Langue   

Gaetano

Cranchi
Langue: italien


Cranchi


Dicono che sono un assassino, è vero
Il macellaio di Milano provava i suoi archibugi sulla folla festante per un chilo di pane
con lo scemo del villaggio che se ne stava a guardare plaudendo il massacro
E finiti i quattro giorni compensava i sottoposti con una croce al petto e una sedia di legno massello
Al processo il macellaio con la schiena sempre dritta incalzava la difesa per vedermi torturato
o squartato ancora vivo, io che avevo ucciso solo lo scemo suo capo, lui cento dei miei fratelli
Dicono che sono un assassino, è vero

Ma fosse stato l’ultimo,
fosse stato l’ultimo avreste detto
Gaetano hai fatto bene

Dicono che dentro le conchiglie si sente il mare
e che un anarchico per forza debba sempre fallire
Da qui non sento nulla, solo puzza di pesce e di quel povero prete che è venuto a consolarmi
a salvarmi da una colpa che non riesco ancora a sentire
Stanotte non mi resta che un santantonio da pregare quando i bastardi benvestiti si verranno a vendicare
chiedo scusa solo a Tina e mia moglie e saluto l’America
Dicono che sono un suicida, questo non è vero

fosse stato l’ultimo
fosse stato l’ultimo, avreste detto
Gaetano hai fatto bene



Page principale CCG

indiquer les éventuelles erreurs dans les textes ou dans les commentaires antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org