Aida
Rino Gaetano e la storia d'Italia
la nuova puntata del podcast di Rocco Rosignoli su questa canzone. Lo trovate anche su Spotify
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Ep. 3 - Rino Gaetano e la storia d'Italia
In questa puntata di Detto Per Inciso parleremo di Rino Gaetano e di quale materiale musicale decide di utilizzare, e come sceglie di farlo, per raccontarci la storia d'Italia nella sua "Aida".
CCG Staff 2024/2/13 - 19:23
La Locomotiva
Podcast con analisi musicale di Rocco Rosignoli
Ep. 1 - Di Guccini, locomotive e poeti con la chitarra!
In questo primo episodio di Detto X Inciso parleremo di Francesco Guccini, di poeti con la chitarra e di alcuni concetti musicali di base: tonica/dominante, maggiore/minore. Il brano preso in esame sarà in particolare "La locomotiva", brano simbolo del maestrone, tratto dal disco "Radici" del 1972.
2024/1/16 - 08:51
ירושלים של ברזל
GERUSALEMME D’ACCIAIO
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2023/12/31 - 22:41
Insorgiam!
Anonymous
Nuove strofe di Anna Maria Abbattista per l'iniziativa Saremo Coro alla ex Gkn
arrangiamento di Rocco Rosignoli, OltreCoro
Non è un caso che la lotta Gkn sia anche “un coro”, “Occupiamola”.
Non è un caso che il suo motto “Insorgiamo” sia anche una canzone partigiana.
Non è un caso che a trentaa giorni dai licenziamenti e forse dalla chiusura definitiva di questa nostra lotta, la fabbrica decida di “essere coro” .
Questo meccanismo “impersonale” di trasmissione della storia, di narrazione delle sue vicende attraverso canzoni, musica, cori, è in verità tutt’altro che impersonale. Si compone degli sforzi di milioni di persone, ognuna delle uali gioca un ruolo, piccolo o grande, inconsapevole o consapevole, organico o estemporaneo.
Così con questo evento, vogliamo anche omaggiare quel movimento di cori che è stato anche nostra
rete di solidarietà e che nel tempo, variando Interpreti, numeri, luoghi fisici, canta, tramanda, ricorda, sostiene.
Siamo voci che si uniscono. E non è poco.
arrangiamento di Rocco Rosignoli, OltreCoro
Non è un caso che la lotta Gkn sia anche “un coro”, “Occupiamola”.
Non è un caso che il suo motto “Insorgiamo” sia anche una canzone partigiana.
Non è un caso che a trentaa giorni dai licenziamenti e forse dalla chiusura definitiva di questa nostra lotta, la fabbrica decida di “essere coro” .
Questo meccanismo “impersonale” di trasmissione della storia, di narrazione delle sue vicende attraverso canzoni, musica, cori, è in verità tutt’altro che impersonale. Si compone degli sforzi di milioni di persone, ognuna delle uali gioca un ruolo, piccolo o grande, inconsapevole o consapevole, organico o estemporaneo.
Così con questo evento, vogliamo anche omaggiare quel movimento di cori che è stato anche nostra
rete di solidarietà e che nel tempo, variando Interpreti, numeri, luoghi fisici, canta, tramanda, ricorda, sostiene.
Siamo voci che si uniscono. E non è poco.
Insorgiam
(Continues)
(Continues)
2023/12/2 - 21:41
The Ghost Of Tom Joad
IL FANTASMA DI TOM JOAD
(Continues)
(Continues)
Contributed by Andrea Paoli 2023/7/9 - 10:24
Inno della rivolta, o Inno del Molinari
Scrive Rocco Rosignoli:
In realtà qualcuno deve averglielo fatto notare perché in questo video (a 16:54) riporta correttamente titolo e autore
Nel suo nuovo cd Guccini pubblica tante canzoni popolari e di matrice politica che hanno influenzato il suo modo di scrivere. In particolare una canzone, che lui chiama “Nel fosco fin dal secolo morente”, è la “mamma” de La Locomotiva. Guccini sostiene di non essere mai riuscito a scoprire da dove arrivasse questa canzone. L’enigma in realtà è di facile soluzione, basterebbe una ricerca online, su Canzoni Contro la Guerra o Il Deposito, ma forse anche solo su Wikipedia, la canzone è famosissima.
Ma anche sul cartaceo la storia della canzone è ben documentata: basta questo bel libro di Vettori di canzoni di protesta, un classicone degli anni ‘70, per scoprire che il testo ha un autore preciso, Luigi Molinari, e che il suo vero titolo è “Inno della rivolta”.
Non dico che fosse tenuto a saperlo… ma magari qualcuno non poteva cercargliele su Google queste info?
Ma anche sul cartaceo la storia della canzone è ben documentata: basta questo bel libro di Vettori di canzoni di protesta, un classicone degli anni ‘70, per scoprire che il testo ha un autore preciso, Luigi Molinari, e che il suo vero titolo è “Inno della rivolta”.
Non dico che fosse tenuto a saperlo… ma magari qualcuno non poteva cercargliele su Google queste info?
In realtà qualcuno deve averglielo fatto notare perché in questo video (a 16:54) riporta correttamente titolo e autore
2022/11/27 - 18:08
Story Of Isaac
Versione di Rocco Rosignoli – Musica Straniera. Le canzoni di Leonard Cohen (Autoprodotto, 2022)
Storia Di Isacco” (“The Story Of Isaac”) può essere interpretata come una delle numerose denunce contro l’allora guerra nel Vietnam ma l’universalità delle immagini evocate dal racconto riuscirebbe a coprire qualsiasi conflitto. Le parole di Cohen oltrepassano l’idea di una localizzazione precisa, allargano i confini, in effetti proprio in quel momento il conflitto si stava estendendo alla Cambogia.
Cohen a fine canzone prende le distanze e dichiara apertamente di non voler essere apparentato con assassini guerrafondai. La “misericordia” che chiede per le uniformi ricorrerà sovente nei suoi testi, è un termine, “hesed” traducibile dal lessico biblico come “amore benevolo”. Una parola che possiede una valenza molto elevata nella religione ebraica, poiché non è frutto solamente di una alleanza... (Continues)
Storia Di Isacco” (“The Story Of Isaac”) può essere interpretata come una delle numerose denunce contro l’allora guerra nel Vietnam ma l’universalità delle immagini evocate dal racconto riuscirebbe a coprire qualsiasi conflitto. Le parole di Cohen oltrepassano l’idea di una localizzazione precisa, allargano i confini, in effetti proprio in quel momento il conflitto si stava estendendo alla Cambogia.
Cohen a fine canzone prende le distanze e dichiara apertamente di non voler essere apparentato con assassini guerrafondai. La “misericordia” che chiede per le uniformi ricorrerà sovente nei suoi testi, è un termine, “hesed” traducibile dal lessico biblico come “amore benevolo”. Una parola che possiede una valenza molto elevata nella religione ebraica, poiché non è frutto solamente di una alleanza... (Continues)
Dq82 2022/11/19 - 11:40
The Night Comes On
Versione di Rocco Rosignoli – Musica Straniera. Le canzoni di Leonard Cohen (Autoprodotto, 2022)
SCENDE LA NOTTE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2022/11/19 - 11:34
Leonard Cohen: The Stranger Song
Versione di Rocco Rosignoli – Musica Straniera. Le canzoni di Leonard Cohen (Autoprodotto, 2022)
Si prosegue con “Canzone Dello Straniero” (“The Stranger Song”) che probabilmente non si riferisce solamente alla sfera dell’estraneità affettiva di Cohen ma ne descrive l’identità nomade, l’individuo ebreo è storicamente esiliato per discendenza stessa. Il Levitico, terzo libro della Torah ebraica e della Bibbia cristiana, sottintende come anche l’Eterno si dichiari “straniero”, anzi lo straniero assoluto, figura paradigmatica dell’altro da sé. La canzone è un salmo metà biblico e metà picaresco in cui il gioco d’azzardo diventa rituale sacro, indispensabile per l’espiazione. L’immagine del gioco delle carte con le sue tensioni, la sua drammaturgia permanente, i suoi sviluppi psicologici dalla dinamica dubbiosa, si addice perfettamente all’allegoria amorosa. E la fortuna in amore non potrà che restare inevitabilmente delusa per un giocatore alla ricerca della carta vincente, se altro non... (Continues)
CANZONE DELLO STRANIERO
(Continues)
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Contributed by Dq82 2022/11/19 - 11:25
Dance Me to the End of Love
Versione di Rocco Rosignoli – Musica Straniera. Le canzoni di Leonard Cohen (Autoprodotto, 2022)
Ad aprire il disco è “Fino Che L'Amore E’ Vivo” (“Dance Me To The End Of Love”), un piccolo sortilegio vestito di ritmo klezmer. Descrive l’orrore delle agghiaccianti esecuzioni musicali da parte di un’orchestrina di ebrei internati, costretti a suonare per accompagnare i loro compagni introdotti nei forni. Quella musica classica, nell’intenzione dei carnefici nazisti, aveva lo scopo di rappresentare la bellezza della fine della loro vita.
La sensualità e la carnalità di questo testo hanno pochi eguali, le parole mettono in scena la colomba che fu simbolo di salvezza raggiunta per l’Arca di Noè e le tende che rimandano alla tradizione ebraica che vuole i matrimoni celebrati sotto un baldacchino di stoffa, simbolo della casa “nomade” che gli sposi costruiranno assieme. Per Cohen la fine dell’amore ha il significato di termine della vita, la canzone incoraggia a portarlo avanti fino all’estremo... (Continues)
La sensualità e la carnalità di questo testo hanno pochi eguali, le parole mettono in scena la colomba che fu simbolo di salvezza raggiunta per l’Arca di Noè e le tende che rimandano alla tradizione ebraica che vuole i matrimoni celebrati sotto un baldacchino di stoffa, simbolo della casa “nomade” che gli sposi costruiranno assieme. Per Cohen la fine dell’amore ha il significato di termine della vita, la canzone incoraggia a portarlo avanti fino all’estremo... (Continues)
Danza con me sulle arcate in fiamme del violino,
(Continues)
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Contributed by Dq82 2022/11/19 - 11:11
Lode all'Inviolato
[1993]
Testo e musica / Lyrics and Music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Franco Battiato
Album / Albumi: Caffè de la Paix
Novembre 1993. Ogni canzone, si dice, racconta una storia; anche quella dal contenuto più concettuale ed astratto, la chanson philosophique o comunque la si voglia chiamare. Può raccontare anche la tua, di storia. E un ricordo, un ricordo preciso che può anche non essere particolare, rilevante, decisivo, tragico o divertente. Solo il ricordo di un momento. Sono alla guida di una scassata Ford Escort bianca e sto passando il casello di Carrara diretto alla Spezia, non ricordo più nemmeno per fare che cosa, e non importa; forse, una semplice e momentanea fuga. La macchina è scassata e vecchia, ma ha un mangiacassette; guidando, da solo, le parole di Lode all'Inviolato: E quanti personaggi inutili ho indossato...io e la mia persona quanti ne ha subiti.... Essere... (Continues)
Testo e musica / Lyrics and Music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Franco Battiato
Album / Albumi: Caffè de la Paix
Novembre 1993. Ogni canzone, si dice, racconta una storia; anche quella dal contenuto più concettuale ed astratto, la chanson philosophique o comunque la si voglia chiamare. Può raccontare anche la tua, di storia. E un ricordo, un ricordo preciso che può anche non essere particolare, rilevante, decisivo, tragico o divertente. Solo il ricordo di un momento. Sono alla guida di una scassata Ford Escort bianca e sto passando il casello di Carrara diretto alla Spezia, non ricordo più nemmeno per fare che cosa, e non importa; forse, una semplice e momentanea fuga. La macchina è scassata e vecchia, ma ha un mangiacassette; guidando, da solo, le parole di Lode all'Inviolato: E quanti personaggi inutili ho indossato...io e la mia persona quanti ne ha subiti.... Essere... (Continues)
Ne abbiamo attraversate di tempeste...
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2022/6/27 - 21:06
Song Itineraries:
The Devil
Scarborough Fair/Canticle, provided with The Elfin Knight, Whittingham Fair and Rosemary Lane, and with an Appendix on Riddles Wisely Expounded
Versione suonata con chitarra arpa pubblicata da Rocco Rosignoli sul suo canale YouTube.
Basata sulla Child Ballad "The Elfin Knight", "Scarborough Fair /Canticle" non è soltanto una lacerante ballata contro la guerra, ma anche una canzone d'amore impossibile, che ha avuto un ruolo chiave nel film "Il Laureato" di Mike Nichols, 1967.
Basata sulla Child Ballad "The Elfin Knight", "Scarborough Fair /Canticle" non è soltanto una lacerante ballata contro la guerra, ma anche una canzone d'amore impossibile, che ha avuto un ruolo chiave nel film "Il Laureato" di Mike Nichols, 1967.
Don Caramello 2022/2/18 - 16:23
Il 25 aprile spiegato ai bambini
I partigiani
Non è per via della gloria, che siamo andati in montagna, a far la guerra. Di guerra eravam stanchi, di patria anche. Avevamo bisogno di dire: lasciateci le mani libere, i piedi, gli occhi, le orecchie; lasciateci dormire nel fienile, con una ragazza. Per questo abbiam sparato, ci siamo fatti impiccare, siamo andati al macello col cuore che piangeva, con le labbra tremanti. Ma anche così sapevamo che di fronte a un boia di fascista noi eravam persone, e loro marionette. E adesso che siam morti non rompeteci i coglioni con le cerimonie, pensate piuttosto ai vivi, che non debbano perdere anche loro la giovinezza.
[Nino Pedretti, Al vòusi e atre poesie in dialetto romagnolo, Torino, Einaudi 2007, pp. 17-18, la poesia si intitola I partigièn]
Reperito su www.paolonori.it
Non è per via della gloria, che siamo andati in montagna, a far la guerra. Di guerra eravam stanchi, di patria anche. Avevamo bisogno di dire: lasciateci le mani libere, i piedi, gli occhi, le orecchie; lasciateci dormire nel fienile, con una ragazza. Per questo abbiam sparato, ci siamo fatti impiccare, siamo andati al macello col cuore che piangeva, con le labbra tremanti. Ma anche così sapevamo che di fronte a un boia di fascista noi eravam persone, e loro marionette. E adesso che siam morti non rompeteci i coglioni con le cerimonie, pensate piuttosto ai vivi, che non debbano perdere anche loro la giovinezza.
[Nino Pedretti, Al vòusi e atre poesie in dialetto romagnolo, Torino, Einaudi 2007, pp. 17-18, la poesia si intitola I partigièn]
Reperito su www.paolonori.it
daniela -k.d.- 2021/4/26 - 11:40
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Ep. 8 - 25 aprile: Bella Ciao tra storia e leggenda