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Percorso La guerra del lavoro: emigrazione, immigrazione, sfruttamento, schiavitù

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A cause de Macron

Militantes d'Attac
Parodie, par les militantes d'Attac, contre une énième réforme des retraites qui pénalise en premier les femmes
Tu déconnes, on se laisse pas faire
(continua)
inviata da adriana 14/3/2020 - 08:05
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Core Solution

Core Solution
[2003]
Core Solution
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Zyklon
Album: Aeon

Zy klarde minchionò la Lucciola:
- Sarà l’effetto de l’economia,
ma quer lume che porti è deboluccio...
- Si - disse quella - ma la luce è mia!
[ Trilussa nel XXI° ]
Core Solution
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 13/3/2020 - 16:10
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Il fabbricone

Il fabbricone
1972
Gianni Siviero - Volume 1
Quando corri in fabbrica al mattino
(continua)
inviata da Dq82 12/3/2020 - 14:25
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Il deserto dei Tartari OST

Il deserto dei Tartari OST
[1976]
Il deserto dei Tartari OST
Movie / Film / Elokuva :
Valerio Zurlini
Il deserto dei Tartari
Music / Musica / Musique / Sävel:
Ennio Morricone



Max von Sydow , uno dei più grandi attori di tutti i tempi, il capitano Ortiz del Deserto dei Tartari, ci ha lasciato pochi giorni fa.
…davanti a noi, oltre la fortezza c'è il deserto, poi il nulla… [dal romanzo di Dino Buzzati, Il deserto dei Tartari

Ai Tartari di oggi
Alla memoria di Max von Sydow
[Riccardo Gullotta]

La gloria e le frontiere nel deserto dei Tartari

Fu più facile del previsto. Vendere le frontiere divenne un gioco da Deserto. Perché no, in fondo ognuno offre ciò che può essere appetibile per il mercato. C’è chi vende oro, uranio e petrolio. Altri vendono pesci o, in cambio, le licenze di pesca per chi ha i mezzi per farlo. Ed è così che dopo aver venduto le risorse, la terra commestibile e la mercanzia... (continua)
strumentale
inviata da Riccardo Gullotta 11/3/2020 - 14:39
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Black Swan

Black Swan
[2006]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Thom Yorke
Album: The Eraser

rara avis in terris nigroque simillima cygno

Nella canzone rock di Yorke al disadattamento non c’è via di uscita, conviene lasciar perdere. Il cigno nero é metafora dell’eroe negativo che scala le vette e prende le distanze. Che ne sapeva Yorke nel 2006 che il suo uccello nero sarebbe stato caricato di ben altri significati?

Sino al 1697 gli occidentali ignoravano l’esistenza del cigno nero. Fu scoperto in quell’anno in Australia. Prima di allora nel mondo occidentale si poteva affermare che “tutti i cigni sono bianchi” basandosi su un processo logico induttivo. La logica formale consentiva di derivare il resto. Karl Popper nel Novecento faceva l’esempio del cigno nero per indicare i limiti del processo induttivo, peraltro noti dai tempi di Aristotele.
All’esempio di Popper... (continua)
What will grow crooked, you can't make straight,
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 10/3/2020 - 20:05
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Maria

Maria
[1976]
Música e letra de José Júlio Gonçalves
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: José Júlio Gonçalves
Album / Albumi :Pois Canté

Il testo originale è stato trascritto all'ascolto diretto.
Original Portuguese lyrics transcribed by direct listening.
Lado a lado com teu homem
(continua)
inviata da Adriana (con qualche contributo di RV) 9/3/2020 - 09:28
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Niente ninna per l’uomo ne’

Niente ninna per l’uomo ne’
[2019]

Album : Sottomondi



Il nuovo singolo e videoclip del Parto delle Nuvole Pesanti
Il Parto delle Nuvole Pesanti ritorna con Sottomondi, il suo 13° album dedicato a quell’umanità sofferente e caleidoscopica, maggioritaria e senza voce. L’uscita del cd è prevista per l’autunno prossimo con WMusic/World Music Made in Italy e sarà anticipata a metà giugno dal singolo Niente Ninna per l’uomo ne’, accompagnato da un videoclip diretto da Giuseppe Bilotti.
È una ninna nanna che affronta il tema del razzismo in modo leggero e ironico usando lo stile della filastrocca su versi semplici ma al tempo stesso poetici, dal significato profondo e dal sapore agrodolce “la mia bimba ha la pelle scura” e persino “la ninna si mette paura”. Un sottomondo che incrocia la vicenda di Riace con i versi conclusivi e surreali “niente ninna per chi vive a Riace – niente nobel per la pace – niente ninna a chi... (continua)
Ninna nanna per i bambini
(continua)
inviata da adriana 8/3/2020 - 14:11
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Los carbonièrs de La Sala

Los carbonièrs de La Sala
[1961-62]
Parole di Joan Bodon (Jean Boudou, 1920-1975), romanziere e poeta, nativo dell'Aveyron, che scrisse tutta la sua opera in occitano.
Musica di Mans de Breish ("Mani di stregone"), soprannome occitano di Gérard Pourhomme (1949), cantautore di Carcassonne.
Nell'album "Volèm viure al país", pubblicato nel 1975
Testo trovato su Trobasons

Una canzone dedicata alle lotte dei minatori dell'Aveyron, in Occitania.
La Sala è il nome occitano di Decazeville, cittadina intitolata al fondatore Élie Louis Decazes, un militare e politico monarchico che in quel suo "feudo" si arricchì con l'estrazione del carbone, ovviamente effettuata da legioni di minatori sottopagati.

Gli scioperi e gli scontri sanguinosi nel bacino carbonifero dell' Aveyron – sfruttato fin dal '500 - furono sempre molto frequenti, sempre ferocemente repressi (d'altra parte Decazes fu anche ministro dell'Interno e della... (continua)
Los carbonièrs de La Sala
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/3/2020 - 15:23
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Patron

Patron
[1975]
Parole e musica di Mans de Breish ("Mani di stregone"), soprannome occitano di Gérard Pourhomme (1949), cantautore di Carcassonne.
Nell'album "Volèm viure al país"
Testo trovato su Trobasons
Patron tu que d’argent n’as pron per comprar lo silenci
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/2/2020 - 20:56

Le prolétaire

Le prolétaire
[1833]
Versi di Marie Durand Michel Agénor Altaroche (1811-1884), giornalista, chansonnier, letterato e uomo politico francese, repubblicano, nella raccolta "Chansons et vers politiques", Parigi, 1835
Sulla melodia della popolare "Verse, verse le vin de France"
Testo trovato su Points de vue & documents, blog di René Merle.

Una canzone pubblicata nel 1833 su "L’Écho de la Fabrique", giornale operaio dei Canuts, divenuta molto famosa durante la rivolta operaia di Lione del 1834 e intonata ancora nel 1848.
Credo che fosse originariamente dedicata ad Auguste Blanqui o a Étienne Cabet, suoi contemporanei più famosi, socialisti utopisti, rivoluzionari protocomunisti.
Prolétaire ! voici le jour !
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/2/2020 - 21:21
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W chi non conta niente

W chi non conta niente
(2020)

Frontiere, migranti e un’umanità da raccontare. Nel mezzo mari, deserti, montagne e tutto il carico della musica del Sud. È la storia vera dell’uomo e del suo ambiente a prendere vita nel nuovo videoclip "W chi non conta niente", in cui Eugenio Bennato e le vite narrate si fondono in un racconto corale.

“W chi non conta niente parla di emigrazione – racconta Eugenio Bennato – e nasce da una scintilla inconscia che vuole evidenziare la capacità degli ultimi di farsi sentire. E proprio a chi non conta niente, a chi non sale sul carrozzone dei vincitori, del business, dell’universo nord-occidentale, a chi sta dall’altra parte è dedicata la canzone che continua a navigare perché essendo melodia niente la potrà fermare”.

W chi non conta niente affronta il viaggio, il rifiuto, l’ostilità. “La storia – continua Eugenio Bennato – ci insegna che un ménage di esperienze diverse è sempre... (continua)
Evviva chi non conta niente
(continua)
22/2/2020 - 18:58
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2014

2014
[2014]
Nell'album intitolato "Fliegende Fische", pubblicato proprio quell'anno.
Testo ripreso da Genius

Il 2014 è stato l'anno della Crisi globale dei rifugiati:
"Secondo l'UNHCR, il numero di persone costrette ad abbandonare le proprie case (cosiddetti "migranti forzati" o forcibly displaced people) è arrivato a un totale di 59,5 milioni nel mondo alla fine del 2014, il più alto livello dalla seconda guerra mondiale. [...] Il primo Paese al mondo per richieste d'asilo ricevute nel 2014 è stata la Russia, con 274 700 richieste, il 99% delle quali presentate da cittadini ucraini in fuga dalla guerra dell'Ucraina orientale; la Russia era seguita dalla Germania, il Paese con più richieste nell'Unione Europea, con 202 645 richieste, il 20% di esse da siriani." (it.wikipedia)
Es ist 2014
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/2/2020 - 21:56
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L’uomo senza nome

L’uomo senza nome
da Ferite & Feritoie (2019)

feat. Michele Gazich

Mentre di ben altro colore e differente profondità è l’acqua che inghiotte L’uomo senza nome, quello che approda migrante sulle nostre rive e a cui l’indifferenza strappa il volto.
folkbulletin.com
Sono quello aggrappato al tuo sguardo sfuggente
(continua)
inviata da Dq82 19/2/2020 - 10:13
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Mare di mezzo

Mare di mezzo
2020

maredimezzo.com

Dall’inizio di questo nuovo secolo il mar Mediterraneo si è andato delineando come “mare di mezzo”. Una distesa d’acqua che divide due continenti culturalmente, socialmente ed economicamente distantissimi. Le vicende di questo mare non sono più legate, come al tempo degli antichi, al commercio e allo sviluppo di civiltà mitiche. Il suo nome, oggi, si associa a una dicotomia profondissima: la bellezza delle sue sponde, del suo ambiente naturale, dei suoi porti e delle sue città da una parte e il fenomeno migratorio, con i suoi tremendi sacrifici immani, dall’altra. Troppe volte sono state date notizie di barconi affondati in mezzo a quel mare. Troppe volte uomini, donne e bambini in cerca di un futuro migliore sono stati ripescati senza vita da quelle acque. Troppe volte se ne è sentito parlare in maniera disumana.

Tra coloro che cercano di combattere l’indifferenza... (continua)
Tutto questo fuoco su di noi
(continua)
inviata da Dq82 19/2/2020 - 09:45
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Chão nosso

Chão nosso
[1966]
Versi del poeta Francisco Viana, la poesia che intitola la sua raccolta del 1966
Musica del gruppo Trovante
In "Chão nosso" (1977), album d'esordio di questa band portoghese, attiva tra il 1976 e i primi anni 90.
Chão nosso
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/2/2020 - 20:07
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Der Kapitän

Der Kapitän
[2012]
Parole e musica di Sarah Lesch
Nell'album "Chansonedde - Lieder aus der schmutzigen Küche"



Una canzone dedicata ad una vicenda che nel 2004 vide protagonista la Cap Anamur, una vecchia nave mercantile di proprietà di una organizzazione umanitaria tedesca che a partire dal 1979 aveva svolto molte operazioni di soccorso nei mari del mondo.

Il 20 giugno del 2004 la Cap Anamur, dopo aver fatto scalo a Malta per riparazioni, si trovava in acque internazionali e avvistò un gommone in difficoltà, carico di migranti africani. Li mise in salvo e li trasportò alla volta dell'Italia. Allora il Governo era quello di Berlusconi (FI-AN-LN e altri), con ministri come Fini agli Esteri e Pisanu agli Interni.

All'epoca Matteo Salvini faceva ancora il “giovane padano” e l'eurodeputato...

Fu Berlusconi a tenere la Cap Anamur per 21 (ventun) giorni in mare, prima di concedere l'attracco a Porto... (continua)
Da wird ein großer Preis verliehen
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/2/2020 - 20:44
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Vater ist auch dabei

Vater ist auch dabei
[1919?]
Versi di Alfred Henschke (1890–1928), meglio conosciuto con lo pseudonimo di Klabund, scrittore tedesco.
Nella raccolta “Die Harfenjule”, pubblicata nel 1927, poco prima della prematura morte.
Musica di Béla Reinitz (1878-1943), compositore ungherese
Interpretata da Ernst Busch nel disco dell’Aurora-Schallplatten intitolato “Erich Mühsam / Klabund Zeit-, Leid-, Streitgedichte” del 1966, rieditato nel 1972.
Testo trovato su Zgedichte.de




In tre brevi strofe: la Grande Guerra, il primo dopoguerra tredesco e la rivolta spartachista del gennaio 1919, schiacciata nel sangue...
Und als sie zogen in den Krieg -
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/2/2020 - 13:42
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Mare

Mare
2019
10
Il mio nome è sconosciuto
(continua)
inviata da Dq82 6/2/2020 - 22:54
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Fiat Justitia!

Fiat Justitia!
[1914]
Versi di Erich Mühsam, pubblicati nel marzo 1914 sulla rivista "Kain", da lui stesso fondata.
Musica di Dieter Süverkrüp nell'album "Erich Mühsam: Ich lade Euch zum Requiem" (1995), con Walter Andreas Schwarz.
Testo da LyricWiki
Was kriegt der Proletarier
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/2/2020 - 13:56
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Rima gli Italiani

Rima gli Italiani
2019
Da Kahbum

Episodio 10, 2ª serie

Kahbum è una serie musicale che racconta la nascita di una canzone attraverso la collaborazione tra due cantautori o band.
I musicisti si incontrano in uno studio dove trovano una busta con dentro un titolo. Da quel momento hanno 90 minuti per scrivere un pezzo.
E' un progetto che nasce per mettere in relazione musicisti e produrre contenuti originali. Non è un talent, non è una gara, non ci sono vincitori né giudici, è un luogo d'incontro dove si parla, si scrive e si suona liberamente.
Se la musica fosse un paesino di provincia Kahbum sarebbe il bar.

Come si evince dal video del "making of" l'idea è un lungo gioco di parole, dove il ministro diventa la minestra e dove le parole perdono la loro iniziale...
Rima rima rima
(continua)
inviata da Dq82 30/1/2020 - 10:29
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Rituale per i morti di Lampedusa

Rituale per i morti di Lampedusa
Artisti Vari - We are not going back (Nota, 2016)

“Musiche migranti di resistenza, orgoglio e memoria” è il sottotitolo del CD di ventiquattro tracce, curato da Alessandro Portelli, edito dall’etichetta friulana nel formato libro-CD (block-Nota) e realizzato in collaborazione con il Circolo Gianni Bosio e l’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi. In realtà, “We are not going back” è la terza produzione discografica del progetto “Roma Forestiera” (dal titolo di una canzone romana che nel 1949 lamentava la fine della musica dalle strade delle città, soppiantata dalla radio e dalla popular music d’oltreoceano), iniziato nel 2009, che si prefigge di indagare le musiche di quei migranti che hanno riportato la musica nelle nostre strade. Prima ci sono stati “Istaraniyeri - Musiche migranti a Roma” e “Yo Soy El Descendiente” della coppia ecuadoriana Janeth Chiliquinga e Sergio Cadena.... (continua)
Odu eyi! Aboys oyee!
(continua)
inviata da Dq82 20/1/2020 - 14:38
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Correvano coi carri

Correvano coi carri
1978
Correvano coi carri
Correvano coi carri
(continua)
inviata da Dq82 20/1/2020 - 13:50
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Le Chant du Pain

Le Chant du Pain
[1848]
Una canzone che Pierre Dupont compose dopo una rivolta popolare, avvenuta a Buzançais, nella Loire, nel 1847 quando, a causa dell'aumento del prezzo dei generi alimentari di base e della disoccupazione, la gente povera attaccò le case e i negozi dei commercianti, che impedivano la distribuzione di un carico di grano. Per un signore che venne ucciso, ci furono poi 3 giustiziati e decine di condannati ai lavori forzati a vita e a lunghe pene detentive... La giustizia borghese...
Testo trovato qui
Quand dans l’air et sur la rivière
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/1/2020 - 22:53
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Työttömän Valssi (Come Around Again Waltz)

Työttömän Valssi (Come Around Again Waltz)
[1927]
Parole e musica di Arthur Kylander (1892-1968), immigrato negli States da Lieto, Finlandia, nel 1914.
Testo trovato in "Arthur Arkadius Kylander – Amerikansuomalainen kupletisti", di Juha Niemelä, 2003

Arthur Kylander fece ogni sorta di lavoro, dal bracciante al boscaiolo, al maggiordomo, all'autista, e solo dopo 30 anni di fatica e privazioni riuscì ad acquistare una fattoria, impegnandosi nella conservazione del patrimonio boschivo.
Arthur Kylander fu anche cantautore e compositore e negli anni 20 incise anche una ventina di suoi brani per l'etichetta Victor. Siccome agli inizi della sua avventura americana fu anche membro dell'IWW (Industrial Workers of The World), alcune della sue canzoni – come questa - parlano della dura vita dei lavoratori immigrati.

Trovo "Työttömän Valssi" incisa nel 1928 da Kosti Tamminen (anche nella raccolta "Proletaarit Nouskaa" del 1970) e molto più recentemente da Mikko Perkoila ("Punikin Kirjelaatikko Ja Muita Työväenlauluja", 2009).
Kun kuljin mä kulkurin lailla,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/1/2020 - 21:43
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The Lumberjack’s Prayer

The Lumberjack’s Prayer
[1910s]
Scritta da Matti Valentin Huhta, aka T-Bone Slim (1880–1942), poeta, cantautore, vagabondo e agitatore sociale statunitense, di origine finlandese.
Sulla melodia dell'inno religioso "Praise God From Whom All Blessings Flow"
interpretata da Utah Phillips

Una canzone che circolava su foglio volante al prezzo di 10 cents. Il denaro raccolto serviva per finanziare le pubblicazioni gratuite dei Wobblies (IWW)
Testo trovato direttamente sul sito dell'Industrial Workers of the World

Lumberjacks often worked twelve hours a day, seven days a week, faced incredible dangers on the job, and lived under horrendous conditions. They were one of the most abused groups of workers in the early 20th century. The Industrial Workers of the World (IWW) was the only labor organization to pay any attention to workers in the lumber camps of the South and the Pacific Northwest. Although humorous in tone,... (continua)
I pray dear Lord for Jesus' sake,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/1/2020 - 19:20

Harvest Land

anonimo
Harvest Land
[191?]
Testo di autori non identificati, indicati con le sigle "TD and H.". Alcuni ne attribuiscono la paternità a Matti Valentin Huhta, aka T-Bone Slim (1880–1942), poeta, cantautore, vagabondo e agitatore sociale statunitense, di origine finlandese.

Sulla melodia del popolare gospel Beulah Land (1876)
Nel libretto di canti degli Wobblies dell'IWW (Industrial Workers of the World), il "Little Red Songbook", edizione del 1923.

In 1915, the Industrial Workers of the World (IWW) established a branch union, the Agricultural Workers' Organization (AWO). The AWO organized temporary harvesters, known as “harvest stiffs,” in railroad yards, migrant camps, and shelters. At its height in 1917 the AWO had more than 70,000 members, but like the IWW it was undermined by President Woodrow Wilson’s wartime attack on dissent and by local vigilante organizations. The AWO, like its parent organization,... (continua)
The harvest drive is on again,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/1/2020 - 00:06
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Fire in my mouth

Fire in my mouth
(2018)

Oratorio per due cori e orchestra commissionato dalla New York Philharmonic.

Testi tratti dal sito ufficiale della New York Philarmonic

Racconta la vita e della morte delle cento e passa lavoratrici, alcune immigrate dall’Italia, che perirono nel tristemente noto incendio della fabbrica Triangle di New York, nel marzo 1911.
I. Immigration
(continua)
31/12/2019 - 18:03
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Refugee

Refugee
[2017]
Lyrics and music / Testo e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Delta Moon
Album: Cabbagetown
Oh my my, oh my my.
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 31/12/2019 - 00:16
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Migrant Song

Migrant Song
[2018]
Lyrics and music / Testo e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Jack Warshaw
Album: Misfits Migrants and Murders
We fled our lands in time of war
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 30/12/2019 - 12:54
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La ballata del petrolchimico

La ballata del petrolchimico
2012
La città verrà distrutta domani
Lavorare non mi pesa
(continua)
inviata da Alberto Scotti 26/12/2019 - 20:51
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Il Muratore

Il Muratore
[1973]
Testo e Musica: Franco Chiaravalle, Franco Trincale
1. Album: Italian Folk Music, Vol. 14
2. 45 giri Il Muratore,lato A. Interprete : Ombretta Colli

È il testo fedele alla canzone riprodotta attraverso youtube. Il testo differisce sensibilmente da quello riportato in Deposito, piuttosto lacunoso.
Il testo qui presentato è da ritenere originale tant’è che la versione di Ombretta Colli lo ricalca integralmente, salvo che è “italianizzata”, presumibilmente per questioni di mercato. [Riccardo Gullotta]
Lu muraturi fabbrica palazzi
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 24/12/2019 - 18:54
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Prima noi

Prima noi
Prima Noi nasce da un testo scritto pochi giorni dopo l’omicidio di Emmanuel Chidi Namdi a Fermo.
Non vuole essere una canzone di accusa, ma un ribaltamento del punto di vista. Racconta di una persona che si trova nel mezzo di un comizio di piazza, di quelli che stanno riempiendo la cronaca in questi giorni. Comizi a cui spesso vediamo partecipare persone evidentemente provate da una realtà fatta di cassa integrazione, disoccupazione, perdita della sicurezza e del benessere acquisito negli ultimi 50 anni, perdita di prospettive, gente che spesso non arriva a fine mese.

Proprio come quella persona, che ha abbandonato tutto nella speranza di una vita migliore, di una rinascita, di un futuro e si trova invece caricata di colpe che non ha e che non può sostenere da persone identiche a lui ma che non hanno ancora compreso il suo coraggio e la sua forza.
Prima Noi non è solo una canzone antirazzista ma una critica mossa al sistema capitalistico, capace di guidare le nostre emozioni e annullare quella bellissima cosa chiamata empatia.
Pensavo fosse un errore
(continua)
inviata da Alberto Scotti 24/12/2019 - 02:20
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Lamento dei terremotati siciliani

Lamento dei terremotati siciliani
[1977]
Testo e musica :Franco Trincale
Album: Siamo uguali alla catena

Tra il 14 e il 15 gennaio 1968 la valle del Belice fu colpita da un terremoto di magnitudo 6,4. Gibellina, Poggioreale, Salaparuta e Montevago furono cancellate dalle carte geografiche. Santa Ninfa , Santa Margherita di Belice, Salemi e Partanna furono distrutte al 75%.
Circa 300 vittime, 600 feriti, 70.000 sfollati. Uno spettacolo da bomba atomica …. Ho volato su un inferno: queste le parole del pilota di uno degli aerei di ricognizione nei giorni immediatamente successivi alla catastrofe.
Otto anni dopo, nel 1976, i baraccati ammontavano a 47.000. Ancora oggi , 51 anni dopo, 80 famiglie sono ancora in attesa di una casa, 200 famiglie sono prive dei servizi essenziali : né acqua né fogne. Sono soltanto alcuni esempi di una lunga serie di errori di insipiente progettazione e di incapace gestione del territorio:... (continua)
O Signuri, Signuri, Signuri!
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 23/12/2019 - 10:57
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La pulce

La pulce
[1977]
Testo e musica Franco Tringale
Album: Siamo uguali alla catena

E’ cambiato
Si, è cambiato. E’ cambiato il cartone del bagaglio: oggi è polietilene teraftalato made in China. E’ cambiato il materiale dei ponti autostradali : oggi il cemento armato è meno cemento meno armato. E’ cambiato l’emigrante : oggi la sua faccia si è scurita, ha il colore del cacao.
Anche la borghesia é cambiata,pervasiva, ha preso i connotati di Proteo.
Che strano, la musica è la sola a non essere cambiata.
La sento, sì, la sento questa pulce
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 19/12/2019 - 17:05
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Mother

Mother
Album Brutalism (2019)

Mother deconstructs the term “Mother Fucker” into its literal and metaphorical meaning.

Metaphorically, the singer’s mother was fucked over by a system that required her to work increasingly long hours, mostly unpaid, just to provide for her children.

Literally, the singer is furious at how little empathy men can have for women over sexual assault. It’s a pervasive and complex phenomenon that makes women fear for their lives. How can you mother fuckers not see how terrible mother fuckers are?

“Mother” was a song that explored the roles of my mother and, in turn, of women in my life. The lyric you plucked was inspired by a Margaret Atwood quote which opened my mind to sexual violence and led me to think of my mother’s past relationships and her vulnerability as a woman beyond her as a mum. “Men are afraid that women will laugh at them. Women are afraid that men will kill them.” I didn’t want the song to lead the listener down a certain path, but intend to open up conversations of womanhood.


genius
My mother worked 15 hours 5 days a week
(continua)
19/12/2019 - 15:53
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Comunicato n°38

Comunicato n°38
Bella eh, ma non è esattamente una canzone contro la guerra...
Cristian 17/12/2019 - 17:12
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The Ballad of 1891‎

The Ballad of 1891‎
Caro Bernart, per completezza di informazioni aggiungo che la ballata si può ascoltare da "The Bushwackers" nel loro disco "Faces in the Street" prodotto nel 1981 dal compianto Trevor Lucas che la interpretò anche dal vivo al The Troubadour Cafe, South Melbourne, Australia nell'ottobre del 1984, come documentato nella cassetta "The Attic Tracks Vol. 2", ristampata in CD in Inghilterra nel 2010 dalla Talking Elephant Records.

Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 17/12/2019 - 16:20
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The Day That All the Lights Went Out

The Day That All the Lights Went Out
2008
Along The Miners' Rows

“(Along The Miners' Rows) summon(s) up and celebrate(s) the rich cultural history of central Scotland’s now-vanished mining communities”
The Herald
Hear the miners’ heavy tramping,
(continua)
inviata da Dq82 16/12/2019 - 10:35
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Where Can a Miner Go?

Where Can a Miner Go?
2008
Along The Miners' Rows

“(Along The Miners' Rows) summon(s) up and celebrate(s) the rich cultural history of central Scotland’s now-vanished mining communities”
The Herald
Where can a miner go?
(continua)
inviata da Dq82 16/12/2019 - 10:33
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The Miner's Widows Lament

The Miner's Widows Lament
2008
Along The Miners' Rows

“(Along The Miners' Rows) summon(s) up and celebrate(s) the rich cultural history of central Scotland’s now-vanished mining communities”
The Herald
The life has been torn out from me,
(continua)
inviata da Dq82 16/12/2019 - 10:31
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Digging Coal

Digging Coal
2008
Along The Miners' Rows

“(Along The Miners' Rows) summon(s) up and celebrate(s) the rich cultural history of central Scotland’s now-vanished mining communities”
The Herald
In nineteen hundred five, digging coal.
(continua)
inviata da Dq82 16/12/2019 - 10:30
Video!

Along the Miners' Rows

Along the Miners' Rows
2008
Along The Miners' Rows

“(Along The Miners' Rows) summon(s) up and celebrate(s) the rich cultural history of central Scotland’s now-vanished mining communities”
The Herald
About a hundred families lived here one day,
(continua)
inviata da Dq82 16/12/2019 - 10:29
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The Dreamer

The Dreamer
(2019)

Album: Rearrange My Heart

“The Dreamer” was inspired by the stories of undocumented immigrants living in North Carolina and by the life of Moisés Serrano, an openly undocumented and queer DACA recipient and community leader. Since coming out as undocumented in 2010, Serrano has relentlessly pursued equality for his community through the sharing of his story and activism. Moisés’ advocacy was featured in the documentary, Forbidden: Undocumented & Queer in Rural America, he also wrote the script for “The Dreamer” music video.
Shepherds wouldn't roam o’er so harsh a land
(continua)
15/12/2019 - 23:19
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La miniera

La miniera
2014
Sempre avanti
Rumori di miniera
inviata da Dq82 11/12/2019 - 15:28
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L'appartamento

L'appartamento
[1964]
Testo e musica: Franco Trincale
Album: Canzoni Di Lotta. LP Not On Label
E se l'Italia è una repubblica
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 10/12/2019 - 23:56
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Canzone triste

Canzone triste
La Margot incise il brano nel 1962 su etichetta Cetra, mentre l’interpretazione su Cantacronache Sperimentale è di Franca Di Renzo.

Franca Di Rienzo ‎– Cantacronache Sperimentale
Margot ‎– Canzone Triste
giancarlo 10/12/2019 - 21:06
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Scuola di classe

Scuola di classe
Testo e musica: Franco Trincale
Album: Canzoni Di Lotta. LP Not On Label
A dodici anni sentirsi dire
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 9/12/2019 - 22:08
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Siamo quelli dell'Alfa Romeo

[1977]
Testo e musica Franco Tringale
Album: “siamo uguali alla catena”

Il 22 Settembre 1969 a Milano ci fu una grande manifestazione di 6.000 operai dell’Alfa Romeo, nel quadro delle lotte dei metalmeccanici, iniziate pochi giorni prima alla Fiat. Cominciava così l’autunno caldo.
Giuseppe Pinelli visse attivamente e intensamente quel periodo di lotte per due mesi e mezzo.
Siamo quelli dell'Alfa Romeo
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 9/12/2019 - 12:52
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Born in a Prison

Born in a Prison
NATI IN UNA PRIGIONE
(continua)
8/12/2019 - 22:24
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De sfroos

De sfroos
Cercando notizie sul contrabbando tra Italia e Svizzera a cavallo tra 800 e 900, mi sono imbattuto in una microstoria che mi è piaciuta molto e che voglio condividere.

Le prime notizie su Clemente Malacrida, detto "Ment", che negli anni 20 e 30 fu leader dei contrabbandieri della Val d'Intelvi (Como), le ho trovate sulla pagina Dalla fame al contrabbando, che riporta, in modo un po' disordinato, alcuni stralci di "Ma regordi che...", un libro scritto da tal Rita Piffaretti sulla storia del Comune comasco di Gaggino.
La pagina in questione deve essere abbastanza antica, che riporta (in traduzione italiana, e col titolo scorretto) il testo di De sfroos, attribuendolo ad "una banda dei pressi di Porlezza"...

Clemente Malacrida detto "Ment" era nato nel 1900 a Péi, ossia Pellio Intelvi, nello stringato dialetto comasco, oggi frazione del Comune di Alta Valle Intelvi, proprio al confine con... (continua)
Bernart Bartleby 8/12/2019 - 19:01
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Vento del sud

Vento del sud
J’ai traduit ce texte à partir de vagues connaissances de dialecte du sud de l’Apulie (dialecte de la ville de Canosa).
Du fait de fortes similitudes propres aux dialectes méridionaux je peux proposer cette traduction approximative.
Merci à tout contributeur qui pourra améliorer et corriger ses défauts.
Voici quelques explications sur des termes spécifiques.
VENT DU SUD
(continua)
inviata da Bordiga 7/12/2019 - 18:09




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