Corre il grande fiume, non si lascia accarezzare
Verso un Adriatico che a poco a poco muore
Noi ci affacceremo sulle acque di quel mare
E parleremo sguardi in un silenzio di parole
Piera muove i fili di una storia complicata
Spine dolorose come schegge di cometa
Con i suoi bambini cerca un senso nelle cose
E sogna di tornare a mangiare pane e rose
Volano le mosche senza dove e senza quando
Su venticinque anime di contrabbando
Stanno allineate in sacchi azzurri sull'asfalto
E un'isola italiana sarà il loro camposanto
E noi restiamo qua, nell'immensità
E quel che resterà è come cinema che va
E non ci sono eroi, ma ci siamo solo noi
Cicale in orbita, cicale in orbita, cicale in orbita
Johnny, dopo Woodstock, non si era mai arreso
Aveva un cane dentro, gli restavan pochi mesi
Lo salvò l'abbraccio di una madonna indiana
E il respiro lungo della santa marijuana
E lei se n'era uscita con un nuovo batticuore
Lui era rimasto sul balcone a fumare
Con la sua Moretti che serviva ad annegare
Anni andati in fumo, sempre a mordere e scappare
E noi restiamo qua, nell'immensità
E quel che resterà è come cinema che va
E non ci sono eroi, ma ci siamo solo noi
Cicale in orbita, cicale in orbita, cicale in orbita
E Michele ha perso troppo tempo a studiare
Lunghi corridoi dove non batteva il sole
Sublimando i seni di una madre felliniana
Ogni sabato si perde tra piazzole buie e fredde
Con la giovane rumena che si paga da studiare
Lavorando sulle tangenziali emiliane
E noi restiamo qua, nell'immensità
E quel che resterà è come cinema che va
E non ci sono eroi, ma ci siamo solo noi
Cicale in orbita, cicale in orbita, cicale in orbita
Verso un Adriatico che a poco a poco muore
Noi ci affacceremo sulle acque di quel mare
E parleremo sguardi in un silenzio di parole
Piera muove i fili di una storia complicata
Spine dolorose come schegge di cometa
Con i suoi bambini cerca un senso nelle cose
E sogna di tornare a mangiare pane e rose
Volano le mosche senza dove e senza quando
Su venticinque anime di contrabbando
Stanno allineate in sacchi azzurri sull'asfalto
E un'isola italiana sarà il loro camposanto
E noi restiamo qua, nell'immensità
E quel che resterà è come cinema che va
E non ci sono eroi, ma ci siamo solo noi
Cicale in orbita, cicale in orbita, cicale in orbita
Johnny, dopo Woodstock, non si era mai arreso
Aveva un cane dentro, gli restavan pochi mesi
Lo salvò l'abbraccio di una madonna indiana
E il respiro lungo della santa marijuana
E lei se n'era uscita con un nuovo batticuore
Lui era rimasto sul balcone a fumare
Con la sua Moretti che serviva ad annegare
Anni andati in fumo, sempre a mordere e scappare
E noi restiamo qua, nell'immensità
E quel che resterà è come cinema che va
E non ci sono eroi, ma ci siamo solo noi
Cicale in orbita, cicale in orbita, cicale in orbita
E Michele ha perso troppo tempo a studiare
Lunghi corridoi dove non batteva il sole
Sublimando i seni di una madre felliniana
Ogni sabato si perde tra piazzole buie e fredde
Con la giovane rumena che si paga da studiare
Lavorando sulle tangenziali emiliane
E noi restiamo qua, nell'immensità
E quel che resterà è come cinema che va
E non ci sono eroi, ma ci siamo solo noi
Cicale in orbita, cicale in orbita, cicale in orbita
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