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Author Milva

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Sono nata il ventuno a primavera

Sono nata il ventuno a primavera
[2005]
Poesia di Alda Merini
A poem by Alda Merini
Musica e orchestrazione di Giovanni Nuti
Music and Orchestration by Giovanni Nuti


Con una dedyca a noi folly
di Ahmed il Lavavetri

Noi siamo nati il ventuno a Primavera, oppure il venticinque in autunno, il sette in estate o il quindici in inverno. Siamo nati sempre, perché siamo completamente pazzi, matti, folli, straniti, esagitati, cupi, infuocati, mesmerici, lattiginosi, verdi, levitanti, e non ci accontentiamo di realtà precostituite. Zolle? Noi apriamo qualsiasi cosa. Tempesta? Scateniamo anche la calma, la bonaccia, la pacificità che dichiarano più vento, quando ci sta, quando ci va, di un ciclone tropicale. Noi folly, che sovvertiamo le vocali, che innalziamo persino beffardi canti agli dèi quando il buio della mente sembra inghiottire ogni cosa, quando l'oscuro si fa vincente. Non ci resta che fabbricarcela, una luce tutta... (Continues)
Sono nata il ventuno a primavera
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2008/1/18 - 18:34
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Chissà se è vero

Chissà se è vero
[1966]

Testo di Enzo Jannacci
Musica di Enzo Jannacci
dall'album "Sei minuti all'alba"

Cantata anche da Milva nell'album "La Rossa" (1980) in cui tutte le canzoni erano scritte da Jannacci.

C'è non poca guerra, dentro al magnifico LP "Sei minuti all'alba" (Jolly, 1966; ristampato su etichetta Joker nel 1971; mai ristampato su CD a tutt'oggi), che per me è - e resta - uno degli album-capolavoro in assoluto nella pur sterminata discografia di Enzo Jannacci.
Anzi a mio avviso quest'album costituisce la pietra miliare vera - pur se non ancora baciata dal successo popolare e commerciale, che arriverà due anni dopo - del decennio jannacciano dei Sessanta, così come il sublime LP "Quelli che ...", nove anni più tardi (lui pure mai ristampato su CD), marchierà per sempre inmaniera indelebile il decennio jannacciano dei Settanta.

C'è qui dentro non poca guerra, dunque, ed arriva pure subito,... (Continues)
C'era un bel sol che bruciava gli orti,
(Continues)
Contributed by Alberta Beccaro - Venezia 2008/1/10 - 02:24
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Zu Potsdam unter den Eichen

Zu Potsdam unter den Eichen
[1928]
Text: Bertolt Brecht. Musik: Kurt Weill
Lyrics: Bertolt Brecht. Music: Kurt Weill
Testo: Bertolt Brecht. Musica: Kurt Weill

Interpreti / Performers:

Lotte Lenya
Ute Lemper
Milva


Faceva originalmente parte del Berliner Requiem (Requiem Berlinese), "piccola cantata dopo le poesie di Brecht", commissionato dalla Reichs-Rundfunkgesellschaft per essere trasmesso dalla stazione radio di Francoforte. Fu eseguito per la prima volta nel maggio del 1929. La canzone fu scritta soltanto per voci maschili, con accompagnamento di orchestra a fiati; fu poi arrangiata come "coro operaio" per le corali amatoriali (ora come allora diffusissime in Germania). Dopo la morte di Weill, il direttore d'orchestra Walter Goehr eseguì un altro arrangiamento per voce solista, espressamente per Lotte Lenya.

This piece was part of the original Berliner Requiem, "a little cantata after poems by Brecht",... (Continues)
Zu Potsdam unter den Eichen
(Continues)
Contributed by jacopo 2007/8/29 - 23:30
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Tre sigarette

Tre sigarette
[2007]

Da/From: "In territorio nemico"
Ho tre sigarette davanti a me
(Continues)
Contributed by Renato Stecca 2007/4/26 - 21:46
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Ma mi

Ma mi
[1962]
Testo di Giorgio Strehler
Musica di Fiorenzo Carpi

In dialetto milanese. Cantata da Ornella Vanoni (1959?) e anche da Enzo Jannacci, Giorgio Gaber, Milva e dall'attore di teatro Tino Carraro. Recentemente riproposta in versione rocksteady anche dagli Arpioni.

Il testo è, com'è noto, di Giorgio Strehler, mentre la musica è di Fiorenzo Carpi.

Anche Enzo Jannacci l'ha notoriamente interpretata (in studio e dal vivo) a più riprese, sin dai primi anni Sessanta; la incise, per la prima volta, nel suo primissimo LP, "La Milano di Enzo Jannacci" (Jolly, 1964; ristampato su etichetta Joker nel 1971).

Molto bella la recente versione live di questi ultimi anni, solo con la sua voce e ed il pianoforte suonato dal figlio Paolo. (Alberta Beccaro)
Serom in quatter col Padola,
(Continues)
Contributed by Piersante Sestini




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