I signori della guerra tra poveri
Dal bassissimo del pensiero elementare
Spacciavano l'odio tra i cani da tastiera
Che finalmente potevano abbaiare
Che finalmente potevano ruttare
Tutta la noia tutta la frustrazione
Nel moltiplicatore delle stanze chiuse
Dove si esclude chi non ti da ragione
Gli alfieri dell'idiozia in ottima fede
Quasi patologia
Facevano i puristi di stocaxxxo
E con le unghie pulite stritolavano la democrazia
Le stelle che portavano negli occhi
Appena sotto le fette di salame
Aprivano le fogne ai topi più neri
E alla loro inestinguibile fame
E li spingevano sott'acqua
In nome della nostra ipocrisia
E li aiutavano a casa loro
E li ospitavano a casa mia
Promettevano lo stato etico
Bleffando senza avere le carte
Distruggevano l'europa
Senza sapere di farne parte
Diedero in pasto ai loro maiali
Giudici popoli liberi pensatori
Inventarono un cambiamento
Lo stato settario per escludere chi sta fuori
I liberali per la paura di esistere
Chiesero scusa prima di non parlare
Ai campionati italiani di distinguo
La sinistra fece un altro record mondiale
Capitan pilato si asciugava le mani
Tra mille bufale da collezione
Leccava i grilli da riporto
Quelli con gli indici sempre in erezione
Scodinzolando con la lingua fuori
I moderati parteciparono a ogni linciaggio
Si tagliarono le radici
Per dimostrare allo specchio di avere del coraggio
E li spingevano sottacqua
In nome della nostra ipocrisia
E li aiutavano a casa loro
E li ospitavano a casa mia
Attuavano lo stato etico
Giocandosi la sorte
Distruggevano l'italia
Perché volevano l'uomo forte
La mattina del colpo di tosse
Svanirono come il prurito alla gola
Ma ormai il buco si era fatto nero
Ormai la politica tagliola
Alla passione per il guardare il dito
Alla logica del miraggio
Non sembrò vero di vedere il domani
Rimodellato ad ogni sondaggio
E ci spingevano sott'acqua
In nome dell'odio e della bugia
E ci odiavano a casa loro
E ci dicevano di andare via
Promisero ai poveri dei poveri più poveri
A tutti i puri dei muri ben più duri
A tutti i porci la solita pulizia
E a tutti i cani collari di democrazia
E ci trovammo insensibili
Davanti alle foto dei bambini
E ci trovammo increduli e soli
Davanti ai loro casini
Un paese ingenuo truffato dalla paura
Dalla superstizione della sicurezza
Alla guerra incivile e infine all'anestesia di ogni bellezza
Dal bassissimo del pensiero elementare
Spacciavano l'odio tra i cani da tastiera
Che finalmente potevano abbaiare
Che finalmente potevano ruttare
Tutta la noia tutta la frustrazione
Nel moltiplicatore delle stanze chiuse
Dove si esclude chi non ti da ragione
Gli alfieri dell'idiozia in ottima fede
Quasi patologia
Facevano i puristi di stocaxxxo
E con le unghie pulite stritolavano la democrazia
Le stelle che portavano negli occhi
Appena sotto le fette di salame
Aprivano le fogne ai topi più neri
E alla loro inestinguibile fame
E li spingevano sott'acqua
In nome della nostra ipocrisia
E li aiutavano a casa loro
E li ospitavano a casa mia
Promettevano lo stato etico
Bleffando senza avere le carte
Distruggevano l'europa
Senza sapere di farne parte
Diedero in pasto ai loro maiali
Giudici popoli liberi pensatori
Inventarono un cambiamento
Lo stato settario per escludere chi sta fuori
I liberali per la paura di esistere
Chiesero scusa prima di non parlare
Ai campionati italiani di distinguo
La sinistra fece un altro record mondiale
Capitan pilato si asciugava le mani
Tra mille bufale da collezione
Leccava i grilli da riporto
Quelli con gli indici sempre in erezione
Scodinzolando con la lingua fuori
I moderati parteciparono a ogni linciaggio
Si tagliarono le radici
Per dimostrare allo specchio di avere del coraggio
E li spingevano sottacqua
In nome della nostra ipocrisia
E li aiutavano a casa loro
E li ospitavano a casa mia
Attuavano lo stato etico
Giocandosi la sorte
Distruggevano l'italia
Perché volevano l'uomo forte
La mattina del colpo di tosse
Svanirono come il prurito alla gola
Ma ormai il buco si era fatto nero
Ormai la politica tagliola
Alla passione per il guardare il dito
Alla logica del miraggio
Non sembrò vero di vedere il domani
Rimodellato ad ogni sondaggio
E ci spingevano sott'acqua
In nome dell'odio e della bugia
E ci odiavano a casa loro
E ci dicevano di andare via
Promisero ai poveri dei poveri più poveri
A tutti i puri dei muri ben più duri
A tutti i porci la solita pulizia
E a tutti i cani collari di democrazia
E ci trovammo insensibili
Davanti alle foto dei bambini
E ci trovammo increduli e soli
Davanti ai loro casini
Un paese ingenuo truffato dalla paura
Dalla superstizione della sicurezza
Alla guerra incivile e infine all'anestesia di ogni bellezza
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