Danka è un soffio imbrigliato,
polvere e acqua,
nelle ombre del filo spinato;
il respiro venne scoperto:
al boia obbedì,
trascinando gli avanzi nel ghetto.
Danka era nata a Cracovia,
le sere di Maggio,
a sedurre le stelle sedeva;
ora non fa più sogni,
e sotto la neve,
indossa una stella soltanto.
Danka con una sola carezza,
hai lasciato tuo figlio:
...a un giglio, scrivesti, spetta la brezza;
poi schiava di serpi, del ghiaccio,
del vento omertoso,
della verga di Dio fosti lo straccio.
Danka costretta contro la fossa:
nell'avarizia del bosco,
l'innocenza inuma se stessa;
brulla fra latrati di scherno,
nuda d'incenso,
rugge giustizia di dentro.
Danka nell'atrio della rassegnazione,
non cede lo sguardo,
a chi l'annullata a partire dal nome.
"Vendicate Israele" urla di contro,
il cane le spara,
il cielo giace sul fondo.
polvere e acqua,
nelle ombre del filo spinato;
il respiro venne scoperto:
al boia obbedì,
trascinando gli avanzi nel ghetto.
Danka era nata a Cracovia,
le sere di Maggio,
a sedurre le stelle sedeva;
ora non fa più sogni,
e sotto la neve,
indossa una stella soltanto.
Danka con una sola carezza,
hai lasciato tuo figlio:
...a un giglio, scrivesti, spetta la brezza;
poi schiava di serpi, del ghiaccio,
del vento omertoso,
della verga di Dio fosti lo straccio.
Danka costretta contro la fossa:
nell'avarizia del bosco,
l'innocenza inuma se stessa;
brulla fra latrati di scherno,
nuda d'incenso,
rugge giustizia di dentro.
Danka nell'atrio della rassegnazione,
non cede lo sguardo,
a chi l'annullata a partire dal nome.
"Vendicate Israele" urla di contro,
il cane le spara,
il cielo giace sul fondo.
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