Langue   

Ballata per Stefano

Marco Sonaglia
Langue: italien


Marco Sonaglia


Quello m’ha detto che sembravo Auschwitz.
E mi son fatto un sogno, un treno in blumo
con la mia faccia in faccia e un fumo d’hashish
sopra a binari d’ossi - i miei, presumo.
Mi vedi qui che sono tutto un grumo,
che mi frantumo le parole in bocca,
ma non mi chiedi niente e me l’assumo,
la giusta ritorsione che mi tocca.

Siam criminali uguali, non rimostro:
io non vi ho detto dove la nascondo,
voi alla svelta nascondete il vostro.
L’ho scelta e la assecondo fino in fondo
questa guerra fra bande, questo è il mondo;
il mondo fatto a scale, chi le sale
e chi le cade: io cado e mi sfondo
per uno spino la spina dorsale.

Va bene ma, papà, ad averla chiusa
così, a morirci qui, troppo sarebbe.
Con voi, offesi, a cui non chiesi più scusa,
con questo taglio che non mi ricrebbe,
e ‘sta febbre che non passò, ‘sta febbre…
Miseria ladra, ma miseria sbirra
ché senza sbirri un ladro arricchirebbe…
E d’altro succo ci faccio la birra!

Gesù in cui spero e spero poi soltanto
abbiate cioccolata per quintali,
va bene ma, miseria buia, quanto
fan male per spuntare un paio d’ali...



Page principale CCG

indiquer les éventuelles erreurs dans les textes ou dans les commentaires antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org