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Before 2012-11-11

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Ragazzo gentile

Ragazzo gentile
[1980]
Album «Cantate de tous les jours» edito da Le Chant du Monde.

A partire dall’epilogo di Piazzale Loreto, una canzone sulla necessità della pace e della ricostruzione per un paese martoriato dall’odio e dalla guerra.
Credo che la melodia del brano sia presa in prestito da Schubert, ma non so esattamente da quale opera...
Ragazzo gentile qui davanti a me,
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/11/11 - 21:13
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Se ci avessi cento figli (O padrone non lo fare)

Se ci avessi cento figli (O padrone non lo fare)
[1966]
Parole e musica di Giovanna Marini
Album «Vi parlo dell’America», pubblicato da I Dischi del Sole nel 1967

copertina di Giancarlo Iliprandi.

Un album «a perdifiato», con i brani cantati senza soluzione di continuità, registrato dalla Marini con l’aiuto di Angelo Ephrikian a Milano nel settembre del 1966.
L’America è una grande malattia,
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/11/11 - 19:27
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Il peggiore nemico del negro

Il peggiore nemico del negro
[1966]
Parole e musica di Giovanna Marini
Album «Vi parlo dell’America», pubblicato da I Dischi del Sole nel 1967

copertina di Giancarlo Iliprandi.

Un album «a perdifiato», con i brani cantati senza soluzione di continuità, registrato dalla Marini con l’aiuto di Angelo Ephrikian a Milano nel settembre del 1966
E il peggiore nemico del negro non è ancora la polizia,
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/11/11 - 18:41
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Our President Johnson, Maybe You Don't Know

Our President Johnson, Maybe You Don't Know
[1966]
Parole e musica di Giovanna Marini
Album «Vi parlo dell’America», pubblicato da I Dischi del Sole nel 1967

copertina di Giancarlo Iliprandi.

Un album «a perdifiato», con i brani cantati senza soluzione di continuità, registrato dalla Marini con l’aiuto di Angelo Ephrikian a Milano nel settembre del 1966
«Our President Johnson
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/11/11 - 18:02
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Fuga dallo zoo

Fuga dallo zoo
[2010]

Album : L'isola dei burattini
Oggi basta, ho dato troppo, andate avanti voi;
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2012/11/11 - 16:54
Song Itineraries: War against Animals
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Liberi?

2012
Liberi Tutti
Ma che giorno, quale il mese e la stagione?
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2012/11/11 - 16:45
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Morte di Gesù

Morte di Gesù
[1970]
Canto laziale del ciclo della Passione eseguito durante la processione del Venerdì Santo (ignoro a che epoca il canto risalga per cui l’ho datato alla sua prima apparizione discografica)
Nell’album della Marini «Controcanale 70»

Poi anche in «Quando nascesti tune» del Canzoniere del Lazio, pubblicato nel 1973 per i Dischi del Sole e realizzato da Piero Brega, Francesco Giannattasio, Sara Modigliani e Carlo Siliotto in collaborazione con Alessandro Portelli, allora studioso e ricercatore presso l’Istituto Ernesto de Martino

Ho pensato di proporre questo brano perché è un canto religioso sì, ma in cui l’assassinio di Gesù in croce è salutato da un «Compagno, sarai vendicato!» che ne fa un canto politico proprio all’inizio degli «anni di piombo»...
Morte di Gesù, Maria s'affanna
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/11/11 - 16:19
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Prejera (Crist pietàt dal nustri pais)

Prejera (Crist pietàt dal nustri pais)
[1944]
Parole di Pier Paolo Pasolini, dall’incipit dell’opera teatrale «I Turcs tal Friûl» («I Turchi in Friuli»)
Musica composta da Luigi Nono nel 1976, per coro femminile (3 soprani, 3 contralti) e coro maschile (tenori, bassi) con timpani e percussioni (campane, gran cassa, piatti sospesi)
La prima dell’opera andò in scena nel novembre del 1976 nella chiesa di San Lorenzo a Venezia con il coro del teatro la Fenice, un anno esatto dopo l’assassinio di Pasolini ad Ostia.
La partitura andò perduta nel 1996 nel corso del’incendio doloso che devastò il teatro la Fenice. Fu ricostruita nel 2000 a cura di Daniele Zanettovich

Interpretata anche da 'Zuf de Žur, Giovanna Marini e da Luigi Maieron

Nel settembre del 1943 Pasolini fu costretto ad arruolarsi ma, dopo l’8 settembre, rifiutò di consegnare le armi ai tedeschi e riuscì a fuggire, travestito da contadino, ritornando a Casarsa della... (Continues)
A Casarsa nell’anno 1499. Dentro il portico della casa dei Colus, con il carro ed altri altrezzi per terra. [La preghiera è intonata da Pauli Colus]
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/11/11 - 14:42
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Malatesta

Malatesta
[1995]
Testo e Musica di Giuseppe Pollina
Album: Dodici lettere d'amore

Se la democrazia potesse essere altro che un mezzo di ingannare il popolo, la borghesia -minacciata nei suoi interessi- si preparerebbe alla rivolta e si servirebbe di tutta la forza e di tutta l'influenza che le sono date dal possesso della ricchezza, per ricordare al governo la sua funzione di semplice gendarme al suo servizio. (E. M.)
Quante strade sotto le mie scarpe
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/11/11 - 09:30
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La nave

La nave
[1970]
«La nave», con sottotitolo «È una pura formalità» è una cantata resoconto dei viaggi della Marini su e giù per l’Italia di allora.
Il disco fu pubblicato da I Dischi del Sole e poi ristampato da Alabianca Records.
Sul lato B, «La creatora (ovvero in nome della madre)»

Credo che in seguito questa lunga cantata sia stata inclusa nello spettacolo intitolato «L'aria concessa è poca» organizzato dall’ARCI di Terni nel 1973.
Testo trovato su La musica de L’Altra Italia

«...Un giorno si sveglieranno che il sole sarà lontano
e noi avremo una terribile forza in mano,
non sentiremo il freddo, già smorti come siamo;
allora piangeranno, mentre noi cammineremo
sui loro freddi corpi foderati di velluto
e imbottiti di stufato,
allora piangeranno, mentre noi cammineremo...»
In treno

(Continues)
Contributed by Dead End 2012/11/11 - 00:02
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Resistance

Resistance
Album: "The Resistance" (2009)



George Orwell's prophetic novel of a future repressive totalitarian regime, 1984, had a massive impact on Bellamy when he was writing the album. The NME asked him if he felt there any themes running through The Resistance. He replied: "I think if you had to boil it down to one theme, it would be the idea that there's some sort of romance taking place in this, call it contemporary England, with all the b--locks going on everywhere – you just think to yourself, 'It's a bunch of b--locks isn't it?'. So if I was in doubt as to where to go with certain lyric or song I'd go back to those initial thoughts. Like Orwell's Nineteen Eighty-Four. I read the book when I was at school and I only really took in the political side of it, but I read it again and the romance side moved me – this idea that love was the only place where there was some freedom from all the b--locks.... (Continues)
Is our secret safe tonight
(Continues)
2012/11/10 - 15:26
Song Itineraries: Anti War Love Songs
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Polesine (Tera e aqua)

Polesine (Tera e aqua)
[1961]
Parole in veneto polesano di Gigi Fossati (1900-1986), giornalista e poeta nato a Lonigo in provincia di Vicenza, poi trasferitosi a Rovigo, capoluogo del Polesine.
Musica di Sergio Liberovici

Polesine, scritta nel 1961, faceva parte dello spettacolo teatrale Canti per noi. Pubblicata (testo e musica) nel n. 1 de Il nuovo canzoniere italiano, a cura di R. Leydi e S. Liberovici (ed. Avanti!, Milano 1962).

Esecuzioni discografiche:

- Margot in Canti per noi; idem in Cantacronache 1, della Vedette; idem in Ogni giorno tutti i giorni; Daisy Lumini in Questa seta che filiamo, Gruppo Folk Internazionale in Festa popolare (1975)

- nell’album «Cantata del secolo breve» (2001), di Giovanna Marini titolo ispirato a «Il secolo breve», poderoso saggio storico sul 900 scritto dallo storico britannico Eric J. Hobsbawm.
Cantano Giovanna Marini, Francesca Breschi, Patrizia Nasini e Patrizia Bovi

- Francesco Guccini nell'album "Canzoni da intorto" con Lavinia Mancusi ai cori
Tera e aqua, aqua e tera
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/11/10 - 10:56
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Ballata di Ustica

Ballata di Ustica
[2000]
Testo trovato su YouTube

A 20 anni dalla strage, cantata insieme a Patrizia Bovi, Francesca Breschi e Patrizia Nasini nello spettacolo "I-TIGI, Canto per Ustica", di Marco Paolini.

Poi anche nell’album «Cantata del secolo breve», in cui il racconto del 900 (il «secolo breve», appunto, come lo definì lo storico britannico Eric J. Hobsbawm nel suo poderoso saggio del 1994) si apre e si chiude con la tragedia del volo Itavia Bologna-Palermo.

Contribuisco questa bella canzone per salutare l’inserimento di Ultimo volo [Orazione civile per Ustica] di Pippo Pollina, ringraziando gli Admins per tutto il lavoro da amanuensi che si sono sobbarcati nella trascrizione integrale per le CCG/AWS di quell’opera fondamentale.
Era il dì 27 di giugno
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/11/10 - 10:16
Ultimo volo [Orazione civile per Ustica] ("The Last Flight - A Civil Oration for Ustica") by Pippo Pollina becomes today available from this website. We invite you to carefully read and listen to it in order to keep memory of another criminal shame of the Italian state. A full English translation will be available as soon as possible.
Riccardo Venturi 2012/11/10 - 00:09
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Ultimo volo [Orazione civile per Ustica]

Ultimo volo [Orazione civile per Ustica]
Registrato dal vivo il 27 giugno 2007 al Teatro Manzoni di Bologna
in occasione dell'inaugurazione del Museo per la Memoria della Strage di Ustica

Musica e testi di canzoni e monologhi di Pippo Pollina
Arrangiamenti e orchestrazioni di Peter George Rebeiz

Pippo Pollina: Voce, pianoforte e chitarra
Con la partecipazione straordinaria di Manlio Sgalambro – voce narrante

E con: Palermo Acoustic Quartet
Archi della Filarmonica Arturo Toscanini (Direttore: Dimitri Jurowski)

Cosa ancora c'è da dire? Questa è stata la domanda che mi sono posto per intere settimane quando il produttore teatrale Ruggero Sintoni e la senatrice Daria Bonfietti mi hanno chiesto di scrivere un'opera di teatro musicale su una delle vicende più torbide e ingarbugliate della nostra storia recente, la strage di Ustica. Cosa c'è ancora da scrivere, da rivelare, da sublimare...laddove ripetutamente attori, scrittori,... (Continues)
Ultimo volo (Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/9 - 16:35
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نِدا

نِدا
‎[2009]‎

‎Canzone dedicata a Nedā Āghā-Soltān, 26 anni, musicista e cantante, uccisa a ‎Teheran il 20 giugno 2009 da un colpo al petto sparatole da un appartente al basij, un ‎gruppo paramilitare di fedelissimi del regime iraniano, durante le grandi manifestazioni di protesta ‎per la fraudolenta rielezione del presidente uscente Ahmadinejad.‎
Nedā – che in persiano significa “voce” o “chiamata” – fu colpita deliberatamente mentre si trovava ‎ad una distanza considerevole dai manifestanti e degli scontri in atto in quel momento ad Amir ‎Abad, un distretto della capitale.‎
Le agghiaccianti immagini della sua breve agonia furono riprese da un videoamatore e fecero ‎immediatamente il giro del mondo.‎


Nedā fu inutilmente soccorsa, tra gli altri, da Arash Hejazi, scrittore, giornalista nonché medico, al ‎quale si deve il seguente rapporto sull’episodio:‎

‎“Alle 19.05, 20 giugno, viale Kārgar,... (Continues)

(Continues)
Contributed by Dead End 2012/11/9 - 12:13
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No Salvation Until

No Salvation Until
‎[2005]‎
Album “Inna de Yard”‎

L’acronimo U.N.I.A. citato nel brano è quello dell’Universal Negro Improvement Association, una ‎fratellanza afroamericana fondata in Giamaica negli anni 20 da Marcus Garvey, leader nazionalista ‎e pan-africanista che propugnava la riscoperta delle radici africane dei neri americani ed il ritorno ‎nel continente d’origine.‎
There will be no salvation here on earth
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/11/9 - 08:48
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Lightin' Out

Lightin' Out
[1992]
Lyrics & Music by Free Spirit Placenta
Album: Rising Damp Demo (Recorded at "Rising Damp Studio" Engineered by Geoff Francis)

Excuse? No excuse, it's pretty straight forward.
All I see is ads
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/11/9 - 08:20

Huit morts au mètre-carré

Huit morts au mètre-carré
Huit morts au mètre-carré

Canzone française – Huit morts au mètre-carré– Marco Valdo M.I. – 2012
Histoires d'Allemagne 83

An de Grass 84

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.



Huit morts au mètre-carré... Voilà bien une façon bizarre de mesurer les choses. Que mesures-tu ainsi, Marco Valdo M.I. mon ami ? N'était-ce pas un champ de bataille ? N'était-ce pas un lieu de guerre ? Ne sont-ce pas des hommes ?

Évidemment que c'est tout cela. Mais ce n'est pas moi qui mesure, c'est la réalité... Notre narrateur nous emmène à Verdun cette année-là, en mil neuf cent quatre-vingt-quatre. Le Chancelier allemand, du moins celui de la Fédérale, l'énorme monsieur Kohl...

Khôl, tiens, on dirait le nom... (Continues)
Devant l'ossuaire et sa tour-obus
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2012/11/8 - 23:49
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وقتی ک‎...

وقتی ک‎...
‎[2011]‎
Parole di Shahin Najafi
Musica di Majid Kazemi
Testo originale trovato ‎‎qui

Una canzone in cui Shahin Najafi, classe 1980, riflette sul portato di 30 anni di “rivoluzione” ‎islamica in Iran…‎

“… Quando il preservativo era brutto e cattivo
Quando il comandante dei Pasdaran valeva quanto Maometto
Quando la diffusione dell’eroina era pianificata
Quando non c’era la guerra ma il tetto della casa era lo stesso un colabrodo quando pioveva
Quando non c’era la guerra ma erano le menti ad essere bombardate
Quando mio fratello credeva che il Vampiro fosse il poliziotto…”


Dedicata a Seyyed Mehdi Mousavi e Yaghma Golrouei che – credo – siano due poeti iraniani contemporanei.‎
وقتی که کاندوم کاپوت بود زشت بود بد بود‎
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/11/8 - 14:28
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نقی

نقی
‎[2012]‎
Testo originale trovato qui

‎Shahin Najafi è nato nel 1980 nel nord dell’Iran, in una città portuale sul mar ‎Caspio.‎
La sua era una famiglia problematica: il padre ed un fratello erano tossicodipendenti e morirono di ‎overdose.‎

Lui si rifugiò nella poesia e nella musica. Provò anche a laurearsi in sociologia ma, siccome ebbe ‎l’ardire di criticare le autorità universitarie, fu espulso.‎
In Iran, all’inizio del nuovo millennio, Shahin Najafi fu molto attivo nella scena musicale ‎underground ma dopo la sua seconda esibizione in pubblico il Governo lo costrinse al silenzio.‎
Nel 2005 emigrò – o piuttosto preferì andare volontariamente in esilio - in Germania e lì Shahin ‎Najafi potè finalmente esprimersi senza censure, dando nei suoi testi la stura a tutto il dolore e la ‎sofferenza inflitta dal regime teocratico iraniano al proprio popolo.‎
Già con la sua prima formazione,... (Continues)
نقی تو رو قسم به شوخ طبعیت‎
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/11/8 - 10:00
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Our Young Lads

Our Young Lads
[1992]
Lyrics & Music by Free Spirit Placenta
Album: Rising Damp Demo (Recorded at "Rising Damp Studio" Engineered by Geoff Francis)

Written during the first Gulf War, this song isn't much to wave at.
A couple of nice turns of phrase but little insightful comment. I like the tune though.
http://www.awm.gov.au/atwar/gulf/
Alone alone by the rolling sea
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/11/8 - 08:25
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There's no end

There's no end
Bellissima ballad goth-metal che tratta del difficile tema dei preti pedofili.
It's raining in your eyes
(Continues)
Contributed by Tony 2012/11/8 - 00:26
Song Itineraries: Child Abuse
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Sword of Glory

Sword of Glory
Album: "Kiss of Death" (2006)
Where are we to go from here in time,
(Continues)
2012/11/8 - 00:05
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Veteran of the Psychic Wars

Veteran of the Psychic Wars
Album: "Fire of Unknown Origin" (1981)
by Eric Bloom and British author Michael Moorcock (creator of Elric of Melniboné).
Covered by Metallica



[The song] may also be a dual statement on the media manipulations and war itself. Obviously, psychic wars going on here at home are just as important as the real war in attempting to convince the people that war is useful and going well. Weariness of a war going on far too long, along with an assault on personal liberty and privacy, is the message of lines such as "But the war's still going on dear / And there's no end that I know / And I can't say if we're ever... / I can't say if we're ever gonna to be free," and "It's time we had a break from it / It's time we had some leave."

from Metallica - The Anti-War, Anti-State, Pro-Liberty Metal Band?


Micheal Moorcock did cowrite this song (along with Black Blade and the Great Sun Jester).
He says the song is an allusion to a soldier's post traumatic stress syndrome. They keep living the horror in their heads.

Read more at songmeanings
You see me now a veteran of a thousand psychic wars
(Continues)
2012/11/7 - 22:32
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Make Rock Not War

Make Rock Not War
(Bob Halligan, Jr.)
Album: Club Ninja (1985)
Moments of pleasure, in a world of pain.
(Continues)
2012/11/7 - 22:14
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La vie ne m'apprend rien

La vie ne m'apprend rien
Album: Un autre monde (1980)

reprise par Julie Pietri, Liane Foly et Florent Pagny
Qui ose dire qu'il peut m'apprendre les sentiments
(Continues)
2012/11/7 - 21:52
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La Complainte Du Phoque En Alaska

La Complainte Du Phoque En Alaska
Chanson québécoise de langue française – La Complainte Du Phoque En Alaska - Beau Dommage – 1974
Paroles et musique de Michel Rivard

Ah, Lucien l'âne mon ami, voilà que les phoques s'en mêlent et se mettent à la complainte de l'émigration. M'est avis qu'ils ont ben raison...

Mais enfin, Marco Valdo M.I., mon ami, c'est purement symbolique que ce soit un phoque ; c’eût pu aussi bien être un ours blanc ou une girafe... Enfin, une girafe au Québec, ce serait vraiment étonnant... Mais sait-on jamais ? J'ai bien rencontré des gens qui voulaient aller cueillir des pommes en Ontario en décembre.

Je les connais aussi, mais ils se sont ravisés. Ils vont au Brésil ; au nord, certes, mais de un, on est en plein été ; de deux, au Brésil, plus on est au nord, plus on se rapproche de l'Équateur... Et même que de trois, au nord du Brésil, on ne risque pas de rencontrer des phoques... Même si on a... (Continues)
Cré-moé, cré-moé pas, quéqu' part en Alaska
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2012/11/7 - 15:31
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Canzone del capitano Gert

Canzone del capitano Gert
Una correzione doverosa: Q non parla affatto della Guerra dei Trent'anni, ma della Rivoluzione Protestante al suo avvio, oltre un secolo prima del conflitto che sconvolse l'Europa.
White Lord 2012/11/7 - 12:58
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Bruce Springsteen: Tenth Avenue Freeze-Out

Bruce Springsteen: Tenth Avenue Freeze-Out
Credo che non occorra essere fan sfegatati del Boss per comprendere che è una delle favole più belle della storia del rock.

Ciao Big Man!
Alberto 2012/11/7 - 11:19
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Czerwone maki na Monte Cassino

Traduzione italiana da Studi ‎Cassinati, da cui traggo anche la seguente nota:‎
Czerwone maki na Monte Cassino
“… il testo richiama due importanti battaglie del passato: Samosierra, in Spagna, quando nel 1808 ‎le truppe polacche comandate da Napoleone furono massacrate, ma riuscirono comunque a ‎conquistare l’obiettivo, e Rokitno, teatro dei violenti attacchi da parte dei nazisti durante la ‎conquista della Polonia nel 1939.
Della canzone esiste anche una versione rock, musicata dal gruppo Twierdza, in cui però non viene ‎cantato il refrain, ma ben più famosa è la versione cantata da Adam Aston, interprete polacco ‎anch’egli [come Feliks Konarski e Alfred Schütz, autori di “Czerwone maki na Monte Cassino”, ‎ndr] arruolatosi nella guerra in Italia. Ad impreziosire ancora di più il brano è la splendida ‎interpretazione del coro dell’armata russa…”‎


In effetti, come già commentava Beata, non si tratta di un canto partigiano ma di un canto di guerra ‎del corpo d’armata polacco che nel maggio del 1944 piegò la forte resistenza tedesca a ‎Montecassino al prezzo del quasi totale annientamento…‎
PAPAVERI ROSSI A MONTECASSINO
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/11/7 - 10:41
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Point de vue

Point de vue
Chanson française - Point de vue - Jean Arnulf - 1968

Mon ami Lucien l'âne, il y avait tellement longtemps que je n'avais pas entendu cette chanson et la voix de Jean Arnulf... On dirait un miracle du ciel et Dieu sait que je n'y crois pas : ni aux miracles, ni au ciel, ni à Dieu... mais quand même, c'est un miracle du ciel. Elle n'était pas sortie de ma mémoire, elle y sommeillait comme une source qui attend de se ressourcer et d'un coup, splendeur... Moi, je dis que la chanson n'a pas le même goût selon comment on la regarde... Jean Arnulf, tu imagines... Et le voir en plus... Un effet similaire à celui que me fit, il y a quelque temps Giani Esposito quand je l'ai retrouvé lui aussi au détour d'une chanson... Tous deux (et d'autres encore, comme Tachan) enterrés sous des tonnes de détritus médiatiques qui étaient venus polluer les oreilles, y compris tes oreilles d'âne pourtant si grandes... (Continues)
Le soleil brille pour tout le monde
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2012/11/6 - 16:53
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Jedwabne

Jedwabne
JEDWABNE
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/11/6 - 15:52




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