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Blues For Brother George Jackson

Archie Shepp
Langue: instrumental


Archie Shepp

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George Jackson
(Bob Dylan)


(1972)

George Jackson


Ad Attica, nello stato di New York, vi era uno dei peggiori carceri degli Stati Uniti, uno dei penitenziari più sovrappopolati e con le condizioni più dure; i detenuti in maggioranza erano afroamericani (55%) e latinoamericani (10%). Il 9 settembre 1971 scoppiò una rivolta, il motivo scatenante fu la notizia dell'uccisione di George Jackson, un attivista delle Pantere Nere, avvenuta qualche giorno prima nel carcere californiano di San Quentin. I detenuti si impadronirono del carcere e presero in ostaggio 39 guardie. I detenuti fecero delle richieste (tra cui la rimozione del direttore del carcere e l'amnistia per reati commessi durante la rivolta). Le trattative proseguirono per quattro giorni; ma nella notte tra il 12 e 13 settembre il governatore dello stato di New York, il miliardario Nelson Rockfeller, ordinò l'attacco, che fu violento e brutale. Vennero uccisi 29 detenuti (a sangue freddo, dopo che si erano arresi) e 10 guardie carcerarie, colpite dal 'fuoco amico' – le autorità dichiararono subito che erano state sgozzati dai rivoltosi, ma furono smentite dalle autopsie.

Archie Shepp, come tanti, fu molto colpito da questo fatto, e sulla base dell'emozione suscitata dall'episodio scrisse di getto un brano che intitolò "Attica Blues". Il brano fu pubblicato nel 1972, nell'album con l'omonimo titolo.

Attica Blues


La copertina dell'album è una fotografia di Shepp al lavoro, seduto al pianoforte (sul quale è posato il suo sassofono), mentre sembra studiare uno spartito, fumando una sigaretta. Sopra la sua spalla sinistra c'è una libreria stipata di libri e dischi; dietro di lui, alla sua destra c'è il famosissimo poster delle Olimpiadi del 1968 a Città del Messico, che mostra il podio della premiazione della gara dei 200 metri piani, con i velocisti afro-americani Tommie Smith e John Carlos (rispettivamente oro e bronzo) che alzano i pugni guantati di nero.

Uno dei brani dell'album "Attica Blues" è "Blues for Brother George Jackson", dedicato da Shepp all'attivista George Jackson (1941-1971), militante del Black Panther Party. Da ragazzo Jackson era un piccolo delinquente, che comincio a frequentare riformatori e carceri all'età di 14 anni. Nel 1960 fu arrestato per un furto di 70 dollari; venne condannato a tempo indeterminato (da un anno all'ergastolo: ogni anno il giudice poteva decidere se liberarlo o tenerlo ancora in carcere), e infatti non uscì più dal carcere, se non da morto. In carcere studiò, si politicizzò, si avvicinò al marxismo, organizzò un gruppo rivoluzionario, la Black Guerrilla Family, aderì poi alle Pantere Nere. Scrisse libri, fra cui "Fratelli di Soledad. Lettere dal carcere" (Soledad era uno dei tanti carceri sperimentati da Jackson, e i Fratelli di Soledad erano Jackson e altri due detenuti neri, accusati senza prove di avere ucciso una guardia carceraria). Morì il 21 agosto 1971 nel carcere di San Quentin, ucciso da una guardia che gli sparò alle spalle, pare durante un tentativo di fuga. Il 9 settembre, come ricordato, scoppiò la rivolta nel carcere di Attica.
Nel 1971 Bob Dylan gli dedicò una canzone ("George Jackson").

"Blues For Brother George Jackson" è il brano d'apertura della seconda facciata dell'album, uno strumentale tra funk e ritmi tribali, con spazio ai fiati per qualche parentesi di improvvisazione. Gli assoli sono di una tromba (Roy Burrowes) a 48", del sax alto di Marion Brown a 1'36" e del sax tenore di Archie Shepp (a 2'18").
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envoyé par Marcello Tagliabue - 8/12/2025 - 16:10




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