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Il sedici di agosto, sul far della mattina

Antiwar Songs Blog
Il sedici di agosto, sul far della mattina
«Signori giurati, non è la mia difesa che vi voglio esporre, ma una semplice esposizione del mio atto. Dopo la mia prima giovinezza, ho cominciato a conoscere che la nostra Società è mal organizzata e che tutti i giorni ci sono degli sfortunatiche, spinti dalla miseria, si suicidano, lasciando i loro figli nella più completa […]
Antiwar Songs Staff 2015-08-16 08:23:00

The Shelter Diggers

The Shelter Diggers
[1962]
Parole di Agnes “Aggie” Friesen, scrittrice, poetessa e disegnatrice (suoi molti dei disegni a penna che illustravano i numeri di Broadside), è la figlia di Gordon Friesen e Agnes “Sis” Cunningham, fondatori di Broadside e membri degli Almanac Singers negli anni 40.
Sulla melodia di Buffalo Skinners, canzone del 1873 che divenne in seguito celebre nella versione, originale nel testo, di Woody Guthrie (ancora mancante sulle CCG/AWS, sicchè provvederò quanto prima)
Testo pubblicato su Broadside #4, metà aprile 1962

Come nell’originaria “Buffalo Skinners”, anche qui un gruppo di giovani disoccupati viene ingaggiato da un datore di lavoro. Là era un commerciante di pelli, qui è un milionario che vuole farsi costruire un rifugio anti atomico duecento piedi sotto terra. Gli operai si rendono subito conto della difficoltà del lavoro (per esempio, scavando tranciano un cavo elettrico e... (continuer)
I found myself in Brooklyn in the year of sixty two
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/8/2015 - 13:18
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Freedom Freedom Rider

Freedom Freedom Rider
[1961]
Parole di Marilyn Eisenberg, una “freedom rider” californiana, all’epoca appena diciottenne studentessa (bianca ed ebrea) a Berkeley. Arrestata, come quasi tutti gli altri, fu condannata a 4 mesi di prigione per aver “turbato la pace pubblica” (!)
Sull’aria di “Hully Gully”, brano interpretatato da The Olympics nel 1959 e in seguito ripreso dai Beach Boys

Pubblicata su Broadside #3, aprile 1962, dove il testo di questa canzone oggi assai poco nota precedeva “I Will Not Go Down Under The Ground”, ossia Let Me Die In My Footsteps di Bob Dylan.

Una delle tante canzone intonate dai Freedom Riders, questo il nome del convoglio del CORE (Congress of Racial Equality) che nel 1961 attraversò Virginia, Carolinas, Georgia, Alabama, Mississippi e Louisiana per denunciare che la segregazione razziale, bandita dalla Corte Suprema degli USA, continuava a persistere. Nonostante i continui, violentissimi attacchi armati da parte di segregazionisti e membri del KKK, i Freedom Riders portarono a termine con successo il loro viaggio a New Orleans.
Went to Mississippi on a Greyhound bus line
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/8/2015 - 10:50
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Bob Dylan: If Dogs Run Free

Bob Dylan: If Dogs Run Free
[1970]
Parole e musica di Bob Dylan
Nell’album intitolato “New Morning”
If dogs run free, then why not we
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/8/2015 - 09:45
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I Can See a New Day

I Can See a New Day
[1962]
Parole e musica di Les Rice
Testo trovato su Broadside #3, aprile 1962
Interpretata dai New World Singers (Bob Cohen, Gil Turner, Happy Traum) nella raccolta Broadside Ballads Vol. 1, Folkways Records 1963.

Non ho molte notizie su Les Rice, l’autore di questa canzone. Era un coltivatore di mele di Newburgh, Stato di New York, sindacalista nella Farmers Union, contributore occasionale di Broadside Magazine. Sua anche “Banks of Marble” (1948) che divenne uno dei cavalli di battaglia di Pete Seeger alla fine dei 50.
I can see a new day
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/8/2015 - 09:00
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Il lupo

Il lupo
Dall'album "Sul nido del cuculo" (1988)
Gli uomini conoscono cos’è un fucile?
(continuer)
envoyé par Andrea 13/8/2015 - 20:39
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Ernie Marrs: Plastic Jesus

Ernie Marrs: Plastic Jesus
[1957/1964]
Scritta da Ed Rush e George Cromarty nel 1957
Grande successo di Ernie Marrs & The Marrs Family nel 1965
Testo trovato sulla Raymond’s Folk Song Page
Testo pubblicato originariamente su in Broadside # 39 e # 41, 1964
La versione di Ernie Marrs, registrata nel 1965, è inclusa nella compilation “The Best of Broadside 1962-1988: Anthems of the American Underground from the Pages of Broadside Magazine” realizzata dalla Smithsonian Folkways Recordings nel 2000.

Una canzone “blasfema” ed “iconoclasta” che causò non pochi problemi fin dalla sua prima uscita, tanto che persino Pete Seeger, che ad un certo punto si era quasi deciso a registrarla, venne dissuaso dal proporla.

Uno degli autori, tal Ed Rush, raccontava che la canzone nacque tra un gruppo di ragazzi di Fresno, California, che la sera, per rompere la noia, si trovava a cantare ed ascoltare la radio all’aperto. La... (continuer)
I don't care if it rains or freezes,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/8/2015 - 14:01

Plain Bill Brown

Plain Bill Brown
[1962]
Parole di Ernest “Ernie” Marrs, cantautore di Atlanta, contributore di Broadside Magazine nei primi anni 60.
Sulla melodia della tradizionale “The Young Man Who Wouldn’t Hoe Corn”
Testo pubblicato su Su Broadside # 2, marzo 1962.
Bill Brown was born at half-past two
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/8/2015 - 13:07
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Mâine toţi recruţii pleacă

Mâine toţi recruţii pleacă
Canzone popolare rumena
Testo da Versuri

Non so esattamente quanto durasse il servizio militare nella Romania di un tempo, ma è da presumere che, come un po' ovunque, durasse anni. Come è facile immaginare, per le famiglie contadine la partenza di un figlio maschio per il servizio militare era un grosso problema anche in tempo di pace: si trattava di due braccia in meno per i campi e per il bestiame. Il giovane doveva lasciare l'immancabile fidanzata (qui indicata con il curiosissimo appellativo di „mândruţă”, diminutivo di mândru „fiero, coraggioso”), che altrettanto immancabilmente si maritava con qualcun altro, e per molti ragazzi la separazione dal proprio ambiente rappresentava certamente uno stacco difficilissimo. Molti cercavano quindi di fare di tutto per evitare il servizio militare, o quanto meno per farlo durare il meno possibile; come si vede in questa canzone popolare, uno... (continuer)
Foaie verde, nucă seacă of, of,
(continuer)
envoyé par Flavio Poltronieri 13/8/2015 - 12:45

Duffy Square

Duffy Square
[1962]
Parole e musica di tal D. Brooks, sconosciuto songwriter contributore del Broadside Magazine
Su Broadside # 2, marzo 1962.

Duffy Square è una porzione di Times Square a Manhattan, New York City.

Nel 1962 fu teatro di aspri scontri tra polizia e manifestanti che protestavano contro i test nucleari condotti dal governo USA nel Pacifico e in Nevada. L’esito sanguinoso della battaglia indusse le autorità a bandire ogni manifestazione dal centro della città, sicchè anche negli anni successivi, quando la tensione sociale era maggiormente acuita dall’inizio della guerra in Vietnam, Duffy Square fu luogo di grandi pestaggi di dimostranti ad opera della polizia, che aveva sempre la scusa dell’assembramento non autorizzato.
It was a cold and windy Saturday whwn we met at Duffy Square
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/8/2015 - 11:25
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39 Miles From the Ohio Line

39 Miles From the Ohio Line
[1966]
Parole di due anonimi “mountain men” del Wyoming
Musica di Charles Edward Artman (1939-1991), detto Charlie Brown
Nel disco intitolato “Teton Tea Party with Charlie Brown”, Broadside Records, 1967

Come The Ballad of Earl Durand, ecco un’altra canzone - col solito, inevitabile tragico epilogo – dedicata ad un “outlaw”, un prigioniero fuggito di prigione (“My ankles are festered and sore because of the chains that I wore”) che, inseguito dai suoi carnefici (“The bitches were on my trail all day”) tenta di varcare un confine di Stato ma, proprio quando crede di essere ormai in salvo, viene raggiunto da un proiettile fatale. “Dio ha detto: ama i tuoi fratelli. O Signore, che cosa potevo fare?”

Una canzone che mi ha subito ricordato Juste le temps de vivre (L'évadé) di Boris Vian…

Due parole su Charlie Brown, che insieme ai suoi amici “Tetons” – molti dei quali nativi e trapper –... (continuer)
I'm thirty-nine miles from the Ohio line,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/8/2015 - 09:46
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The Ballad of Earl Durand

The Ballad of Earl Durand
[1966]
Parole di Jack Langan, cantautore del Wyoming
Musica di Charles Edward Artman (1939-1991), detto Charlie Brown
Testo trovato su Broadside e verificato su Mudcat Café
Nel disco intitolato “Teton Tea Party with Charlie Brown”, Broadside Records, 1967
Poi nella raccolta “The Best of Broadside 1962-1988: Anthems of the American Underground from the Pages of Broadside Magazine” realizzata dalla Smithsonian Folkways Recordings nel 2000.

Chi anche solo bazzica su queste pagine sa quanto mi piacciono le storie di fuorilegge, reietti e banditi, anche se normalmente vanno sempre a finire male per i loro protagonisti (“I fought the law, and law won”, cantava Bobby Fuller, pure lui morto - ammazzato? - in circostanze misteriose)...

Questa che vi vado a raccontare è ambientata nello spettacolare paesaggio del Teton Range, una catena montuosa delle Montagne Rocciose che si distende tra Wyoming... (continuer)
He would go out in the mountains in depression days so sad.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/8/2015 - 23:58
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L'isola di Ellis

L'isola di Ellis
Dal CD "Nero di seppia" (2007)
L’ho vista io oltre la nebbia in mezzo al mare
(continuer)
envoyé par Julie 12/8/2015 - 22:15

Will You Work for Peace or Wait for War?

Will You Work for Peace or Wait for War?
[1962]
Parole e musica di Agnes “Aggie” Friesen
Una canzone dimenticata eppure storica, il primo testo ad essere pubblicato sul primo numero di Broadside, febbraio 1962

Agnes “Aggie” Friesen, scrittrice, poetessa e disegnatrice (suoi molti dei disegni a penna che illustravano i numeri di Broadside), è la figlia di Gordon Friesen e Agnes “Sis” Cunningham, fondatori di Broadside e membri degli Almanac Singers negli anni 40.
Come all you good people and answer to me
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/8/2015 - 13:09
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My Father's Mansion's Many Rooms

My Father's Mansion's Many Rooms
[1966]
Parole e musica di Pete Seeger
Testo pubblicato in Broadside # 78, 1966
Registrata nel 1973 ed inclusa nel disco intitolato “Banks of Marble and Other Songs”, Folkways Records, 1974

Una rilettura in chiave pacifista ed egualitaria di un passo del Vangelo di Giovanni (14:2), “Nella casa di mio Padre ci sono molte stanze”…
My father's mansion's many rooms
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/8/2015 - 10:57
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Draglines

Draglines
[197?]
Parole e musica di Deborah Silverstein
Testo pubblicato Broadside # 150, 1984
Interpretata dal collettivo femminile (e femminista) New Harmony Sisterhood Band nel loro disco intitolato “...And Ain't I a Woman?” pubblicato nel 1977 dalla Paredon Records.

Interpretata da Peggy Seeger nel suo disco del 1982 intitolato “From Where I Stand: Topical Songs from America and England”

Infine nel disco dell’autrice intitolato “Around The Next Bend” del 1987.
Coalport PA
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/8/2015 - 10:34
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More Good Men Going Down

More Good Men Going Down
[1964]
Parole e musica di David Cohen, in arte David Blue (1941-1982)
Testo pubblicato in Broadside # 42, 1964
Nel disco “Broadside Ballads Vol. 3”, Folkways Records 1964
Poi nella raccolta “The Best of Broadside 1962-1988: Anthems of the American Underground from the Pages of Broadside Magazine” realizzata dalla Smithsonian Folkways Recordings nel 2000.

David Blue, autore di questo brano, è stato uno dei musicisti e scrittori attivi nel Greenwich Village nei primi anni 60, amico di Bob Dylan, Phil Ochs, Tom Paxton, Dave Van Ronk ed Eric Andersen.
A baby cries in the morning sun
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/8/2015 - 09:03

La Patrouille portant potence

La Patrouille portant potence
La Patrouille portant potence

Chanson française – La Patrouille portant potence – Marco Valdo M.I. – 2015

ARLEQUIN AMOUREUX – 12

Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l'édition française de « LES JAMBES C'EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.



Donc, Lucien l'âne mon ami, nous voici encore une fois de retour auprès de l'Arlequin amoureux. C'est la douzième. Et, comme toujours avec chaque nouvelle chanson, je me repose la même question.

Et quelle question pourrait-elle être si lancinante ? Je pense qu'il devrait s'agir de ce doute qui te prend et où comme nombre de ceux qui écrivent des paroles, des musiques, qui peignent… tu t'interroges... (continuer)
Hop, hissez le rideau !
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 11/8/2015 - 23:18
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Laying on the Ground

Laying on the Ground
http://joshuafinsel.bandcamp.com/track...

One evening back in Eugene Oregon my daughter was playing in the garden as the sun was setting on a clear dry summer evening. I was strumming an E chord and watching her play from the back porch. I was strumming the chord alternating between a low E and a low F# as the low note in the chord. It was kind of hypnotic. I don't know how long I was strumming it, maybe 5 minutes, but I started having memories of my childhood playing in my yard on Springhill Road in White Haven PA. I remembered laying on the ground and watching the clouds and swaying tree tops and feeling very grounded and happy. I remembered a sensation of almost melting into the ground, a oneness with the crust of the earth and golden grasses that surrounded me.

I wrote the first two verses and it got dark, so I put down what I was doing and got my daughter off to bed. Our housemate... (continuer)
Laying on the ground hands behind my head
(continuer)
envoyé par Joshua Finsel 11/8/2015 - 17:03
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Il senso

Il senso
[2010]

Album: 10

Ho cercato un percorso dedicato all'eutanasia e della guerra più infame che la Chiesa e lo Stato hanno condotto sulle persone inermi.
Alla fine ho deciso di aggiungere questa canzone anche al percorso "Streghe". Ero un po' titubante nel farlo, ma poi ho letto questo:


Con i vostri testi volete dare un messaggio molto forte al vostro pubblico, una scrollata a chi sta fermo a guardare e lascia che tutto scorra. In particolare nell'album fate riferimento alla vicenda di Eluana Englaro, caso che spaccò l'Italia sollevando mille e più domande. Che significato ha per voi aver scritto ed interpretato una canzone come "Il Senso"?

"Il Senso" racconta a grandi linee la storia di Eluana Englaro, ma questa canzone è e rappresenta l'ennesima critica al sistema Italia, un paese dove casi come questo sono solo un'occasione per ribadire i valori cristiani e farli accettare a tutti... (continuer)
Riesco a vedere solo il vuoto dei tuoi occhi ormai (ma non è paura).
(continuer)
envoyé par [ΔR-PLU] 11/8/2015 - 15:36
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El Picket Sign

El Picket Sign
[1966]
Parole di Luis Váldez ed El Teatro Campesino
Sulla melodia della tradizionale "Se va el caimán"
Testo pubblicato in Broadside # 86, 1967
Nel disco “Broadside Ballads, Vol. 4”, 1967
Poi nella raccolta “The Best of Broadside 1962-1988: Anthems of the American Underground from the Pages of Broadside Magazine” realizzata dalla Smithsonian Folkways Recordings nel 2000.

Infine nella compilation “Rolas De Aztlán: Songs Of The Chicano Movement”, Smithsonian Folkways 2005.

Una canzone sulle lotte portate avanti soprattutto in Texas e California dai braccianti organizzati nell’United Farm Workers, sindacato nato nel 1962 su iniziativa di César Chávez (1927-1993).

Credo che il brano si riferisca in particolare al “Texas Strike” del 1966/67, uno sciopero durissimo funestato dalle continue incursioni dei famigerati Texas Rangers, divisione della polizia dello Stato.
Si veda anche La Lucha Continuará
Desde Tejas a California
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/8/2015 - 11:49
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If I Could Not Be an Indian

If I Could Not Be an Indian
[1965]
Parole e musica di Peter LaFarge (1931-1965)
Nel disco intitolato “On The Warpath”
If I could not be an Indian but I could choose my clan
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/8/2015 - 10:05
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Soldato

Soldato
vorrei conoscere i nomadi da vicino e vorrei dedicare a roberto mio manrito una canzone per dirle che lo amo tanto e più di prima dopo 20 di matrimonio abbiamo soffertO tanto
giovanna bianchi 11/8/2015 - 08:16
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Hymn 43

Hymn 43
(1971)
dall'album Aqualung
Parole e musica di Ian Anderson

Mascherata da preghiera, la canzone è in realtà un attacco all'utilizzo strumentale della religione per giustificare le proprie malefatte. La prima strofa è molto esplicita. Ci sono persone che nella preghiera chiedono a Dio di aiutarli per cose profane come gli affari, le relazioni sentimentali o persino la guerra.

Nella seconda strofa addirittura il "nostro Dio" dà il permesso di colonizzare l'intero continente uccidendo i nativi americani per far posto agli studios di Hollywood.

Se Gesù salva, farebbe bene a salvare se stesso da chi utilizza il suo nome... Nell'ultima strofa Gesù è presentato infine come un uomo, libero da tutto quello che gli uomini hanno fatto in suo nome.

Vengono in mente le pagine di Saramago dal Vangelo secondo Gesù Cristo quando Gesù ascolta le parole di un Dio preveggente e compiaciuto che gli elenca... (continuer)
Our father high in heaven-smile down upon your son.
(continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti 10/8/2015 - 23:29
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Muerte de Antonio Machado

Muerte de Antonio Machado
La Hoguera: Cantata del Exilio

Mesa redonda con Antonio Gómez, Gonzalo García Pelayo y Manuel Gerena, en torno al épico disco "Cantata del exilio", que en su día quiso ser un homenaje a los exiliados españoles que lucharon por la liberación de Francia en la División Leclerc o en la Resistencia Francesa, o bien sufrieron presidio en los campos de concentración nazi y hasta la muerte

L'amico Gustavo Sierra Fernandez ha dedicato un'intera puntata del suo programma radiofonico a questo disco dimenticato che anche noi abbiamo contribuito a fare riscoprire. In coda al programma (in cui si possono ascoltare diversi brani della cantata) viene citato il nostro sito.
CCG Staff 10/8/2015 - 23:05
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Economical Slavery

Economical Slavery
Comunque il record è stato battuto il 8 agosto del 2015, tanto per corettezza, ha, ha :)
krzyś 10/8/2015 - 19:54
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Last Orders

Last Orders
[1978]
Scritta da Tony Friel
Outtake dell’album d’esordio della celebre band post punk inglese, intitolato “Live at the Witch Trials”, 1979
Testo e nota tratti da The Annotated Fall

“Apparently the most straightforward lyrics Mark E. Smith ever wrote, which may be explained by the fact that Tony Friel wrote them. it could easily be by any punk band of the time. Nevertheless, it's a fun little song.”
Everybody's telling me to listen up
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/8/2015 - 14:13
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Hey! Fascist

Hey! Fascist
[1977]
Canzone proposta durante un concerto allo Stretford Civic Centre il 23 dicembre del 1977
Quell’esibizione dal vivo è stata riproposta in CD nel 2000 con il titolo “Live 1977”
Testo tratto da The Annotated Fall

Questa l’introduzione alla canzone che Mark E. Smith era solito fare: “This next number is for brain fascists and musical fascists.”
Probabilmente il brano era dedicato in particolare a Karl Ridderbusch (1932-1997), cantante lirico, di repertorio essenzialmente wagneriano, allora assai celebre anche in Gran Bretagna il quale si dice avesse fatto rivestire il fondo della sua piscina con una mosaico raffigurante un’enorme svastica…
When I'm walking down the street
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/8/2015 - 14:01
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Industrial Estate

Industrial Estate
[1979]
Scritta da Mark E. Smith, Tony Friel e Martin Bramah
Nel disco d’esordio della celebre band post punk inglese, intitolato “Live at the Witch Trials”
Testo tratto da The Annotated Fall
Get off the Ind. Est.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/8/2015 - 13:39

Race Hatred

Race Hatred
[1977]
Canzone inedita, eseguita soltanto in alcuni concerti, della celebre band post punk inglese
Il testo comparve per la prima volta nel 1977 su di una fanzine intitolata “Jolt”
Si tratta di un outtake del primo disco dei The Fall, “Live at the Witch Trials” del 1979
Testo tratto da The Annotated Fall
What yer gonna do when the blacks get you
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/8/2015 - 13:27
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Obediencia Ciega

Obediencia Ciega
Album: El Lado de los Rebeldes - 2011
Hoy pensaré solo en la contienda,
(continuer)
envoyé par Estel 9/8/2015 - 23:12
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Vivere la vita

Vivere la vita
Chanson italienne – Vivere la vita – Alessandro Mannarino – 2011

Lucien l'âne mon ami, voici une chanson… La version française d'une chanson italienne.

Pourquoi me dis-tu ça, Marco Valdo M.I. mon ami ? Depuis le temps que tu me fais connaître tes « versions françaises ou versions en langue française » de chansons et autres textes tirés de diverses langues...

Certes, mais c’est que je voudrais préciser certaine chose. Si j'utilise le mot version de préférence au mot traduction, c'est pour indiquer que je n'entends pas faire de la traduction, qui – à mes yeux – est une affaire d'experts patentés et suppose des compétences que je n'ai pas. Une version… est une interprétation, une sorte d'adaptation, de recréation dans une autre langue d'un texte quelconque, ici de la chanson originelle. Bref, la version n'est pas la reproduction à l'identique, tout en donnant une assez bonne idée de ce... (continuer)
VIVRE SA VIE
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 9/8/2015 - 21:01
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A Hard Rain's A-Gonna Fall

A Hard Rain's A-Gonna Fall
i miei occhi sono grigi e vanno sul verde...
krzyś 7/8/2015 - 00:44




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