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'A67


'A67

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('A67)
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(Carmen Consoli)


[2008]
Album "Suburb"
Suburb

Canta e recita Marcello Colasurdo, voce storica de 'E Zezi
Le strofe cantate sono tratte dalla canzone 'A camorra song’ io degli 'A67.
La parte recitata è tratta da "Gomorra" di Roberto Saviano.

A 67


Idea nata prima dell’esplosione del "fenomeno" Gomorra (alle cui prime presentazioni gli 'A67 hanno prestato più di una volta la propria musica), pensando ad un brano che potesse farsi veicolo di messaggi. Dopo la collaborazione nel progetto Voglie 'e parlà, per mantenere l'impegno cominciato col precedente album "'A camorra song'io", qui la scelta di far parlare la musica popolare con la voce di Marcello Colasurdo. E laddove sembrano non servire altre parole, Saviano a ricordare Don Peppino Diana, il prete anti-camorra assassinato nel 1994 a Casal di Principe.
A proposito di questa collaborazione Roberto Saviano ha dichiarato: "Conosco gli 'A67 da quando scorrazzavo per Scampia. La loro musica è sempre stata nel mio quotidiano, è racconto e ritmo. Partecipare al loro disco con una mia lettura è stato un po' come aggiungere qualche nota al pentagramma di Daniele, Alfonso, Andrea, Enzo e Luciano." (fonte: it.wikipedia)
Voce e popolo, voce e ddio,
si a' paur fa 90,
a' dignità fa 180

Voce e popolo, voce e ddio,
si a' paur fa 90,
a' dignità fa 180

Non permettiamo uomini che le nostre terre diventino luoghi di camorra, diventino un'unica grande Gomorra da distruggere. Non permettiamo uomini di camorra, non bestie, uomini come tutti, che quello che altrove diventa lecito, trovi qui la sua energia illecita. Non permettiamo che altrove si edifichi quello che qui viene distrutto, create il deserto attorno alle vostre ville, non frapponete tra ciò che siete e ciò che volete solo la vostra assoluta volontà, ricordate…
Allora il signore fece piovere dal cielo su Sodoma e Gomorra zolfo e fuoco, egli distrusse quelle città, tutta la pianura, tutti gli abitanti delle città e quanto cresceva sul suolo, ma la moglie di Lot si volse a guardare indietro e diventò una statua di sale… DOBBIAMO RISCHIARE DI DIVENIRE DI SALE, dobbiamo girarci e guardare cosa sta accadendo, cosa si accanisce su Gomorra, la distruzione totale, dove la vita è sommata o sottratta alle vostre operazioni economiche, non vedete che questa terra è Gomorra? Non lo vedete?... Ricordate, quando vedranno che tutto il suolo sarà zolfo, sale, arsura e non vi sarà più sementa, né prodotto, né erba risorta, che vi cresca come dopo la rovina di Sodoma, di Gomorra, di Aldoma, che il signore distrusse nella sua ira e nel suo furore…
Si muore per un sì o per un no, si da la vita per un ordine o una scelta di qualcuno, fate decenni di carcere per raggiungere un potere di morte, guadagnate montagne di denaro, che investirete in case, che non abiterete, in banche dove non entrerete mai, in ristoranti che non gestirete,in aziende che non dirigerete, comandate un potere di morte cercando di dominare una vita, che consumate nascosti sotto terra, circondati da guardia spalle, uccidete e venite uccisi, in una partita di scacchi il cui re non siete voi, ma coloro che da voi prendono ricchezza, facendovi mangiare l’un con l’altro, fin quando nessuno potrà fare scacco e ci sarà una sola pedina nella scacchiera, e non sarete voi.
Quello che divorate, qui lo sputate altrove, lontano, facendo come le uccelle che vomitano il cibo nella bocca dei loro pulcini, ma non sono pulcini quelli che imbeccate, ma avvoltoi, e voi non siete uccelle ma bufali, pronti a distruggersi in un luogo dove sangue e potere sono i termini della vittoria. E’ giunto il tempo che smettiamo di essere una Gomorra.

si a' paur fa 90,
a' dignità fa 180
girò,girò, girotondo
sarebbe bello il mondo
senza camorra
senza la guerra,
senza camorra e senza la guerra
putesseme sta n’ pace
‘ngopp a sta terra.

envoyé par Bartleby - 17/3/2012 - 13:51




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