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Ma che è 'stu scontentu

Maria Luisa Frasca e Camillo Berardi
Lingua: Italiano (Abruzzese Aquilano)



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[2006]
Versi di Maria Luisa Frasca
Musica e armonizzazione di Camillo Berardi

Lo spartito

Dettaglio di un dipinto di Teofilo Patini
Dettaglio di un dipinto di Teofilo Patini

"Questo canto aquilano esprime la struggente malinconia di chi - sentendosi dotato di una grande apertura d’ali - non ha trovato spazio nel piccolo mondo soffocante in cui la sorte lo ha costretto a vivere. Non gli resta che evadere nel sogno." [Maria Luisa Frasca e Camillo Berardi]

Tutto il materiale contenuto in questa pagina ci è stato inviato dal M° Camillo Berardi, che ringraziamo. E ci sia permesso dire anche che ci fa particolare piacere che tutto ciò provenga dall'Aquila. La canzone si è classificata prima al concorso "Vernaprile" del 2006. [CCG/AWS Staff]

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Il commovente componimento aquilano è risultato vincitore del 1° Premio assoluto per la Canzone Dialettale Abruzzese al Concorso “Vernaprile 2006” organizzato dalla “Società di Mutuo Soccorso “Fratellanza Artigiana” di Teramo fondata nel 1861. Il primo Presidente del sodalizio abruzzese fu Giuseppe Garibaldi.

Ecco la motivazione con cui il brano musicato dal M° Berardi è stato proclamato vincitore: “L’opera è valida, originale con il rispetto degli antichi stilemi e si presenta come un lavoro molto raffinato nel quale la tradizione è giocata con classe”.

In occasione della Cerimonia di Premiazione, è stato richiesto al musicista Camillo Berardi di presentare al pubblico e alle autorità presenti il canto vincitore. Il M° Berardi, fuori programma e fuori concorso, arricchendo il prestigio della manifestazione, ha corrisposto alla richiesta del Comitato Organizzatore, offrendo l’esecuzione del brano affidata alle voci del soprano Adele Ciavola e del contralto Valentina Bruno accompagnate con la tastiera dallo stesso Berardi.

L’orgoglio e l’attaccamento alle nostre tradizioni ancestrali sono suggestivamente rivissuti nella stupenda manifestazione teramana, nella quale, per la prima volta, è stato attribuito un prestigioso riconoscimento all’Abruzzo aquilano.

Il componimento “Ma che è ‘stu scontentu” è uno dei dodici brani - tutti musicati dal M° Camillo Berardi - contenuti nella commedia dialettale aquilana “A ‘na casa co’ ddu’ porte po’ succede de tuttu” (In una casa con due porte può succedere di tutto) scritta dalla Prof.ssa Maria Luisa Frasca.
Ma che è tuttu questu scontentu ?
Pecchè sbatto contr’a ‘nu muru ?
Ju tempu s’ha fattu cchiù lentu
ju celu s’ha fattu cchiù scuru.

‘Na vote me credea
che se potea spazia’.
Ju munnu me ss’è fattu troppo strittu,
ji’ quasci non ci pozzo rispira’.

Me pare ch’è come ‘na fame
me pare ch’è come ‘na sete.
Ma a mmi’ no’ me sazia lo pane.
Che pena le pene segrete…

‘Na vote me credea
che se potea spazia’.
Ju munnu me ss’è fattu troppo strittu,
ji’ quasci non ci pozzo rispira’.

Redengo la vita a ju sognu
mo’ che la speranza è finita.
Ccusci’ no’ me pare ch’ è pocu
lo pocu che me dà la vita.

E pure se mme pare
che non se po’ spazia’,
ju munnu me llo faccio meno strittu,
forse ccusci’ ce rrescio a rispira’.

inviata da CCG/AWS Staff - 3/9/2014 - 14:54



Lingua: Italiano

Il testo in lingua italiana.



Nota.Le parentesi quadrate contengono parole che non figurano nel testo, ma sono << effettivamente >> nel senso della frase.
CHE COS'È QUESTO ETERNO SCONTENTO

Che cos’è questo eterno disagio?
Perché [ad ogni passo] urto contro un muro?
[Per me] il tempo è diventato più lento
il cielo si è fatto più scuro.

Un tempo ho creduto
di poter farmi largo [nel mondo]
ma il mio mondo è diventato troppo stretto
[tanto] che quasi mi sento soffocare.

Mi pare sia come una fame
mi pare sia come una sete
ma non c’è pane che mi possa saziare.
Che pena le pene segrete…

Un tempo ho creduto
di poter farmi largo [nel mondo]
ma il mio mondo è diventato troppo stretto
[tanto] che quasi mi sento soffocare.

Faccio rivivere la mia [vecchia] abitudine di sognare
or che la speranza è finita.
Così non mi par che sia poco
quel poco che mi offre la vita.

E anche se mi sembra
di non riuscire a librarmi,
mi costruisco un mondo meno angusto
nel quale, forse, riuscirò a respirare.

inviata da CCG/AWS Staff - 3/9/2014 - 15:16




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