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Indians Never Die

Black Belt Eagle Scout
Langue: anglais


Black Belt Eagle Scout

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[2017]
Testo e musica: Katherine Paul (alias Black Belt Eagle Scout)
Seconda traccia dell'album 'Mother Of My Children' e terzo single estratto di qual album
Video dal regista Diné e queer Evan James Atwood
Girato sulle terre ancestrali delle tribu Chinook, Chinnuk Wawa, e Tillamook
Black Belt Eagle Scout - Mother Of My Children



Gli indiani non muoiono mai! Il titolo di questa poesia-canzone non riprende nessuno dei suoi versi, né letteralmente né come parafrasi. Ha un carattere proverbiale che risponde indirettamente alle domande poste dal testo, ovvero se percepiamo ciò che ci circonda, ciò che ci costituisce, ciò che la vita ci regala, ciò che era lì molto prima di noi e che rimarrà anche dopo. Oppure siamo tra coloro che sprecano e dilapidano questa eredità, separandone? Queste domande sulla percezione del mondo ci chiedono di prendere posizione nella nostra relazione, nella nostra presenza al mondo. Le risposte che diamo sono costitutive delle nostre identità individuali e collettive. La risposta fornita dal titolo è un posizionamento dell'individuo in un collettivo, l'affermazione di un'identità culturale consapevole che il vivente non è che un anello di una catena di trasmissione.

Gli indiani non muoiono mai! Perché si percepiscono come esseri viventi naturali (in quanto parte della natura, si riconoscono legati alle altre parti, non ne sono i dominatori) e finché si concepiscono come esseri viventi spirituali (con la responsabilità di connettersi e coltivare tutte le loro relazioni con il mondo vivente che li circonda; piante, animali, fiumi, vento, fulmini, famiglia, gruppo, cultura, anziani e antenati...).

La scrittura di una canzone risponde nella maggior parte dei casi all'esigenza di prendere posizione in un determinato contesto. In questo caso Katherine Paul risponde con lo stesso interrogativo filosofico a due fatti di attualità che l'hanno colpita. Si interroga sulla percezione dell'ambiente in relazione a due spazi molto diversi, due situazioni tuttavia accomunate dal senso di spreco che lei percepisce. Da un lato c'è la gentrificazione della città di Portland dove vive, un fenomeno urbano più generale. Dall'altro lato c'è un caso più specifico di asservimento di un ecosistema naturale a imperativi economici a breve termine. Infatti, la costruzione del Dakota Access Pipeline attraverso la più grande falda acquifera degli Stati Uniti è stata realizzata nonostante l'opposizione e il movimento* di resistenza dei Sioux della riserva di Standing Rock, i più direttamente colpiti dai rischi di inquinamento (oltre al mancato rispetto di trattati e siti sacri).

Gli Indiani non muoiono mai! È anche questa resilienza che ricordano i movimenti presenti e passati della loro resistenza.

*Il movimento, noto con l'hashtag No DAPL, sostenuto da tutte le nazioni indigene e da numerose personalità del mondo della cultura da New York a Hollywood, ha beneficiato di un'ampia copertura mediatica, anche a livello internazionale. Maggiori dettagli su questo tema sono disponibili nei commenti alle canzoni “Stand Up / Stand N Rock”, “Black Snake” e “So What” in questo stesso percorso CCG.
Wastin', wastin', wastin' away
Wastin', wastin', wastin' away

Do you ever notice what surrounds you?
When it's all bright and tucked under
Do you ever notice what's around you?
When it's all right under our skin

Wastin', wastin', wastin' away
Wastin', wastin', wastin' away

Do you ever notice what surrounds you?
When it's all bright, wrapped up for you
Do you ever notice what's around you?
When it's all there, in the wake of you

envoyé par Pierre-André Lienhard - 22/8/2025 - 09:20




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