Negli alberghi di lusso
requisiti dai comandi del Reich
si svolgevano cene ossessive
tra i vomiti di grasse abboffate
e dalle tavole imbandite
concertarono stragi impunite
Ogni cuore ha una croce
10, 100, 1000 croci con se
da un vassallo di intrallazzo malato
che si sente beatificato
che umiliava la folla nel rango
di fantocci persi nel suo sogno
Roma soffoca di pena,
ed irrompe il polverone della rovina
non avrà più dominio nel mondo
quella morte da scontare vivendo
l'innocenza affamata dall'eco
rantolante in un tempo sfinito
nella nuda pelle del mondo
si distende poi striscia sul fondo
e cancella le tracce sincere
che plasmarono nuove frontiere
Nei quartieri del lutto
rastrellati dai comandi del Reich
pan di segale e segatura
per la fame si elargisce paura
e divora nel rombo remoto
del futuro già morto e ferito
Roma scruta in lontananza
la ferocia dell'umana via speranza
non avrà più dominio nel mondo
quella morte da scontare vivendo
l'innocenza affamata dall'eco
rantolante in un tempo sfinito
nella nuda pelle del mondo
si distende poi striscia sul fondo
e cancella le tracce sincere
che plasmarono nuove frontiere
C'era un ragazzo che alla fine parlò
tra veglia e sonno di filosofia
di date poi conti di spese
elenchi di biancheria
distinguendo intelletto e sostanza
intese Dio e natura
conferendoli a Hegel e Marx
nella nuda memoria
che ha la faccia di un soldato
spappolata sotto il suo stivale
quasi un implorante orgasmo
che ritornava a far male
accanto al letto la solita sedia
con la medicina
polveri e pastiglie eccitanti
da iniettarsi in vena
dove restava un avanzo di Kiev
comprato da un marocchino
l'oppio grezzo color d'ambra scura
nello sguardo di un bambino
con un cane di nome Bella
lo scrutavano dentro casa
quattro occhi troppo piccoli
per contare qualcosa.
requisiti dai comandi del Reich
si svolgevano cene ossessive
tra i vomiti di grasse abboffate
e dalle tavole imbandite
concertarono stragi impunite
Ogni cuore ha una croce
10, 100, 1000 croci con se
da un vassallo di intrallazzo malato
che si sente beatificato
che umiliava la folla nel rango
di fantocci persi nel suo sogno
Roma soffoca di pena,
ed irrompe il polverone della rovina
non avrà più dominio nel mondo
quella morte da scontare vivendo
l'innocenza affamata dall'eco
rantolante in un tempo sfinito
nella nuda pelle del mondo
si distende poi striscia sul fondo
e cancella le tracce sincere
che plasmarono nuove frontiere
Nei quartieri del lutto
rastrellati dai comandi del Reich
pan di segale e segatura
per la fame si elargisce paura
e divora nel rombo remoto
del futuro già morto e ferito
Roma scruta in lontananza
la ferocia dell'umana via speranza
non avrà più dominio nel mondo
quella morte da scontare vivendo
l'innocenza affamata dall'eco
rantolante in un tempo sfinito
nella nuda pelle del mondo
si distende poi striscia sul fondo
e cancella le tracce sincere
che plasmarono nuove frontiere
C'era un ragazzo che alla fine parlò
tra veglia e sonno di filosofia
di date poi conti di spese
elenchi di biancheria
distinguendo intelletto e sostanza
intese Dio e natura
conferendoli a Hegel e Marx
nella nuda memoria
che ha la faccia di un soldato
spappolata sotto il suo stivale
quasi un implorante orgasmo
che ritornava a far male
accanto al letto la solita sedia
con la medicina
polveri e pastiglie eccitanti
da iniettarsi in vena
dove restava un avanzo di Kiev
comprato da un marocchino
l'oppio grezzo color d'ambra scura
nello sguardo di un bambino
con un cane di nome Bella
lo scrutavano dentro casa
quattro occhi troppo piccoli
per contare qualcosa.
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