Senis Long 1969
Taim bifo long hap bilong san igo damt
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 31/3/2011 - 15:46
WEST PAPUA COME TIMOR EST?
Gianni Sartori
Il 16 marzo due manifestanti (o almeno quelli accertati, ma si sospetta siano di più) venivano uccisi dalla polizia nel distretto di Yahukimo (nella parte occidentale dell’isola di Nuova Guinea, quella occupata dall’Indonesia). Si contavano inoltre decine di feriti.
La popolazione stava protestando contro la recente riforma amministrativa che entrerà in vigore senza che le comunità indigene vengano nemmeno consultate. Si tratta della costituzione di nuove province nella regione ed esiste il fondato sospetto che in realtà lo scopo principale sia di inasprire ulteriormente il controllo esercitato dal governo centrale. Oltre che in Papua le proteste hanno raggiunto anche Giakarta, la capitale indonesiana.
Ormai da decenni in questa parte della Papuasia è attiva una vera e propria “insurrezione permanente” a carattere indipendentista. Una ribellione... (continua)
Gianni Sartori
Il 16 marzo due manifestanti (o almeno quelli accertati, ma si sospetta siano di più) venivano uccisi dalla polizia nel distretto di Yahukimo (nella parte occidentale dell’isola di Nuova Guinea, quella occupata dall’Indonesia). Si contavano inoltre decine di feriti.
La popolazione stava protestando contro la recente riforma amministrativa che entrerà in vigore senza che le comunità indigene vengano nemmeno consultate. Si tratta della costituzione di nuove province nella regione ed esiste il fondato sospetto che in realtà lo scopo principale sia di inasprire ulteriormente il controllo esercitato dal governo centrale. Oltre che in Papua le proteste hanno raggiunto anche Giakarta, la capitale indonesiana.
Ormai da decenni in questa parte della Papuasia è attiva una vera e propria “insurrezione permanente” a carattere indipendentista. Una ribellione... (continua)
Gianni Sartori 19/3/2022 - 11:42
Con quei pantaloncini corti, il cappello ben calcato in testa, tenuto per mano - quasi amichevolmente - da due guerriglieri, Phillip Mark Mehrtens ha l’aria di un ragazzino intimidito che si sta chiedendo “Ma cosa ci faccio qui?”.Finito, si presume inconsapevolmente, in una di quelle guerriglie a bassa intensità che travagliano, in genere senza far più notizia, aree del pianeta solitamente fuori dai riflettori.
WEST PAPUA: UNA NUOVA TIMOR EST PER JAKARTA?
Gianni Sartori
Ovviamente auspichiamo la sua rapida liberazione, ma per il momento il pilota neozelandese della compagnia aerea Susi Air rimane ostaggio del West Papua National Liberation Army (TPNPB, considerato il braccio armato del movimento indipendentista Free Papua Movement, Fpm). Era stato catturato l’8 febbraio con il suo aereo atterrato a Paro, nel distretto di Nduga, per prelevare una quindicina di addetti alla costruzione... (continua)
WEST PAPUA: UNA NUOVA TIMOR EST PER JAKARTA?
Gianni Sartori
Ovviamente auspichiamo la sua rapida liberazione, ma per il momento il pilota neozelandese della compagnia aerea Susi Air rimane ostaggio del West Papua National Liberation Army (TPNPB, considerato il braccio armato del movimento indipendentista Free Papua Movement, Fpm). Era stato catturato l’8 febbraio con il suo aereo atterrato a Paro, nel distretto di Nduga, per prelevare una quindicina di addetti alla costruzione... (continua)
Gianni Sartori 16/2/2023 - 11:35
OCEANIA: PICCOLE INDIPENDENZE CRESCONO?
O FORSE SIAMO ALLE SOLITE: INDIPENDENTISMO A GEOMETRIA VARIABILE…
OLTRE AL CASO DI TIMOR EST, VIEN DA PENSARE A “QUEIMADA”…
Gianni Sartori
Questa risale al mese scorso, ma “me l’ero persa”. Cerco quindi di rimediare.
L’annuncio veniva dalle isole Fiji il cui primo ministro Sitiveni Rabuka in febbraio aveva incontrato l’indipendentista Benny Wenda. Confermando poi di voler sostenere
l’ingresso nel Melanesian Spearhead Group (MSG, organizzazione intergovernativa a favore della crescita economica tra i Paesi dell’area) della Papua occidentale (provincia dell’Indonesia che del MSG è membro associato).
Anche se West Papua non è - almeno per ora - un Stato indipendente (risale al 1969 l’annessione all’Indonesia con un referendum-farsa ironicamente chiamato Act of Free Choice*), avrà comunque “in quanto melanesiani” il ruolo di osservatore all’interno... (continua)
O FORSE SIAMO ALLE SOLITE: INDIPENDENTISMO A GEOMETRIA VARIABILE…
OLTRE AL CASO DI TIMOR EST, VIEN DA PENSARE A “QUEIMADA”…
Gianni Sartori
Questa risale al mese scorso, ma “me l’ero persa”. Cerco quindi di rimediare.
L’annuncio veniva dalle isole Fiji il cui primo ministro Sitiveni Rabuka in febbraio aveva incontrato l’indipendentista Benny Wenda. Confermando poi di voler sostenere
l’ingresso nel Melanesian Spearhead Group (MSG, organizzazione intergovernativa a favore della crescita economica tra i Paesi dell’area) della Papua occidentale (provincia dell’Indonesia che del MSG è membro associato).
Anche se West Papua non è - almeno per ora - un Stato indipendente (risale al 1969 l’annessione all’Indonesia con un referendum-farsa ironicamente chiamato Act of Free Choice*), avrà comunque “in quanto melanesiani” il ruolo di osservatore all’interno... (continua)
Gianni Sartori 19/3/2023 - 23:55
MON DIEU! NON CI SONO PIU' GLI INDIPENDENTISTI DI UNA VOLTA...
BOUGAINVILLE: riaprire le miniere a cielo aperto in nome dell'autodeterminazione: ma si puo??
Gianni Sartori
La questione risaliva almeno agli anni novanta e ora sembra tornare di attualità. Anche se in termini direi "rovesciati". Se in passato la richiesta di indipendenza si conuiugava con la difesa ambientale del territorio (devastato dai progetti di sfruttamento minerario) ora, in aperta contaddizione con la questione ambientale, la riapertura delle miniere va a braccetto con le istanza di autodeterminazione. Un ossimoro?
Non saprei. Devo solo constatare che forse quello che non era riuscito – non completamente almeno – al neocolonialismo (v. Rio Tinto), potrebbe realizzarlo la classe dirigente (compradora o che altro?) locale (v. Bougainville Copper Limited). Stile veneto, per capirci.
In una recente conferenza-stampa... (continua)
BOUGAINVILLE: riaprire le miniere a cielo aperto in nome dell'autodeterminazione: ma si puo??
Gianni Sartori
La questione risaliva almeno agli anni novanta e ora sembra tornare di attualità. Anche se in termini direi "rovesciati". Se in passato la richiesta di indipendenza si conuiugava con la difesa ambientale del territorio (devastato dai progetti di sfruttamento minerario) ora, in aperta contaddizione con la questione ambientale, la riapertura delle miniere va a braccetto con le istanza di autodeterminazione. Un ossimoro?
Non saprei. Devo solo constatare che forse quello che non era riuscito – non completamente almeno – al neocolonialismo (v. Rio Tinto), potrebbe realizzarlo la classe dirigente (compradora o che altro?) locale (v. Bougainville Copper Limited). Stile veneto, per capirci.
In una recente conferenza-stampa... (continua)
Gianni Sartori 12/12/2024 - 09:15
QUESTIONI RELIGIOSE E IDENTITARIE IN PAPUA NUOVA GUINEA
Gianni Sartori
Sarà che rimane una delle ultime realtà in cui è ancora possibile “convertire dei pagani”, ma la presenza cristiana in Papua Nuova Guinea si fa sicuramente sentire. Invadente, nel bene e nel male.
Cominciamo dal bene (almeno presunto).
Nel mese di marzo a Sabana si è svolta la “Giornata internazionale della donna 2025" (sul tema: “Donne e ragazze: diritti, uguaglianza ed emancipazione”) che ha riunito una cinquantina di persone presso la parrocchia di Maria Ausiliatrice. Tra le questioni affrontate, “La violenza di genere” con la sessione condotta da Lucy Lavu, coordinatrice della vita familiare dell'arcidiocesi di Port Moresby. Intervenendo sulla questione, alcuni presenti hanno voluto suggerire analogie e distinzione tra “violenza di genere e violenza domestica, uguaglianza ed equità e i diversi abusi che... (continua)
Gianni Sartori
Sarà che rimane una delle ultime realtà in cui è ancora possibile “convertire dei pagani”, ma la presenza cristiana in Papua Nuova Guinea si fa sicuramente sentire. Invadente, nel bene e nel male.
Cominciamo dal bene (almeno presunto).
Nel mese di marzo a Sabana si è svolta la “Giornata internazionale della donna 2025" (sul tema: “Donne e ragazze: diritti, uguaglianza ed emancipazione”) che ha riunito una cinquantina di persone presso la parrocchia di Maria Ausiliatrice. Tra le questioni affrontate, “La violenza di genere” con la sessione condotta da Lucy Lavu, coordinatrice della vita familiare dell'arcidiocesi di Port Moresby. Intervenendo sulla questione, alcuni presenti hanno voluto suggerire analogie e distinzione tra “violenza di genere e violenza domestica, uguaglianza ed equità e i diversi abusi che... (continua)
gianni sartori 21/3/2025 - 11:36
LA PAPUA NUOVA GUINEA HA IL SUO PRIMO SANTO
Gianni Sartori
Difficile non cedere alla tentazione di intravedervi una “contomossa” quasi gramsciana. Cioè una sorte di concorrenza tra chiese sul piano della “egemonia culturale”. Ricordando come in marzo il parlamento della Papua Nuova Guinea, con un emendamento costituzionale, avesse trasformato la nazione insulare in uno Stato confessionale (“Stato indipendente e cristiano di Papua Nuova Guinea”).
Mentre gli emendamenti costituzionali hanno avuto il sostegno di evangelici, pentecostali e avventisti, la chiesa cattolica sembra considerare tale iniziativa come una “ operazione di distrazione di massa dai problemi reali della nazione”.Ora la contromossa (pianificata da tempo) dicevo. Infatti la Papua Nuova Guinea (visitata dal papa nel 2024) sta per avere il suo il suo primo santo. Si tratta di un catechista laico padre di tre figli, Peter... (continua)
Gianni Sartori
Difficile non cedere alla tentazione di intravedervi una “contomossa” quasi gramsciana. Cioè una sorte di concorrenza tra chiese sul piano della “egemonia culturale”. Ricordando come in marzo il parlamento della Papua Nuova Guinea, con un emendamento costituzionale, avesse trasformato la nazione insulare in uno Stato confessionale (“Stato indipendente e cristiano di Papua Nuova Guinea”).
Mentre gli emendamenti costituzionali hanno avuto il sostegno di evangelici, pentecostali e avventisti, la chiesa cattolica sembra considerare tale iniziativa come una “ operazione di distrazione di massa dai problemi reali della nazione”.Ora la contromossa (pianificata da tempo) dicevo. Infatti la Papua Nuova Guinea (visitata dal papa nel 2024) sta per avere il suo il suo primo santo. Si tratta di un catechista laico padre di tre figli, Peter... (continua)
Gianni Sartori 1/4/2025 - 08:37
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Una canzone in in Tok Pisin, il creolo anglo-melanesiano parlato in Papua Nuova Guinea.
Vi si parla di come nel 1969 il regime di Giakarta riuscì a formalizzare agli occhi della comunità internazionale l’occupazione militare di West Papua (che gli indonesiani chiamano West Irian) facendo celebrare un referendum, supervisionato dall’ONU, (il cosiddetto “Penentuan Pendapat Rakyat (PEPERA)”, o “Act of Free Choice”) che decretò l’incorporazione della provincia all’Indonesia. In realtà furono solo un migliaio di rappresentanti dei distretti dell’area ad esprimersi favorevolmente all’annessione e molti di loro subirono violenze, intimidazioni e minacce di morte da parte del Kopassus, le feroci forze speciali dell’esercito di Giakarta. E anche in seguito i militari non smisero la repressione dei nativi, molti dei quali fuggirono ad est diventando rifugiati sotto la protezione del Commonwealth... (continua)