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Το δαιμόνιο

Nikos Gatsos / Νίκος Γκάτσος
Langue: grec moderne


Nikos Gatsos / Νίκος Γκάτσος

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[1976]
Στίχοι / Lyrics / Testo / Paroles / Sanat: Nikos Gatsos / Νίκος Γκάτσος
Μουσική / Music / Musica / Musique / Sävel: Loukianos Kilaidonis / Λουκιάνος Κηλαηδόνης
Ερμηνεία / Singer / Canta / Chante / Laulaa: Manolis Mitsias / Μανώλης Μητσιάς
Album / Albumi / ‘Αλμπουμ: Περίπατος / Peripatos [1976]

Tell al-Zaatar, 12 agosto 1976
Tell al-Zaatar, 12 agosto 1976


Per ricordarsi personalmente di tutte le guerre, i massacri e le stragi in Palestina e di palestinesi bisognerebbe oramai avere oltre ottant’anni, per non dire novanta, a partire dal 1948. Io, di anni, ne ho “soltanto” sessantadue e i primi ricordi che ho di tutto ciò risalgono ai primi anni ‘70 del secolo scorso. Così, in questi giorni neri, il classico “passo indietro” lo faccio a quasi cinquant’anni fa, al massacro del campo di Tell al-Zaatar del 12 agosto 1976. Questa canzone greca, scritta dal grande Nikos Gatsos, musicata da Loukianos Kilaidonis e cantata da Manolis Mitsiás (in un album intitolato “Passeggiata”, Περίπατος), è stata scritta esattamente a cavallo di quegli avvenimenti del 1976, ed è probabile che possa far parte delle celeberrime “Dimenticanze delle CCG” (il “percorso fantasma”, come lo chiamo sempre). Con un andamento musicale da canzonetta greca “classica”, di vecchio stampo, sottolineato dall’ancor più classico canto belante ellenico di Manolis Mitsiás, è un’autentica bomba che centra diritta il bersaglio. Anche perché, in quel 1976, è certo che non parlasse esclusivamente della Palestina, del Libano e di Tell al-Zaatar: sotto le righe si legge qualcosa di molto più greco, di dittature terminate da poco, di boia ed assassini che non hanno nazionalità. Ovviamente, non se n’era affatto dimenticato Gian Piero Testa: a oltre dieci anni dalla sua scomparsa, il “nostro” GPT continua ancora a far parte di questo sito con le sue versioni e traduzioni. E continuerà a farlo per chissà quanto ancora. [RV 5-10-2025]
Δρόμοι και συντριβάνια
δίχως νόημα
η πίκρα κι η ορφάνια
ήρθαν πρώιμα

Και οι δεντροστοιχίες
με τ’ αγάλματα
κρύβουν τις δυστυχίες
και τα σφάλματα

Έτσι είν’ ο κόσμος φίλε
τι να πρωτοπεις
μες στο σκοτάδι στείλε
φως της αστραπής

Θεέ μου πως ξεγελιούνται
με τον έρωτα
και την αυγή γεννιούνται
κι άλλα τέρατα

Κοίτα στην Παλαιστίνη
και στο Λίβανο
στήσανε το καμίνι
και τον κλίβανο

Έσπειρε με μανία
το δαιμόνιο
χλώριο και αμμωνία
κι αντιμόνιο

Έτσι’ είν’ ο κόσμος φίλε
τι να πρωτοπείς
μες στο σκοτάδι στείλε
φως της αστραπής

Κράτα κι αυτά τα λόγια
σαν ενθύμιο
κι έβγα να δεις το μπόγια
και το δήμιο

envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" - 5/10/2025 - 10:26



Langue: italien

Gian Piero Testa.
Gian Piero Testa.

Μετέφρασε στα ιταλικά / Versione italiana / Italian version / Version italienne / Italiankielinen versio:
Gian Piero Testa [2007]
Il demonio

Strade e fontane
senza senso
l'amarezza e la solitudine
giunsero come primizie

E i filari degli alberi
con le statue
nascondono le sciagure
e gli errori

Così va il mondo amico
cosa hai mai da dire
dentro il buio manda
la luce di un lampo

Dio mio come si ingannano
facendo l'amore
e all'alba nascono
altri mostri ancora

Guarda in Palestina
e in Libano
hanno tirato su forno
e camino

Con ogni zelo ha sparso
il demonio
cloro e ammoniaca
e antimonio

Così va il mondo amico
cosa hai mai da dire
dentro il buio manda
la luce di un lampo

Serba anche queste parole
come ricordino
e va' fuori a vedere il boia
e l'assassino

5/10/2025 - 10:50




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