Vołki
[1979]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Aleksandr Dolskij
[Александр Александрович Дольcкий]
Album / Albumi: Песни Александра Дольского
[Canzoni di Aleksandr Dolskij / Songs of Alexander Dolsky / Chansons d'Alexandre Dolski]
Кто сказал, что волки серы, против правды погрешил. (Continues)
Volki i vorony
[1992]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Boris Grebenšćikov
Album / Albumi: Русский альбом /Russkij albom/
"Canzone intimista e profonda." (Donatella Leoni)
All'inizio era un curioso errore da parte della contributrice, Donatella Leoni, Poi, poco dopo, è venuto a coincidere con una terribile notizia per questo sito, cioè per la comunità di persone che lo mandano avanti da quasi vent'anni. In realtà, non so e non si sa che cosa sia esattamente questa canzone. I testi di Boris Grebenšćikov sono noti per la loro oscurità, ma questo, probabilmente, li supera tutti. Un delirio mistico? Una canzone sulla purezza irraggiungibile? Una canzone sul sole, la “stella calorosa”? La canzone di un alcolizzato? Una canzone, semplicemente, sui lupi e sui corvi? Non lo so, e non sarei comunque in grado di sviscerare tutti i riferimenti religiosi e... (Continues)
Может Бог, может просто эта ночь пахнет ладаном. (Continues)
Carissima Donatella, la canzone è senz'altro intimista, profonda, molto bella e -aggiungo- difficilissima da tradurre. Solo che non si tratta affatto di Генерал, di cui riporti il video e che è una canzone dei Kino del 1983, dall'album "46" -e che comunque dovrà essere messa nel sito. La canzone di Boris Grebenšćikov di cui hai riportato il testo si chiama invece Волки и вороны ("I lupi e i corvi"), è del 1992 e proviene dall'album Русский альбом ("Album russo"). Saluti.
Fantastico incontrare le traduzioni in italiano, da tanto tempo volevo parlarne ai miei amici in Italia, sono partita dalla Polonia all'età di 12 anni ma ho avuto l'opportunità di conoscere questo cantautore e ricordarmene dopo tanti anni.
Sandra 2020/3/21 - 00:29
il existe une version russe de cette chanson, voir :
Jacek Kaczmarski en russe - concert "Wykopaliska/Excavations" | Яцек Качмарский "Раскопки"
Una canzone di identità occitana, dove la cultura millenaria occitana e montanara viene contrapposta alla cultura globalizzante delle pianure e del capitale.
Non per niente questa canzone è diventata anche un inno NO TAV
»Tyttäreni Rebecca oli vasta syntynyt, kun eräänä yönä istuin katselemassa häntä. Aamun sarastaessa kirjoitin sitten tämän laulun siitä, mitä ajattelin hänen tulevaisuudestaan.«
Scrisse Björn Afzelius a proposito della canzone per sua figlia:
“Rebecca era appena nata, e una notte me ne stavo lì a guardarla. All'alba scrissi questa poesia sui miei pensieri per il suo avvenire.”
Rebecca Afzelius è nata a Göteborg il 4 ottobre 1979. Ha interpretato alcuni film, e attualmente è una nota costumista teatrale. Nel video sotto (un'intervista alla TV svedese TV4) parla, tra le altre cose, del rapporto con suo padre e di quanto le manchi.
There was a couple of typos in Ceil Herman's English translation ("God givith", "an blossoming vestment"). I have corrected them. Thank you for this really beautiful song.
Scusate, ho conosciuto questa canzone dopo la morte di Ivan, grazie a una delle tante raccolte postume.
Il testo mi ha sempre incuriosito ed inquietato, perché a parte i chiari riferimenti storici (le aggressioni nazifasciste di Spagna e Russia) il personaggio narrante non pare prendere le distanze da quei fatti, se non nel finale, quando spezza il fucile e ricomincia a respirare.
Prendiamo ad esempio i versi:
Sette anni militare
per la patria vilipesa
ed io lì ho presi sì di sputi
e non ero peggio degli altri degli altri
Io qui ci leggo un certo orgoglio revanscista, non certo una critica e una presa di distanza dai fatti a cui ha partecipato.
E messa insieme a questa, come non pensare che l'immagine dei "lupi con gli occhi rossi da assassini vomitati dalla montagna" possa riferirsi ai partigiani vittoriosi dell'aprile '45?
Ma poi ci sono le strofe dolenti in cui il protagonista... (Continues)
(2016)
Album All My Demons Greeting Me as a Friend
The song is about having the animal instinct inside you come to life. Running with them, joining them – the instinct taking over, giving you freedom and making you forget about your human self and all things we humans keep around us in the modern society.
I think humans need to let go a bit more, shake their bodies more often, like the animals do.. It’s a beautiful thing really.
Sometimes when you look at the world, and you see what we’ve done to it, the way many of us hurt the world we live in, innocent animals, even our own kind! And that kind of makes you want to follow the wolves instead. At least for one night.
È bello trovare delle similitudini con La Caccia Ai Lupi di Volodja. Nella mia fantasia questi due giganti della canzone si saranno anche incontrati a bere insieme nell'immensità.
Stasera tornando a casa, ho sentito alla radio un economista dire che questa emergenza Coronavirus è un “cigno nero” che si abbatterà con grave violenza sul nostro paese. Ora, sono al corrente della teoria coniata da Nassim Nicholas Taleb, però questa terminologia a me ricorda invece le parole di Gilles Servat in un'altra canzone dello stesso disco che contiene Je Ne Hurlerai...
"...O Naoned desket 'c'h eus din da larout kaoc'h du d'ar galloud, ez parlenn 'm eus klevet kanou brav ar banniel du, kanaouennou liv a garan Naoned porzh an alarc'h du"
"...Oh Nantes, tu mi hai insegnato la diffidenza del potere, nel tuo grembo ho inteso i bei canti dell'Anarchia, i canti del colore che amo, Nantes Porto del Cigno Nero"
[1979]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Aleksandr Dolskij
[Александр Александрович Дольcкий]
Album / Albumi: Песни Александра Дольского
[Canzoni di Aleksandr Dolskij / Songs of Alexander Dolsky / Chansons d'Alexandre Dolski]