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Il numero d'appello

Gianni Nebbiosi
Langue: italien


Gianni Nebbiosi


Quando, nel cercare di farsi capire,
vide la gente voltarsi
come se non dovesse capirlo più;

quando lo legarono alla barella,
ch’era caduto in catena
gridando: «Basta, basta, per carità!»;

lui s’accorse, tutt’a un tratto,
d’esser diventato matto,
che una porta gli si apriva
e la mente gli fuggiva.

Quando vide le facce dei dottori
chinate a fargli domande
ch’eran parole vuote d’un’altra realtà;

quando lo calmarono con le scosse
perché gridava e piangeva:
«Rivoglio i miei vestiti, la libertà»;

lui s’accorse tutt’a un tratto
che significa esser matto:
sentì chiudere un cancello
ed insieme il suo cervello.

Quando cominciaron le prime botte
perché provava a scappare,
per la paura e il dolore non provò più:

quando sistemarono il suo cervello
come una vecchia rotella
buona per obbedire e dire sì;

lui sentì che la sua rabbia
s’annegava nella sabbia,
perché al posto del cervello
c’era un numero d’appello.

Oggi oramai non piange, né sorride,
né pensa, né può pensare,
è ormai un bravo internato sterilizzato

e s'accorge solamente
d’esser privo della mente
perché al posto del cervello
ci sta un numero d’appello.



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