferno."

Alessio... (continua)
J'veux te raconter Kissinger
(continua)
1/3/2008 - 12:00
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Redemption Song

Redemption Song
la versione di joe strummer non ha aggettivi per essere definita.avreste dovuto esserci quando la banda bassotti l'hanno usata come sigla prima di iniziare i concerti , e migliaia di persone l'han cantata in coro...ma la versione con johnny cash- pur se appena un gradino sotto come esecuzione- è un monumento alla musica popolare :tre grandissimi - i piu' grandi- in cui si fondono folk rock punk e reggae in un unico inno immortale. mi succede raramente, ma - non so se per la loro scomparsa , recente nel caso di cash e strummer (quest'ultima avvertita da me come una predita PERSONALE) ,o per l'incredibile lirismo della canzone, ma anche a me son venute le lacrime agli occhi....
marco 1/3/2008 - 11:10
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Fiori

Fiori
[1988]
Testo di Sergio Endrigo
Musica di Sergio Endrigo e Rocco De Rosa
Lyrics by Sergio Endrigo
Music by Sergio Endrigo and Rocco De Rosa
Album: Il Giardino di Giovanni

Uno straordinario uso della metafora connota questo brano, a mio avviso particolarmente emozionante.

L'ho potuto ascoltare per la prima volta solo in epoca molto recente, senza conoscerne in anticipo il testo (irreperibile - che io sappia - persino nel pur ricco e molto ben curato sito ufficiale dell'artista) ... e di certo non mi aspettavo, dato l'incipit squisitamente "floreale" in tono con il titolo, questo suo progressivo "sbocciare" (è il caso di dirlo!), a sorpresa, in una denuncia antibellica tanto dura, potente, icastica ma capace, ad un tempo, di mantenersi sempre profondamente poetica.

Al pari di "Stazioni", altra CCG matura di grande impatto offertaci da Endrigo, questa "Fiori" ha la sfortuna di far parte... (continua)
Fiori
(continua)
inviata da Alberta Beccaro - Venezia 1/3/2008 - 00:31
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Lettera (di Nicola Sacco)

Lettera (di Nicola Sacco)
[2004]
Album :L'Unico Elemento

Siamo sempre più legati al materialismo e più consumiamo, più concetti come lotta, ideali, etica, morale, giustizia, uguaglianza vanno svanendo inghiottiti dal mercato globale e così rimaniamo impassibili alle continue violenze che ogni giorno ci circondano, nella nostra realtà quotidiana, nazionale, europea, mondiale e che non cessano mai.
Considero la lettera di Nicola Sacco una sorta di passaggio di consegna alle generazioni future (nella figura di suo figlio), nel continuare ciò che stavano portando avanti i compagni di quel tempo che avevano a loro volta ereditato e raccolto da quelli passati…se noi rappresentiamo il futuro…credo che abbiamo altamente deluso le aspettative dei nostri “padri”; siamo per lo più generazioni senza radici, persi nel caos del consumo, dei media, in sogni di arrivismo nella società del lavoro non più divisa in classi, ma più... (continua)
Possono bruciare i nostri corpi,
(continua)
inviata da adriana 29/2/2008 - 18:43
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Le Urla

Le Urla
Album :L'Unico Elemento

Non vogliamo sentire, vedere, parlare. Siamo noi in prima persona a non voler accettare l’esistenza di atroci realtà, barbarie, vili persecuzioni per il benessere di pochi; ma sembra che non vi sia più memoria, che si sia dimenticato ciò che è stato in passato e quindi ripetiamo gli stessi errori: deturpiamo questo pianeta, cancellando culture ed etnie, combattendo guerre assurde… è un olocausto continuo.
Perché il nostro tanto amato ed osannato benestare è ancora a discapito di esseri viventi che vengono sfruttati solo perché considerati di categoria inferiore, che sia l’operaio sottopagato di una multinazionale, nei così chiamati paesi in via di sviluppo, sia il bambino costretto a lavorare nelle condizioni più atroci o, ancora peggio, costretto ad uccidere per una stupida guerra di territorio (finanziata da multinazionali per il controllo delle risorse) nei... (continua)
Sono il sangue che bagna le tue mani
(continua)
inviata da adriana 29/2/2008 - 18:31
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Febbraio '94

Febbraio '94
[2004]
Album :L'Unico Elemento


Come le carceri, i manicomi e gli ospedali psichiatrici possono solamente rinchiudere un corpo. I pensieri, i sogni, le speranze continuano a essere attivi e di conseguenza minacciosi per coloro che vedono nella forza individuale un pericolo. Questa poesia è stata scritta da una persona non adatta a vivere negli standard di normalità, per cui rinchiusa in un manicomio. Il pregiudizio l’aveva condannata ad essere “malata di mente” e quindi emarginata. Noi non lo accettiamo: il cervello dell’uomo è un’ universo talmente vasto che nessuno si può arrogare il diritto di giudicarlo sano o malato. Saccenti ed esperti dottori psichiatrici osservano e giudicano dei comportamenti che loro e la società non ritengono normali tacciandoli come malattia e quindi da curare. Fin dal passato i “malati” venivano curati con metodi più riconducibili a torture corporali (elettroshock,... (continua)
Gli spazi si ristringono sempre più
(continua)
inviata da adriana 29/2/2008 - 18:20
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Indistruttibili

Indistruttibili
[2008]
Album:Passaggi

Ci sono nella vita persone che passano senza lasciare nessuna traccia e nessun ricordo. Altre invece rimangono, nella pelle soprattutto e negli anni maturano, si evolvono, diventando uomini insieme. E l’uomo che ricorda (e quello che ascolta o viceversa) non è altro che il ragazzo di ieri. A lui appartiene il disegno delle storie che non possono essere cancellate, anzi rimangono scolpite nella grande corteccia della memoria.
Meravigliosi miracoli.
Cala la sera dentro di me….
(continua)
inviata da adriana 29/2/2008 - 14:27




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