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Figli di Gaza

Davide Giromini
Langue: italien


Davide Giromini

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[2025]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: David Giromini
Intepretata con / Performed with / Interprétée avec: I Professori

“Scritta per un evento sulla Palestina di qualche mese fa, quando ancora non si pensava che saremmo arrivati a questi punti. C’era anche Ali Rashid, quella sera...che poi è venuto meno poco dopo. La dedico a lui. Questa canzone è dedicata alla sua memoria.”

Ali Rashid (1953-2025)
Ali Rashid (1953-2025)
Della metafisica ho perso il tram,
Della politica è fan, per fortuna.
Se la genetica mi aiuterà,
Un volo d’angelo sulla città come Mario.
I figli di Gaza sono figli anche tuoi,
Criminale di guerra sotto neri avvoltoi,
Presidenti che parlano come Bob Marley
Producendo [1] morali, poi vendendo le armi,
Trasformandosi in video
Poi si accende il telefono
C'è un pene che ride ad un orrendo omicidio
Le bambine suicide, uno psichiatra racconta
Che il nuovo dissidio interiore
Fra la casa di nonna e l'amore,
Fra la casa di nonna e l'amore,
Votati essenzialmente al pop
Sorvolando macerie su tappeti volanti di iPhone
Cercando nuovi santi ed eroi, poveri noi,
Noi…

Dimmi da che parte mi vuoi fra gli indiani e i cowboy,
Da che parte mi vuoi fra patriota ed e-boys
Da che parte starei fra i Titani e gli dèi
Da che parte starei fra i vegani e Goldrake,
Da che parte starò fra l'attesa e Godot,
Da che parte starò fra Verlaine e Rimbaud,
Da che parte staresti fra Stalin e Trotski
Io starò più tranquillo con il grande Lebowski!

Palestina libera!
Palestina libera dall’umanità,
Libera dall’Occidente,
Da Israele, dal niente, dalle mani di Allah!

Palestina libera!
Palestina libera dall’umanità,
Libera dall’Occidente,
Da Israele, dal niente, dalle mani di Allah!

Palestina libera!
Palestina libera dall’umanità,
Libera dall’Occidente,
Da Israele, dal niente, dalle mani di Allah!

Palestina libera!
Palestina libera dall’umanità,
Libera dall’Occidente,
Da Israele, dal niente, dalle mani di Allah!

Palestina libera!
Palestina libera dall’umanità,
Libera dall’Occidente,
Da Israele, dal niente, dalle mani di Allah!

Palestina libera!
Palestina libera dall’umanità,
Libera dall’Occidente,
Da Israele, dal niente, dalle mani di Allah!

envoyé par L'Anonimo Toscano e l'Anonima Piacentina del XXI Secolo - 18/8/2025 - 20:41


Genocidio a Gaza, diretta in 3 tempi: Negazione, attenuazione, sdoganamento

Le affermazioni del generale Haliva, di tendenze moderate e progressiste, sono state pronunciate in circoli a porte chiuse. Erano conversazioni strettamente riservate. Tuttavia le affermazioni contenute nella registrazione audio che è stata divulgata dall'emittente Channel 12 e dalla stampa israeliana non sono state smentite.
Segue l’articolo di Gideon Levy pubblicato da Haaretz, edizione inglese del 17 Agosto

"I bambini di Gaza non contano più", ha detto il generale "moderato" delle IDF
di Gideon Levy, Haaretz 17 Agosto 2025

Occorrerebbe ringraziare l'ex capo della Direzione dell'Intelligence Militare israeliana, Aharon Haliva, per il " Documento Haliva ", trasmesso l'altro giorno su Canale 12. Ora tutti sono impegnati ad analizzare la storia e a rispondere ai pettegolezzi che sono seguiti, ma la sostanza della questione è stata offuscata dai patetici saputelli che hanno presentato questa storia. Il Maggior Generale Haliva ha rivelato la verità sul pensiero dominante, non solo nell'esercito, ma nella società israeliana in generale.

È proprio Haliva, che in un certo senso è un eroe del campo di centro-sinistra, a tratteggiare il ritratto di un generale genocida. Si dissocia da Bezalel Smotrich, dileggia Itamar Ben-Gvir e attacca duramente Netanyahu, da generale illuminato e progressista qual è. Ma pensa e parla proprio come loro.
In definitiva propendono tutti per il genocidio. La differenza sta solo tra chi lo ammette e chi lo nega. Nel campo dei progressisti e degli autocompiaciuti a cui appartiene, Haliva si è rivelato uno dei pochi ad ammettere: Abbiamo bisogno di un genocidio ogni pochi anni; uccidere il popolo palestinese è legittimo, persino essenziale.
È così che parla un generale "moderato" delle Forze Armate israeliane. Lui non somiglia agli estremisti del generale di divisione David Zini o al generale di brigata Barak Hiram. Non è religioso né messianico, solo un bravo ragazzo di Haifa e del quartiere in di Tzahala a Tel Aviv.

Per 40 minuti, Haliva ha snocciolato parole relative ai difetti della cultura organizzativa e politica del Paese, prima di arrivare al nodo della questione: l'uccisione di 50.000 esseri umani era "necessaria". Il genocidio come eredità per le generazioni future.
"Per ogni vittima del 7 ottobre, dovevano morire 50 palestinesi. Il punto non é se si tratta di bambini. Non parlo per spirito di vendetta, ma per trasmettere un messaggio alle generazioni future. Non c'è niente che possiamo fare; hanno bisogno di una Nakba di tanto in tanto, per avvertirne il prezzo." Boom.

Il moderatore Danny Kushmaro e i corrispondenti Yaron Avraham e Nir Dvori hanno ignorato questi commenti banali; per loro sono ovvi. Quando un direttore progressista del vertice dell'Intelligence Militare parla in questo modo, significa la fine della discussione sul fatto che ci sia o meno un genocidio a Gaza, così come della discussione sugli obiettivi di questa guerra. È stata una guerra di annientamento, dal suo inizio fino alla sua fine remota.
Questo vale anche per " Il punto non se si tratta di bambini". Uno che una volta parlava con sensibilità delle madri che dormono bene sui loro cuscini perché i loro figli non sono in guerra, in contrapposizione alle madri che non riescono a dormire perché i loro figli sono a Gaza, ora sostiene con disinvoltura l'omicidio di bambini.
Le madri palestinesi non hanno più cuscini; gran parte di loro non ha più figli. Ma per Haliva, i bambini ora non contano più. È così che parla un generale precedentemente elogiato da Raya Yaron-Carmeli, portavoce del movimento contro la guerra Machsom Watch.

Ha raccontato che, mentre era comandante di brigata in Cisgiordania, il bravo ragazzo Haliva una volta si presentò a un posto di blocco denominato "il posto di blocco dei bambini" e disse ai soldati di comportarsi rispettosamente (cfr. Haaretz 1 maggio 2024). Mancava solo che tirasse fuori dalla tasca le caramelle. Invece ora "non importa dei bambini".
Come se le parole del generale non bastassero, si possono trovare altre prove a sostegno, non meno convincenti, nelle parole della moglie del capo di stato maggiore del 7 ottobre. Sharon Halevi ha dichiarato in un podcast che suo marito uscì da casa quella mattina con i suoi filatteri e con una promessa alla moglie: "Gaza sarà decimata". Questo accadeva la mattina del 7 ottobre 2023.

Che si può fare con un esercito i cui comandanti ammettono di aver intrapreso una guerra di annientamento? Come si può convivere con l'idea che il genocidio fosse il vero e principale obiettivo originale di questa guerra? Non un genocidio generico, ma uno intrapreso ogni pochi anni?

No, Haliva, il tuo senso di colpa del 7 ottobre è messo in ombra da un altro problema. Sì, hai avvertito, tuttavia no, non l'hai fatto; ma hai dedicato tutti i tuoi anni all'idea di governare brutalmente un altro popolo, e ora dici che abbiamo bisogno di un genocidio ogni pochi anni.
Per questo dovresti essere mandato all'Aia. ...

Children in Gaza Don't Matter Now,' Said the 'Moderate' IDF General
by Gideon Levy, Haaretz aug. 17, 2025

One should thank former head of Israel's Military Intelligence Directorate, Aharon Haliva, for the "Haliva Document" report, broadcast the other day on Channel 12 TV. Everyone is now busy analyzing the story and responding through the gossip that came up, but the main issue was blurred by the pathetic know-it-alls who presented this story. Maj. Gen. Haliva revealed the truth about the mainstream, not only in the army, but within Israeli society in general.
It is precisely Haliva, who is somewhat of a hero of the center-left camp, who forms a portrait of a genocidal general. He dissociates himself from Bezalel Smotrich, mocks Itamar Ben-Gvir and savages Netanyahu unreservedly, enlightened and progressive general that he is. But he thinks and speaks exactly as they do.
Ultimately, they are all advocates of genocide. The difference is only between the ones who admit it and the ones who deny it. In the camp of the enlightened and self-adulating ones he belongs to, Haliva was revealed as one of the only ones to admit: We need a genocide every few years; murdering the Palestinian people is legitimate, even essential.
That is how a "moderate" IDF general talks. He's not like the extremists Maj. Gen. David Zini or Brig. Gen. Barak Hiram. He is neither religious nor messianic, just a nice kid from Haifa and the upscale Tel Aviv neighborhood of Tzahala.
For 40 minutes, Haliva spouted words relating to the faulty organizational and political culture here, before reaching the crux of the matter: the killing of 50,000 human beings was "necessary." Genocide as a legacy for future generations.
"For every victim of October 7, 50 Palestinians had to die. No matter if they are children. I'm not speaking out of a sense of vengeance but delivering a message for future generations. There is nothing we can do; they need a Nakba from time to time, in order to feel the price." Boom.
Moderator Danny Kushmaro and correspondents Yaron Avraham and Nir Dvori ignored these trivial comments; for them, they are self-evident. When a liberal director of the Military Intelligence Directorate talks like that, it signifies the end of the argument over whether there is or isn't a genocide in Gaza, as well as the argument over the aims of this war. It was from its inception and until its distant end a war of annihilation.
This goes for "no matter if they are children" as well. Someone who once talked with sensitivity about mothers who sleep well on their pillows because their sons are not in the war, as opposed to mothers who can't sleep because their sons are in Gaza, is now nonchalantly advocating the murder of children.
Palestinian mothers have no pillows left; a great portion of them have no children left, either. But for Haliva, children don't matter now. That is how a general who was previously praised by Raya Yaron-Carmeli, the spokesperson of the anti-war movement Machsom Watch, speaks.
She related that while he was a brigade commander in the West Bank, good boy Haliva once came to a roadblock called "the children's roadblock" and told soldiers there to behave respectfully (Haaretz Hebrew, May 1, 2024). Only candy from his pocket was missing. And now, "no matter the children."
If the general's words weren't enough, one can find other supportive evidence, no less convincing, in the words of the wife of the October 7 chief of staff. Sharon Halevi said in a podcast that her husband left their house on that morning with his tefillin and a promise to his wife: "Gaza will be decimated." This was on the morning of October 7, 2023.
What does one do with an army whose commanders admit that they embarked on a war of annihilation? How does one live with the thought that genocide was the original true and main aim of this war? Not just any genocide, but one committed every few years?
No, Haliva, your guilt on October 7 is dwarfed by another issue. Yes, you did warn, no you didn't; But you devoted all your years to the idea of brutally ruling over another people, and now you say that we need a genocide every few years.
For that you should be sent to The Hague.

Riccardo Gullotta - 19/8/2025 - 18:15




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