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Before 2016-2-8

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Cotton Fields

Cotton Fields
[1940]
Parole e musica di Huddie Ledbetter, detto Leadbelly, che incise questo brano autobiografico nel 1940. Però i primi ad includere la canzone in album e a renderla uno standard, non solo della musica nera (dato anche il suo ritmo originario, comunque “country”) furono Odetta (“The Tin Angel”, 1954, con Lawrence B. Mohr) ed Harry Belafonte (“Belafonte Sings the Blues”, 1958).
Poi le moltissime cover, fra cui spiccano quelle dei Beach Boys e dei Creedence Clearwater Revival, nonchè quelle dei soliti “saccheggiatori” Johnny Cash ed Elvis Presley.

Propongo questo brano perchè, al di là del suo ritmo scanzonato, racconta della durezza della vita dei neri nel profondo sud degli USA alla fine dell’800, quando Leadbelly era un bimbo. I campi di cotone a perdita d’occhio erano il solo paesaggio, che la raccolta andasse bene e il prezioso vegetale non marcisse a causa del parassita “boll weevil”... (Continues)
When I was a little baby
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/2/8 - 22:03
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Timber (Jerry the Mule)

Timber (Jerry the Mule)
[19??]
Ancora una canzone attribuita a Josh White, da lui più volte incisa negli anni 50 e 60. Ma – come denuncia il titolo stesso del primo album di White in cui è contenuta, “Spirituals and Ballads”, pubblicato dalla Nuova Mayor di Milano (!) nel 1952 – il testo risale sicuramente ad una work song precedente di autore anonimo. Un testo simile si trova col titolo “Mule On De Mount” nella raccolta “Mules and Men”, a cura di Zora Neale Hurston, pubblicata nel 1935.

Nelle note di un altro disco, “Josh At Midnight” del 1956, si può leggere quanto segue:

When Josh and Sam Gary wrote this song over ten years ago, they had in mind the Negro convicts in country road gangs which they frequently saw in their travels. Wondering how men could take the kind of treatment at which any mule would have balked, this song was a natural expression of their feeling. It's the story of a mule who had the sense... (Continues)
Got to pull this timber 'fore the sun goes down,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/2/8 - 16:16
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Cent'anni

Cent'anni
2016
Kidz against Renzi
Mi sono informato , c'e' un treno
(Continues)
Contributed by dq82 2016/2/8 - 15:43
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Told My Cap'n

Told My Cap'n
[1940]
Nel disco intitolato “Chain Gang”, con il gruppo dei Carolinians

"Columbia Records proudly presents what is perhaps the most genuine folk music of our times... Seven Negro laments of the chain gang sung by Joshua White and his Carolinians" (from liner notes)

Ancora una canzone sulle chain gang, le squadre di prigionieri alla catena, o work gang, sempre composte in gran parte da neri, data la loro altissima percentuale fra la popolazione carceraria.
Anche qui il captain (in altre canzoni è il walker) esercita il totale arbitrio e la più spietata violenza sui prigionieri, arrivando ad ucciderne uno a sangue freddo… Ma – come in Nine Foot Shovel – il carnefice ha le ore contate…
Senz’altro il testo non è farina del sacco di White ma deriva da canti dei detenuti nelle prison farms del Sud negli anni 20, come la Grade Song che trovo su Mudcat Café…
Told my cap'n
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/2/8 - 15:22
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Il chimerico Morfeo

Il chimerico Morfeo
2015
La donna, la taverna, il dado
Ho visto grandi delle multinazionali donare terre, costruzioni e anche denari
(Continues)
Contributed by dq82 2016/2/8 - 15:18
Song Itineraries: Deserters
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Il canto del coprifuoco

Il canto del coprifuoco
2015
La donna, la taverna, il dado

feat. Enrico Capuano
Proponiamo questo canto qua,
(Continues)
Contributed by dq82 2016/2/8 - 15:11
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Auf den Tod eines Fußballspielers

Auf den Tod eines Fußballspielers
[1945]
Versi di Friedrich Torberg, pseudonimo di Friedrich Ephraim Kantor-Berg (1908-1979), scrittore, giornalista ebreo austriaco, di origine ceca.
Musicata da Christoph Holzhöfer

Approfondendo la vicenda di Johann Trollmann Rukelie, il grande pugile zingaro tedesco che si battè fino alla fine contro i nazisti, ho scoperto un’altra storia di un campione dello sport che non piegò la testa e che sfidò apertamente Hitler.

Questa poesia di Friedrich Torberg – che negli anni 40 finì esule negli USA dopo aver lungo vagato per l’Europa, braccato dai nazisti – è dedicata a Matthias Sindelar (1903-1939), il più forte calciatore austriaco di sempre, centrocampista ed attaccante del “Wunderteam”, la meravigliosa nazionale austriaca degli anni 30. Soprannominato “Der Papierene”, ossia “carta velina”, per via della sua figura sottile, o anche il “Mozart del pallone”, per l’eleganza del movimento... (Continues)
Er war ein Kind aus Favoriten
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/2/8 - 13:07
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Georges Brassens: Marquise

Georges Brassens: Marquise
[1962]
Testo / Paroles:
1. Stances à Marquise, Pierre Corneille (1658), st. 1-3
2. Tristan Bernard, 1926 (st. 4)
Musica / Musique: Georges Brassens (1962)
Album: Les trompettes de la renommée

Marquise-Thérèse de Gorla, nata forse a Lione nel 1633, era figlia dell’italiano Giacomo de Gorla, che allora batteva le campagne francesi “facendo le fiere” come imbonitore e capoguitto, facendo danzare la giovanissima e bellissima figlia. Certamente a Lione, nel 1653, ebbe modo di incontrare la troupe di Molière, che allora girava ancora per la Francia; ne fu scritturata, e il 23 febbraio dello stesso anno 1653 sposò un giovane attore della compagnia, René Berthelot Du Parc. E’ per questo motivo che è passata alla storia con il nome di “Marquise Du Parc” o “Mademoiselle Du Parc”. Per tutta la vita fece parte della compagnia di Molière, divenendo la più celebrata attrice di Francia.

Nota fin... (Continues)
Marquise, si mon visage
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/2/8 - 07:47
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Bernardo l'Eremita

Bernardo l'Eremita
[1976]
Testo: Giorgio Laneve e Luciano Beretta
Musica: Giorgio Laneve e Giovanni Bobbio
Arrangiamenti e direzione: Giovanni Bobbio
Interpreti: Giorgio Laneve e coro Le Mele Verdi di Mitzi Amoroso
Anno di incisione: 1976
Pubblicazione: 33 giri e MC, Divergo, 1976




Accenti è il secondo LP delle Mele Verdi, inciso con Giorgio Laneve; pubblicato su 33 giri dalla Divergo, e su musicasseta (attualmente introvabile). La registrazione è avvenuta al Central Studio e allo Studio Trevisani di Milano ed è terminata l’11 novembre 1976. All'interno della copertina del 33 giri sono pubblicati i testi delle canzoni. Nel 1977 è uscito anche un singolo (45 giri) contenente due canzoni tratte dall'LP: Accenti e La girandola. Musicisti: Giovanni Bobbio (chitarra, basso, flauto, tastiere), Reddy Bobbio (tastiere); Giulio del santo (tastiere); Mario Lamberti (effetti sonori); Giorgio Laneve (chitarra);... (Continues)
Come avviene sulla terra
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/2/8 - 06:48
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C'era una volta

C'era una volta
[1976]
Testo: Giorgio Laneve
Musica: Giorgio Laneve e Giovani Bobbio
Arrangiamenti e direzione: Marcello Minerbi
Interpreti: Giorgio Laneve e coro Le Mele Verdi di Mitzi Amoroso
Anno di incisione: 1976
Pubblicazione: 33 giri e MC, Divergo, 1976




Accenti è il secondo LP delle Mele Verdi, inciso con Giorgio Laneve; pubblicato su 33 giri dalla Divergo, e su musicasseta (attualmente introvabile). La registrazione è avvenuta al Central Studio e allo Studio Trevisani di Milano ed è terminata l’11 novembre 1976. All'interno della copertina del 33 giri sono pubblicati i testi delle canzoni. Nel 1977 è uscito anche un singolo (45 giri) contenente due canzoni tratte dall'LP: Accenti e La girandola. Musicisti: Giovanni Bobbio (chitarra, basso, flauto, tastiere), Reddy Bobbio (tastiere); Giulio del santo (tastiere); Mario Lamberti (effetti sonori); Giorgio Laneve (chitarra); Walter Scebran... (Continues)
C'era una volta... ragazzi, che volta!
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/2/8 - 06:00
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Le formiche

Le formiche
[1976]
Testo: Giorgio Laneve
Musica: Pearsall
Arrangiamenti e direzione: Giovanni Bobbio
Interpreti: Giorgio Laneve e coro Le Mele Verdi di Mitzi Amoroso
Anno di incisione: 1976
Pubblicazione: 33 giri e MC, Divergo, 1976




Accenti è il secondo LP delle Mele Verdi, inciso con Giorgio Laneve; pubblicato su 33 giri dalla Divergo, e su musicasseta (attualmente introvabile). La registrazione è avvenuta al Central Studio e allo Studio Trevisani di Milano ed è terminata l’11 novembre 1976. All'interno della copertina del 33 giri sono pubblicati i testi delle canzoni. Nel 1977 è uscito anche un singolo (45 giri) contenente due canzoni tratte dall'LP: Accenti e La girandola. Musicisti: Giovanni Bobbio (chitarra, basso, flauto, tastiere), Reddy Bobbio (tastiere); Giulio del santo (tastiere); Mario Lamberti (effetti sonori); Giorgio Laneve (chitarra); Walter Scebran (batteria); Riccardo... (Continues)
Per un po’ di terra
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/2/8 - 05:15
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Forgive Them Father

Forgive Them Father
(1998)

feat. Shelly Thunder
dall'album "The Miseducation of Lauryn Hill", il primo e sinora unico album solista della cantante dei Fugees
ispirata a "Concrete Jungle" di Bob Marley

Una canzone zeppa di citazioni bibliche, sul perdonare i traditori pronti a calpestarti per raggiungere i loro sporchi fini, con riferimenti diretti alle battaglie per i diritti civili e contro l'Apartheid in Sudafrica.
Forgive us our trespasses as we forgive those that trespass against us
(Continues)
2016/2/7 - 19:58
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Đorđe Balašević: Život je more

Đorđe Balašević: Život je more
(1978)
Parole e musica di Đorđe Balašević / Ђорђе Балашевић
Pubblicata nel 1978 come singolo (Oprosti Mi, Katrin / Život Je More) poi nell'album “Odlazi cirkus” (1980) a nome della band Rani Mraz in cui Balašević duettava con la cantante Bilja Krstić

Život je more (La vita è un mare) è una delle più famose canzoni del grande cantautore serbo Đorđe Balašević.

In un'interpretazione dal vivo Balašević introduce ironicamente la canzone dicendo "Io canto più che altro canzoni noiose, d'amore e patetiche" ("Ja pevam uglavnom dosadne, ljubavne i patetične pesme") e questa si potrebbe tranquillamente classificare tra quelle d'amore.

Ma non ci sono solo le pene d'amore in questa canzone. Il mare aperto, nero, pericoloso è il simbolo delle difficoltà che la vita inevitabilmente mette sulla nostra strada. Come scriveva Kavafis: “i Lestrigoni e i Ciclopi, l'infuriato Poseidone non temere...”.... (Continues)
Život je more, pučina crna,
(Continues)
Contributed by Monia & Lorenzo 2016/2/6 - 23:40

Revolte sur les terres occupées

Revolte sur les terres occupées
Album: En Attendant Demain (1990)
Folie meurtrière et guerre sanguinaire
(Continues)
2016/2/6 - 23:12
Song Itineraries: The Palestinian Holocaust
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De dödsdömda

De dödsdömda
d’après la version italienne de Riccardo Venturi
d’une chanson suédoise - De dödsdömda – Jan Hammarlund – 2008
Un poème de Karin Boye (1927)
mis en musique et chanté par Jan Hammarlund
Karin Boye (1900-1941).
La Grande Karin Boye, autrice de Kallocain, roman distopique qui anticipa 1984 de George Orwell, écrivit cette poésie en 1927 pour Sacco et Vanzetti. Le texte nous a été envoyé directement par l’ami Jan Hammarlund, que l’a mis en musique et chanté. [RV]

Le 22 août 2014 s’est déroulé à l’Istituto De Martino de Sesto Fiorentino, un important événement pendant lequel a été projeté le très rare et survivant film des enterrements de Sacco et de Vanzetti (présenté par l’Université Libertario de Florence). En marge, il m’est revenu à l’esprit que, en février 2008, j’avais traduit en italien cette chanson de Jan Hammarlund tirée d’une poésie de Karin Boye. La traduction nous la fîmes en réalité... (Continues)
LES CONDAMNÉS À MORT
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/2/6 - 17:38
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Il tessitore damerino

Il tessitore damerino
2015
La donna, la taverna, il dado

feat. Marino Severini
Tu provenivi da una terra assai lontana,
(Continues)
Contributed by dq82 2016/2/6 - 12:57
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Où me suis-je perdu

Où me suis-je perdu
Ou Me Suis-Je Perdu di Salvatore ADAMO. dal sito Adamo in "italiano" http://www.adamosalvatore-dc.com/
2016/2/5 - 23:38
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Dynamit

Dynamit
Chanson suisse alémanique (Schwyzertüütsch) – Dynamit – Mani Matter – 1973



L’avocat Hans-Peter Jan Matter, plus connu comme Mani Matter, est par la force des choses un phénomène exclusivement suisse ; bien plus, de la seule Suisse allemande. Il a été, reste et restera le plus célèbre et célébré Liedermacher (faiseur de chansons, trouvère) produit par la Confédération Helvétique, mais aussi, un « enfant » de la chanson d’auteur française et de Georges Brassens, en particulier. Les chansons de Mani Matter sont « in toto » brassensiennes, mais avec une touche suisse qui pourrait se révéler difficilement perceptible à qui ne l’est pas (Suisse), mais a été un peu initié aux choses de ce pays pas commun. Toujours assez, évidemment, pour qu’il réussisse à comprendre au moins un peu ce qui est dit dans ses chansons ; Mani Matter, Bernois jusqu’à la moelle (malgré sa mère hollandaise), écrivait... (Continues)
DYNAMITE
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/2/5 - 21:03
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Radio Maria

Radio Maria
Veramente la cosa è "un pochito" datata. Dico, 'sto mazzo della vocale "y" e la consonante "j". Direi anche pienamente superata. Ci rimasto ancora qualche relitto nel nome della famigerata radio.
Sarà forse una forma transizionale fra la scrittura antica del nome "Marya" verso la odierna forma "Maria", più uniforme ad altre lingue europee. Di più, casomai, proprio in italiano, quando viene pronunciato, per noi polacchi suona in modo suddetto :P
E poi, una frase in polacco: "ma ryja" significa tutt'altra cosa, e se non offende, fa ridere almeno :)
Ryj – grugno
krzyś 2016/2/5 - 20:32
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Gracias a la vida

Gracias a la vida
POLACCO / POLISH / POLACO 2
Versione polacca di Antonina Krzysztoń
Dall'album "Dwa księżyce" [Due lune] (2004)

Quando la cercavo non la trovavo, una versione polacca cantabile di questa bella canzone. È pure ce ne deve esistere almeno l'una, mi dicevo. Ed ecco, proprio oggi, toc, la ho trovata per caso su YT. Indovinate un po' chi la canta... e sì, la indistruttibile Antonina.



Il video che accompagna il brano mostra i valori naturalistici della riserva "Dolina Baryczy" presso Milicz, una cittadina di Bassa Slesia, poco distante da Breslavia (Wrocław). Alla fine del filmato il canto di Antonina viene supportato dal cannareccione)

Il testo invece, viene leggermente stravolto (partendo dal titolo "Dziękuję za słońce", cioè "Grazie per il sole") visto che Antonina sia una persona dalla fede abbastanza fervente.
Dziękuję za słońce, co świeci nad głową
(Continues)
Contributed by Krzysiek 2016/2/5 - 20:12

Kołysanka dla Birkenau

Kołysanka dla Birkenau
La musica dovrebbe essere quella della canzonetta tedesca degli anni 30 “Wenn ich groß bin liebe Mutter” interpretata da Marita Gründgens.
Su Volksliederarchiv trovo la traduzione tedesca di Doris Radojewski.
WIEGENLIED FÜR BIRKENAU
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/2/5 - 15:35
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Allah

Allah
Bella canzone, peccato che il Buddha era magro e non grasso.
Quello grasso che alcuni chiamano impropriamente Buddha, è invece il famoso "Cinese felice" o "Il Buddha che ride" una figura del Buddhismo Zen che spesso vediamo esposto nelle bancarelle di souvenir. https://it.answers.yahoo.com/question/...
Salvatore Nauta 2016/2/5 - 15:08
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An' He Never Said a Mumberlin’ Word

Anonymous
An' He Never Said a Mumberlin’ Word
Uno spiritual afroamericano noto anche con i titoli “And He Never Said a Mumblin' Word”, "They Hung Him on a Cross", “Mumblin' Word”, "Crucifixion" ed "Easter".
La varietà dei titoli è direttamente proporzionale alle differenti versioni esistenti.
Io ho scelto – sulla base delle informazioni fornite su Bluegrass Messengers – quella risalente agli anni 20 e attribuita ai Fisk Jubilee Singers, il famoso gruppo vocale nero di fine 800.

Negli anni 30 e 40 furono i Lomax a raccogliere varie esecuzioni del brano in giro per i penitenziari e le prison farms di Mississippi e Louisiana. Ed è in una di queste che i mitici etnomusicologi nel 1933 scoprirono un bluesman straordinario, tal Huddie William Ledbetter, detto “Leadbelly”, che in seguito, negli anni 40, incise più volte “Ed Egli non emise mai un lamento”.

La versione di Leadbelly era una delle canzoni preferite da Kurt Cobain dei Nirvana,... (Continues)
Wasn’t it a pity an’ a shame!
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/2/5 - 14:15
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Le donne pitturate

Anonymous
Le donne pitturate
Chanson italienne – Le donne pitturate – Anonyme – 1943-45

Chanson « partisane et amoureuse » répandue dans les monts du Val d’Arda, provincia de Piacenza.
LES FEMMES PEINTURLURÉES
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/2/5 - 11:58
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Il bambino di fumo

Il bambino di fumo

LO SMOG SI PUÒ RESPIRARE. LO DICE STRASBURGO

Il parlamento europeo raddoppia i limiti per le emissioni di smog. Una scelta insensata che va contro la salute e l’’ambiente. Un vero e proprio condono che premia i furbi e non l’innovazione e la qualità

di Giampaolo Martinotti, da PopOff – Giornalismo o barbarie, 4 febbraio 2016.

Le lobbies dell’auto hanno vinto. Ieri il parlamento di Strasburgo ha votato in favore del progetto presentato dalla Commissione europea che di fatto straccia il regolamento comunitario 715 del 2007 che imponeva il limite di 80 milligrammi di ossidi di azoto (NOx) per autovettura a chilometro.
Dopo i filtri truccati che avevano coinvolto per prima la Volkswagen nello scandalo ‘dieselgate’ ora, con un cambio di marcia o meglio di normativa, arrivano in circolazione le ‘Euro 6’ ‘modificate’. Con un colpo di spugna si cancellano i fatidici 80 milligrammi per passare... (Continues)
Bernart Bartleby 2016/2/5 - 11:27
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Landlord

Landlord
[194?]
Parole e musica di Eugene Raskin (1909-2004), musicista, cantautore, architetto e docente alla Columbia University.
Una canzone scritta negli anni della guerra, incisa da Josh White nel 1945 su acetato ma mai pubblicata su disco.
Ripresa nel 1998 dalla Smithsonian Folkways Recordings per la realizzazione di una raccolta dedicata a Josh White e intitolata Free and Equal Blues
Testo trovato sul blog francese Folk & Politique

Una canzone contro i locatori squali che Raskin compose probabilmente su commissione per un sindacato di inquilini di New York…
Paint peelin’ off my walls,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/2/5 - 11:15
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L'Internationale

L'Internationale
LATINO / LATIN [3]

La versione latina (1a strofa e ritornello) di Jack Mitchell [2004/2007]
Latin version [1st verse and refrain] by Jack Mitchell [2004/2007]

"...Believe it or not, mine is not the only Latin version." (Jack Mitchell)
HYMNUS INTERNATIONALIS
(Continues)
Contributed by Gaspardus Matutinus 2016/2/5 - 07:16

Kimiad daou zoudard yaouank

Anonymous
Kimiad daou zoudard yaouank
Canto popolare
Kanaouenn hengounel / Chant populaire
Auprès de Perrine Ollivier, de Trégunc
Publié dans "Chants populaires bretons du Pays de Cornouailles" en 1905
Recueil de 25 chansons avec partitions et notes de H. Guillerm, publié à Rennes chez Francis Simon en 1905
Raccolto dalla voce di Perrine Ollivier, di Trégunc
Pubblicato in "Canti popolari bretoni di Cornovaglia", 1905
Raccolta di 25 canzoni con spartiti e note di H. Guillerm,
pubblicata a Rennes presso Francis Simon nel 1905

H. Guillerm, il raccoglitore dei “25 canti bretoni” pubblicati a Rennes nel 1905, scrisse: “La persona che ha cantato questa canzone [la sig.ra Perrine Ollivier di Trègunc] non sa né leggere e né scrivere. Inoltre, non capisce nemmeno una parola di francese. Per questo motivo, il linguaggio di questo canto popolare è assai originale.” Seguono considerazioni linguistiche sui dialetti bretoni che, qui,... (Continues)
1. Selaouet hag e klefet kano ur son nevez savet
(Continues)
Contributed by Richard Gwenndour 2016/2/5 - 00:01
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Un enfant

Un enfant
(Michel Fugain - Claude Lemesle / Michel Fugain)
Nel mini-album "Bon An Mal An, L'été" (2011)
Un enfant
(Continues)
2016/2/4 - 23:58
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Revolution

Revolution
(2015)

Canta tra i peshmerga per incitarli a combattere contro lo Stato Islamico (Is). E' la pop star curda Helly Luv, che ha diffuso un nuovo video del suo ultimo brano, 'Revolution', dove canta armata di fucile dall'alto del suo tacco 12 dorato. Il filmato, dedicato ''alle vittime della violenza e del terrorismo'', si apre con il dolore della perdita, con lo stravolgimento della vita quotidiana dovuto alla guerra, all'avanzata dei jihadisti nel nord dell'Iraq. Ci sono bambini che piangono, spaventati e disperati, e madri che tentano invano di riportare in vita i figli. In campo, tra i peshmerga e con il volto coperto da una keffiyeh, appare la stessa Helly Luv. ''Alzatevi in piedi, noi siamo uniti, insieme possiamo sopravvivere'', canta la pop star curda. ''E' una rivoluzione. Andiamo avanti a lottare. Non bisogna aver paura nel mondo. Uniamoci per far sapere loro che noi siamo qui'',... (Continues)
United,united we're marching there
(Continues)
2016/2/4 - 23:48
Song Itineraries: From Kurdistan
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Kerfank 1870

Kerfank 1870
"Je vous conjure d'oublier que vous êtes Bretons pour ne vous souvenir que de votre qualité de François" (Le ministre de la Guerre Louis Charles de Saulces de Freycinet au général Émile de Kératry, à la tête de cinquante à soixante mille mobilisés bretons, formant l'armée de Bretagne).

In Bretagna, i bravissimi Tri Yann non sono stati gli unici, nè i primi a ricordare in musica gli avvenimenti di Conlie. Nel 1976, l'amico sensibile e libertario Serge Kerguiduff nel consacrare un intero Lp all'opera di Tristan Corbière, ha inserito anche una selezione di quartine dall'impressionante "La Pastorale di Conlie" che di quei scandalosi fatti è quasi un resoconto poetico scritto in contemporanea e il cui testo (e relativa mia traduzione) riporto più in basso.
La forma canzone viene preceduta dalle seguenti due strofe:

Puisque de nouveau vous faites la Bretagne
Moins par plaisir que par état... (Continues)
Flavio Poltronieri 2016/2/4 - 22:31
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Two Brothers

Two Brothers
Questa non è una canzone DALLA guerra civile americana ma SU quella guerra.
Si vedano al proposito le note su “Songs of the Civil War”, disco curato da Irwin Silber e Jerry Silverman e pubblicato dalla Folkways Record nel 1960.

“Two Brothers” è stata infatti composta nei primi anni 50 (del 900) da Israel Goldener, meglio noto come Irving Gordon (1915-1996), songwriter nativo di Brooklyn ed autore di molte canzoni per Duke Ellington, Perry Como, Billie Holiday e Bing Crosby, per citare solo alcuni degli artisti con cui collaborò.
Uno dei suoi più indimenticabili successi rimane “Unforgettable”, scritta per Nat King Cole.

Trovo il brano - con il titolo “Two Brothers (The Blue And The Grey)” - anche interpretato da The Weavers (Ronnie Gilbert, Lee Hays, Fred Hellerman e Pete Seeger) nel loro disco live del 1957 “The Weavers On Tour”.
Bernart Bartleby 2016/2/4 - 22:04
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Standing on the Outside of Your Shelter

Standing on the Outside of Your Shelter
[1962]
Parole e musica di Sheldon Allan "Shel" Silverstein (1930-1999), poeta, cantautore, fumettista e autore di libri per bambini.
Nel suo album intitolato “Inside Folk Songs”

La Guerra Fredda e le sue insidiose insidie raccontate con un umorismo molto yiddish...
I'm standing on the outside of your shelter, lookin' in
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/2/4 - 21:12
Song Itineraries: Anti War Love Songs

Ode à Jésus : Personne ne connaît ma joie

Ode à Jésus : Personne ne connaît ma joie
Ode à Jésus : Personne ne connaît ma joie

Ode à Jésus : Personne ne connaît ma joie – Marco Valdo M.I. – 2016

Mon ami Lucien l’âne, je suis très content de te dédier cette petite chanson joyeuse, athée et impertinente. « Inspirée » par Jésus lui-même, elle est une ode au bonheur de vivre – même mal. Il existe d’ailleurs d’autres chansons qui se réfèrent à Jésus comme porte bonheur ; par exemple : la Jésus Java et le Jésus Tango.

Une ode à la joie, Marco Valdo M.I. mon ami, voilà une bien grande chose pour une chanson frivole, car elle m’a tout l’air d’être une parodie cette chanson-là. Une ode à la joie, rien moins que ça, comment y as-tu pensé ? Que peut-elle bien signifier ?

Laisse-moi te dire, et c’est important, Lucien l’âne mon ami, même si tu l’as compris – qu’il s’agit d’une chanson de paix, c’est-à-dire – selon toute évidence – d’une chanson contre la guerre. Mais il y a beaucoup... (Continues)
Personne ne sait ce trouble en moi !
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/2/4 - 16:33
Song Itineraries: Cats & Bad cats
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Ἐπιτάφιος

Ἐπιτάφιος
Scusate qualcuno con calma potrebbe riassumere ciò che Theodorakis spiega qui



immagino che in sostanza dica quanto scritto da Testa in questa pagina (sotto la foto "Salonicco, 1936") ma forse con qualche dettaglio in più che potrebbe interessare.
Purtroppo il video non contiene sottotitoli in inglese perciò chiedo aiuto qui.
Grazie a tutti.
Edoardo 2016/2/4 - 12:25
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Images

Images
[1964-65]
Una canzone cantata “a cappella” da Nina Simone in una session dal vivo sui versi della poesia “No Images” scritta nel 1926 da William Waring Cuney (1906-1976), poeta esponente dell’“Harlem Renaissance”.
Presente in molti dischi della Simone, a cominciare da “Let It All Out” del 1966


She does not know
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/2/4 - 11:03
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Jim Crow Train

Jim Crow Train
[1941]
Parole e musica di Josh White, in collaborazione con William Waring Cuney (1906-1976), poeta esponente dell’“Harlem Renaissance”.
Nel disco “Southern Exposure. An Album Of Jim Crow Blues sung by Joshua White”.
Testo trovato sul blog Pancocojams, come trascritto all’ascolto da Azizi Powell.

Il blues non esisterebbe senza “Jim Crow”. ‎
Con questo nome viene indicato il sistema istituzionale legislativamente fondato sul presupposto ‎della disuguaglianza e segregazione razziale che fu in vigore negli States dal 1876 (ma di fatto dalla ‎loro costituzione) al 1965 e che ha reso la vita un inferno per gli afro-americani specialmente negli ‎Stati del sud. Il nomignolo "Jim Crow" è da far risalire a "Jump Jim Crow", canzonetta popolare del ‎‎1828 di tal Thomas Dartmouth (T.D.) "Daddy" Rice, un cabarettista bianco che la interpretava ‎truccato da afroamericano.‎

Il “Jim Crow Train” di... (Continues)
Can't you hear that train whistle blow?
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/2/4 - 10:40
Video!

Southern Exposure

Southern Exposure
[1941]
Parole di Josh White, in collaborazione con William Waring Cuney (1906-1976), poeta esponente dell’“Harlem Renaissance”.
La musica rimanda a quella della tradizionale “Careless Love”
La canzone che dà il titolo al disco sottotitolato “An Album Of Jim Crow Blues sung by Joshua White”.
Testo trovato sul blog Pancocojams, come trascritto all’ascolto da Azizi Powell e Clyde Pickens.
Well, I work all the week in the blazing sun
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/2/4 - 10:22




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