In margine, bisognerà notare come si dice “corvo” in russo: ворон [voron], che, per la nota caratteristica del russo, rispetto alle altre lingue slave, di risolvere i nessi originari paleoslavi [ra] [re] in [oro] [ere], corrisponde del tutto esattamente, come etimo, al polacco [wrona]. La forma originaria paleoslava si ritrova nel serbocroato [vrana] “cornacchia”.

E lo stesso procedimento per il quale in serbocroato e altre lingue slave si ha [grad] "città", e in russo invece si ha город [gorod]. E Stalingrad, Leningrad? Il russo è letteralmente infarcito di parole paleoslave (antiche slave ecclesiastiche, antiche bulgare o come dir si voglia). Corrispondono in pratica ai latinismi italiani: in questo caso tipo "civita" in "Civitavecchia", "Civita Castellana" eccetera. In russo i paleoslavismi sono visti come più solenni: si ha quindi un banale "Novgorod" "Cittanuova, Cittanova", forma popolare, e i solenni "Stalingrad" e "Leningrad": Civita Stalina e Civita Lenina, insomma.

Dal film "Чапаев" (1934) dei Fratelli Vasilev (Братья Васильевы)

Bellissima versione