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Dal '68 al Blog

Giovanna Marini
Lingua: Italiano


Giovanna Marini


Mi trovavo all'Infernetto
proprio cinquant'anni fa,
eravamo lì a parlare
alla sezione del PCI,
quando arrivano affannati
dei compagni scalmanati.
“Su muovetevi, che fate?
mica siamo al centro anziani.
Qua succede il finimondo
alle case popolari.
Dove stanno i baraccati,
ora c'è la polizia.
Se li sta portando via,
proprio sotto ai nostri occhi,
vecchi, giovani, malati,
tutti via, famiglie intere.
Sembra di essere tornati
ai tempi delle squadre nere. "

Su muoviamoci, corriamo,
noi scattiamo tutti in piedi,
"Fermi tutti, dove andate?"
È una voce autoritaria,
ci fermiamo lì per aria,
ha parlato il segretario.
"Qua si deve ragionare,
quelli sono baraccati,
ma le case popolari
sono tutte già assegnate
nelle liste regolari.
Dominate il vostro istinto
e iscrivetevi a parlare
o tacete, per favore. "

Già mi immagino una notte
tutta sola, discussione,
ce ne andiamo quatti quatti,
un gruppetto già in azione.
Nella notte ora respiro
e mi guardo un poco in giro,
come funghi casermoni,
già mi sembrano ammuffiti.

Sono nati da due anni
e sono già vecchi da buttare,
ma era bella quella gola,
ci si andava per giocare,
con le pecore, i pastori
e mondezze ciminiere.
Per rispetto al padre eterno,
detta Valle dell'inferno,
proprio dietro al Vaticano,
dove stanno le fornaci
con le lunghe ciminiere
nelle fiamme, nella notte,
quasi a farci ricordare
gli anni dell'occupazione,
quando in fuga dai tedeschi
si mischiavano ai mattoni
i ricercati socialisti,
quelli sì che erano buoni.

Era bella qui la vista,
ora è persa e non c'è più,
solo case, bianco sporco,
intonacate di miseria.
Con i poveri occupanti
ce ne andiamo in Campidoglio,
per incanto nasce un fuoco,
ci accucciamo tutti quanti,
incominciano anche i canti,
è arrivato pure il vino,
quella che era una protesta
si trasforma in una festa,
ora c'è la polizia,
sembra farci compagnia.

Mentre vi racconto questo,
mi viene fatto di pensare
al 2017, proprio pochi mesi fa,
sono stati sgomberati
dei migranti baraccati
sono finiti tutti quanti
in Campidoglio a protestare,
i poveretti erano soli,
circondati e spintonati.
Polizia, jeep, volanti,
botte e calci trascinati,
inzuppati dagli idranti,
senza amici e senza campi.

Molta stampa e cineprese,
forse un po' di quei studenti
che al di fuori dei partiti
formano i centri sociali,
animati come sono
dagli altissimi ideali.

E noi dove eravamo?
E noi non c'eravamo, no.

Mi domando dove siamo,
nella testa c'ho la nebbia,
molto fitta, annaspo, annaspo,
sento questo e sento quello,
sento tutti e non capisco,
ma una cosa sola è chiara,
è finita la stagione
della mobilitazione,
quando eri parte integrante
di una società vivente
che decide ed interviene,
e ora immersi in questa nebbia
che viene chiamata smog
è affiorato quest'insieme,
giustamente detto blog.

Tu smarrito, ti ci tuffi
è un momento e sei placato
e proclami a tutto il mondo,
“questo sì che è geniale,
universale informazione,
importante diffusione,
questa è la rivoluzione,
questo sì va conclamato."

Ma che bello il blog,
ma che caro il blog,
che compagno questo blog,
non ho volto là,
io non conto là,
non ho responsabilità,
niente più schiavitù,
qui ci sto a tu per tu,
quanta pace che mi dà.
La fatica sì, non mi piace così,
resto a casa e lui sta sempre lì,
non mi strilla, no, mi consiglia sì,
ho trovato un buon papà.
Quanti amici che c'hai
e che non vedrai mai
mentre stai sulla virtualità.

A me basta il net,
non mi serve il contatto,
io mi scelgo chi mi va,
tutto il resto scompare,
la vita mi appare
una grande novità.

Se qualcosa non va
nella nuova realtà,
se qualcuno fastidio mi dà,
metto mano al mouse,
butto via tutto il caos,
ma che bella libertà.

Il sorriso mi torna sul viso, la la
tutto il mondo nel blog mi ci sta,
vedo tutto, so tutto,
è un bel gioco, mi butto
ho bisogno di sazietà.

Accettiamo supinamente
di non capirci niente,
sopportiamo serenamente
il mistero di questa gente.

Accettiamo coerentemente
di non obbiettare niente,
siamo tutti naviganti,
la realtà non ci è presente.

Fuori è nebbia, smog,
a noi basta il blog,
saturati e placati si sta.

Fuori è nebbia, smog,
a noi basta il blog,
saturati e placati si sta.



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