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Ἐπὶ ἀσπαλάθων

Ἐπὶ ἀσπαλάθων
Epí aspaláthon
31 του Μάρτη 1971
31 marzo 1971
Ποίημα του Γιώργου Σεφέρη
Poesia di Giorgos Seferis
Testo dal blog Latistor

Credo che questa Sugli aspalti, che è l'ultima poesia di Seferis, dovrebbe trovare posto tra gli Extra delle CCG. È una denuncia della dittatura dei Colonnelli, che all'epoca in cui furono scritti questi versi, nel marzo del '71, stava per entrare nel suo quinto anno e della quale il poeta – morto il 20 settembre – non vedrà la fine. È rievocato, grazie al riaffiorare di un antico ricordo della Repubblica di Platone, il leggendario castigo inflitto dal popolo al tiranno parricida e fratricida Ardieo, che venne scuoiato e gettato vivo sugli aspalti (o aspàlati, specie di arbusti spinosi dai fiori gialli). – Così periscano tutti i tiranni – sembra dire. [L.L.]
Ἦταν ὡραῖο τὸ Σούνιο τὴ μέρα ἐκείνη τοῦ Εὐαγγελισμοῦ
(Continues)
Contributed by L.L. 2016/7/24 - 23:05
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Ni gauche, ni centre, ni droite

Ni gauche, ni centre, ni droite
Texte : Henri Tachan (Montluçon, le 16 avril 1976)
Quand je suis au micro, ce n’est pas un « meeting ».
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/7/24 - 19:22
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Mamaqua

Mamaqua
Album : Il primo passo
E' ora del bagno di far scorrere via le paure
(Continues)
Contributed by adriana 2016/7/24 - 17:42
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The Big Man

The Big Man
[2016]

Singolo :The Big Man

“The big man” è ispirato, non velatamente, a un personaggio politico d’oltreoceano molto influente con un’ingombrante pettinatura: sue molte delle parole pesanti come macigni - estratte da uno dei tanti comizi - cantate da Mauro “We gotta be tough, we gotta be strong, no fear no pity no mercy for our enemies, stay with me, we’ll win, ‘cause in the end everybody loves me”.

“Ci ho scherzato sopra, ma credo ci sia poco da ridere. Questo proliferare di nuovi dittatorelli - o aspiranti tali – ricorda tempi oscuri, in realtà assai poco lontani, il cui orribile odore arriva ancora fino a noi”.

Mauro Pagani torna alla sua prima grande passione, scrivere e cantare canzoni. Dopo 13 anni, in cui il musicista e produttore tra i più amati in Italia ha composto colonne sonore, diretto festival musicali, scritto un romanzo, prodotto album di altri colleghi, arriva “The big... (Continues)
Here i am
(Continues)
Contributed by adriana 2016/7/24 - 12:49
Song Itineraries: Donald Trump

Glück Auf!

Anonymous
Glück Auf!
[1943?]
Canto degli internati a Fürstengrube, sottocampo di Auschwitz
Testo trovato negli atti di «Musique et camps de concentration», un convegno internazionale tenutosi nel 2013 e patrocinato Consiglio d’Europa.

Il sottocampo di Fürstengrube, a 30 km da Auschwitz fu inaugurato nell’estate del 1943.
I prigionieri erano costretti ad estrarre carbone in una miniera dell’industria IG Farben.
Sul cancello d’ingresso, sotto l’insegna del campo, campeggiava il saluto dei minatori tedeschi “Glück auf!”, “Buona fortuna!”, che suonava ancora più cinico e derisorio del solito, onnipresente “Arbeit macht frei”.
Le condizioni di lavoro erano terribili: le gallerie erano strette, spesso soggette ad allagamenti... I prigionieri non erano adeguatamente equipaggiati e restavano costantemente esposti ad incidenti e crolli, oltre alle quotidiane vessazioni del personale.
Alla fine del 1944, nel pieno... (Continues)
Glück auf! Glück auf! Wir sind die bergwerksleute.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/23 - 22:23
Song Itineraries: Extermination camps
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Mensch ohne Pass

Mensch ohne Pass
[1935]
Parole di Max Werner Lenz (1887-1973), attore, regista, cabarettista ed autore svizzero
Musica di Otto Weissert (1903-1969), compositore e direttore teatrale tedesco.

Max Werner Lenz e Otto Weissert (il secondo fuggito nel 1934 in Svizzera perchè sposato ad una donna ebrea) furono tra i fondatori nel 1933 a Zurigo del Cabaret Cornichon, un teatro cabaret che mirava a riprodurre analoghe esperienze tedesche che erano appena state stroncate dall’avvento del nazismo. Nonostante i vincoli imposti dalla censura ed il costante monitoraggio ed intimidazione dei servizi segreti nazisti, il Cabaret Cornichon riuscì comunque a condannare apertamente fascismo e nazismo.

In questa sua “L’uomo senza passaporto” Max Werner Lenz criticava la mancanza di sostegno ai rifugiati dal regime hitleriano e, anzi, la loro persecuzione da parte delle autorità...
Una canzone molto attuale, visto il trattamento che l’Europa ancora oggi riserva ai rifugiati...
Ich bin aus aller Ordnung ausgetrieben.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/23 - 13:46
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Non vale più

Non vale più
2016
Una somma di piccole cose

Fabi non è certo un cantautore militante, però questa canzone parla del potere, del popolo e della possibilità di cambiare le cose. Ascoltandola ieri sera in concerto mi sono venute le immagini della Turchia...
Se ridi ti si chiudono gli occhi
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2016/7/23 - 08:23
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Odile

Odile
[1975]


Comme tu le sais, Lucien l’âne mon ami, les émigrés connaissent de terribles nostalgies et dans ces moments d’une coloration assez dépressive, ils sont d’une faiblesse insigne et se laissent emporter par la sentimentale vague.

Oh oui, Marco Valdo M.I., je crois bien ça et j’en ai connu beaucoup qu’un air de musique, une chanson, un vêtement, un objet, un simple mot parfois, que sais-je, mettait la tête à l’envers. Mais sans doute me racontes-tu ça à propos de la chanson. Et d’abord, de qui est-elle ? Quel est son titre ? Que raconte-t-elle ?

En premier lieu, Lucien l’âne mon ami, je précise qu’il s’agit d’une chanson française écrite par l’incroyable Ricet Barrier, lequel n’a jamais émigré bien loin. Cependant, il a comme qui dirait une sorte de génie qui le travaille. Un génie de la chanson comme il y a un génie des eaux ou un génie de l’air ou du feu et ce génie lui souffle... (Continues)
Depuis que j’ai quitté le pays,
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/7/22 - 22:48
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Yankele nel ghetto

Yankele nel ghetto


Klezroym
Yankele nel ghetto (2009)



Yankele nel Ghetto è l'elaborazione originale in forma di suite delle Canzoni del Ghetto di Łódź raccolte nel libro di Gila Flam: "Singing for survival, Songs of the Łódź Ghetto,1940-45", University of Illinois Press.

L’album dei KlezRoym raccoglie e rielabora le canzoni che Gila Flam, direttrice del Dipartimento di Musica e della Fonoteca di Stato dell’Università di Gerusalemme, ha ricostruito insieme ai superstiti, intervistandoli, accogliendo i loro ricordi, riannodando liriche e note preservate nella memoria di chi le ha cantate per sopravvivere. Molte di queste canzoni erano inedite, altre erano già state eseguite in pubblico.

I KlezRoym hanno così lavorato sulle liriche e le melodie di Yankele Hershkowitz, cantore di strada, di Miriam Harel, membro di un’organizzazione giovanile, e di David Beygelman, direttore musicale del teatro della Casa... (Continues)
Contributed by dq82 2016/7/22 - 18:23
Song Itineraries: Ghettos
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Wenn ein Paketchen kommt

Wenn ein Paketchen kommt
[1943]
Scritta da Willy Rosen e Max Ehrlich per lo spettacolo Humor und Melodie messo in scena nel settembre del 1943 dai prigionieri nel campo di concentramento e transito di Westerbork.

La canzone fu interpretata dalla star del cinema Camilla Spira insieme ad un coro femminile (Camilla Spira und das Tanzensemble)
Testo trovato nel programma di sala dello spettacolo “Tutto ciò che mi resta. Il miracolo della musica composta nel lager”, concerto per il Giorno della Memoria tenutosi all’Auditorium Parco della Musica di Roma il 26 gennaio 2015, a cura di Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese.

Nato Julius Rosenbaum, l’ebreo tedesco Willy Rosen (1894-1944) è stato un importante compositore ed autore per il cabaret. Attivissimo nella scrittura di spettacoli a Westerbork, fu poi trasferito ad Auschwitz dove fu assassinato il 29 settembre 1944.

Max Ehrlich (1892-1944), ebreo tedesco, è... (Continues)
Wenn ein Paketchen kommt
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/22 - 14:23
Song Itineraries: Extermination camps
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Six to Go

Six to Go
1990
Hell's ditch

(Terry Woods)

The title here could refer to two possible "6s." It probably refers to the "Birmingham Six" who were still in custody at the time that this album was originally released. It could be also interpreted more broadly to refer to the 6 counties in the north of Ireland that are still under English rule.

The lyrics for this one are not included in either the cd or vinyl releases of "Ditch " (well, maybe it's because the band already encountered the wrath of BBC censors for "Streets of Sorrow/Birmingham Six" and in the intervening years the laws changed to make public support for the IRA much riskier), which makes intepretation a bit more difficult.

Poguetry
O-we-o-o
(Continues)
Contributed by dq82 2016/7/22 - 11:25
Song Itineraries: Conflicts in Ireland

צי איז מײַן הערץ

צי איז מײַן הערץ
Tsi iz mayn herts
(Zi is mein herz)
[1944]
Canto composto da un anonimo prigioniero polacco, ebreo ortodosso, internato a Märzbachtal, nei pressi di Glinica (Slesia, Polonia), uno degli oltre 100 sotto-campi del campo di concentramento nazista di Groß-Rosen.
Il canto è stato solo recentemente riscoperto grazie a Jack (Jacob) Garfein (1930-), importante figura del teatro e del cinema statunitensi, ebreo originario della Rutenia (regione storica che comprende porzioni dell'Ucraina, della Bielorussia, della Russia, nonché, più marginalmente, della Slovacchia e della Polonia).
Testo trovato nel programma di sala dello spettacolo “Tutto ciò che mi resta. Il miracolo della musica composta nel lager”, concerto per il Giorno della Memoria tenutosi all’Auditorium Parco della Musica di Roma il 26 gennaio 2015, a cura di Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese.

Garfein finì ad Auschwitz Birkenau... (Continues)
צי איז מײַן הערץ
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby / RV 2016/7/22 - 11:09
Song Itineraries: Extermination camps
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Lorca's Novena

Lorca's Novena
1990
Hell's ditch

(Shane MacGowan)
Federico Garcia Lorca was a Spanish poet and playwright (1898-1936). Shane "discovered" Lorca's work while the band was in Spain during the filming of "Straight to Hell." Here's a short interview excerpt from "The Lost Decade" where Shane discusses Lorca:

"His poetry reads beautifully, and it was his area we were in. He was a popular poet in the same way that a lot of Irish poets were, in that he wrote in ballad form and wrote about what was going on among the people. His poetry doesn't come from intellectual thought, it comes from the connection between emotion and seeing and feeling. The other thing about him is that he was a faggot, and during the Civil War the fascists went round pulling out all the Republican sympathisers they could find, and they got Lorca and shot him along with a lot of others, but because he was a faggot they rammed the gun... (Continues)
Ignacio(1) lay dying in the sand
(Continues)
Contributed by dq82 2016/7/22 - 11:06
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Hell's Ditch

Hell's Ditch
1990
Hell's ditch

(Shane MacGowan/Jem Finer)

Una canzone dedicata a Jean Génet, a lungo in carcere, disertore dalla legione straniera, omosessuale, prima filo nazista, ma poi anticolonialista, filo palestinese e sostenitore delle pantere nere.

This song is based largely on the life and writings of French author and playwright Jean Génet (1910-1986). Génet spent much of his youth and early adulthood in and out of prisons across Europe. In 1948, following his 10th conviction for theft, he received a life sentence but he was released upon the intevention of Jean-Paul Sartre and other stars in the French intellectual firmament.

"The killer's hands are bound with chains
At six o'clock it starts to rain..."

These lines relate to a scene in Génet's Miracle of the Rose (1946) describing the execution of a murderer.

"He'll never see the dawn again
Our lady of the flowers..."

Our Lady of... (Continues)
Life's a bitch, then you die
(Continues)
Contributed by dq82 2016/7/22 - 10:50
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800 588 605

800 588 605
[2016]

Album : Il lato ruvido

Dopo l'ultima sentenza che ha assolto i responsabili della morte di Giuseppe Uva, vogliamo mostrarvi in anteprima il video del brano "800 588 605", che è il numero verde di ACAD, l'associazione contro gli abusi in divisa che noi stiamo sostenendo e vi chiediamo di sostenere.
Così i Punkreas hanno presentato in anteprima rispetto al loro disco questo brano...
Hai sentito la notizia Mario è stato beccato
(Continues)
Contributed by dq82 2016/7/22 - 09:49
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Qui in questa terra

Qui in questa terra
Breve canto-invocazione scritto dalle donne ebree italiane nel blocco femminile di Auschwitz-Birkenau.
Sulla melodia dell’HaTikvah, oggi inno nazionale israeliano, composta nel 1888 da Samuel Cohen (1870-1940), un ebreo rumeno, e a sua volta basata su di un canto popolare italiano cinquecentesco, noto come “La Mantovana” (o “Fuggi fuggi fuggi”)
La versione di Frida Misul, ebrea livornese, fu sostanzialmente confermata anche da Settimia Spizzichino (1921-2000), anche lei deportata ad Auschwitz-Birkenau in seguito al rastrellamento del ghetto di Roma avvenuto il 16 ottobre 1943.
Il recupero di questo canto è dovuto all’impareggiabile lavoro del pianista e compositore Francesco Lotoro, uno dei massimi esperti mondiali di musica concentrazionaria.

Testo trovato nel programma di sala dello spettacolo “Tutto ciò che mi resta. Il miracolo della musica composta nel lager”, concerto per il Giorno... (Continues)
Qui in questa terra triste e maledetta soffrono molto i figli d’Israele.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/21 - 16:36
Song Itineraries: Extermination camps

Février - Les pauvres

Février - Les pauvres
[1895]
Versi di Émile Verhaeren (1855-1916), poeta belga fiammingo di scrittura francese
Nella raccolta “Les Visages de la vie”, pubblicata nel 1899
Messi in nusica da alcuni compositori non molto noti, come Francis Bousquet (1890-1942) e Joseph Jongen (1873-1953).
Il est ainsi de pauvres coeurs
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/21 - 09:27
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“Floep” zei de stamper

“Floep” zei de stamper
[1944]
Parole e musica di Johnny & Jones
Il brano si trova in alcune raccolte, come “Maak Het Donker In Het Donker” del 2001
Testo trovato nel programma di sala dello spettacolo “Tutto ciò che mi resta. Il miracolo della musica composta nel lager”, concerto per il Giorno della Memoria tenutosi all’Auditorium Parco della Musica di Roma il 26 gennaio 2015, a cura di Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese.

Johnny & Jones, “due ragazzi e una chitarra” (Johnny “Max” Salomon Meyer Kannewasser, nato nel 1916, e Jones “Nol” Arnold Siméon van Wesel, nato nel 1918) sono stati un duo di musica leggera, in gran parte ispirata allo swing ed al jazz statunitensi, molto celebre nei Paesi Bassi negli anni 30.

Quando nel maggio del 1940 i nazisti invasero Paesi Bassi e Belgio, anche Johnny e Jones, come tanti ebrei nederlandesi e di molte altre nazionalità che in Olanda si erano rifugiati... (Continues)
Kom ik ´s morgens uit mijn bed
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/21 - 09:09
Song Itineraries: Extermination camps
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Refugees

Refugees
Un grande concerto pomeridiano in una discoteca di S. Martino B. A. 1970
Credo
La pista era lí
V. D. G. G.era lì
E a ventanni non é uno scherzo...
marco 2016/7/20 - 11:24
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Elegia żydowskich miasteczek

Elegia żydowskich miasteczek
Scusate, credo che la musica originale di questa poesia non sia di Antonina Krzysztoń (cui oltre tutto il brano è stato attribuito) ma di Szymon Laks (Varsavia 1901 - Parigi 1983), compositore e violinista polacco, ebreo.

Arrestato dai nazisti a Parigi (dove viveva dal 1929), Laks fu deportato ad Auschwitz l'anno seguente. Lì divenne il direttore dell'orchestra del campo e sopravvisse.

L'"Elégie pour les villages juifs" fu composta nel 1961 su testo in francese dell'amico Henri Lemarchand, che lo adattò a partire dalla poesia originale di Słonimski

A proposito di Szymon Laks si legga questa testimonianza del figlio André.

Se l'attribuzione della musica a Laks fosse corretta - come credo, ma verificate - allora il brano andrebbe assegnato a lui o, in subordine, all'autore del testo originale.
Bernart Bartleby 2016/7/20 - 08:46
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The Ghost Of Tom Joad

The Ghost Of Tom Joad
Ieri sera al Circo Massimo una incredibile versione acustica, arrivata dopo un'ora passata a cantare e a ballare.



Lo spettacolo e' durato in totale quasi quattro ore!
2016/7/18 - 17:06

Muselmane

Muselmane
Ho provato a cercare qualche notizia su Karl Szamek, ma (perlomeno in Rete) temo che resterà una ricerca vana. Quanto al cognome, però, pur essendo senz'altro di forma slava (e specificamente polacca), non è affatto detto che si tratti di un polacco; molti tedeschi, ad esempio, portano cognomi slavi e polacchi. Saluti cari.
Riccardo Venturi 2016/7/17 - 23:31
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Jacques Dutronc: On nous cache tout, on nous dit rien

Jacques Dutronc: On nous cache tout, on nous dit rien
[1966]
Parole di Jacques Lanzmann (1927-2006), scrittore, sceneggiatore, paroliere e pittore
Musica di Jacques Dutronc
Nel suo album del 1966, comunemente noto con il titolo della canzone d’apertura, “Les play-boys”




Stavo pensando a tutte le balle che ci hanno raccontato i questi decenni, dalla prima guerra del Golfo del 1990-91 fino dall’autogolpe di Erdowahn di qualche ora fa... Ci nascondono tutto, non ci dicono nulla, più si sa e più non si sa niente, non ci informano davvero su di nulla...
On nous cache tout, on nous dit rien
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/17 - 22:55

Die Unentwegten

Die Unentwegten
Versi di Kurt Tucholsky, credo risalenti a poco dopo la fine della Grande Guerra o ai primissimi anni 20. Non sono riuscito a trovare la data esatta. Facile che siano stati pubblicati sulla Weltbühne allora diretta da Siegfried Jacobsohn.
Musica di Hanns Eisler, composta nel 1959 (“Die Unentwegten / The Stalwarts”, in “Songs to Texts by Kurt Tucholsky”)
Testo trovato su Lieder.net

Grandissima presa per il culo che Tucholsky riservava ai sostenitori dei vertici militari tedeschi (l’OHL, Oberste Heeresleitung, il Comando Supremo incarnato da gentaglia come Paul von Hindenburg ed Erich Ludendorff), incompetenti e vigliacchi (Tucholsky si riferiva precisamente alle disfatte in Marna e a diversi altri guai combinati dai nostri durante la Grande Guerra) e bugiardi (giacchè non si erano mai assunti le loro responsabilità e, anzi, le avevano scaricate sulle forse d’opposizione, comunisti ed anarchici... (Continues)
Ein blinder Mann ist zu bedauern,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/17 - 22:35
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Rigurgito antifascista

Rigurgito antifascista
Rispondo a Don...."Non ho mai visto nessun camerato o mio amico di destra andare in giro con le bretelle...sono forse rimasti agli anni '90?" La canzone è del '93...Una deficenza cronica di questo grado solo un fascismo può mostrarla...

Se la merda fosse oro, Forza Nuova che tesoro...
Emanuele 2016/7/17 - 20:21
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Change

Change
2016
Change, il nuovo singolo di Christina Aguilera il cui ricavato verrà donato alle famiglie delle vittime della strage di Orlando.
When I was young I would look in the mirror
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/7/17 - 13:19
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Attila József: Anyám

Attila József: Anyám
Florence, July 17, 2016, 11:38 am
MY MOTHER
(Continues)
2016/7/17 - 11:38




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