Autore anonimo
Il tragico naufragio del vapore Sirio
anonimo
In base alla storia della famiglia si sa che mio nonno Salvatore Livi si salvò dal naufragio del Sirio, si salvò sugli scogli e fu trovato stremato dopo oltre 12 ore dall'accaduto. Sto facendo ricerche sulla vicenda ma non si trova l'elenco dei passeggeri.Il nonno viaggiava spesso dall'Italia verso il Brasile e viceversa. Infatti altri suoi figli nacquero in Brasile nel 1908 e nel 1910. Esiste la possibilità di conoscere l'elenco? Grazie
Maria Luisa Livi 17/4/2020 - 18:29
E la mula
anonimo
Testo tratto dal Deposito
Fu cantata dai partigiani del Battaglione Triestino durante la guerra di liberazione. Il Battaglione, attivo dall’inverno del 1942 all’aprile del 1944, fu una delle prime formazioni organizzate a combattere i fascisti e fu una brigata partigiana di “confine” che riunì al suo interno combattenti di lingua e cultura sia italiana che slovena (informazioni a cura del Coro sociale di Trieste)
Fu cantata dai partigiani del Battaglione Triestino durante la guerra di liberazione. Il Battaglione, attivo dall’inverno del 1942 all’aprile del 1944, fu una delle prime formazioni organizzate a combattere i fascisti e fu una brigata partigiana di “confine” che riunì al suo interno combattenti di lingua e cultura sia italiana che slovena (informazioni a cura del Coro sociale di Trieste)
E la mula che sposarò mi
(continua)
(continua)
11/4/2020 - 13:29
Miniè dell'Elba datemi respiro
anonimo
Marianna Malonni parla di Miniè dell'Elba datemi respiro (e la canta)
Riccardo Venturi 9/4/2020 - 23:31
Ponte de Priula
anonimo
Attorno ai primi anni 90,conobbi il nonno di un mio amico di Villorba TV.
Il nonno era del 1914 e ricordava il cielo che lampeggiava di notte per le artiglierie e i bombardamenti coi primi aerei e dirigibili (anche io ho qualche ricordo di quando avevo 4 anni).
Ricordo che mi raccontò (come di cosa riportata), di un ponte sul Piave fatto saltare in aria, carico di profughi.
Se io vivo, é per destino o fortuna:
Sono ligure, ma un mio bisnonno friulano percorse il ponte giusto nel momento giusto, quando attraversò il Piave dopo l'invasione del 1917.
Se lui fosse passato nel momento sbagliato, mia nonna non sarebbe nata, e quindi mio padre e in fine io
Il nonno era del 1914 e ricordava il cielo che lampeggiava di notte per le artiglierie e i bombardamenti coi primi aerei e dirigibili (anche io ho qualche ricordo di quando avevo 4 anni).
Ricordo che mi raccontò (come di cosa riportata), di un ponte sul Piave fatto saltare in aria, carico di profughi.
Se io vivo, é per destino o fortuna:
Sono ligure, ma un mio bisnonno friulano percorse il ponte giusto nel momento giusto, quando attraversò il Piave dopo l'invasione del 1917.
Se lui fosse passato nel momento sbagliato, mia nonna non sarebbe nata, e quindi mio padre e in fine io
4/4/2020 - 14:04
Mentre el diretto cammina
anonimo
È di voi signori la maschera
di quei fantocci che vissero
voi che portaste quel simbolo
quello dell’arlecchin.
Era una canzone proibita durante il fascismo, ma papà me la cantava sottovoce ancora negli anni '60.
Papà spiegava che in uno scompartimento c'erano due profittatori di guerra e un fante, cieco e col viso devastato dalle ferite. I due sbeffeggiano i soldati (fante = fantoccio), finchè il cieco sbotta, mostrando il suo viso bruciato:
"Questa, signori, è la maschera
di quei fantocci che vinsero,
voi che portate per simbolo
quella dell'arlecchin".
di quei fantocci che vissero
voi che portaste quel simbolo
quello dell’arlecchin.
Era una canzone proibita durante il fascismo, ma papà me la cantava sottovoce ancora negli anni '60.
Papà spiegava che in uno scompartimento c'erano due profittatori di guerra e un fante, cieco e col viso devastato dalle ferite. I due sbeffeggiano i soldati (fante = fantoccio), finchè il cieco sbotta, mostrando il suo viso bruciato:
"Questa, signori, è la maschera
di quei fantocci che vinsero,
voi che portate per simbolo
quella dell'arlecchin".
Liliana 3/4/2020 - 23:43
Maid on the Shore
anonimo
ho collegato alcune versioni della stessa ballata iniziando dalla versione di A.L. Lloyd che canta The Maid on the Shore nell'album The Foggy Dew and Other Traditional English Love Songs (1956) e commenta "Così come la canzone è arrivata a noi, è la ballata di una ragazza troppo intelligente per un capitano di mare vizioso. Ma una versione della ballata come cantata in Irlanda suggerisce qualcosa di sinistro dietro al racconto scanzonato. Perchè la ragazza è una Sirena o una donna del Mare."
Per chi volesse approfondire
Per chi volesse approfondire
Fair Maid on the Shore | TERRE CELTICHE
Un filone fecondo della tradizione ballatistica europea che affonda le sue radici nel medioevo è quello cosiddetto della “fanciulla sulla spiaggia”; Nelle “warning ballads” si ammoniscono le brave fanciulle di non mettersi grilli per il capo, di stare al loro posto (accanto al focolare a sfornare manicaretti e bambini) e di non avventurarsi in “ruoli maschili”, altrimenti finiranno disonorate o stuprate o uccise. Meglio quind
Cattia Salto 31/3/2020 - 13:27
I Will Give My Love An Apple
anonimo
Pagina incomprensibile... Io la eliminerei... Quanto meno negli Extra, con qualche straccio di motivazione...
B.B. Ciuccio Lo Stalinista 19/3/2020 - 22:40
Lovely on the Water
anonimo
Il tema della separazione tra i due innamorati è molto diffuso tra le ballate popolari e quella tra marinaio e giovane fidanzatina si è originato probabilmente nel Settecento, così almento lo ritroviamo nelle illustrazioni dell’epoca. La ballata “Lovely on the water”, raccolta da Ralph Vaughan Williams agli inizi del 1900, proviene da un foglio volante (broadside) dal titolo “Henry and Nancy, or the Lover’s Separation” la cui pubblicazione è fatta risalire tra il 1860 a il 1880. La storia inizia nell’idillio della primavera con due innamorati che passeggiano, ma quello è il loro addio, l’uomo si è arruolato nella Royal Navy e vuole che lei resti a casa ad aspettarlo. Sebbene il giovane professi di voler affrontare la guerra per il bene del paese, il bisogno di un salario è certamente la causa prima del suo patriottismo.
Nelle note di copertina dell’Album “Please to See the King” 1971 è così... (continua)
Nelle note di copertina dell’Album “Please to See the King” 1971 è così... (continua)
TRADUZIONE E NOTE di CATTIA SALTO
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 11/3/2020 - 10:33
Monte Canino
anonimo
Io penso al mio papà . alpino in Grecia e Albania -ma le canzoni erano le stesse ed io bambina purtroppo non capivo la loro importanza e mi infastidivano
Maria Rita Gallieni (si proprio come il generale della difesa di Parigi ) 2/3/2020 - 15:52
Tριάντα καράβια αρμένιζαν
anonimo
Riccardo Gullotta
TRENTA NAVI VELEGGIARONO
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 6/2/2020 - 13:12
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Testimonianze di canti popolari, Gruppo di Muratori di Carpi e Novi
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Anonimo
Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat :
I Violenti Piovaschi
PER I MORTI DELLA RESISTENZA di Giuseppe Ungaretti
Qui
vivono per sempre
gli occhi che furono chiusi alla luce
perché tutti
li avessero aperti
per sempre
alla luce.
Siamo nati il 25 Aprile
[Riccardo Gullotta]