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Autore Bruce Springsteen

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All Man the Guns (for America)

All Man the Guns (for America)
(1968?)
Lyrics and music by Bruce Springsteen

Una delle primissime canzoni scritte da Springsteen e eseguita con il suo primo gruppo, gli Steel Mill, nell'agosto 1970. Recentemente il manoscritto originale è stato esposto nella collezione Springsteen Archives. Springsteen ha ricordato "è una canzone contro la guerra che ho scritto quando avevo 18 o 19 anni.".



This comes from the late ’60s and represents the oldest handwritten lyrics in the Archives’ collection. According to the website, the song was performed by Springsteen’s band Steel Mill in Richmond, Va., in August 1970, “and perhaps at a few other locations during that time.”

The song is written from the point of view of a scared soldier (“sometimes I wake up screaming”) who just wants to go home again.

“They may be the oldest written lyrics, going back into my songwriting, that we have,” Springsteen says in a short video posted... (continua)
And we'll all man the guns for America
(continua)
10/9/2021 - 22:30
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Further On (Up The Road)

Further On (Up The Road)
La canzone è contenuta nell'album "The Rising" pubblicato il 30 luglio 2002 (I testi riflettono la delicata situazione statunitense dopo gli attentati dell'11 settembre 2001)
Ripresa con arrangiamento in stile irlandese in "Live in Dublin" con la Session Band.


Where the road is dark and the seed is sowed
(continua)
inviata da Corrado 2/1/2021 - 11:42
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Rainmaker

Rainmaker
[2020 rel.]
Lyrics and music / Testo e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Bruce Springsteen
Album / Albumi: Letter to You



Svenska
Italiano

”Parched crops dying 'neath a dead sun, we've been praying but no good comes. The dog's howling, home's stripped bare. We've been worried but now we're scared.”

Uppgivenheten i låten ”Rainmaker” känns som ett alarmerande aktuellt soundtrack till klimatdebatten, Black Lives Matter-frustrationen och oredan inför det annalkande presidentvalet i USA. Trots att inga uppenbart politiska budskap finns inbäddade så sätter texten fingret på en orolig, ja närmast fördystopisk stämning.

“People come for comfort or just to come, taste the dark sticky potion or hear the drums. Hands raised to Yahweh to bring the rain down, he comes crawlin' 'cross the dry fields like a dark shroud.”

Springsteens egen avsikt är att förmedla en bild och förnimmelse... (continua)
Parched crops dying 'neath a dead sun
(continua)
inviata da Riccardo Venturi e Daniela -k.d.- 27/10/2020 - 17:18
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Bruce Springsteen: Born to Run

Bruce Springsteen: Born to Run
Celeberrima title track del terzo album di Bruce Springsteen (1975)

Non é una canzone che associamo subito alle AWS, specialmente conoscendone altre ben più ovvie da parte di Springsteen. Tuttavia Born to Run é forse una delle prime in cui Bruce parla della dura vita nelle strade e quartieri della vita operaia e proletaria statunitense degli anni '60-'70.

"Omicidi politici, ingiustizia economica e razzismo istituzionale, temi fino a quel momento relegati ai margini della vita americana, erano tornati alla ribalta. La paura - la sensazione che i problemi fossero irrisolvibili, che ci mancasse il terreno morale sotto i piedi, che i nostri sogni fossero stati contaminati condannandoci a un futuro di insicurezza eterna - era nell'aria."
"Era quella la posta in gioco sogni e visioni, ma fino a quel momento non avremo altro che la strada..."
(Scrive lo stesso Springsteen nella sua autobiografia... (continua)
In the day we sweat it out in the streets of a runaway American dream
(continua)
inviata da Fede Mina 5/5/2020 - 12:02
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Red Hill Mining Town

Red Hill Mining Town
[1985]
Parole di Bono
Musica degli U2
Nell'album "The Joshua Tree", pubblicato nel 1987
Testo ripreso da Genius

Un altro capolavoro un po' dimenticato...
Una canzone che Bono cominciò a scrivere subito dopo il lungo sciopero dei minatori inglesi nel 1984/85 e che completò dopo la lettura di "Red Hill: A Mining Community", un saggio dello storico inglese Tony Parker (1923-1996).

Riprendo da U2 Breathe alcuni passaggi di una recensione di Gabriel Cillepi:


Red Hill Mining Town fa emergere la disperazione dei disoccupati mascherando però il testo come se si trattasse di una canzone d’amore. La frustrazione degli scioperanti — e anche la loro rabbia — vengono affrontate dal lato familiare rimarcando sul fatto che quei lavoratori sono prima di tutto padri di famiglia: “From Father to Son/The blood runs thin/See faces frozen (still) against the wind” (“Di Padre in Figlio/Il sangue scorre... (continua)
From father to son
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/4/2020 - 17:33
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Song of Myself (Section 10)

Song of Myself (Section 10)
[1855]
Versi del grande poeta americano Walt Whitman (1819-1892)
Nella raccolta "Leaves of Grass"
Nella prima edizione il poema era senza titolo e indiviso. A partire dall'edizione del 1867 venne diviso in 52 sezioni e in quella finale del 1891-92 prese finalmente il titolo di "Song of Myself"

Ignoro se il giovane Whitman abbia realmente avuto le esperienze che qui descrive, o se il testo sia frutto della sua fantasia poetica ed etica... Resta il fatto che qui c'è un po' tutta la "americanità", quella buona, non quella di Trump, piuttosto quella di Bruce Springsteen, per intenderci... Le montagne, il mare, il rapporto con la natura selvaggia, l'entusiasmo (non la semplice accettazione) per un paese nato dalla mescolanza delle razze - bianchi, rossi e neri - che tutte hanno la stessa dignità, tanto nella descrizione del matrimonio del trapper con la bella pellerossa quanto in quella di... (continua)
Alone far in the wilds and mountains I hunt,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/7/2019 - 15:14
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I Hung My Head

I Hung My Head
(1996)
Testo e musica di Sting
dall'album "Mercury Falling"
ripresa nel 2002 da Johnny Cash nel suo ultimo album pubblicato in vita "American IV: The Man Comes Around" e da Bruce Springsteen nel 2014 al Kennedy Center Honors 2014

Una bellissima canzone dal sapore country che affronta i temi eterni della vita e della morte, della giustizia e della redenzione, del crimine e della vendetta. Resa immortale nella versione di Johnny Cash.
Early one morning with time to kill
(continua)
inviata da Federico Mina 6/6/2019 - 22:01
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Freedom Cadence

Freedom Cadence
2017
colonna sonora del film Thank You For Your Service
Regia di Jason Hall. Un film con Haley Bennett, Miles Teller, Amy Schumer, Joe Cole, Erin Darke, Keisha Castle-Hughes.
Tratto dall'omonimo libro di David Finkel

Il brano fa parte della colonna sonora del film "Thank You For Your Service" in cui si può ascoltare durante i titoli di coda. Il brano, però, non fa parte dell'album della colonna sonora.

La canzone non è originale, ma è una marcetta militare intitolata “Freedom” o anche “Some Say Freedom is Free” e attribuita a PFC Roger L. Southard, tra le varie versioni che se ne trovano in rete, ce ne sono alcune piuttosto patriottarde legate alla logica dell'esportare democrazia (e quindi libertà) tipiche degli Stati Uniti. La versione di Springsteen, associata ad un film che parla di reduci e del relativo Disturbo Post Traumatico da Stress, gronda letteralmente sangue e ne fa, a mio... (continua)
Some say freedom is free,
(continua)
inviata da Dq82 15/1/2018 - 23:27
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One Headlight

One Headlight
(1996)

Parole e musica di Jakob Dylan
dall'album Bringing Down the Horse.


La morte delle idee, di Signora Libertà e del sogno americano

"I tend to write with a lot of metaphors and images, so people take them literally. The song's meaning is all in the first verse. It's about the death of ideas. The first verse says, 'The death of the long broken arm of human law.' At times, it seems like there should be a code among human beings that is about respect and appreciation. I wasn't feeling like there was much support outside the group putting together the record. In the chorus, it says, 'C'mon try a little.' I didn't need everything to get through, I could still get through - meaning 'one headlight."

(Jakob Dylan)

Forse la canzone più famosa dei Wallflowers, una band americana capitanata da uno con un cognome ingombrante. Jakob Dylan è il figlio di quel signore dai mille volti, recentemente... (continua)
So long ago, I don't remember when
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 4/7/2017 - 23:09
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That's What Makes Us Great

That's What Makes Us Great
(2017)
feat Bruce Springsteen

Una nuova canzone in cui Joe Grushecky e Springsteen se la prendono con Trump e con il suo travel ban, che Springsteen ha definito “fundamentally un-American”.
They come from everywhere
(continua)
25/5/2017 - 20:33
Percorsi: Donald Trump
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La al de legn

La al de legn
[2013]
Mat e Famat

Testo Dario Canossi
Musica Tradizionale di American Land, nell'arrangiamento di Bruce Springsteen

La canzone era già presente come una versione di American Land, in quanto avevamo solo la prima strofa e qualche video. Finalmente siamo riusciti a trovare il testo completo e pertanto la inseriamo come canzone a se stante, non essendo una cover della canzone di Springsteen, ne riprende solamente melodia ed arrangiamento

Dalla Valcamonica si partiva per trovare fortuna e guadagnare i soldi per costruirsi una casa. Tra i lavori più diffusi quello del minatore. Spesso si tornava nella "Al de legn", con la veste di legno.
'n vala la la domà par laorà fin a la sera
(continua)
inviata da dq82 14/8/2016 - 23:34
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Dark and Bloody Ground

Dark and Bloody Ground
1995
American Babylon

DARK AND BLOODY GROUND is a song written by Joe Grushecky and Bruce Springsteen in mid-1994, with Springsteen providing most of the music and Grushecky most of the lyrics. The song is "about the fighting for the land in Kentucky," as Grushecky described it. It was released on Joe Grushecky & The Houserockers' 1995 album American Babylon. Bruce Springsteen produced all the album except the title track, and he participated in the recording of most of the songs. He plays guitars and shares harmony vocals on DARK AND BLOODY GROUND.

The above lyrics are for Joe Grushecky & The Houserockers' album version of TALKING TO THE KING as released in 1995.

In late October and early November 1993, Bruce Springsteen (with Toby Scott recording and Bob Clearmountain mixing) produced a recording session for Joe Grushecky at Thrill Hill Recording (Springsteen's home studio)... (continua)
This land was ours far as the eye could see
(continua)
inviata da dq82 25/4/2016 - 12:37
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They Killed Him in the Street

They Killed Him in the Street
THEY KILLED HIM IN THE STREET is an unreleased Bruce Springsteen song. Springsteen used some lyrics from his live adaptation of Creedence Clearwater Revival's Run Through The Jungle in THEY KILLED HIM IN THE STREET. See the live 29 Apr 1981 version of RUN THROUGH THE JUNGLE for more details. THEY KILLED HIM IN THE STREET would evolve into the unreleased Bells of San Salvador which Springsteen rehearsed with the band in April 1982.

The above lyrics are for an acoustic home demo take of THEY KILLED HIM IN THE STREET that was recorded, according to Brucebase, at Thrill Hill Recording (Springsteen's home studio) in Colts Neck, NJ, sometime between mid-September 1981 and May 1982. This version is an incomplete practice take with mostly bluffed or unintelligible lyrics.

Another home demo version of THEY KILLED HIM IN THE STREET is also in circulation, but it's merely a harmonies take. See the... (continua)
Broom, boom broom ba, boom, ka boom broom ka,
(continua)
inviata da dq82 25/4/2016 - 12:08
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Bells of San Salvador

Bells of San Salvador
Transcribed and researched by SpringsteenLyrics.com

BELLS OF SAN SALVADOR is an unreleased Bruce Springsteen song. Springsteen used some lyrics from his live adaptation of Creedence Clearwater Revival's Run Through The Jungle in BELLS OF SAN SALVADOR. See the live 29 Apr 1981 version of Run Through The Jungle for more details. The home demo Bells of San Salvador evolved into BELLS OF SAN SALVADOR.

The above partial lyrics are for a band rehearsal take of BELLS OF SAN SALVADOR that was recorded, according to Brucebase, in Colts Neck, NJ, sometime in April 1982. This band rehearsal take of BELLS OF SAN SALVADOR is in the hands of private collectors and is yet to circulate widely. Note that "Bells Of San Salvador" may not be correct title for this song.

According to Brucebase: "['Bells Of San Salvador' is a] sinister and oppressive song about a 1979 massacre that took place on the steps of... (continua)
Well they took him from his house
(continua)
inviata da dq82 25/4/2016 - 12:00
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American Tune

American Tune
(1973)
Album: "There Goes Rhymin' Simon"
poi in "The Concert in Central Park" di Simon & Garfunkel (1981)

Parole di Paul Simon
Musica ripresa dalla Passione secondo Matteo di Johann Sebastian Bach.
Bach a sua volta aveva ripreso la melodia dal compositore barocco Hans Leo Hassler che l'aveva scritta per la canzone Mein G’müt ist mir verwirret (1601)


Bruce Springsteen ha spesso affermato di aver passato gran parte della sua carriera di musicista a "misurare la distanza tra il sogno americano e la realtà americana". Anche questa bellissima canzone di Paul Simon, scritta nel 1973 all'indomani della rielezione di Nixon, cerca di fare i conti con questa distanza, forse incolmabile.

Quando Simon scriveva questa canzone gli Stati Uniti erano ancora impantanati nella guerra del Vietnam. E la il sogno americano di libertà e democrazia tradito viene simboleggiato dalla Statua della Libertà che prende il largo...

Many's the time I've been mistaken
(continua)
8/3/2016 - 22:16
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Il migliore dei mondi possibili

Il migliore dei mondi possibili
2015
Massimo

Musica da We Take Care of Our Own di Bruce Springsteen

Ognuno difende il proprio particolare.
E pochi sentono davvero il bisogno di bene comune. Chi ha il culo protetto guarda chi non ce la fa. E’ questo che vuoi?
In quel caso ignora IL MIGLIORE DEI MONDI POSSIBILI. In caso contrario, ascolta e vivi questa canzone. Ognuno di noi ha il dovere, per quel che gli compete, di far del suo meglio perché forse, un giorno, il nostro sia il migliore dei mondi possibili.” Massimo Priviero

Il concetto de "Il migliore dei mondi possibili" è un concetto filosofico di Gottfried Wilhelm von Leibniz.
In ogni giorno che viene di vita mia
(continua)
inviata da dq82 24/2/2016 - 10:28
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A Good Man Is Hard to Find (Pittsburgh)

A Good Man Is Hard to Find (Pittsburgh)
(1982)
Registrata durante le sessioni di Born in the U.S.A. e pubblicata in seguito in Tracks (1998)

Bruce Springsteen told Mark Hagen in an interview published in Mojo Magazine in January 1999: "The late '70s and early '80s was the first time when literature and films began to be made about Vietnam. There was a subtext on a few earlier things, there was a movie called 'Who'll Stop The Rain' with Nick Nolte, but all of a sudden it began to become very directly addressed. It began with a strange experience when I was driving across the country and I stopped in Arizona at a chug store and I bought a book called 'Born On The Fourth Of July'. I drove on to Los Angeles, and was at this little motel sitting at the pool and a fella came up, started talking and introduced himself: Ron Kovic. I thought, I must have met this fella, his name sounds real familiar, and he said, 'I wrote a book called... (continua)
It's cloudy out in Pittsburgh, it's raining in Saigon
(continua)
17/2/2016 - 22:24
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Nothing Man

Nothing Man
[2002]
Parole e musica di Bruce Springsteen
Nell’album “The Rising”

“Non avrei mai pensato che sarei vissuto per leggere di me sul giornale della mia città, come la mia giovane vita coraggiosa fosse cambiata per sempre in un’indistinta nuvola di vapore roseo...”


I don't remember how I felt
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/1/2016 - 22:01
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Bascom Lamar Lunsford: Jesse James

Bascom Lamar Lunsford: Jesse James
1924
Bascom Lamar Lunsford

1967
Words and music adaptation by Woody Guthrie & Huddie Ledbetter

Visto che nel sito esiste, sottotraccia, un percorso su ribelli e banditi, non poteva mancare questa splendida canzone di Woody Guthrie, reinterpretata, tra gli altri, dai Pogues, da Pete Seeger, da Bruce Springsteen e da tanti altri.
Da notare come la versione di Pete Seeger, nonostante Jesse James non fosse certo uno stinco di santo, e anche combattesse per i confederati, diventando di fatto un sabotatore dei treni unionisti, ne faccia una sorta di moderno Robin Hood


Jesse Woodson James (Contea di Clay, 5 settembre 1847 – Saint Joseph, 3 aprile 1882) è stato un criminale statunitense. Attivo con la sua banda negli anni appena successivi alla Guerra di secessione in quanto ex soldato confederato. Rapinò banche e impedì la costruzione di una grande ferrovia nel suo paese, il Missouri,... (continua)
Just about the worst gun battle ever out on the western plains
(continua)
inviata da DoNQuijote82 8/1/2015 - 10:34
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Hey Blue Eyes

Hey Blue Eyes
From "American Beauty" a special Record Store Day 12″ vinyl EP (2014)

“Hey Blue Eyes” rounds out the EP with one of my darkest political songs. Written during the Bush years, it’s a metaphor for the house of horrors our government’s actions created in the years following the invasion of Iraq. At its center is the repressed sexuality and abuse of power that characterized Abu Ghraib prison. I feel this is a shadow we as a country have yet to emerge from.
Bruce Springsteen

*

"Hey Blue Eyes" conclude l'EP con una delle mie più cupe canzoni politiche. Scrita durante gli anni dell'era Bush è una metafora della casa degli orrori che le azioni del nostro governo hanno creato negli anni successivi all'invasione dell'Iraq. È incentrata sulla sessualità repressa e sull'abuso di potere che caratterizzavano la prigione di Abu Ghraib. Credo che sia un'ombra che - come paese - non siamo ancora riusciti a cancellare.
Bruce Springsteen
They're holding the committee
(continua)
19/8/2014 - 23:01
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Matamoros Banks

Matamoros Banks
[1996-2004]
Parole e musica di Bruce Springsteen.
Nell’album intitolato “Devils & Dust” pubblicato nel 2005.

“Each year many die crossing the deserts, mountains, and rivers of our southern border in search of a better life. Here I follow the journey backwards, from the body at the river bottom, to the man walking across the desert towards the banks of the Rio Grande.”

“Ogni anno molti muoiono attraversando deserti, montagne e fiumi nei pressi del nostro confine meridionale, mentre sono in cerca di una vita migliore. In questa canzone seguo un viaggio a ritroso [dalla morte alla vita, da nord a sud] quello di un corpo sul fondo del fiume, un cadavere che era stato un uomo in cammino nel deserto verso le rive de Rio Grande” (Bruce Springsteen)
For two days the river keeps you down
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/5/2014 - 17:30
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Down in the Hole

Down in the Hole
(2002)

Outtake dall'album The Rising poi pubblicata nel 2014 nell'album High Hopes (2014)

Una canzone scartata dall'album dedicato all'11 settembre 2001 probabilmente perché le canzoni in tema erano già troppe. Comunque un'ottima canzone che racconta la tragica storia di un volontario che scava nelle macerie di Ground Zero alla ricerca dei resti della propria amata.
Sun comes every morning but it ain't no friend
(continua)
25/3/2014 - 10:24
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Bruce Springsteen: Streets of Philadelphia

Bruce Springsteen: Streets of Philadelphia
(1994)
Testo e musica di Bruce Springsteen
O.S.T. Philadelphia


Brillante avvocato di Philadelphia è licenziato per inefficienza e inaffidabilità dal prestigioso studio legale dove lavora. È una scusa, sostenuta con mezzi ignobili: in realtà hanno scoperto che è omosessuale e malato di Aids. Sostenuto dall'affettuosa famiglia e dal suo tenero compagno, difeso da un grintoso avvocato nero, fa causa agli ex datori di lavoro. Prima produzione di alto costo (25 milioni di dollari) sull'Aids, è una lezione di tolleranza, una requisitoria sui pregiudizi, un'arringa contro l'ingiustizia affidata a uno straordinario T. Hanks, interprete simpatico e "leggero", e a D. Washington, l'avvocato che lo difende, fiero eterosessuale e a disagio con i gay, che a poco a poco disperde i suoi pregiudizi e le sue paure insieme a quelli dello spettatore. L'ottima sceneggiatura di Ron Nyswater affidata alla... (continua)
I was bruised and battered and I couldn't tell what I felt
(continua)
inviata da DoNQuijote82 16/1/2014 - 23:40

Il paese dei balocchi

Antiwar Songs Blog
Il paese dei balocchi
Come si dice di solito? “Fate l’amore e non la guerra”. Bisognerebbe sempre dare un seguito a questo vecchio adagio; e in questo sito, contenente migliaia di canzoni che parlano di guerra (e, spesso, anche di amore e guerra), non poteva mancare  -fra gli extra ovviamente – la più bella canzone mai scritta sul fare […]
Antiwar Songs Staff 2013-12-17 23:04:00
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War Nurse

War Nurse
WAR NURSE is a song written by Bruce Springsteen who recorded it in mid-1972. The song has not yet been officially released. The above lyrics are transcribed from the only known studio version of WAR NURSE.

There is no indication to when WAR NURSE was written. One studio version of the song is in circulation among collectors. It's a studio take likely recorded around May-Jun 1972 at Jim Cretecos' apartment in New York City, NY. It features Springsteen solo on vocals and acoustic guitar. The May-Jun 1972 sessions at Jim Cretecos' apartment were produced by Cretecos who also took the role of recording engineer. The above lyrics transcribed from that circulating studio version of WAR NURSE.
Unofficial Releases

The studio version of WAR NURSE was released on the briefly-legal albums The Early Years (Early Records), Unearthed (Masquerade Music, both issues), and Before The Fame (Pony Express... (continua)
She was just another war nurse, she could strike a noble pose
(continua)
inviata da DoNQuijote82 30/11/2013 - 13:34
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Shut Out the Light

Shut Out the Light
B-side del singolo di Born In The U.S.A. (1985)
released on Tracks in 1998.

Le parti tra parentesi sono inedite

Un altro brano che rende il legame di Springsteen col cinema. Appena atterrato dal Vietnam, torna nel suo quartiere ma non ha il coraggio di andare subito a casa; si ferma in un bar, a bere nell'angolo più buio. La sua donna intanto ha mandato i figli dalla nonna e si fa bella nell'attesa. Scena successiva: lui la sente sdraiarsi accanto sul letto, non muove un dito e alle 4 del mattino è ancora sveglio con lo sguardo fisso sul soffitto. In fondo, sono Bob De Niro e Meryl Streep nella scena del Cacciatore di Michael Cimino.
Salvatore Mannironi
The runway rushed up at him
(continua)
inviata da DoNQuijote82 30/11/2013 - 13:28
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Vietnam

Vietnam
Born In The USA / Nebraska outtake, this song contains lyrics that will later appear in Born In The U.S.A. and Shut Out the Light.
The runway rushed up at me, I felt the wheels touch down
(continua)
inviata da DonQuijote82 30/11/2013 - 13:25
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America Under Fire

America Under Fire
Steel Mill 1970 song about political and military matters in the USA in that period. Check also the 13 Jan 1970 version.

A vicious, cynical attack on the Vietnam war that ironically ends with a snippet of the Star Spangled Banner, later to appear as the intro to BORN IN THE USA on the Human Touch tour of 1992. In this track, Bruce contemplates the uselessness of war, a theme he would revisit late in the Born In The USA tour, with a great cover version of Edwin Starr's War.
Conquered freak soldiers return from the war
(continua)
inviata da DonQuijote82 30/11/2013 - 13:17
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The War Is Over

The War Is Over
Inedita
Interpretata dal vivo

Gli Steel Mill sono il primo gruppo di Bruce Springsteen
The king and the queen have drowned in their laughter
(continua)
inviata da DoNQuijote82 30/11/2013 - 13:14

The War Song

The War Song
THE WAR SONG is a song written by Bruce Springsteen on or before 26 Apr 1968.

springsteenlyrics.com
Barren land into me
(continua)
inviata da DoNQuijote82 30/11/2013 - 12:46
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1945

1945
1997
Coming home

1945 is a song co-written by Joe Grushecky and Bruce Springsteen in July 1995, with Springsteen providing most of the music and Grushecky most of the lyrics. The song was released on Joe Grushecky and The Houserockers' 1997 album Coming Home. The album also includes three other songs that Grushecky co-wrote with Springsteen: CHEAP MOTEL, I'M NOT SLEEPING, and IDIOT'S DELIGHT.
John's father was a preacher
(continua)
inviata da DonQuijote82 30/11/2013 - 11:50

Non c’è posto per le scuse o per il perdono

Antiwar Songs Blog
Non c’è posto per le scuse o per il perdono
Avrebbe potuto forse diventare una star del rock’n’ roll il giovane Walter Cichon. Quel ragazzo che amava i Beatles e i Rolling Stones, ma anche i Kinks e gli Animals aveva formato una band. Si chiamavano i Motifs e nel New Jersey del 1966-67 erano gli eroi indiscussi della scena rock locale. “Eravate i meglio […]
Antiwar Songs Staff 2013-11-27 22:29:00
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The Wall

The Wall
”The Wall” is something I’d played on stage a few times and remains very close to my heart. The title and idea were Joe Grushecky’s, then the song appeared after Patti and I made a visit to the Vietnam Veterans Memorial in Washington. It was inspired by my memories of Walter Cichon. Walter was one of the great early Jersey Shore rockers, who along with his brother Ray (one of my early guitar mentors) led the ”Motifs”. The Motifs were a local rock band who were always a head above everybody else. Raw, sexy and rebellious, they were the heroes you aspired to be. But these were heroes you could touch, speak to, and go to with your musical inquiries. Cool, but always accessible, they were an inspiration to me, and many young working musicians in 1960′s central New Jersey. Though my character in “The Wall” is a Marine, Walter was actually in the Army, A Company, 3rd Battalion, 8th Infantry.... (continua)
26/11/2013 - 15:51
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Chimes Of Freedom

Chimes Of Freedom
"Es ist schön, in Ost-Berlin zu sein. Ich bin nicht für oder gegen eine regierung. Ich bin gekommen um Rock'n'Roll zu spielen für Ost-Berlinern, in der hoffnung dass eines tages alle Barrieren abgerissen werden."

"It's nice to be in East Berlin...I want to tell you that I'm not here for or against any government, I have come to play rock'n'roll for the East-Berliners...in the hope that one day all barriers will be torn down..."

Bruce Springsteen - East Berlin - July 1988

9/11/2013 - 18:46

Born in The Usa. L’inno di chi non vuole omologarsi

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Born in The Usa. L’inno di chi non vuole omologarsi
Articolo di Alberto Crespi da L’Unita’ del 29/5/2004 Sono passati vent´anni e il “new world order”, il nuovo ordine mondiale, sembra cosa fatta. La citazione è rigorosamente di Bruce Springsteen, ma non è tratta da “Born in the U.S.A.“, il disco di cui ricordiamo il ventennale: viene da “The Ghost of Tom Joad”, un disco […]
Antiwar Songs Staff 2013-11-01 11:53:00
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Manifiesto

Manifiesto
On Thursday night in Santiago, Bruce performed Victor Jara’s “Manifiesto.” Bruce introduced the song in Spanish, translated by Backstreets to:

“In 1988 we played for Amnesty International in Mendoza, Argentina, but Chile was in our hearts. We met many families of desaparecidos, which had pictures of their loved ones. It was a moment that stays with me forever. A political musician, Victor Jara, remains a great inspiration. It’s a gift to be here and I take it with humbleness.”

“Nel 1988 suonammo per Amnesty International a Mendoza, Argentina, ma il Cile era nei nostri cuori. Abbiamo incontrato molte famiglie di desaparecidos, che avevano foto dei loro cari. Fu un momento che è rimasto con me per sempre. Un musicista impegnato, Victor Jara, rimane una grande ispirazione. è un onore essere qui, e la eseguo con umiltà"

17/9/2013 - 17:00

Sólo le pido a Dios e una cover che non ti aspetti

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Sólo le pido a Dios e una cover che non ti aspetti
Scrive Mercedes Sosa, storica interprete di Sólo le pido a Dios, di Leon Gieco: Sólo le pido a Dios, di León Gieco, è la canzone che non passerà mai di moda: è un tema di sempre e per sempre e un successo internazionale con parole che dobbiamo tutti tenere molto presenti, soprattutto quando dicono: solamente […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-17 12:10:00
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Roulette

Roulette
(1979)

Nel 1979 un grave incidente alla centrale nucleare di Three Mile Island in Pennsylvania riaprì negli Stati Uniti il dibattito sull'utilizzo dell'energia atomica. Springsteen e la E Street band parteciparono nel settembre di quell'anno ai cinque concerti "No Nukes" organizzato dai "Musicians United for Safe Energy".

A quel periodo risale questa canzone che fu però pubblicata solo nel 1988 come B-side del singolo "One Step Up" dall'album Tunnel of Love (e poi nella raccolta "Tracks" del 1998).
We left the toys out in the yard
(continua)
15/8/2013 - 22:13
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Land of Hope and Dreams

Land of Hope and Dreams
(2000)

In "Live in New York City" (2001)
poi in "Wrecking Ball" (2012)

Il treno come metafora di liberazione percorre tutta la musica americana, specialmente la musica nera. Springsteen qui gioca con i riferimenti: People Get Ready, citata apertamente alla fine del brano ma anche This Train (Bound for Glory).

Ma, come scrive Alessandro Portelli, Springsteen rovescia il gospel amato da Guthrie e da Big Bill Broonzy. Loro dicevano: “questo treno non porta giocatori d’azzardo, non porta puttane…” E lui invece: “questo treno porta puttane, porta giocatori, porta vincitori e perdenti”. Sul treno di Bruce c’è posto per tutti. Questa è la sua gente, our own.

Ma dove porta questo treno, dove per salire si prende quel che si può portare e si lascia il resto, cos'è questa terra di speranza e di sogno se non una terra finalmente libera, dove suonano le campane della libertà?

Non a caso, nel concerto a Ginevra del 3 luglio 2013 Land of Hope And Dreams è stata dedicata a Nelson Mandela.
Grab your ticket and your suitcase
(continua)
4/7/2013 - 12:52
Percorsi: Treni
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This Hard Land

This Hard Land
bella la traduzione ma alla fine credo che sia:

Beh, se NON lo puoi fare allora
Tieni duro, abbi entusiasmo, resta vivo, se puoi
E incontrami in un sogno in questa dura terra
giuseppe 11/6/2013 - 17:52
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Johnny 99

Johnny 99
"Prison for 98 and a year and we'll call it even Johnny 99"
si traduce con
"...98 e un anno di carcere e saremo pari/avrai ripagato il tuo debito", non "lo chiameremo Johnny 99", che non significa nulla.
(asdf)

Giusta osservazione. Abbiamo corretto.
19/3/2013 - 23:26
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Bruce Springsteen: Tenth Avenue Freeze-Out

Bruce Springsteen: Tenth Avenue Freeze-Out
Credo che non occorra essere fan sfegatati del Boss per comprendere che è una delle favole più belle della storia del rock.

Ciao Big Man!
Alberto 7/11/2012 - 11:19
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Nebraska

Nebraska
‎[1982]‎
Album “Nebraska”‎



‎La storia, raccontata in prima persona dal protagonista, di Charles Starkweather ‎e Caril Ann Fugate, una coppia di teenagers (20 anni lui e 15 lei) che nel 1958 scorrazzarono dal ‎Nebraska al Wyoming uccidendo 11 persone senza apparenti motivi, per pura crudeltà.‎


Starkweather finì direttamente sulla sedia elettrica, senza nemmeno la consueta lunga attesa nel ‎braccio della morte; Fugate fu condannata all’ergastolo e liberata nel 1976.‎
La loro cavalcata di morte fu magistralmente resa sul grande schermo da Terrence Malick che nel ‎‎1973 diresse Martin Sheen e Sissy Spacek nel bellissimo “Badlands” (da noi “La rabbia giovane”).‎

‎“ […] Da Lincoln, Nebraska, fino alle “badlands” del Wyoming “ammazzai tutto quello che ‎mi trovavo per strada”. “Ho ammazzato un uomo giusto per vederlo morire”, ‎dice Johnny Cash in Folsom Prison Blues; e il protagonista... (continua)
I saw her standin' on her front lawn
(continua)
inviata da Dead End 21/9/2012 - 13:22
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What Did You Do in the War?‎

What Did You Do in the War?‎
‎[1993]‎
Scritta da Joe Grushecky e Bruce Springsteen
Nell’album di Joe Grushecky & The Houserockers' intitolato “American Babylon”, pubblicato nel ‎‎1995 e prodotto dal “Boss”, che partecipò pure alla registrazione di tutte le canzoni compresa questa ‎‎“What Did You Do In The War?” in cui suona la chitarra.‎
Testo trovato su ‎‎Springsteen Lyrics
What did you do in the war now Daddy?
(continua)
inviata da Dead End 18/9/2012 - 10:52
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Homestead

Homestead
‎[1993]‎
Scritta da Joe Grushecky e Bruce Springsteen‎
Nell’album di Joe Grushecky & The Houserockers' intitolato “American Babylon”, pubblicato nel ‎‎1995 e prodotto dal “Boss”, che partecipò pure alla registrazione di tutte le canzoni compresa questa ‎‎“Homestead” in cui suona chitarra, armonica e mandolino.‎
Testo trovato su Springsteen Lyrics‎


Dopo Father Was Killed by the Pinkerton Men e Homestead Strike Song‎, ancora una canzone sui lavoratori dell’acciaio ad Homestead, ‎Pennsylvania.‎
Qui siamo quasi un secolo dopo il grande sciopero e la battaglia del 1892, rievocati nella quarta ‎strofa. L’accento viene ora posto sulla pericolosità delle lavorazioni e sulla necessità di portare il ‎culo sano e salvo a casa ogni sera, senza rimetterci la testa o qualche dito. Nell’ultima strofa ‎compare infine lo spettro della disoccupazione dovuta alla crisi dell’acciaio verificatasi... (continua)
I was born in the corn fields of Kentucky
(continua)
inviata da Dead End 18/9/2012 - 10:32
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The Klansman

The Klansman
‎[1984]‎
Outtake da “Born in the U.S.A.”‎
Testo trovato su www.springsteenlyrics.com

Ancora una canzone di Springsteen che mi ha fatto tornare in mente un vecchio film, il ‎violentissimo e coraggioso (anche se non perfettamente riuscito, forse perché gli attori protagonisti ‎erano sempre ubriachi persi) “L’uomo del klan” (“The Klansman”), girato nel 1974 da Terence ‎Young, con due enormi interpreti, Lee Marvin nella parte di un irreprensibile tutore dell’ordine e ‎Richard Burton in quella di un proprietario antirazzista. Insieme cercheranno di evitare lo scontro ‎razziale in una cittadina rurale ma gli eventi li costringeranno a confrontarsi armi in pugno con i ‎suprematisti bianchi. C’è pure un giovane O.J. Simpson nella parte di un nero che, braccato dai ‎bianchi, si trasforma in un vendicatore in stile “black panther”…‎
L’autore del romanzo da cui il film è tratto, William Bradford... (continua)
Word of the trouble spread around
(continua)
inviata da Dead End 22/8/2012 - 12:10
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Bruce Springsteen: 57 Channels (and Nothin' On)‎

Bruce Springsteen: 57 Channels (and Nothin' On)‎
‎[1992]‎
Words and music by Bruce Springsteen
Album “Human Touch”‎

“Cinquantasette canali e niente da vedere… Così ho comprato una .44 magnum fatta di buon ‎acciaio e nel nome benedetto di Elvis ho fatto saltare in aria quel televisore…”

Una canzone sicuramente dettata da una vicenda personale - quando il Boss, dopo aver chiuso con ‎la E-Street Band, come un qualunque astro nascente si trasferì dal nativo New Jersey nella Città ‎degli Angeli (e dei Diavoli) – ma se sulla CCG/AWS c’è già Television, The Drug Of The Nation non può certo mancare pure ‎questo brano di Springsteen… ‎
I bought a bourgeois house in the Hollywood hills
(continua)
inviata da Dead End 22/8/2012 - 09:38
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John Henry

anonimo
La versione live di Bruce Springsteen ‎da “We Shall Overcome - The Seeger Sessions”‎
John Henry
JOHN HENRY
(continua)
inviata da Dead End 21/8/2012 - 15:12




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