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Lied vom Trockenbrot

Lied vom Trockenbrot
[1929]
Versi di Walter Mehring
Musica di Hanns Eisler
Nell’opera teatrale di Mehring intitolata "Der Kaufmann von Berlin", messa in scena da Erwin Piscator al Berliner Volksbühne nel 1929.
In seguito interpretata da Eric Bentley (“Songs Of Hanns Eisler”, 1964) e da Ernst Busch (“Walter Mehring - Das Lied vom Leben”, 1974)
Testo trovato su Erinnerungsort.de

“Il mercante di Berlino” è una satira feroce contro gli speculatori negli ultimi anni della Repubblica di Weimar, travolta dai debiti di guerra, dalla crisi internazionale e dal rafforzarsi del nazionalsocialismo. La prima dello spettacolo fece scandalo e fu accompagnata da manifestazioni violente delle squadracce delle SA. Joseph Goebbels in persona tuonò contro Mehring il quale, ormai condannato a sicura morte, fu costretto a riparare in Francia, paese dove del resto aveva vissuto per molti anni. L’occupazione nazista del maggio... (Continues)
Wer arbeit' muß auch essen.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/13 - 18:20
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Les Animaux du Zoo de Vincennes

Les Animaux du Zoo de Vincennes
Les Animaux du Zoo de Vincennes

Chanson française – Les Animaux du Zoo de Vincennes – Henri Tachan – 1981
Paroles et musique: Henri Tachan



Voici, Lucien l’âne mon ami, une chanson qui devrait te plaire et qui d’une certaine manière rejoint les principes évoqués dans la Déclaration Universelle des Droits de l’Âne. Elle raconte l’histoire (malheureusement imaginaire) des animaux d’un zoo (ici, celui de Vincennes) qui se révoltent conter cette détention et qui s’échappent.

Évidemment, dit Lucien l’âne en riant comme un soleil de printemps, qu’elle me plaît cette chanson, d’autant qu’elle est d’Henri tachan, un chanteur que j’aime bien et qui malgré un répertoire passionnant, mais sans doute trop révolté, n’est pas très connu.

C’est assez normal qu’Henri Tachan ait été mis à l’écart. D’ailleurs, lui-même, savait bien qu’au regard de l’univers du commerce musical, il était un « En... (Continues)
Les animaux du zoo de Vincennes se sont taillés :
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/7/13 - 16:29

Für Recht und Freiheit bin ich gefangen

Anonymous
Für Recht und Freiheit bin ich gefangen
[1920]
Parole di anonimo risalenti all’epoca del cosiddetto “Putsch di Kapp”, un tentativo di golpe contro la Repubblica di Weimar ordito quell’anno dall’estrema destra e dai militari.
Sulla melodia di una canzone popolare ottocentesca dedicata a Johannes Bückler (1779-1803), brigante tedesco soprannominato Schinderhannes (“Giovanni l’aguzzino”, o qualcosa del genere) per la sua particolare ferocia ed abilità.
Testo trovato sul Volksliederarchive
Nella raccolta “Lieder aus den faschistischen Konzentrationslagern” edita nel 1962 dalla Taschen

A due anni dalla fine della Grande Guerra, con i nazionalisti e militaristi umiliati dalle condizioni poste alla Germania dal trattato di Versailles, convinti che la Repubblica fosse quella dei traditori che non avevano sostenuto ed anzi boicottato lo sforzo bellico, provocando la sconfitta del Secondo Reich, alcuni esponenti dell’estrema destra,... (Continues)
Für Recht und Freiheit bin ich gefangen
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/13 - 09:08
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The Most Dangerous Woman in America

The Most Dangerous Woman in America
2009
Blood and candle smoke

Dedicata a Mary Harris Jones, nota come Mother Jones, (Cork, 1º maggio 1837 – Silver Spring, 30 novembre 1930), una sindacalista e operaia statunitense di origine irlandese, membro dell'IWW.
Three weeks out of prison
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/7/12 - 21:37
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Percy Sledge: When a Man Loves a Woman

Percy Sledge: When a Man Loves a Woman
[1966]
Scritta da Calvin Houston Lewis ed Andrew James Wright
Prima registrazione di Percy Sledge (1940-2015), uno dei più grandi interpreti R&B, soul e gospel afroamericani di sempre.
Title track dell’album del 1966, la canzone rimase per due settimane in vetta alla classifica generale dei singoli più venduti negli USA.

Calvin Lewis ed Andrew Wright erano membri de The Muscle Shoals Rhythm Section, noti anche come The Swampers, una band di soli bianchi con base a Sheffield, Alabama, che nella sua carriera ha accompagnato soprattutto grandi interpreti neri. Allora Sledge doveva ancora sfondare e non si curò di depositare la sua firma come coautore.

Ancora oggi negli States - ma non solo - “When a Man Loves a Woman” è una gettonatissima “wedding song”, ma lo fu soprattutto negli anni della guerra in Vietnam. Molto popolare tra i soldati a stelle e strisce, non ci fu un reduce che... (Continues)
When a man loves a woman
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/12 - 21:07
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A-Z

A-Z
[2006]
Scritta da Tracey Thorn (Everything But the Girl) e Thomas Gandey (DJ e produttore musicale di Brighton).
In “Out of the Woods”, il secondo album solista della Thorn dopo “A Distant Shore” del 1982

Una canzone sugli adolescenti gay vittime del bullismo a scuola. Una rivisitazione della famosa Smalltown Boy dei Bronski Beat...
Per A-Z credo s’intenda la mappa di Londra... Sono passati 30 anni ma è sempre una/un smalltown girl/boy con uno zainetto, un pacchetto di sigarette e una cartina della grande città per trovare un posto migliore dove vivere...

Si legga al proposito l’articolo della stessa Thorn pubblicato recentemente sul New Statesman e tradotto per Internazionale: Cosa si prova quando tua figlia va al gay pride dopo la strage di Orlando
Some things never seem to change
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/12 - 02:07

Ach, all wir armen Teufel

Ach, all wir armen Teufel
[1942]
Parole di Walter Hammer, pseudonimo di Walter Hösterey (1988-1966), scrittore ed editore tedesco.
Testo trovato sul Volksliederarchiv, dove non viene detto nulla circa la melodia.
Il testo, o una sua parte, si trova anche in “Kazett-Lyric. Untersuchungen zu Gedichten und Liedern aus dem Konzentrationslager Sachsenhausen” (1995), dove però viene attribuito ad autore anonimo.

Scrittore precoce, Walter Hammer assunse il suo nome d’arte in onore di Nietzsche e del suo “Crepuscolo degl'idoli; come si filosofa col martello”. Poi se ne partì entusiasta per la Grande Guerra ma vi fece ritorno da convinto pacifista e antimilitarista, disgustato dall’orrore di quella inutile carneficina. Dopo la guerra Hammer divenne persino presidente dell’Associazione Veterani per la Pace. Militante ed esponente del Partito Repubblicano, nel 1932 fu tra i firmatari dell’appello all’unione delle forze democratiche... (Continues)
Ach, all wir armen Teufel
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/11 - 19:16
Song Itineraries: Extermination camps

Wir haben so manches Lager gebaut

Anonymous
Wir haben so manches Lager gebaut
[1939-45]
Canzone con melodia ignota, di anonimo autore di lingua tedesca, quasi sicuramente un prigioniero politico, internato in qualche campo nazista. E, a meno che non si tratti di un testo collettivo, l’autore doveva essersi passato diversi campi, almeno quello di Esterwegen nell’Emsland e quelli di Sachsenhausen e Ravensbrück nel Brandeburgo.
Il brano può essere datato tra il 1939, anno in cui fu inaugurato il campo di Ravensbrück, ed il 1945.

Il testo l’ho trovato sul Volksliederarchiv, così come ripreso da “Lieder aus den faschistischen Konzentrationslagern”, una raccolta edita dalla Taschen nel 1962. Ma le prime due strofe si trovano anche in “Kazett-Lyric. Untersuchungen zu Gedichten und Liedern aus dem Konzentrationslager Sachsenhausen”, a cura di Katja Klein, raccolta di poesie e canzoni composte dai prigionieri di Sachsenhausen, pubblicata nel 1995, nel cinquantenario della sua liberazione.
Wir haben so manches Lager gebaut
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/11 - 18:22
Song Itineraries: Extermination camps
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Questa casa non la mollerò

Questa casa non la mollerò
[1975]

45 gg - La Poiana Dischi di parte LPS 001 [1978] insieme a Liberiamo

Testo di Ricky Gianco e Gianfranco Manfredi
Musica tratta dal country/rock "Six Days On the Road" (Carl Montgomery / Earl Green), reinterpretata anche da Steve Earle (1987)

Eseguita dal vivo al Parco Lambro 26-29 giugno 1976

I Gang stanno preparando un nuovo disco di cover di canzoni degli anni 70 (titolo Calibro77), tra quelle che compariranno c'è questa. Che qui mancava e rimanda alle lotte sulla casa. Valida allora come oggi
Son qui per buttarci fuori di città
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/7/11 - 18:14
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A’ senzu sulu

A’ senzu sulu
[2015]
Album : Kyma
E cu sta’ peddi comu scorza di na’ nuci
(Continues)
2016/7/11 - 12:13

Muselmane

Muselmane
Versi composti da Karl Szamek, un internato a Sachsenhausen di cui si conoscono solo il nome e cognome con cui ha firmato alcune poesie o canzoni.
Testo presente in “Kazett-Lyrik. Untersuchungen zu Gedichten und Liedern aus dem Konzentrationslager Sachsenhausen.”, a cura di Katja Klein, raccolta di poesie e canzoni composte dai prigionieri del campo, pubblicata nel 1995, nel cinquantenario della sua liberazione.
Testo trovato qui

Sia “Kazett” che “Muselmane” sono termini in Lagersprache, lo slang parlato dai prigionieri nei campi nazisti, una lingua basata sul tedesco, quello elementare e duro degli ordini impartiti da guardie e kapo, su cui si innestavano le lingue di provenienza degli internati.

Nello specifico, “Kazett” è abbreviazione di Konzentrationslager, mentre “Muselmane” (o Muselmann, o Muzułman in polacco) designava il prigioniero in procinto di morire d’inedia, nello stadio... (Continues)
Es ist vielleicht zum zehntenmale,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/11 - 09:09
Song Itineraries: Extermination camps
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Les affreux

Les affreux
(1968)

Paroles : Albert Vidalie
Musique : Louis Bessières

I mercenari francesi partiti a combattere in Katanga non fanno una bella figura e soprattutto fanno una brutta fine in questa canzone di Serge Reggiani che può ben rappresentare l'altra faccia del mercenario di Lucera, la canzone intrisa di romanticismo da due soldi che per questo ebbe tanto successo tra i neofascisti italiani.
Les filles sont en deuil
(Continues)
Contributed by Euskalion 2016/7/10 - 17:30
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The Story of a Soldier (La Storia Di Un Soldato)

The Story of a Soldier (La Storia Di Un Soldato)
Chanson du film extraordinaire de Sergio Leone :
"Le bon, la brute et le truand".

Elle est chantée par un choeur accompagné de musiciens de prisonniers sudistes, "dirigé" négligemment par un gardien de prison nordiste, dans un camp où se retrouvent les trois "héros" de l'histoire.
Les soldats doivent chanter pour couvrir le bruit du tabassage de celui qu'ils prennent pour l'un des leurs. Mais il s'agit d'un épisode déconcertant, mêlant la bagarre entre des fripouilles sans scrupules et l'émotion irrésistible qui saisit les prisonniers obligés de couvrir la séance de torture.
Une des scènes les plus poignantes du cinéma !
Pendant ce temps dans l'Espagne de Franco où était tournée la scène, de vrais policiers et militaires torturaient d'auhentiques prisonniers, souvent des prisonniers politiques. La poésie est parfois si dérisoire...

Les paroles sont de Tommie Connor, et la musique... d'Ennio Morricone bien sûr !
Bugles are calling
(Continues)
Contributed by Euskalion 2016/7/10 - 16:38
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Radicalized

Radicalized
[2015]
Parole di Conor Oberst, membro fondatore della band e pure front man dei Bright Eyes
Musica dei Desaparecidos (Conor Oberst, Landon Hedges, Matt Baum, Denver Dalley e Ian McElroy)
Nel disco intitolato “Payola”

Gli effetti della guerra e dell’ingiustizia su chi rimane e vede radicarsi dentro di sè l’odio fino a perdere la ragione...

Lo sfondo è lo stesso, un teatro di guerra, un paese sotto occupazione come l’Iraq o l’Afghanistan.
Il primo punto di vista è quello di un ragazzo del posto, un musulmano, che vede la propria famiglia morire per le bombe e per la fame, la sorellina uccisa dagli occupanti...
Nella strofa successiva è un ragazzino americano che riceve la notizia della morte del fratello maggiore, reclutato di recente nell’esercito (perchè senza prospettive di lavoro), spedito a combattere in Medio Oriente e saltato in aria con il suo humvee su di una mina dei ribelli...

Personalmente non è che condivida molto questa associazione piuttosto semplificante. Ritengo invece più corretta la seguente:
My whole family tree has got nothing to eat
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/10 - 15:29
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Von Maur Massacre

Von Maur Massacre
[2015]
Parole di Conor Oberst, membro fondatore della band e pure front man dei Bright Eyes
Musica dei Desaparecidos (Conor Oberst, Landon Hedges, Matt Baum, Denver Dalley e Ian McElroy)
Nel disco intitolato “Payola”

Robert A. Hawkins era nato nel 1988 da genitori americani in una base della RAF in Gran Bretagna. I suoi lo abbandonarono da piccolo e Robert crebbe in una famiglia di amici nei pressi di Omaha, Nebraska (la stessa città da cui provengono Conor Oberst e i suoi Desaparecidos). Come spesso accade ai bambini abbandonati anche Robert sviluppò subito una forte sofferenza e fin dall’età di 4 anni anni fu avviato a trattamenti psichiatrici, che non risolsero nulla. Robert trascorse 15 anni entrando e uscendo dagli ospedali. Nel 2006 Robert fu espulso dalla scuola che frequentava e l’anno seguente, nelle settimane precedenti il Natale, fu lasciato dalla sua fidanzata e licenziato... (Continues)
Tearing all the posters off the wall
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/10 - 15:04
Song Itineraries: Weapons: our daily home war
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Gündoğdu marşı

Gündoğdu marşı
MARCHA DEL NACER DEL DÍA
(Continues)
Contributed by Santiago 2016/7/10 - 02:53
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Il Sentiero

Il Sentiero
EL SENDERO
(Continues)
Contributed by Santiago 2016/7/10 - 02:29
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Περιμένοντας τοὺς βαρβάρους

Περιμένοντας τοὺς βαρβάρους
Purtroppo mi sono accorto soltanto adesso della nota della prof.sa Margherita Pieracci Harwell, che ha voluto gentilmente segnalare l'errore iconografico riguardo a Margherita Dalmati. Cerco di rimediare, seppure con mesi di ritardo, inserendo un'immagine autentica di Margherita Dalmati al posto di quella di Cristina Campo. Ne risalta naturalmente anche ciò che ha scritto la prof.sa Pieracci Harwell sulla bellezza e sulla finezza di entrambe.
Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2016/7/9 - 19:19
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Barbos barbel barbù

Barbos barbel barbù
2013
Mat e famat

Poi in
2015
Terra e pace

Allegra storia di diserzione; per sfuggire ai fascisti che lo volevano arruolare, un montanaro verace non esita a farsi seppellire nel carro del letame per poter uscire dalla stalla e beffare i corvi neri (tratto da un fatto realmente accaduto a Lozio durante il fascismo).
Barbos barbel barbù
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/7/9 - 17:58
Song Itineraries: Deserters
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Θερμοπύλες

Θερμοπύλες




Da: Costantino Kavafis, Cinquantacinque poesie, a cura di Nelo Risi e Margherita Dalmati; Milano, Einaudi, 1968.

TERMOPILI
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2016/7/9 - 11:34
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Als die Nazis die Kommunisten holten

Als die Nazis die Kommunisten holten
KUN NATSIT TULIVAT HAKEMAAN KOMMUNISTEJA
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/7/9 - 07:10
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Θερμοπύλες

Θερμοπύλες
Traduzione inglese di Edmund Keeley e Philip Sherrard
Μετέφρασαν στα ἀγγλικά ὁ Ἐντμουντ Κήλυ καί ὁ Φίλιπ Σέρραρντ

Da/from/ἀπὸ: C.P. Cavafy, Collected Poems. Translated by Edmund Keeley and Philip Sherrard. Edited by George Savidis. Revised Edition. Princeton University Press, 1992, in: C.P.Cavafy, The Official Website of the Cavafy Archive.
THERMOPYLAE
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/7/9 - 00:26
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Cala a boca, Bárbara

Cala a boca, Bárbara
[1972]
Scritta da Chico Buarque de Hollanda con il cineasta Ruy Guerra (che era stato anche il primo marito di Nara Leão)
Testo trovato sul sito di Chico Buarque
Nel disco intitolato “Calabar: o elogio à traição”, colonna sonora di uno spettacolo teatrale dedicato alla figura di Domingos Fernandes Calabar (1600-1635), un mulatto, facoltoso imprenditore zuccheriero del Pernambuco brasiliano che tradì gli spagnoli (che in quel periodo dominavano il Portogallo) per allearsi con i nemici olandesi. Catturato, finì malamente garrotato e poi squartato...

Dopo aver “annientato” Geraldo Vandré, i militari brasiliani si trovarono subito un altro artista da perseguitare con particolare accanimento. Oltre a soffrire un anno di esilio in Italia, Chico Buarque vide censurate parzialmente o totalmente molte sue canzoni, come “Apesar de você”.

Quella di “Calabar” era una vera e propria operazione di... (Continues)
Ele sabe dos caminhos
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/8 - 22:20
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Vietnam

Vietnam
2016
A Day for the Hunter, A Day for the Prey

Author: Abraham Jay
Vietnam, Vietnam,
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/7/8 - 21:54
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A Day for the Hunter, a Day for the Prey

A Day for the Hunter, a Day for the Prey
2016
A Day for the Hunter, A Day for the Prey

Il titolo del nuovo disco deriva da un proverbio haitiano e dal libro eponimo di Gage Averill (del 1997) incentrato sui nessi tra potere e musica nell’isola caraibica; un lavoro che aveva attratta McCalla soprattutto per il concetto di ‘resistenza’ all’oppressione esterna ma anche interna, che caratterizza la tradizione musicale haitiana. «Ho sentito che questo proverbio cattura davvero l’essenza dello spirito di Haiti, che per me è molto legato alla lotta per i diritti umani e la sovranità politica», racconta McCalla a National Public Radio. Su un altro livello, continua l’artista, il titolo «mi ha fatto pensare ai ruoli che tutti noi giochiamo nella nostra vita, […] in cui a volte ci si sente come cacciatore, e talvolta preda». Accanto a Leyla (violoncello, banjo tenore, chitarra, canto) la formazione base include suo marito Daniel Tremblay... (Continues)
If I go away,
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/7/8 - 21:48
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Ad amarti ora

Ad amarti ora
[1982]
Album: Immaginata
Musiche e testi: Enzo Maolucci
Arrangiamenti: Aldo Russo
Ad amarti ora sento piombo nella gola.
(Continues)
Contributed by daniela -k.d.- 2016/7/8 - 14:23
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Yellow Triangle

Yellow Triangle
KELTAINEN KOLMIO
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/7/8 - 06:38
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Il testamento di Tito

Il testamento di Tito
EL TESTAMENTO DE TITO
(Continues)
Contributed by Santiago 2016/7/8 - 00:46
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L’Enterrement

L’Enterrement
[1965]

Paroles : Ricet Barrier – Bernard Lelou
Musique : Ricet Barrier


Lucien l’âne mon ami, aujourd’hui, je vais te faire connaître, si ce n’est déjà fait, une chanson qui raconte un enterrement et même celui du chanteur en l’occurrence, l’excellent et drôle Ricet Barrier.

Oh, Marco Valdo M.I. mon ami, te voilà bien sombre à me parler d’enterrement.

Pourtant, Lucien l’âne mon ami, quand tu auras pris connaissance la canzone, m’est avis que tu changeras d’avis. Car la mort vue comme ça, c’est plutôt une bonne nouvelle ou disons, une façon sympathique d’aborder cette phase de la vie, par ailleurs, pour les ânes comme pour les hommes, inévitable. Car la mort se présente sous la forme d’une amoureuse compagne, tout à fait heureuse de tenir compagnie à son soupirant. C’est une mort athée et amoureuse qui tiendra compagnie joyeux défunt aussi longtemps que durera le temps. C’est Byzance ;... (Continues)
Je suis mort, je suis bien mort.
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/7/7 - 23:28
Song Itineraries: Antiwar Anticlerical
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Beatles: A Day In The Life

Beatles: A Day In The Life
Non so che dire... Meravigliosa. Gloria ai Beatles.
Blillo 2016/7/7 - 19:20
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Il migliore dei mondi possibili

Il migliore dei mondi possibili
“Io non credo affatto che viviamo nel migliore di mondi possibili. Questa risposta, questo luogo comune l'ho sentito un sacco di volte da chi di fronte a problemi e ad ingiustizie usava questo concetto per difendere l'esistente. Intendo dire, so bene che viviamo in quella parte di mondo dove la ricchezza è maggiore e dove certamente esiste maggiore libertà, anche se spesso solo apparente. Ma è proprio in nome di questo esistente che abbiamo il dovere di cambiare. Ora, pensateci bene, la crisi economica che viviamo ormai da qualche anno ha semplicemente preso vari milioni di persone e li ha buttati ai margini. Come se non servissero più, come se non avessero modo di partecipare ai tempi in cui viviamo, come se non fossero abili ed utili ai nostri modelli economici. A questo aggiungeteci l'azzeramento di valori, di solidarietà, di concetti come idealità, di parole come sogno nella sua accezione... (Continues)
Dq82 2016/7/7 - 17:45
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Michè

Michè
Chanson italienne – Michè – Nobraino – 2014

La prison est un lieu où l’on est souvent suicidé. En la matière, la tradition est bien établie en Italie (et ailleurs), à commencer par Gaetano Bresci Gaetano, gracié et pendu – pendu lui aussi, contre son gré.
MICHÈ
(Continues)
2016/7/7 - 15:41
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Müdes Lied

Müdes Lied
VÄSYNYT LAULU
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/7/7 - 08:30
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La povera Rosetta

Anonymous
La povera Rosetta
Libera è sbagliato. è "ligera" (malavita milanese)
Filippo 2016/7/6 - 22:10
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Papá cuéntame otra vez

Papá cuéntame otra vez
PAPÀ RACCONTAMI ANCORA UNA VOLTA
(Continues)
Contributed by Santiago 2016/7/6 - 20:58
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Bora

Bora
A me "questo" sembra propaganda vergognosa non un cristicchio qualsiasi che tra l'altro non amo. badate bene non la canzone ma il panegirico antifascista che ne prende spunto
Bassa e meschina ideologia! vogliamo dire che berlusconi e' fascista e'zcomico cosi come vogliamo dire che tito era una gran brava persona "questo" e' tragico!
Dan il di las 2016/7/6 - 14:42

Kameraden, Laßt Uns Singen

Kameraden, Laßt Uns Singen
Chanson allemande – Kameraden, Laßt Uns Singen – Paul Rakow – 1940

Paroles de Paul Rakow, artisan berlinois, pour la précision fourreur.
Parodie sur la mélodie du très belliciste « Infantrielied », l’hymne des troupes d’infanterie allemandes
Texte trouvé sur Volksliederarchive
Le morceau, interprété par le Rundfunk-Jugendchor Wernigerode dirigé par Friedrich Kell (1979)

Clairement communiste, Paul Rakow fut arrêté le 15 avril de 1937 et ensuite enfermé au camp de concentration de Sachsenhausen pendant des années. Il était encore vivant au début de 1945, mais en tant qu’Allemand, il fut alors forcé de choisir entre son exécution et l’enrôlement dans la tristement célèbre « Brigade Dirlewanger », un bataillon de criminels et imprésentables, commandé par un sadique psychopathe et pédophile, dernier rempart du glorieux Troisième Reich. Peut-être – nous ne savons pas comme ce qu’il en fut... (Continues)
CHANTONS, CAMARADES !
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/7/6 - 12:30
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Terra in bocca

Terra in bocca
bel disco, coraggioso, boicottato.
Vincillo 2016/7/6 - 10:45
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Final War

Final War
VIIMEINEN SOTA
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/7/6 - 10:21
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Fabrizio De André: Creuza de mä [Crêuza de mä]

Fabrizio De André: Creuza de mä [Crêuza de mä]
En el idioma ligur una Creûza o Crosa, es un término que se refiere a un tipo de calle o vereda común en Génova (parecidos a una callejuela), a menudo escalonados y flanqueados por muros bajos que sirven como divisiones entre las propiedades y como caminos que conectan el interior con el mar.

En éste caso, también se refiere de manera alegórica al fenómeno meteorológico del mismo nombre, que produce en el mar vetas retorcidas de color plateado u oscuro, que se asemejan a veredas para emprender en el mar, viajes reales o imaginarios.
SENDERO DE MAR
(Continues)
Contributed by Santiago 2016/7/5 - 02:57
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Dance Me to the End of Love

Dance Me to the End of Love
LLÉVAME BAILANDO HASTA EL FIN DEL AMOR
(Continues)
Contributed by Santiago 2016/7/5 - 01:25
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Everybody Knows

Everybody Knows
TODO EL MUNDO SABE
(Continues)
Contributed by Santiago 2016/7/4 - 21:23
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African Lady

African Lady
[1960]
Versi di Langston Hughes
Musica di Randy Weston (1926-), uno dei più grandi pianisti e compositori jazz di tutti i tempi.
Nell’album intitolato “Uhuru Afrika (Freedom Africa)”, pubblicato nel 1961, dove Weston fu affiancato da alcuni mostri sacri dell’epoca come - ne cito solo alcuni - Freddie Hubbard, Yusef Abdul Lateef, Clark Terry, Jerome Richardson, Ron Carter, Max Roach, Candido Camero, Babatunde Olatunji.
Rilevante inoltre il fatto che gli arrangiamenti dell’album furono opera di Melba Liston, compositrice e trombonista (!), la prima donna (e una delle poche) a suonare in una big band.
Testo trovato su Bentari Project Blog

Uhuru, Freedom, Libertà... Inutile dire che l’album fu bandito nel Sudafrica dell’Apartheid...
La dedica: “to our mothers, our sisters, those African women who were always in the background, who always supported us, you see.”
Sunrise at dawn,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/4 - 20:21
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Kimegyek a doberdói harctérre

András Széles
Kimegyek a doberdói harctérre
DOBERDÒN TAISTELUKENTÄT
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/7/4 - 10:04
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Gagiò romanò

Gagiò romanò
Chanson italienne – Gagiò romanò – Alessandro Sipolo – 2015



C’est l’histoire d’un insoumis de Brescia, qui, dans les années 1970, se joint à un groupe de forains roms pour échapper au service militaire. Après la fuite, la contumace, la prison, les interpellations parlementaires à son propos, les tragédies personnelles, il revient à son existence de banlieue en refusant, avec sa cohérence habituelle, toute représentation « héroïque » de ses choix.

Dialogue maïeutique

Quand même, dit Marco Valdo M.I., on ne pouvait pas laisser cette canzone sans quelques mots d’explication. Pour mille raisons et la première étant que le personnage dont parle cette chanson, dont le narrateur raconte l’histoire, est d’abord et surtout, un insoumis.

C’est en effet un homme de raison. Un insoumis est un personnage que l’on se doit de saluer, dit Lucien l’âne, grattant le sol de son petit sabot noir pour... (Continues)
GAGIÒ ROMANÒ
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/7/3 - 22:04
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Yellow Triangle

Il testo completo (reperito su “I Know what I Know: The Music of Charles Mingus”, di Todd S. Jenkins) della versione di Charles Mingus, il brano con cui si chiude il suo album dal vivo “Music Written for Monterey, 1965 ( Not Heard... Played in its Entirety, at UCLA), registrato nel 1965 e pubblicato l’anno seguente.
Yellow Triangle
DON’T LET IT HAPPEN HERE
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/3 - 21:55
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Freedom

Freedom
[1962]
Parole e musica di Charles Mingus
Arrangiamento di Charles Mingus e Bob Hammer
Nell’album intitolato “Mingus Mingus Mingus Mingus Mingus” pubblicato nel 1963
Il brano fu registrato a New York il 20 settembre 1963. Con Mingus molti musicisti di prim’ordine, come Jerome Richardson (sassofonista, flautista e clarinettista), Booker Ervin (sassofonista prematuramente scomparso nel 1970, a soli 40 anni), Eric Dolphy (polistrumentista e virtuoso di tutti gli strumenti a fiato, anche lui morto prematuramente, pochi mesi dopo questa registrazione) e Jaki Byard (pianista, sassofonista e compositore).

L’incipit del brano gioca con il nome di un cocktail a base di vodka in voga negli anni 50, il “Moskow Mule”, ma nello slang americano di allora “mule”, il mulo, è il negro, la bestia da soma...
This mule ain’t from Moscow
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/3 - 21:18
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Van Loon

Van Loon
PS: piccola ipotesi/suggerimento, probabilmente non molto calzante.
Il nebbieggiare leggero non potrebbe essere, più che una "fog", una "haze", come quell purpurea di jimi hendrix?
Il Salta 2016/7/3 - 15:16




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