chiedo scusa, ma dai miei testi, la traduzione corretta risulta"con la paglia della miseria che imputridisce nell'acciaio dei cannoni"
Del resto tutta la poesia è condizionata dalla guerra, quindi l'acciaio dei cannoni è, in un certo senso, simbolicamente prioritario e tutto il resto ne è condizionato.
Cordialità
Quattordici anni fa, il 7 ottobre iniziarono i bombardamenti americani sull’Afghanistan, preludio alla occupazione militare di quel Paese che ogni anno ha causato migliaia di vittime. Da 14 anni l’Italia è in guerra in Afghanistan solo per servilismo politico. E per servilismo politico i governi europei non hanno preso posizione sul bombardamento statunitense dell’ ospedale di Kunduz. I politici italiani in assoluto silenzio. Un governo dotato di qualità etiche e rispettoso del Diritto Internazionale Umanitario avrebbe già chiesto l’apertura di una indagine da parte della apposita Commissione prevista dalle Convenzioni di Ginevra. Mi associo nel chiedere che il Governo italiano lo faccia.
Questa versione è stata composta nel 2012 per l’iniziativa “Réaction en chaîne humaine”, una catena umana che l’11 marzo (ad un anno esatto dal disastro di Fukushima) ha unito Lione ed Avignone per denunciare i rischi del nucleare e chiederne la fine.
All'epoca ero biondo, con la scriminatura, ben vestito, quasi sempre di blu, molto distante dai miei Spessotto... Si sarebbe quasi detto che avrei avuto un futuro radioso, fuori dal "mare delle anime in pena"... Poi invece cominciai anch'io a non rispondere più alle domande, a sedermi agli ultimi banchi, a non dirla più sincera...
Oggi sono rasato a zero e se non sono finito di sotto, poco ci manca.
« Mais Ulenspiegel et Nelle s'aimaient d'amour… » (Charles De Coster – Ulenspiegel - XXXI)
Nous en étions là de nos lectures, quand on apprit le terrifiante nouvelle : Riccardo Venturi voulait chanter pour les mariés…
Pour ce qui est du mariage, nous on a l'habitude… Après plusieurs mariages, après s'être plusieurs fois mariés, sans compter les autres, on n'est plus si impressionnés et la chose devient banale.
On peut l'affirmer sans crainte :
Il n'y a aucune raison d'avoir peur du mariage, aucune raison de le refuser tant qu'on peut en sortir librement et sans dramatiser la chose.
Jorge Stolfi, Universidade de Campinas, São Paulo, Brasil.
La traduzione si riferisce alla versione di De André da "Storia di un impiegato", quella più direttamente discendente dall’originale della Grange, ma il testo italiano preso a riferimento differisce negli ultimi versi da quello già presente:
Lo conosciamo bene
il vostro finto progresso,
il vostro comandamento:
"ama il consumo come te stesso"
e se voi lo avete osservato
fino ad assolvere chi ci ha sparato,
verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte:
"Voi non potete fermare il vento,
gli fate solo perdere tempo;
voi non potete fermare il vento
gli fate solo perdere tempo."
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I Ghjuvannali, o Giovannali, furono, secondo certe tesi, una sorta di "catari" corsi. Secondo altri storici, si trattò invece di una confraternita di francescani dissidenti, fondata a Carbini in Alta Rocca, in Corsica, durante il XIV secolo. La figura centrale della “setta” fu infatti un frate francescano di nome Giovanni Martini. Come i Fraticelli francesi ed italiani, anche i Ghjuvannali corsi rifiutavano il concetto di proprietà e ritenevano che ogni cosa dovesse essere condivisa.
Nel 1363 il papa Urbano V, benedettino, scatenò una crociata contro i Ghjuvannali, dichiarati eretici, e li fece sterminare, donne e bambini compresi. Loro si difesero fino alla morte, armi in pugno. Gli ultimi Ghjuvannali furono arsi vivi a Ghisoni nel 1363, ai piedi di due cime che ancora oggi si chiamano, significativamente, “Kyrie Eleison” e “Christe Eleison”, le invocazioni degli eretici condotti al supplizio. (fonte: fr.wikipedia)
Per chi non lo sapesse, i versi "Chi more, more / chi campa, campa / e nu piatto de maccaruni co la carne" sono una citazione/omaggio al maestro Matteo Salvatore.
Bernart Bartleby 5/10/2015 - 23:29
Eh ma allora Bernart sei un dolce provocatore.....anche nella canzone Foggia di Eugenio Bennato c'è un riferimento a Matteo.
Ricordiamo anche la splendida interpretazione di "Lu Bene Mio" da parte di Teresa de Sio nel suo disco A Sud, a Sud! ma d'altronde questa è una canzone talmente perfetta...
E poi, io che né so io, so iniorante io, ma riesco a ricordarmi, io , che la Sinéad fu fischiata dal pubblico di certo Dylan, Bob, bObby , per amichi... vi dico solo cuesto, che é cresciuta ennormmemmente akllora di fronte agli okki mia!
Sarebbe 'na stimonianza, como dicte Rocchardo...
Ciuz
Alla versione in gaelico della ballata si aggiunge un'ulteriore strofa riportata dalla tradizione orale
A chumann ‘s a shearc,
ó rachaimid seal faoi choillte
na meas cumhra,
Mar a bhfaighimid an breac
is an lon ar a nead,
an fia ‘gus an poc ag búireach,
An fhia ‘gus an poc(1) ag búireach
Na h-éiníní binne
Ar ghéigíní a’ seinm
Is an cuaichín ar bharr an úir ghlais
Is go brách, brách,
ní thiocfaidh an bás in ár ngáire i lár
na coille cumhra.
la traduzione in inglese dice:
My friend and my love,
oh let’s go for a while
to the woods of the fragrant beeches,
Where we’ll find the trout
and the blackbird on her nest,
the deer and the goat(1) braying,
Sweet little birds singing on branches,
And the little cuckoo on top of the green yew tree;
And never, never will death come into our laughter in the midst of the fragrant woods
e in italiano:
Amore mio
andremo raminghi
per... (continuer)
Del resto tutta la poesia è condizionata dalla guerra, quindi l'acciaio dei cannoni è, in un certo senso, simbolicamente prioritario e tutto il resto ne è condizionato.
Cordialità