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Il mio padrone

Andrea Alfiero
Lingua: Italiano


Andrea Alfiero


Vengo da lontano
Non troppo da esser nessuno
Lascio moglie, figli e nipoti
Trovo stalle, campi e bici bucate
Quaranta gradi all'ombra e non sentirli
Le spiagge pontine a pochi metri
Il sole brucia l'ombra e la mia vita
Il sudore scava sulla dignità ferita

Il mio padrone mi fa lavorare
Il mio padrone mi dà da mangiare
Il mio padrone mi paga
Due o tre euro l'ora
Ahhhh
Il mio padrone mi fa lavorare
Il mio padrone mi dà da mangiare
Il mio padrone mi paga
Due o tre euro l'ora

Giochiamo a chi resta in piedi
O giochiamo a chi resta e basta
Tradisco religioni e principi
Per pochi spicci in tasca
Sulla pontina alle cinque del mattino
I polpacci duri come ferro da stiro
Che appiattisce ad ogni buca evitata
Il ritmo del mio respiro
Futuro è una parola
Tre sillabe sei lettere
Futuro è una parola
Dietro a un muro
La leggo, la intravedo, ma non so dov'è
Perchè l'ho regalata a te

Ahhh
Il mio padrone mi fa lavorare
Il mio padrone mi dà da mangiare
Il mio padrone mi paga
Due o tre euro l'ora
Ahhhh
Il mio padrone mi fa lavorare
Il mio padrone mi dà da mangiare
Il mio padrone mi punta
In faccia la sua pistola
In faccia la sua pistola



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