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Laissez faire, laissez passer!

Eugène Pottier
Lingua: Francese


Lista delle versioni e commenti


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L’anthropophage
(Eugène Pottier)
Quand viendra-t-elle ?‎
(Eugène Pottier)
Tu ne sais donc rien ?‎
(Eugène Pottier)


L'économie politique 1881
Aux professeurs du Collège de France


chantsrev Eugène Pottier fu frequentatore di circoli rivoluzionari repubblicani già dal 1832 per poi approdare a quelli socialisti e fourieristi nel 1848, anno in cui partecipò alle rivoluzioni di gennaio e giugno: fu in questo periodo, frequentando anche i locali dove venivano declamate poesie e canzoni, che inizia a comporre canti di propaganda a sfondo politico-sociale stampati e diffusi su fogli volanti.

Tra i tanti testi è degno di nota quel “Propaganda delle canzoni” che rappresentava, all’epoca, il suo manifesto politico: In tempo di pace, l’esercito è una morsa / Nelle mani di chi governa, / Per serrare la gogna al collo / Del popolo senza giberne. / ... Aderì all’Internazionale e nel 1870 organizzò una Camera del lavoro con 500 membri aderenti anch’essi all’Internazionale, fu uno strenuo antimilitarista, oltre che pacifista; partecipò attivamente alla Comune di Parigi nel marzo 1871 ed alla sua caduta venne ricercato e condannato a morte in contumacia ma riuscì ad espatriare rifugiandosi prima in Belgio e poi a Londra e negli Stati Uniti dove soggiornò poi sette anni continuando il suo impegno sociale.
Rientrò in Francia nel 1880, in seguito all’amnistia. La raccolta “Chants rèvolutionnaires" fu pubblicato per la prima volta solo nel 1887, stampato in 1.500 copie qualche mese prima della scomparsa dell’autore. “Muore il 6 novembre 1887. Seimila persone seguono, il giorno dopo, il suo funerale (tra gli oratori, per gli anarchici, Luisa Michel), la polizia interviene perchè non sopporta la bandiera rossa dietro al feretro ma dovette cedere, di fronte alla protesta di quei vecchi cospiratori ex galeotti, ex garibaldini, poeti e ribelli, che conducevano al finale riposo la salma di tanto battagliero militante”

Caserne et forêt - Défends-toi, Paris !‎ - Don Quichotte - Elle n'est pas morte! - En avant la classe ouvrière - Guillaume et Paris - J’ai faim‎ - Jean Misère - L’anthropophage - L’auge - L'abolition de la peine de mort - L'insurgé - L'Internationale - La grève - La grève des femmes - La guerre - La mort d'un globe - Le pressoir - La Terreur Blanche - Laissez faire, laissez passer! - Le chômage - Le défilé de l'Empire - Le grand Krack - Le Moblot - Les classes dirigeantes - Leur bon Dieu - Madeleine et Marie‎ - N’en faut plus‎ - Propagande des chansons - Quand viendra-t-elle ?‎ - Tu ne sais donc rien ?‎


De tous les droits que l'homme exerce,
Le plus légitime, au total,
C'est la liberté du Commerce,
La liberté du Capital.
La loi ? c'est l'offre et la demande,
Seule morale à professer !
Pourvu qu'on achète et qu'on vende,
Laissez faire, laissez passer !

Et que rien ne vous épouvante !
Y glissât-il quelque poison,
Si le marchand double sa vente,
Le succès lui donne raison.
Que ce soit morphine ou moutarde,
Truc chimique à manigancer...
C'est l'acheteur que ça regarde,
Laissez faire, laissez passer !

Les travailleurs ont des colères
Dont un savant n'est pas touché.
Il faut bien couper les salaires
Pour travailler à bon marché.
Par un rabais de deux sous l'heure,
Des millions vont s'encaisser.
Et puis !... croyez-vous qu'on en meure ?
Laissez faire, laissez passer !

Le marché pour l'article en vogue
Offre un rapide écoulement.
N'écoutons pas le démagogue
Qui nous prédit l'engorgement.
Il faut, malgré ces balourdises,
En fabriquant à tout casser,
L'inonder de nos marchandises,
Laissez faire ! laissez passer !

Pour le bien-être des familles
Doublons les heures de travail.
Venez, enfants, femmes et filles,
La fabrique est un grand bercail.
Négligez marmots et ménage,
Ça presse ! et pour vous délasser
Vous aurez des mois de chômage.
Laissez faire ! Laissez passer !

Par essaims le Chinois fourmille.
Ils ont des moyens bien compris
De s'épargner une famille
Et travailler à moitié prix.
Avis aux ouvriers de France ;
Dans leur sens il faut s'exercer,
Pour enfoncer... la concurrence...
Laissez faire ! laissez passer !

Sous le Siège, dans la famine,
J'ai défendu la "liberté"
Voulant, fidèle à la Doctrine,
Rationner par la cherté.
Chaque jour et sans projectiles,
Par vingt mille on eût vu baisser
Le stock des bouches inutiles.
Laissez faire ! Laissez passer !

Qu'on accapare la denrée,
Qu'on brûle docks et magasins,
Que pour régler les droits d'entrée,
On se bombarde entre voisins,
Quitte à gémir sur les victimes,
Qu'on voit écraser, détrousser !
L'économie a pour maximes :
Laissez faire ! Laissez passer !

inviata da adriana - 6/10/2005 - 20:45




Lingua: Italiano

Versione italiana di Riccardo Venturi
13 agosto 2006
La traduzione è stata...adattata ma pressoché senza cambiare una virgola, a parte l'"euro" al posto dei "sous".
LASCIATE FARE ! LASCIATE STARE !

Di tutti i diritti esercitati dall’uomo
il più legittimo, in definitiva
è la libertà del commercio,
la libertà del capitale.
La legge ? E’ la domanda e l’offerta
la sola morale da professare !
Sempre che si compri e si venda,
lasciate fare ! Lasciate stare !

E che niente vi spaventi !
Anche se c’infila qualche veleno
se il mercante raddoppia le vendite
il successo gli dà ragione.
Che sia morfina o sia senape
o una roba chimica da intrugliare…
beh, sono cazzi di chi la compra,
lasciate fare ! Lasciate stare !

I lavoratori han delle ire
che non tangono il sapiente.
Bisogna certo tagliare i salari
per lavorare a buon mercato.
Con un taglio di due euro all’ora
verranno incassati milioni.
Beh…credete forse che sia la morte ?
Lasciate fare ! Lasciate stare !

Il mercato, in un battibaleno
fa esaurire l’articolo alla moda.
Non ascoltiamo il demagogo
che ci predice il troppo superfluo.
Malgrado tutte queste stronzate
bisogna fabbricare a tutto spiano
con un’alluvione di merci.
Lasciate fare ! Lasciate stare !

Per il benessere delle famiglie
raddoppiamo l’orario di lavoro.
Venite donne, bambini e ragazze,
la fabbrica è una grande culla.
Lasciate perdere marmocchi e faccende,
svelte !, e per rilassarvi
avrete dei mesi di disoccupazione.
Lasciate fare ! Lasciate stare !

I cinesi formicolano a sciami,
ci hanno i mezzi, beninteso
per risparmiarsi la famiglia
e lavorare a metà prezzo.
Avviso agli operai di Francia :
Esercitarsi a far come loro !
Per metterlo in culo alla concorrenza,
lasciate fare ! Lasciate stare !

Sotto l’assedio, nella carestia
ho difeso la "libertà".
Restando fedele alla dottrina della chiesa
e razionando i beni solo per i poveri
Ogni giorno, e senza sparare un colpo,
a ventimila per volta si sarebbe visto diminuire
lo stock delle bocche inutili.
Lasciate fare ! Lasciate stare !

Si accaparrino le derrate,
si brucino depositi e magazzini.
Per regolare i diritti d’entrata,
ci si bombardi tra vicini,
e non ci si lamenti delle vittime
che si vedono schiacciare e spoliare !
L’economia ha come motto :
Lasciate fare ! Lasciate stare !

13/8/2006 - 10:32


Ma con "Laissez Faire " ci si riferisce al principio base del libero mercato o scambio liberalcapitalista o altro be , non ho molta dimestichezza con il francese. Perche' non la traducete.

Fatto. [RV]

Guglielmo - 12/8/2006 - 14:16




Lingua: Italiano

Versione metrica, ovvero canzonabile, di Salvo Lo Galbo.
D’ogni diritto conquistato,
quel che più l’uomo onora è
la libertà del suo mercato
che il mondo regola da sé.
La sola legge che egli segua:
“domanda e offerta”, “prendi e dà”,
“compera e vendi senza tregua”,
liberismo è libertà.

Ma il dedito acquirente assuma
le sue responsabilità!
Non fare scandali e consuma!
E se è veleno la metà
di quello che un mercante d’oppio
ti traffica, il successo dà
ragione a lui che vende il doppio.
Liberismo è libertà!

Ha una tal rabbia chi lavora
che il grande economo non sa!
Per razionare, due euro all’ora
si taglino i salari, e già
quanti milioni entrano in tasca!
Animo! Il mondo non sarà
per così poco che ora casca!
Liberismo è libertà.

Guarda il mercato in quanto aspira
l’articolo alla moda! E’
un demagogo chi delira
di sovrapproduzione o che!
È il mantra che bisogna averci:
produci per la società
ed alluvionala di merci!
Liberismo è libertà.

Lasciate perdere i balocchi,
lasciate piangere i bebé,
venite qui, mamme e marmocchi,
da fare, in fabbrica, ce n’è!
Per riposarvi poi il padrone
ve ne darà a volontà
mesi di disoccupazione!
Liberismo è libertà!

La Cina cresce a meraviglia!
Loro hanno i mezzi, altrochè:
per risparmiarsi la famiglia
e lavorare uno per tre!
Agli operai si dà avvertenza:
far come loro anche di qua
per fottere la concorrenza!
Liberismo è libertà!

Si tirino i maggior profitti!
S’arraffi quanto più si può!
Per regolare i diritti
d’entrata, ci s’ammazzi! E no,
non piangere se nel massacro
soccomberai senza pietà!
L’economia ha un motto sacro:
liberismo è libertà!

inviata da Salvo Lo Galbo - 9/2/2017 - 07:56




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