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When You See Millions of the Mouthless Dead

When You See Millions of the Mouthless Dead
[ottobre 1915]
Versi di Charles Hamilton Sorley (1895-1915), nella raccolta postuma intitolata “Marlborough and other Poems” pubblicata nel 1916.
Musica per orchestra sinfonica del belga Jan Van der Roost (1956-), che intitolò il componimento “Et in Terra pax”

Che destino quello del giovane scozzese Charles Sorley!
Educato al Marlborough College - come Siegfried Sassoon - prima di entrare ad Oxford, Charles Sorley decise di andare a studiare una lingua ed una letteratura che amava... quella tedesca. Fu infatti i Turingia, all’Università di Jena, che lo sorprese lo scoppio della guerra. Posto in arresto per qualche giorno, fu poi espulso dal paese e corse ad arruolarsi volontario nel Suffolk Regiment. Sul fronte francese divenne capitano in poche settimane e poi, il 13 ottobre 1915, nei pressi di Hulluch, Nord-Passo di Calais, fu colpito in fronte da un cecchino tedesco durante una delle... (Continues)
When you see millions of the mouthless dead
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/7/25 - 21:53
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Arról alúl

Arról alúl
[fine 800, inizio 900]
Canzone di soldato anonimo
Su di una melodia popolare riscritta e arrangiata da Zoltán Kodály. Brano incluso nell’opera “Magyar Népzene VI” (“Musica popolare ungherese VI”) pubblicata nel 1925.

Classica canzone di “naja”, identica in ogni epoca ed in ogni angolo del mondo: la triste lettera dall’amata, il dubbio sulla sua fedeltà, il rancore verso i vertici per tutto quel tempo perduto, forzatamente trascorso lontano dalla casa e dagli affetti...
Ho datato il brano a cavallo dei due secoli perchè la ferma è qui di tre anni, e quindi precedente al 1912 quando anche in Ungheria, come già avevano fatto altre nazioni, il servizio militare obbligatorio fu “ridotto” a 2 anni... Dopo poco però arrivò la Grande Guerra a rimettere tutto a posto: la naja non ebbe più termine.
Arról alúl kéken béborult az ég,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/7/25 - 20:55
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Körtéfa

Körtéfa
Testo di anonimo soldato ungherese.
Su di una qualche aria popolare ovvero originale, riscritta e arrangiata da Zoltán Kodály. Brano incluso nell’opera “Magyar Népzene VII” (“Musica popolare ungherese VII”).

A Gyöngyös durante la Grande Guerra c’era un ospedale da campo e lì vicino un grande pero sotto il quale i soldati convalescenti si radunavano e se la contavano e se la ridevano, e se la cantavano… Un’oasi di pace e di vita lontana dal furore della guerra, dall’orrore della morte…
Körtéfa, körtéfa,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/7/25 - 14:58
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Doberdói dal

Doberdói dal
[1916]
Testo di anonimo soldato ungherese.
Su di una qualche aria popolare ovvero originale, riscritta e arrangiata da Zoltán Kodály. Brano incluso nell’opera “Magyar Népzene VI” (“Musica popolare ungherese VI”). Ignoro la data precisa di composizione dell’opera.

Una “katonadal”, una canzone soldatesca ungherese direttamente dalle trincee della Grande Guerra, precisamente da Doberdob (Doberdó del Lago), dove nell’agosto del 1916 fu combattuta una delle battaglie più sanguinose dell’intero conflitto…

Da quello che sono riuscito a capire dalla traduzione inglese, il protagonista della canzone, certamente un contadino povero privo persino del certificato di nascita, acquista il suo primo documento d’identità quando viene arruolato per andare a combattere contro gli italiani: non gli servirà a gran che, perché morirà subito e avrà una sepoltura anonima sul campo di battaglia…
Keresik a, nem lelik a keresztelő levelemet,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/7/25 - 14:12
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Eddig való dolgom a tavaszi szántás

Eddig való dolgom a tavaszi szántás
Testo di anonimo autore popolare, ignoro a che epoca possa risalire.
Musica popolare, riscritta e arrangiata da Béla Bartók. Brano incluso nell’opera “Nyolc magyar népdal” (“Canzoni popolari ungheresi”), per voce e pianoforte (Sz. 64, BB 47) del 1917.

Bartók intento a registrare canzoni in un villaggio magiaro, 1906

Uno dei tanti canti popolari raccolti intorno al 1907 da Béla Bartók insieme all’amico Zoltán Kodály nel corso delle loro peregrinazioni per i villaggi rurali del Regno d’Ungheria. Bartók lo arrangiò dieci anni dopo, in piena prima guerra mondiale.
Eddig való dolgom a tavaszi szántás,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/7/25 - 11:49
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Wolf

Wolf
[2011]
Scritta da Klara e Johanna Söderberg.
Singolo poi incluso in alcune edizioni dell’album intitolato “The Lion's Roar” pubblicato nel 2012.

Dopo l’esordio con una cover dei Fleet Foxes ed “Emmylou”, il loro manifesto artistico esplicitamente dedicato ad Emmylou Harris, June Tabor, Gram Parsons e Johnny Cash, le due sorelle svedesi Klara e Johanna – due vere streguzze, vero Adriana? – sono ormai molto famose, e se lo meritano.
Questa “Wolf” è emblematica del mondo fantastico in cui le First Aid Kit si muovono, come due “Alice in Wonderland” – il videoclip fu girato nel profondo della foresta di Järvsö, Hälsingland, nel Norrland svedese – ma è anche una denuncia della distruzione del pianeta che l’essere umano sta conducendo e della necessità che l’uomo riscopra l’animale naturale che è in lui, proprio per arginare l’autodistruzione in atto…
Per i percorsi “Lupi contro la Guerra” e “Guerra alla Terra”.
Wolf mother, where you been?
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/7/25 - 09:05
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Maybe There's a World

Maybe There's a World
(2006)
Dall'album "An Other Cup"
I have dreamt of a place and time
(Continues)
2014/7/25 - 00:54
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Angel of War

Angel of War
da "Footsteps in the Light" (2006)

Si trova nella prima raccolta pubblicata da Yusuf Islam (già Cat Stevens) dopo la conversione alla religione musulmana. E' un bellissimo dialogo fra l'Angelo delle Guerra e il Giovane Soldato che rivede se stesso nel nemico. La melodia ricorda molto il suo classico degli anni '70 "Lady D'Arbanville." ma in questo caso Yusuf è accompagnato solo dalle percussioni e da un coro di voci zulu.

Ancora una volta dobbiamo ringraziare la trasmissione Rataplan di Radio Due Rai per averci fatto conoscere questo pezzo.
O Angel Of War! What am I fighting for?
(Continues)
Contributed by CCG Staff 2014/7/25 - 00:16

Communiqués

Communiqués
Communiqués

Canzone française – Communiqués – Marco Valdo M.I. – 2014

Le Livre Blanc 8

Opéra-récit contemporain en multiples épisodes, tiré du roman de Pavel KOHOUT « WEISSBUCH » publié en langue allemande – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1970 et particulièrement de l'édition française de « L'HOMME QUI MARCHAIT AU PLAFOND », traduction de Dagmar et Georges Daillant, publiée chez Juillard à Paris en 1972.

Mon ami Lucien l'âne, encore une canzone paradoxale, comme son titre te l'indique : « Communiqués ».

Eh bien, Marco Valdo M.I. mon ami, rien ne va droit dans cette histoire du Livre Blanc. A-t-on déjà vu une chansons constituée de communiqués ? Car j'imagine que c'est de cela qu'il s'agit...

En effet, c'est bien de cela qu'il est question : une chanson constituée de communiqués. Comme tu le sais, le communiqué est – dans notre univers médiatique – une forme très particulière... (Continues)
L'Académie des Sciences communique :
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/7/24 - 23:27
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Sanitarium Blues

Sanitarium Blues
[1989/1996]
Parole e musica di Townes Van Zandt
Nel disco postumo del 1999 intitolato “A Far Cry From Dead”

Una bellissima canzone, forse una delle ultime, dello schivo e malinconico Van Zandt, morto a soli 52 anni nel 1997 per effetto dei postumi non curati di una brutta caduta ma a causa di una vita trascorsa in frequenti ricoveri psichiatrici per una mai sconfitta psicosi maniaco-depressiva e nella dipendenza da farmaci, alcool e droghe...
The folks, they just can't take no more
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/7/24 - 21:11

Viole del Carso

Viole del Carso
[1918]
Parole e musica di E. A. Mario, pseudonimo di Giovanni Ermete Gaeta (Napoli, 1884-1961).
I testi di questa e di altre canzoni del maestro napoletano nel 1922 verrano incluse - “Leggenda del Piave” compresa - in un volume d’impronta marcatamente patriottarda intitolato “Il Libro Grigio-Verde”... E bisogna pure aggiungere che il prolifico E. A. Mario fu amato assai durante il fascismo: per esempio, nel 1936 al Gran Teatro la Fenice a Venezia si tenne un grande concerto durante il quale vennero cantate molte sue canzoni di celebrazione del fascismo e della guerra coloniale...

Resta il fatto che “Viole del Carso” di patriottico non ha nulla e credo che possa bene essere accolta nel percorso delle “Canzoni d’amore contro la guerra”, così come a suo tempo fu accolta Le rose rosse, scritta sempre da E. A. Mario e interpretata da Carlo Buti.
Noi siamo le viole del Carso
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/7/24 - 20:22

Podgora

Anonymous
Podgora
[1915?]
Un breve canto di anonimo soldato che, dopo un secolo, ci fa ripiombare nel fango e nel dolore delle trincee…

Prima della Grande Guerra il Monte Calvario – in realtà una collina di poco più di 200 metri – ad ovest di Gorizia, veniva chiamato in sloveno Kalvarija o Podgora, dal nome del vicino villaggio, oggi Piedimonte del Calvario. La zona fu teatro di battaglie feroci, come quella avvenuta nel luglio 1915 nel quadro della cosiddetta Seconda battaglia dell'Isonzo…
Ho perso la voce
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/7/24 - 11:59
Song Itineraries: World War I (1914-1918)

Adamello

Anonymous
Adamello
L'espressione “Guerra Bianca” – utilizzata per primo dallo storico inglese Mark Thompson - individua il particolare contesto e l'insieme di eventi del fronte italiano durante la prima guerra mondiale combattuta nel 1915-1918 sulle Alpi tra le truppe del Regno d'Italia e dell'Impero Austro-ungarico negli scenari di media ed alta quota dei settori operativi di Ortles-Cevedale, Adamello-Presanella e Marmolada.

Tra i settori operativi della Guerra Bianca, il settore Adamello-Presanella fu quello che ebbe il peso strategico maggiore, registrando azioni belliche e gli eventi più significativi; sono questi i motivi per cui si individua la Guerra Bianca in Adamello-Presanella come tema di particolare approfondimento. (it.wikipedia)

Grazie al riscaldamento globale e allo scioglimento dei ghiacciai, ogni tanto l’Adamello restituisce ancora i corpi di soldati della Grande Guerra…
Ad oggi, più di 80 corpi sono apparsi dal ventre del ghiacciaio, gli ultimi non molti mesi fa: erano quelli di due ragazzini austriaci di 17 o 18 anni…
Bernart Bartleby 2014/7/24 - 11:27
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La ballata degli sconfitti

La ballata degli sconfitti
1994
Le scoperte di Arezzo

Canzone allegorica sull'Italia, scritta ancora all'inizio dell'era Berlusconi
Per la carrozza Italia preghino signori
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2014/7/24 - 07:23
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Kalašnjikov

Kalašnjikov
Bellissima pagina, complimenti per la traduzione.
Bregovic è tra i pochi artisti che non si vergognano di criticare e prendere in giro i responsabili della disgregazione della Jugoslavia, inoltre ha sempre rifiutato una qualsiasi etichetta etnica.
Ognjen 2014/7/24 - 02:01
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ניט קײן ראָזשינקעס, ניט קײן מאַנדלען

ניט קײן ראָזשינקעס, ניט קײן מאַנדלען
d'après la version italienne de Riccardo Venturi
d'une chanson yiddish
Nit kayn rozhinkes, nit kayn mandlen – Isaiah Shpigl – Dovid Beyglman [David Beygelman] – 1943

Paroles d'Isaiah Shpigl (1906-1990), écrivain, poète et professeur qui survécut à la liquidation du ghetto de Łódź et à l'Holocauste
Musique de David Beyglman, qui par contre fut tué Auschwitz en août 1944, peu de jours après sa déportation de Łódź.
La chanson a été interprétée par beaucoup, par exemple par Abraham Brun dans l'album « Songs of the Ghetto », Folkways Records, 1965.
Le texte translittéré du yiddish a été trouvé sur Music and the Holocaust ; le texte original en caractères hébraïques est par contre une image reproduite de Der Yidisher Tem-Tem, revue pour l'apprentissage de la langue yiddish. L'image reproduit même le portrait de l'auteur des vers, Isaiah Shpigl.

Isaiah Shpigl écrivit cette chanson en mémoire... (Continues)
NI RAISINS, NI AMANDES
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/7/23 - 19:33
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Maddalena di Val Susa

Maddalena di Val Susa
[2014]
Testo e musica di Alessio Lega
Lyrics and music by Alessio Lega
Paroles et musique d'Alessio Lega
Testo ripreso da Il deposito

La recentissima e bella canzone di Alessio Lega è accompagnata qui per la prima volta dal suo video, perché certe canzoni, sempre sgradite al potere, è sempre bene ascoltarle cantate e ricantate. Abbiamo pensato di inserire in questa pagina anche il racconto di una domenica di qualche mese fa, passata in Val Susa. Per ribadire certe cose e certi eventi. [RV]
Maddalena sequestrata
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi e Adriana 2014/7/23 - 19:24
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Pitzinnos in sa gherra

Pitzinnos in sa gherra
Stupenda
albertomaria colonna 2014/7/23 - 12:56
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Auschwitz, o Canzone del bambino nel vento

Auschwitz, <i>o</i> Canzone del bambino nel vento
VENETO VICENTINO / VICENZA VENETIAN / VÉNITIEN DE VICENZA / VICENZAN VENETONKIELI
Versione veneta (vicentino centrale) di Andrea Seraglio
A version into Venetian (Vicenza central dialect) by Andrea Seraglio
Version en vénitien (dialecte central de Vicenza) par Andrea Seraglio
Andrea Seraglion käännös Veneton kieleen (Vicenzan keskimurreeseen)
23-07-2014


Beppe Righi, 2013
AUSCHWITZ
(Continues)
Contributed by Andrea Seraglio 2014/7/23 - 11:48
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Under Pressure

Under Pressure
SOTTO PRESSIONE
(Continues)
2014/7/22 - 23:55
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Núcleo Base

Núcleo Base
Dall'album "Mudança de Comportamento" (1988)

Scritta dal cantante Edgard Scandurra durante il servizio militare, è un vero e proprio manifesto anti-arruolamento.
Meu amor eu sinto muito, muito, muito, mas vou indo
(Continues)
2014/7/22 - 22:34
This 22 July of death in Gaza, due to Zionist nazism, is also the anniversary of two massacres apparently distant in time: that by the “Christian” xenophobe Anders Breivik in Oslo and Utøya on July 22, 2011, and that of the Béziers Cathars on July 22, 1209. Both are products of the same culture, of the same intolerance, of the same religious fanatism, of the same history. Nothing comes from the moon. We want to remember them together in this black day.
Riccardo Venturi 2014/7/22 - 21:55

Utøya

Antiwar Songs Blog
Utøya
  Questo 22 luglio di morte a Gaza grazie al nazismo sionista è anche la data che ricorda due stragi apparentemente lontanissime nel tempo: quella dello xenofobo “cristiano” Anders Breivik a Oslo e Utøya il 22 luglio 2011 e quella dei Catari di Béziers, avvenuta il 22 luglio 1209. Ma entrambe sono prodotti della stessa […]
Antiwar Songs Staff 2014-07-22 20:46:00
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Ιδανικοί αυτόχειρες

Ιδανικοί αυτόχειρες
E ancora un video sulla versione di Nikos Xylouris e Loukas Thanos, assai suggestivo:

Riccardo Venturi 2014/7/22 - 19:04
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Refuseniks

Refuseniks
[2014]
KilnAboy è scritto con la A cerchiata di Anarchia…
Dal disco intitolato “Prison Bars and Battle Scars”

“Refusenik” si riferiva originariamente ai cittadini ebrei dei paesi del blocco sovietico cui veniva rifiutata l’autorizzazione ad emigrare in Israele. In seguito il termine è passato ad indicare i militari che per motivi politici, religiosi o morali rifiutano il servizio attivo in particolari circostanze o luoghi, come i soldati e i riservisti israeliani – meglio definiti come “sarvanim”, o “mishtamtim” o ancora “shministim” nel caso dei più giovani - che si rifiutano di servire nell'esercito israeliano nei Territori Occupati e/o nell’assedio di quella striscia di terra dimenticata da Dio a da Allah che è Gaza.
You say that you despise me
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/7/22 - 15:25
Song Itineraries: The Palestinian Holocaust
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Sette sono i re

Sette sono i re
Bin Laden non era un re.. i opterei per Saddam

Quindi sarebbe
1) Craxi
2) russo
3) Bush Padre
4) Thatcher
5) Berlusconi / Franco
6) Bush Figlio
7) Saddam

??
Roberto 2014/7/22 - 14:42
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Come All You Coal Miners

Come All You Coal Miners
Il titolo completo dell'album è "Harlan County USA - Songs Of The Coal Miner's Struggle".

Incisa anche dagli Uncle Tupelo nel loro disco "March 16–20, 1992"
Bernart Bartleby 2014/7/22 - 09:57
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Satan, Your Kingdom Must Come Down

Anonymous
Satan, Your Kingdom Must Come Down
Un blues country gospel registrato per primo nel 1931 da Blind Joe Taggart, uno dei tanti cantori/musicisti di strada ciechi degli anni 20 e 30.
Ripreso in seguito dagli Uncle Tupelo e più recentemente da Robert Plant nel suo disco “Band of Joy”, reunion con la sua band originaria pre-Led Zeppelin.

Propongo questo brano per il percorso su “Il Diavolo” ma anche per quello su “La guerra del lavoro: emigrazione, immigrazione, sfruttamento, schiavitù” perché mi pare che negli anni della Grande Depressione, quando “Satan, your kingdom must come down” fu inciso, l’invocazione fosse diretta contro la disoccupazione, la miseria, la fame che attanagliavano la popolazione americana e mondiale, mentre i ricchi che avevano fatto soldi a palate speculando sulla Grande Guerra già si preparavano alla seconda…

E poi ritengo che questa semplice preghiera – come lo sono spesso blues, gospel e spiritual... (Continues)
Satan, your kingdom must come down
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/7/22 - 09:11
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Russians

Russians
ROSJANIE
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2014/7/22 - 00:02
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Russians

РОСІЯНИ
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2014/7/21 - 23:56
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Russians

РУССКИЕ
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2014/7/21 - 23:47

Il signore degli agnelli

Il signore degli agnelli
Chanson italienne – Il signore degli agnelli – Riccardo Scocciante – 2006

Lorsque Riccardo Scocciante, ou bien le dégoûtant personnage qui se cache derrière ce pseudonyme, m'a envoyé la chose qui suit, il m'a dit : « Écoute, tête de nœud, je sais que tu es en cheville avec un site de chansons contre la guerre. Voilà, tiens, j'ai écrit une chanson contre la guerre et même contre le pape, qui pour moi est cette espèce de zombie, dont certains affirment qu'il a fait partie de la SS, et qui me casse un peu les couilles. Veille à l'insérer, sinon cette nuit, je viens tuer ton chat. »
Je lui ai fait remarquer que je n'ai pas de chat, et que si j'en avais un, je lui scalperais les gencives au marteau-piqueur à ce tueur de chat, si seulement il touchait à un poil du minou ; mais puisque ce site accueille tout, mais vraiment tout (ou presque), je vous présente quand même sa « chanson » (dont je... (Continues)
LE SEIGNEUR DES AGNEAUX
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/7/21 - 23:16
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For What It's Worth

For What It's Worth
Che ne dite di questa cover? E' del 1968 ed è dei Band Of Joy, formazione in cui militavano due futuri Led Zeppelin, Robert Plant alla voce (e si sente!) e John Bonham (e si sente pure!)...
Kikkazza!!!

Bernart bartleby 2014/7/21 - 22:48
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Il lago che combatte

Il lago che combatte
collaborazione tra gli Assalti Frontali e Il muro del canto

2014
canzone inedita

Dopo un anno di collaborazioni dal vivo sui palchi più prestigiosi della cultura romana, dal Nuovo Cinema Palazzo al Teatro Valle Occupato, esce la prima canzone in studio prodotta dai due gruppi per un evento speciale dedicato al lago della Snia, il primo lago naturale di Roma, l'unico di acqua risorgiva, un lago nato lì dove c'era la fabbrica della Viscosa, in mezzo ai palazzi di via Prenestina e via Portonaccio, dove i costruttori venti anni fa truccarono le carte, cambiando la destinazione dell'area da non edificabile a edificabile e cercando di realizzare un grande centro commerciale. Ma questa volta i palazzinari di Roma hanno trovato una resistenza inaspettata, la natura si è ribellata, durante gli scavi, quando già erano pronti tre piani sotto il livello della terra e tre piani sopra ecco che le ruspe... (Continues)
Palazzinaro amaro sei un palazzinaro baro
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2014/7/21 - 21:37
Song Itineraries: War on Earth
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Russians

Russians
Molto veritiera! Spero che queste sue parole non siano vane..
Sara 2014/7/21 - 20:36
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Hanno picchiato Damiano (sul portone di casa)

Hanno picchiato Damiano (sul portone di casa)
2012
Lontano dal cerchio

la storia è simbolica e inventata, ma si ispira ad eventi reali. La violenza del potere costituito nei confronti della dissidenza è cronaca quasi abituale. L’insofferenza alla violenza del sopruso accentua il bisogno di denunciare, almeno con la realtà delle parole, la prevaricazione, prescindendo dalle motivazioni in campo.
Storie che non sanno di niente solo perché qualcuno non vuol farle sapere
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2014/7/21 - 20:13




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