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La guerre et l'armement

La guerre et l'armement
Sur l'air de "La laine des moutons"

Alcuni anni fa, a Montréal, la capitale del Québec, un gruppo di donne militanti ha cominciato a riunirsi ed a cantare. Nella più pura tradizione francofona, si è subito formata una chorale; e poiché la prima riunione era avvenuta poco prima di Natale, si sono chiamate Les Amères Noëlles, un nome pressoché intraducibile, ma che si potrebbe rendere con "Le amare Natalesse" o qualcosa del genere. Perché amari sono i temi che cantano: la violenza sulle donne, il capitalismo, la guerra. Di preferenza, e sfruttando un antico procedimento popolare, le Amères Noëlles cantano "canzoni sull'aria di...", le loro "tounes". Ve ne presentiamo alcune, riprese da questa pagina.[RV]
La guerre et l’armement
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/1/2007 - 15:17

Minuit demain

Minuit demain
Sur l'air de "Minuit Chrétien"
(n.b.: il primo ministro canadese, che appoggiò l'invasione dell'Afghanistan, si chiamava "Chrétien" di cognome).

Alcuni anni fa, a Montréal, la capitale del Québec, un gruppo di donne militanti ha cominciato a riunirsi ed a cantare. Nella più pura tradizione francofona, si è subito formata una chorale; e poiché la prima riunione era avvenuta poco prima di Natale, si sono chiamate Les Amères Noëlles, un nome pressoché intraducibile, ma che si potrebbe rendere con "Le amare Natalesse" o qualcosa del genere. Perché amari sono i temi che cantano: la violenza sulle donne, il capitalismo, la guerra. Di preferenza, e sfruttando un antico procedimento popolare, le Amères Noëlles cantano "canzoni sull'aria di...", le loro "tounes". Ve ne presentiamo alcune, riprese da questa pagina.[RV]
Minuit demain, c'est l'heure officielle
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/1/2007 - 15:16

La mélodie du bonheur

La mélodie du bonheur
Sull'aria dell'omonima filastrocca popolare

Alcuni anni fa, a Montréal, la capitale del Québec, un gruppo di donne militanti ha cominciato a riunirsi ed a cantare. Nella più pura tradizione francofona, si è subito formata una chorale; e poiché la prima riunione era avvenuta poco prima di Natale, si sono chiamate Les Amères Noëlles, un nome pressoché intraducibile, ma che si potrebbe rendere con "Le amare Natalesse" o qualcosa del genere. Perché amari sono i temi che cantano: la violenza sulle donne, il capitalismo, la guerra. Di preferenza, e sfruttando un antico procedimento popolare, le Amères Noëlles cantano "canzoni sull'aria di...", le loro "tounes". Ve ne presentiamo alcune, riprese da questa pagina.[RV]
Do mination militaire
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/1/2007 - 15:12

Les Talibans voient rouge

Les Talibans voient rouge
Sur l'air de "P'tite renne au nez rouge"

Alcuni anni fa, a Montréal, la capitale del Québec, un gruppo di donne militanti ha cominciato a riunirsi ed a cantare. Nella più pura tradizione francofona, si è subito formata una chorale; e poiché la prima riunione era avvenuta poco prima di Natale, si sono chiamate Les Amères Noëlles, un nome pressoché intraducibile, ma che si potrebbe rendere con "Le amare Natalesse" o qualcosa del genere. Perché amari sono i temi che cantano: la violenza sulle donne, il capitalismo, la guerra. Di preferenza, e sfruttando un antico procedimento popolare, le Amères Noëlles cantano "canzoni sull'aria di...", le loro "tounes". Ve ne presentiamo alcune, riprese da questa pagina.[RV]
Les Talibans voient rouge
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/1/2007 - 15:08

L'Occident [Version 2]

L'Occident [Version 2]
Alcuni anni fa, a Montréal, la capitale del Québec, un gruppo di donne militanti ha cominciato a riunirsi ed a cantare. Nella più pura tradizione francofona, si è subito formata una chorale; e poiché la prima riunione era avvenuta poco prima di Natale, si sono chiamate Les Amères Noëlles, un nome pressoché intraducibile, ma che si potrebbe rendere con "Le amare Natalesse" o qualcosa del genere. Perché amari sono i temi che cantano: la violenza sulle donne, il capitalismo, la guerra. Di preferenza, e sfruttando un antico procedimento popolare, le Amères Noëlles cantano "canzoni sull'aria di...", le loro "tounes". Ve ne presentiamo alcune, riprese da questa pagina.[RV]
Refrain :
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/1/2007 - 15:05
Video!

L'Occident [Version 1]

L'Occident [Version 1]
Sur l'air de "V'là le bon vent"

Alcuni anni fa, a Montréal, la capitale del Québec, un gruppo di donne militanti ha cominciato a riunirsi ed a cantare. Nella più pura tradizione francofona, si è subito formata una chorale; e poiché la prima riunione era avvenuta poco prima di Natale, si sono chiamate Les Amères Noëlles, un nome pressoché intraducibile. Formato su un Mères Noëlles che sarebbe le "Mamme Natale", più amères, cioè "amare" (femminile plurale di "amaro"). Le "Mammamare Natalesse", insomma. Perché amari sono i temi che cantano: la violenza sulle donne, il capitalismo, la guerra. Di preferenza, e sfruttando un antico procedimento popolare, le Amères Noëlles cantano "canzoni sull'aria di...", le loro "tounes". Ve ne presentiamo alcune, riprese da questa pagina.[RV]
L’Occident, l’Occident
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/1/2007 - 15:04
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Georges Bush voudrait une guerre

Georges Bush voudrait une guerre
Sull'aria di Malbrough s'en va-t-en guerre, ou Mort et convoi de l'invincible Malbrough

Alcuni anni fa, a Montréal, la capitale del Québec, un gruppo di donne militanti ha cominciato a riunirsi ed a cantare. Nella più pura tradizione francofona, si è subito formata una chorale; e poiché la prima riunione era avvenuta poco prima di Natale, si sono chiamate Les Amères Noëlles, un nome pressoché intraducibile, ma che si potrebbe rendere con "Le amare Natalesse" o qualcosa del genere. Perché amari sono i temi che cantano: la violenza sulle donne, il capitalismo, la guerra. Di preferenza, e sfruttando un antico procedimento popolare, le Amères Noëlles cantano "canzoni sull'aria di...", le loro "tounes". Ve ne presentiamo alcune, riprese da questa pagina.[RV]
Georges Bush voudrait une guerre
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/1/2007 - 15:02
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Là-bas en Palestine

Là-bas en Palestine
Sull'aria di "Sur le pont d'Avignon"

Alcuni anni fa, a Montréal, la capitale del Québec, un gruppo di donne militanti ha cominciato a riunirsi ed a cantare. Nella più pura tradizione francofona, si è subito formata una chorale; e poiché la prima riunione era avvenuta poco prima di Natale, si sono chiamate Les Amères Noëlles, un nome pressoché intraducibile, ma che si potrebbe rendere con "Le amare Natalesse" o qualcosa del genere. Perché amari sono i temi che cantano: la violenza sulle donne, il capitalismo, la guerra. Di preferenza, e sfruttando un antico procedimento popolare, le Amères Noëlles cantano "canzoni sull'aria di...", le loro "tounes". Ve ne presentiamo alcune, riprese da questa pagina.[RV]
Là-bas en Palestine
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/1/2007 - 13:52

De vlag

De vlag
Veilig de vlag torenhoog op de banken
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/1/2007 - 13:10

De official

De official
En als je hem een vraag stelt
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/1/2007 - 13:04
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De eeuwige soldaat

De eeuwige soldaat
[2003]
Testo e musica di Bram Vermeulen
Lyrics and music by Bram Vermeulen
Woorden en muziek van Bram Vermeulen
Album: De mannen

In lingua neerlandese esisteva già un “Eeuwige soldaat”: quello di Boudewijn de Groot, uno dei maggiori cantautori olandesi, che poi è la traduzione/cover della famosa Universal Soldier di Buffy Sainte-Marie popolarizzata da Donovan. Questo “Eeuwige soldaat” di Bram Vermeulen è molto più tardo, risalendo al 2003 ovvero a un anno prima dell’improvvisa scomparsa del cantautore olandese mentre si trovava in un agriturismo tra Volterra e Pomarance in vacanza, il 4 settembre 2004. Proviene dall’ultimo album in studio di Bram Vermeulen, intitolato “De mannen” (Gli uomini). Se senz’altro è un testo differente dalla vecchia cover di Boudewijn de Groot di una delle canzoni antimilitariste più famose del XX secolo, non lo è nello spirito: all’essere umano, la guerra,... (continua)
De jongen is een held
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/1/2007 - 12:56
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De helden

De helden
[2000]
Parole e musica di Bram Vermeulen
Nell’album intitolato “Oorlog Aan Den Oorlog”
Lyrics and music by Bram Vermeulen
Album: Oorlog aan den oorlog
Woorden en muziek: Bram Vermeulen
Album: Oorlog aan den oorlog



BRAM VERMEULEN: OORLOG AAN DEN OORLOG

1. Ik was erbij
2. Johnnie
3. Onschuldig landschap
4. De helden
5. Dans met mij
6. Met z'n allen
7. De verhalen
8. Ja het is waar
9. Meneer Van Der Velde (1)
10. Meneer Van Der Velde (2)
11. Verschrikkelijk inzicht
12. Ja het is waar (instrumentaal)


La tematica antimilitarista e contro la guerra è sempre stata tra le principali e preferite da Bram Vermeulen, è la cosa non deve stupire per una persona proveniente dai Paesi Bassi, storicamente uno dei paesi europei dove l'antimilitarismo ha sempre goduto di largo seguito tra la gente. Uno degli ultimi album di Vermeulen prima della sua improvvisa morte (avvenuta durante... (continua)
Wie waren domweg helden
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/1/2007 - 12:48
Percorsi: Eroi
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Το μοιρολόϊ του Bασίλη

anonimo
Το μοιρολόϊ του Bασίλη
Canzone sulle stragi naziste in Grecia nel 1944. Il testo è ripreso da questa pagina
Νύχτα Σαββάτου ήτανε και Κυριακή χαράζει.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/1/2007 - 00:11

La défense de Paris

La défense de Paris
[1871]
Paroles: Anon
Musique: Sur l'air de "Fualdès"

Testo: Anonimo
Musica: Sull'aria di "Fualdès"

"Complainte et récit véridique des maux soufferts par la population Parisienne pendant le siège".
Non, jamais sur cette terre
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 18/1/2007 - 23:58
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אל מלא רחמים

אל מלא רחמים
Nato nel 1919 nel villaggio di Nagyörság in Ungheria, noto allora con nome tedesco di Grosswardein, il "cantor" Shalom Katz fu catturato e deportato nel 1942. Nel lager, Shalom Katz era uno dei 1600 ebrei la cui esecuzione era stata programmata. Ebbe il permesso di cantare El Male Ra'hamim mentre ogni prigioniero scavava la propria tomba. Il comandante nazista, impressionato dalla sua voce, lo separò dagli altri in modo che potesse cantare per gli ufficiali. Il giorno dopo, Shalom Katz riuscì a fuggire dal lager. Fu il solo superstite di quei 1600 ebrei.
אל מלא רחמים שוכן במרומים
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 18/1/2007 - 22:14
Per il percorso Musica classica contro la guerra, due importantissime composizioni di Luigi Dallapiccola: i Canti di Prigionia e l'opera in atto unico Il Prigioniero.
Riccardo Venturi 18/1/2007 - 15:49
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Canti di Prigionia

Canti di Prigionia
Canti di Prigionia
[1938-1941]
per voci miste e strumenti
Preghiera di Maria Stuarda
Invocazione di Severino Boezio
Congedo di Fra' Girolamo Savonarola

Tra l’inizio della composizione dei "Canti di prigionia" (1938) e il completamento dell’opera Il Prigioniero (1948)Dallapiccola era «vissuto in ispirito per dieci anni in mezzo a prigioni e prigionieri». In un suo scritto dell’inizio degli anni Cinquanta il maestro ricollegò l’interesse per il tema della libertà alla propria esperienza di adolescente. Nato a Pisino d’Istria (allora sotto la giurisdizione austriaca, oggi nella parte croata della penisola), dove il padre insegnava lingue classiche nel ginnasio-liceo di lingua italiana, durante la prima guerra mondiale dovette trascorrere venti mesi a Graz, tra il 1917 e il 1918, perché al padre, considerato “politicamente inaffidabile”, era stato imposto il confino. «Non si ebbe a soffrire... (continua)
Preghiera di Maria Stuarda
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 18/1/2007 - 15:17
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G8

G8
Da "Grain de Sable" del 2003.

E la inseriamo proprio nel giorno in cui al processo di Genova per l'irruzione alla Scuola Diaz si "perdono" le prove decisive, ovvero le false molotov preparate per giustificare la criminale irruzione delle forze del disordine. Ma non è certo un caso. Tutto previsto. Tutto desolantemente previsto. [RV]
J'ai, j'ai, j'ai, j'ai 8 lascars qui m'saoûlent
(continua)
inviata da Alessandro 18/1/2007 - 13:15
Percorsi: Genova - G8
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Pompafric

Da "Grain de sable" del 2003.
Della serie "Se gli USA sono dei P.di M., la Francia non è da meno"
Ô Prédateurs tentaculaires
(continua)
inviata da Alessandro 18/1/2007 - 13:11
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Il Prigioniero

Il Prigioniero
Una delle sezioni, o percorsi, più importanti delle CCG/AWS è senz'altro rappresentata dalla "Musica classica contro la guerra". Siamo lieti di inserirvi questo importantissimo libretto d'opera dell'atto unico "Il Prigioniero" di Luigi Dallapiccola, tra i maggiori compositori italiani del '900, da sempre impegnato in tematiche sociali e antimilitariste. Il testo del libretto in pdf (conversione in HTML) si trova sul sito di Radio Rai Tre.[RV]

Il Prigioniero
Opera in un prologo e un atto proprio
da La torture par l’esperance di Villiers de l’Isle-Adam
e da La lègende d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak di Charles de Coster

Musica e libretto di Luigi Dallapiccola, 1904-1975
Prima rappresentazione: Firenze, Teatro Comunale, 20 maggio 1950



Dallapiccola compose la partitura del "Prigioniero" tra il gennaio 1944 e il maggio 1948: tuttavia, secondo una prassi per lui usuale, la... (continua)
Prologo
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 18/1/2007 - 13:07
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Les nouveaux bergers

Les nouveaux bergers
Dall'album "Faut qu'ils s'activent" del 2000.
Combien d'êtres humains ne sont pas des moutons ?
(continua)
inviata da Alessandro 18/1/2007 - 12:59
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Temps...temps...temps....

Temps...temps...temps....
[2000]
Lletra i música: Biel Majoral
Parole e musica: Biel Majoral
Album: Temps, temps, temps, Blau/Discmedi 2000

La memòria ens permet abocar-nos a l'ossera fantasmagòrica del passat. I ens reconeixem en la imatge lunar dels ossos. El passat dels pobles perviu en la memòria dels seus fills d'una manera gairebé química: és com si l'instint d'alenar que té el nadó, dugués aparellat el d'estotjar a qualque racó de la consciència la memòria més preuada i, no per això, més ignorada. La memòria col·lectiva suposa l'existència de formes d'ésser consemblants. Fins i tot -i aquesta afirmació la faig amb totes les reserves del món-, de sentiments força consemblants. Siau qui sou pot ésser sinònim de cofoisme patrioter o l'anunci d'una fatalitat genètica, però en qualsevol cas és una sentència sàvia. Tot allò que creix, ho fa a partir de les arrels pròpies. Els aficionats al flamenc, quan ja han... (continua)
A Salvador Puig i Antic
(continua)
inviata da Adriana e Riccardo 18/1/2007 - 12:00
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Camí camí

Camí camí
[1997]
Album: Vou veri vou per no dormir, Blau/Discmedi 1997
Som vengut camí, camí,
(continua)
inviata da Adriana e Riccardo 18/1/2007 - 11:54
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Noir les horreurs

Noir les horreurs
Dal primo album del gruppo "Macadam massacre"del 1984
Je vis dans la mort
(continua)
inviata da Alessandro 18/1/2007 - 08:18
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Irish Blood, English Heart

Irish Blood, English Heart
Dall'album "You Are the Quarry" del 2004.

Il testo dice molto sulle convinzioni politiche, sul senso di libertà e sull'essere inglesi nel mondo, com'è stato nella storia e al giorno d'oggi. Il recente passato dell'autore (nato e cresciuto a Manchester, ha vissuto a Londra, poi si è spostato a Los Angeles, USA) è una chiara ispirazione per queste parole. Morrissey sembra non aver trovato ancora il suo paese e una bandiera che rappresenti lui e come la vita dovrebbe essere. A suo dire, gli inglesi dovrebbero un giorno guardare alla loro storia in modo differente, a cominciare da Oliver Cromwell. Il sangue di Morrissey è nella realtà irlandese, dal momento che sua madre è di Dublino, mentre suo padre di Manchester, UK. Gran parte della sua vita l'ha passata proprio a Manchester, divenuta città simbolo nell'immaginario legato al nostro autore, prima di partire per un "esilio volontario" a Los... (continua)
Irish blood, English heart
(continua)
inviata da Alessandro 18/1/2007 - 07:50
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A Church Is Burning

A Church Is Burning
mi sono preso alcune licenze che credo non stravolgano il significato ("travi" al posto di "legname", "tanica" al posto di "lattina"...)
UNA CHIESA STA BRUCIANDO
(continua)
inviata da Il Salta 18/1/2007 - 00:04
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Genova, 20 luglio 2001 - Ballata per Carlo Giuliani, ragazzo

Genova, 20 luglio 2001 - Ballata per Carlo Giuliani, ragazzo
Vi invito a leggere questo breve articolo da L'Espresso dell'11 gennaio 2007: G8, le scomode verità del poliziotto

Parla delle "scomode" verità che pare fossero emerse dalle indagini di un vicequestore aggiunto, Luca Salvemini, sulle menzogne raccontate dai suoi colleghi che massacrarono la gente inerme nella scuola Diaz, a Genova, in quel torrido luglio 2001... Per esempio, le bottiglie molotov sequestrate, confermava Salvemini, sarebbero state proprio messe ad arte dai poliziotti... Solo che oggi, 17 gennaio 2007, quelle molotov sembrano scomparse e quindi non sono più prova di reato e quindi non sono assumibili in processo le testimonianze connesse... Link:

Bravi! Avete fatto un bel lavoro, fino in fondo... "Protect & Serve"? Piuttosto "Massacra & Insabbia"!!! Viva la Polizia!!!
A suo tempo Pasolini solidarizzava con i poliziotti perchè "sono figli di poveri"... A me pare che oggi ce ne siano un po' troppi "figli di puttana" (e chiedo scusa alle puttane)...
Alessandro 17/1/2007 - 23:55
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En tu silencio

En tu silencio
Deutsche Fassung von Riccardo Venturi
17. Januar 2007
Versión alemana de Riccardo Venturi
17 de enero 2007
IN DEINER STILLE
(continua)
17/1/2007 - 23:23

I Looked Out From Drapchi Prison

I Looked Out From Drapchi Prison
La liberazione della monaca 34enne tibetana Phuntsog Nyidron, poi partita in esilio negli Stati Uniti, segna in Tibet la fine della prigionia per un coraggioso e determinato gruppo di donne noto come le "Monache Cantanti" del carcere di Drapchi. Tutte le monache erano state imprigionate ad un'età tra i quindici ed i vent'anni per le loro proteste pacifiche contro la dominazione cinese in Tibet, e tutte sono state sottoposte a percosse, torture ed al totale isolamento carcerario. Sono divenute famose come "monache cantanti" dopo che sono riuscite a registrare segretamente delle canzoni sul Dalai Lama e sul futuro del Tibet su una musicassetta fatta uscire clandestinamente dalla prigione e giunta all'estero con mezzi di fortuna.

Una copia del verbale della sentenza pronunciata nei confronti di 14 monache per "crimini controrivoluzionari"è stata recentemente resa nota. Nel documento appare... (continua)
I looked out from Drapchi prison
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/1/2007 - 23:15

La Conta

La Conta
Anche questa canzone l'ho ascoltata per la prima volta a casa di Evelin Bandelli, mentre si facevano le prove per lo spettacolo Nel segno di Bandelli. Tra le tante che Evelin mi proponeva, per poi fare la scelta del repertorio, ad un certo momento mi disse che stava cercando di finire di comporre una canzone contro la guerra in Irak e dedicata ad un segno di commemorazione e in ricordo della memoria, di chi era caduto in battaglia. Insomma voleva scrivere una canzone attuale, ma che rimanesse integra nel tempo e che servisse da monito per tutte le guerre e i guerrafondai, e portasse un vero sentimento di pace tra le popolazioni. Accennò per un momento le prime strofe che ancora non erano aggiustate e anche la melodia era da ritoccare assai. La canzone poi l'ho riascoltata per intero nella sua completezza nel corso dello spettacolo Nel segno di Bandelli e devo dire che per me, ma è soltanto... (continua)
Canto con rabbia la rabbia che ho dentro
(continua)
inviata da Luciano Filippi alias Gildo dei Fantardi 17/1/2007 - 20:51

Partono i nuovi emigranti

Partono i nuovi emigranti
Questa canzone l'ho ascoltata per la prima volta circa un anno fa, a Casa di Evelin, nel corso di alcuni scambi di opinioni e di canzoni, mentre si facevano alcune prove per l'allestimento dello spettacolo Nel Segno di Bandelli. Allora non era ancora completata melodicamente e mancavano alcune sfumature, che poi nel corso del tempo hanno dato alla canzone quella tipicità e giusto effetto, visto l'argomento trattato. Mi ha raccontato Evelin, che la canzone le è venuta d'istinto, dopo avere assistito al programma tv La Vita in Diretta, dove venne trattato un fatto scabroso avvenuto nel corso di uno sbarco di emigranti clandestini. L'argomento era tratto dal fatto che nel corso del viaggio, in vista della terra di Lampedusa, una bambina di pochi anni era morta in braccio alla mamma e gli scafisti, senza nessun ritegno e riguardo, strapparono questa piccola dalle braccia della madre e la gettarono... (continua)
Vien da lontano quel bastimento
(continua)
inviata da Luciano Filippi alias Gildo dei Fantardi 17/1/2007 - 20:39
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Broken Heroes

Broken Heroes
They came to fight for glory in their thousands
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/1/2007 - 17:31
Percorsi: Eroi
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On D-Day

On D-Day
Se fosse possibile assegnare un "Premio CCG per la sincerità" questa canzone sarebbe una serissima concorrente...la candida confessione di un soldato che, il giorno dello sbarco in Normandia ringrazia il cielo di essere a Roma invece che "lassù"...e che odia a tal punto un sergente di Baltimora da augurargli di morire ammazzato. Cosa che puntualmente avviene: il sergente di Baltimora si becca un siluro a Gibilterra! [RV]
On D-Day, I was in Rome.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/1/2007 - 17:22
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Is It Any Wonder?

Is It Any Wonder?
I
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/1/2007 - 16:56
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Immortal Enemies

Immortal Enemies
Secondo la "List of Songs about War" di en.wikipedia, il verso "...when the conflict never ceases, and the enemies are immortal, Only their names and faces change" dovrebbe riferirsi alla "guerra al terrorismo"; ma tutta la canzone, in realtà, ci sembra riferita abbastanza chiaramente a tale tema.
When the conflict never ceases
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/1/2007 - 16:51
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Man At C&A

Man At C&A
Warning, warning, nuclear attack
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/1/2007 - 16:44
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Rags Of Flowers

Rags Of Flowers
City streets with noises abound, telephone wires sparkled with sound
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/1/2007 - 16:02
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Road to Peace

Road to Peace
Invito chiunque sia interessato a leggere l'articolo del prof. Ilan Pappe (lettore all’Università di Haifa, Dipartimento di Scienza Politiche e direttore dell’Emil Touma Institute for Palestinian Studies in Haifa) intitolato "Genocidio a Gaza, Pulizia Etnica in Cisgiordania"

Testo originale

Traduzione in italiano

"...lost on the road to peace"
Alessandro 17/1/2007 - 15:36
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Radio Aut

Radio Aut
Ci piace riportare una notizia di vita in fondo a questa canzone. Oggi 17 gennaio 2007 Luca Mirti, fondatore e leader dei Delsangre, è diventato babbo di un bel bambino! A Luca, a sua moglie e, ovviamente, al neo "delsangrino" (di cui ancora si ignora il nome; aggiornamento appena possibile!), tutti i più carissimi auguri miei personali e di tutto lo staff delle CCG/AWS!
Riccardo Venturi 17/1/2007 - 15:16
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Avante camarada!

Avante camarada!
CAMARADA = COMPAGNO ???
(W/B)

Esatto. Allo stesso modo in cui i membri delle sinistre si chiamano "Comrade" nei paesi di lingua inglese (quelli di lingua tedesca si chiamano invece "Genosse", quelli di lingua ungherese "elvtárs", quelli di lingua bulgara "drugar" ecc.). In portoghese, "companheiro" si usa solo nel senso di "compagno di viaggio" ecc., sebbene in Brasile sia diffuso anche nel senso di "compagno" politico. Saluti. [RV]
17/1/2007 - 15:16
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Symptoms

Symptoms
Album: Under Rug Swept (2002)
The missile sent today killed only 3
(continua)
inviata da chiara 17/1/2007 - 12:10
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Danni Collaterali

Danni Collaterali
Trovo che musicando questi versi su invito della Pivano Ricky Gianco abbia dimostrato ancora una volta la sua sensibilità e la sua capacità di spaziare nei diversi generi musicali e che la musica creata si adatti perfettamente al tragico argomento trattato. Bravo.
Ugo 17/1/2007 - 12:05

Provençal 3ème morceau

Provençal 3ème morceau
Provencal Live, 3eme morceau - Les Ogres de Barback
paroles assez approximatives :)

Album: Fausses notes & Repris de Justesse (2000)
C'est les mains pleines de sang et les yeux de travers
(continua)
inviata da Renard 17/1/2007 - 02:15
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Femme Du Guerrier

Femme Du Guerrier
Album: Rue de temps (1997)
C'est la lettre de la femme du guerrier
(continua)
inviata da Renard 17/1/2007 - 02:12
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Tout Perdu

Tout Perdu
Convaincu d'avoir vécu, il plie ses mains sur ses paupières
(continua)
inviata da Renard 17/1/2007 - 02:10
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Un Message Pour Tous Les Ages

Un Message Pour Tous Les Ages
Dans un square petit Benito
(continua)
inviata da Renard 17/1/2007 - 02:07
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Johnny I Hardly Knew Ye

anonimo
Johnny I Hardly Knew Ye
Che dire... è una canzone bellissima e anche io ringrazio la Seat per avercela fatta conoscere.
Alessandra 16/1/2007 - 22:10
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Iris e Silvio

Iris e Silvio
ho potuto leggere le gesta del grande Silvio Corbari e sono rimasto veramente esterefatto da tanta astuzia audacia e attaccamento alla causa partigiana. Un grazie di cuore a Silvio, Iris e Casadei per averci liberato dai nazisti.

LA MEMORIA NON SI CANCELLA

MIRKO '78
MIRKO '78 16/1/2007 - 12:09
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Abril '74

Abril '74
APRILE '74
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/1/2007 - 18:08




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