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Author Gaston Couté

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La complainte des Terre-Neuvas

La complainte des Terre-Neuvas
La cosa assolutamente straordinaria è che questo testo fa oramai parte dei classici del repertorio dei "chants de marins" e, in Bretagna e fino a Sant-Pêr-har-Mìkelon, sono in molti a crederlo un tradizionale. Invece lo si deve all'arte di Gaston Couté, che nessuno se lo fila, non figura nelle antologie, accanto agli altri più celebri "poeti maledetti" della letteratura francese, mi par di vedere che in rete non ci siano traduzioni italiane (ad eccezione che in questo sito), a lui viene riservata solo indifferenza, non solo qui da noi ma anche oltralpe. Se non ci fosse chi si è ostinato a mettere in musica le sue poesie, gli regnerebbe intorno il più sordo silenzio, anche se a Parigi gli hanno intitolato una strada nel 18° arrondissement. Povero Gaston, che a 18 anni aveva già scritto buona parte della sua opera, con quell'aria un po' sinistra, vestito come un contadino de La Beauce, cappellaccio... (Continues)
Flavio Poltronieri 2018/12/8 - 19:08
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Petit porcher

Petit porcher
Musique et interprétation : Gérard Pierron
Il a dans les treize ans ; chez eux,
(Continues)
Contributed by JJ 2017/11/19 - 16:46
Song Itineraries: Child Abuse
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Le tournevire aux vaisselles

Le tournevire aux vaisselles
[?]
Paroles / Testo / Lyrics / Sanat: Gaston Couté
Musique et interprétation / Musica / Music / Sävel:
1. Groupe musical Le P'tit Crême
2. Vania Adrien Sens
Le Tournevire aux Vaisselles - Vania chante Gaston Couté Vol. 2]]

Nella piazza di un paesino della Sologne è arrivata la sagra, ricchi premi e côtillons: tra le tante attrazioni, il Tournevire aux vaisselles, vale a dire la lotteria con un “coso” di legno che gira diviso in scomparti contenenti piattacci decorati, tazze e altra terraglia di quella che finiva sulle credenze delle nonne a far da soprammobile. I bambini accorrono a frotte, e si lasciano incantare dalla lotteria buttandoci via tutti i soldini che hanno; quando per la piazza si spande il profumino della torta calda, però, i soldini son bell'e tutti che finiti, e addio torta. Si son fatti abbindolare, e parecchi tornano a casa pure senza aver vinto uno di quei troiai,... (Continues)
Su' la grand' place, y a des baraqu's et des roulottes,
(Continues)
Contributed by JJ 2017/11/16 - 19:01
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Les tâches

Les tâches
Ignoro se la poesia sia stata originariamente musicata dallo stesso autore o da altri.
Più recentemente è stata messa in musica da Gérard Pierron e Marc Robine (1979) e dal gruppo Le P'tit Crème (2012), e pure fa parte del repertorio de La Princesse Barouline, artista di strada che si esibisce con il suo “orgue de Barbarie”.
Testo trovato su Gaston Couté (1880-1911) le gâs qu'a mal tourné...

Lorsqu’on est « un pauv’ peineux », condamné sans relâche à exécuter les tâches les plus répétitives (jusque dans la plus stricte intimité… !), il ne vous reste plus que l’humour, qui est bien ici, selon la formule de Boris Vian, « la politesse du désespoir ». Une fois encore, Gaston Couté nous a concocté un petit bijou de gouaille populaire en patois berrichon, bien dans l’esprit des cabarets qu’il fréquentait. (da Litterature Audio.com)

La vita di merda che tocca agli sfruttati, una sofferenza continua... (Continues)
L'matin, au coup d'clairon des oés
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/11 - 11:45
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Les Mangeux d'terre

Les Mangeux d'terre
[1904]
Versi di Gaston Couté
Musica originale di Maurice Duhamel (1884-1940), musicista e militante politico bretone.
Più recentemente la poesia è stata messa in musica da Gérard Pierron e Marc Robine (1979) e dal gruppo Le P'tit Crème (2012)

Au début du XXe siècle, les riches terres de Beauce, grenier à blé de la France, sont convoitées par de gros propriétaires qui accaparent les parcelles pour remembrer et mécaniser les exploitations... Les trimardeurs, ou chemineaux, vagabonds "sans aveu", incontrôlables et donc potentiellement dangereux, errent (ce qui constituera un délit jusqu'en 1992) sur les quelques chemins restants.
(dal sito de La Choralaternative)

All’inizio del XX° secolo, le fertili terre della Beauce [regione naturale corrispondente all'intero dipartimento dell'Eure-et-Loir e parte di quelli di Loiret, Essonne e Loir-et-Cher], granaio di Francia, vennero concentrate... (Continues)
Dans les mêm's parages,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/11 - 10:19
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Celui qui a mal tourné

Celui qui a mal tourné
[1957]
Parole e musica di Georges Brassens
Nel suo quinto album, comunemente identificato con il titolo della canzone d’apertura, “Oncle Archibald”

E’ per via della fame e della miseria che un poveraccio è finito sulla strada del crimine e, dopo poco, in prigione. Tutti i “comuni mortali” avrebbero goduto a vederlo appeso sulla forca, per poi magari farsi dei bei pendagli portafortuna con la corda del cappio… Ma, dopo un secolo di galera, ecco che il nostro ha espiato la sua condanna e, ormai vecchio e malfermo sulle gambe, non può far altro che tornare sui suoi passi, nelle stesse strade dove ebbe inizio la sua disavventura terrena. E non si aspetta nulla, anzi, intimorito, occhi bassi, rasente ai muri, s’immagina che la gente lo scansi o lo prenda a calci… E invece, “Ehilà, sei tornato finalmente? Quasi non ti si aspettava più! Come stai?”… Il poveraccio, rinfrancato e commosso, scoppia... (Continues)
Il y avait des temps et des temps
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/15 - 13:49
Song Itineraries: From World Jails
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La Charlotte prie Notre-Dame durant la nuit du Réveillon

La Charlotte prie Notre-Dame durant la nuit du Réveillon
Versi di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta in “langue populaire”, anarchico (almeno fino alla vigilia della Grande Guerra).
Nella raccolta intitolata “.. le Coeur populaire” pubblicata per la prima volta nel 1914, di fatto l’ultima produzione letteraria di Jehan-Rictus, il quale ricomparve brevemente all’inizio degli anni 30 ma morì già nel 1933.

La preghiera della povera Charlotte, donna di strada, rimasta sola con un bambino piccolo, il compagno spedito in un bagno penale o battaglione di punizione in Algeria, affinchè Maria Vergine se la pigli, lei col suo bambino, e ponga così fine al freddo e alla fame di una terribile notte di fine anno…

Negli anni 30 questa straziante poesia fu interpretata dalla cantante e cabarettista Marie Dubas (1894-1972), ma la sua versione non piacque a Jehan-Rictus.

Ripresa da Monique Morelli nel suo disco “Monique Morelli... (Continues)
Seigneur Jésus, je pense à vous !
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/15 - 11:37
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Le Revenant

Le Revenant
[1896]
Versi di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta in “langue populaire”, anarchico (almeno fino alla vigilia della Grande Guerra).
Nella raccolta intitolata “Les Soliloques du Pauvre”

Poesia messa in musica dallo stesso autore che l’interpretò con grande successo nei cabaret di Montmartre, come il Quat'z'Arts e il Lapin Agile.

Ripresa da Monique Morelli nel suo disco “Monique Morelli chante Jehan Rictus et Gaston Couté” del 1963.

Successivamente anche da Claude Antonini nel suo disco “Claude Antonini chante et dit Jehan-Rictus” del 1993.

“Le Revenant” è forse il poema più conosciuto di Jehan-Rictus.
L’autore racconta di un clochard – da alcuni riferimenti si direbbe forse un reduce di guerra finito sulla strada – che s’immagina il ritorno di Cristo sulla Terra, un Cristo “amato dalle donne, scandaloso, uomo dai begli occhi, uomo dai bei sogni,... (Continues)
I
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/15 - 10:52

Le clairon

Le clairon
[1911]
Versi di Gaston Couté, pubblicati sul settimanale socialista ed antimilitarista “La Guerre Sociale” (numero dal 30 maggio al 6 giugno 1911), poi nel quarto volume de “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle opere di Couté realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
Sull’aria de “Le clairon”, canzone iperpatriottica con versi di Paul Déroulède, poeta e scrittore, boulangista, militante della destra ultranazionalista francese.

La canzone è introdotta da uno stralcio di un articolo pubblicato su L'Humanité a proposito della repressione di uino sciopero di braccianti agricoli nel dipartimento di Gard, in Linguadoca:

“Le capitaine Cayaba du 40e d'Infanterie, commande à son trompette d'artillerie de faire les sommations. Le soldat se met à pleurer et ne peut souffler... (Continues)
Les tâcherons sont en grève,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/13 - 19:03

Berceuse du « dormant »

Berceuse du « dormant »
[1911]
Versi di Gaston Couté, pubblicati sul settimanale socialista ed antimilitarista “La Guerre Sociale” (numero dal 15 al 21 febbraio 1911), poi nel quarto volume de “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle opere di Couté realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel ‎‎2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
Sull’aria di “Le p'tit quinquin”, canzone in ch’ti (la lingua parlata nell'estremo nord della Francia, nel Nord-Pas-de-Calais e in Piccardia, nonché nell'ovest del Belgio francofono) scritta nel 1853 dal poeta Alexandre Desrousseaux.

Il testo della canzone è introdotto come segue:

“Dans toute la région du Nord, les mamans pauvres ont l'habitude de confier leurs bébés à une soigneuse. Puis elles s'en vont gagner leur vie à la fabrique, à l'usine, dans les tissages.
La soigneuse a beaucoup d'enfants à garder.... (Continues)
Voyant pour l'usin' partir sa mère,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/12 - 11:18

Au 22e

Au 22e
[1911]
Versi di Gaston Couté, pubblicati sul settimanale socialista ed antimilitarista “La Guerre Sociale” (numero dall’8 al 14 febbraio 1911), poi nel quarto volume de “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle opere di Couté realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel ‎‎2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
Sull’aria di “Auprès de ma blonde” (altrimenti nota come “Le Prisonnier de Hollande”), una marcia militare settecentesca molto popolare in Francia.

Il testo della canzone è introdotto come segue:

“La 2e Batterie du 22e Régiment d'Artillerie, casernée au quartier Noailles, a refusé de monter à cheval en disant que la nourriture était insuffisante et que l’« ordinaire » faisait des économies exagérées au préjudice des hommes.”


La cronaca – tratta dal quotidiano parigino “L'Intransigeant” (boulangista,... (Continues)
Quand j'étais chez mon père
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/12 - 09:56

Noël

Noël
[1910]
Versi di Gaston Couté, pubblicati sul settimanale socialista ed antimilitarista “La Guerre Sociale” (numero dal 21 al 27 dicembre 1910), poi nel quarto volume de “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle opere di Couté realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel ‎‎2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
Sull’aria di “Le Noël des Gueux” (canzone su testo di Jean Richepin e musica di Georges Fragerolle, 1904).

“Natale ! I lavoratori non fanno più affidamento sul Salvatore disceso dai cieli; Natale ! Il popolo esasperato, stanco di soffrire e di aspettare, sogna di liberarsi da solo.”
Noël ! Noël ! Voici la nuit
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/12 - 09:18

Les loups

Les loups
[1910]
Versi di Gaston Couté, pubblicati sul settimanale socialista ed antimilitarista “La Guerre Sociale” (numero dal 30 novembre al 6 dicembre 1910), poi nel quarto volume de “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle opere di Couté realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel ‎‎2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
Sull’aria de Les gueux di Pierre-Jean de Béranger (1812), già utilizzata da Jean-Baptiste Clément nel 1884.

La canzone è introdotta da questa citazione:

«La classe bourgeoise nous traquant comme des fauves va nous obliger à nous défendre comme des loups. »

Si tratta probabilmente della dichiarazione di un familiare di Jules Durand (1880-1926), un sindacalista anarchico che nel settembre del 1910 fu arrestato, insieme ai due fratelli Boyer, con l’accusa di aver ucciso tal Louis Dongé nel corso... (Continues)
Parce qu'on n'veut plus être
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/11 - 16:26

Il avait un tire-bouchon !

Il avait un tire-bouchon !
[1910]
Versi di Gaston Couté, pubblicati sul settimanale socialista ed antimilitarista “La Guerre Sociale” (numero dal 2 all’8 novembre 1910), poi nel quarto volume de “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle opere di Couté realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel ‎‎2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
Sull’aria de “La jambe en bois”, canzone comica di quegli anni.

La canzone è introdotta da questa citazione che sembra ripresa dalla cronache dell’epoca:

“On a traduit en correctionnelle à Paris, un homme, sous l'inculpation de port d'arme prohibée — on l'avait trouvé porteur d'un tire-bouchon.”

Pare quindi trattarsi di un episodio realmente accaduto, quello di un pericoloso “sabotatore incallito” tratto in arresto – forse proprio per un episodio di sabotaggio avvenuto durante lo sciopero dei lavoratori... (Continues)
D'puis quéqu's jours la Police
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/11 - 15:02

La Carmagnole des cheminots

La Carmagnole des cheminots
[1910]
Versi di Gaston Couté, pubblicati sul settimanale socialista ed antimilitarista “La Guerre Sociale” (numero dal 5 all’11 ottobre 1910), poi nel quarto volume de “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle opere di Couté realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel ‎‎2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
Presuntamente sull’aria de La Carmagnole, canzone rivoluzionaria del 1792.

Gli “cheminots” sono i lavoratori dei “chemins de fer”, tutte le varie figure professionali inpiegate nelle ferrovie.

All’inizio del secolo scorso in Francia il fatturato delle ferrovie aumentava considerevolmente di anno in anno, e parimenti i profitti delle compagnie concessionarie (per esempio quella dei banchieri Rothschild). Non altrettanto aumentavano i salari dei lavoratori delle ferrovie, che oltretutto erano inquadrati quasi... (Continues)
Dans toute la société
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/11 - 13:58

Printemps

Printemps
[1910-11]
Versi di Gaston Couté, da “Almanach de La Guerre Sociale, 1910-1911”, in appendice al quarto volume de “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle opere di Couté realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel ‎‎2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
Le printemps va bientôt naître. Les hirondelles
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/11 - 10:41

Les soldats ont la jaunisse

Les soldats ont la jaunisse
[1910]
Versi di Gaston Couté pubblicati sul settimanale socialista e antimilitarista “La Guerre Sociale”, numero dal 10 al 16 agosto 1910.
Sull’aria di “Jose´phine elle est Malade” (1901)
Testo trovato ne “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle sue opere realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel ‎‎2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.

«La jaunisse militaire est déjà représentée au cimetière du Père Lachaise par les sapeurs du génie !».
«Sur la demande du Maire, vingt-deux ouvriers boulangers militaires ont été réquisitionnés et envoyés à Aubagne pour remplacer les grévistes».


Siccome qui si parla della dura repressione degli scioperi e delle proteste che agitarono la Francia nel primo decennio del secolo scorso, credo che con l’espressione “jaunisse” attribuita ai soldati Couté intendesse, così come... (Continues)
Les soldats ont la jaunisse !
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/10 - 14:57
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On les aura !

Anonymous
On les aura !
[1917]
Versi di autore anonimo trovati su di una lettera spedita dal fronte e trattenuta per censura dalla commissione di controllo postale.
Non è dato sapere su quale aria fosse stata composta, probabilmente quella patriottica intitolata “Verdun!... On ne passe pas!” di René Mercier (1916).
Testo trovato nel progetto storico-musicale di Denis Le Vraux e Annic Pezé intitolato “Chansons pour une ville en guerre”, dedicato alla Grande Guerra come vissuta a Trélazé nella Loira.

“Courage, on les aura!” è la storica frase pronunciata dal generale Pétain il 10 aprile 1916 mentre a Verdun infuriava una delle battaglie più sanguinose di tutti i tempi. Di lì a dieci giorni Pétain, visto lo stallo della situazione, sarebbe stato sostituito dal generale Nivelle e la battaglia sarebbe proseguita fino al 19 dicembre (per 9 mesi, 3 settimane e 6 giorni!!!) causando più di 280.000 morti e 400.000 feriti... (Continues)
Dans toutes les villes, dans toutes les campagnes
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/10 - 10:15
Song Itineraries: World War I (1914-1918)

Chant de revolte de ce 14 Juillet

Chant de revolte de ce 14 Juillet
[1910]
Versi di Gaston Couté pubblicati su “La Guerre Sociale” (numero dal 13 al 19 luglio 1910), settimanale socialista, anarchico e antimilitarista.
Ne “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle sue opere realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel ‎‎2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.

Da cantarsi sull’aria de “La Marseillaise” di Rouget de Lisle (1792)

Una Marsigliese che dalla Rivoluzione, passando per la Comune, giungeva alle nefandezze del potere al tempo di Couté, il quale morì molto giovane ma almeno in tempo per non assistere allo scempio della Grande Guerra che già si stava preparando e in cui sarebbero andati straziati milioni di “petits pioupious”.
La rude épaule populaire
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/9 - 15:44

Ma vigne pousse

Ma vigne pousse
Versi di Gaston Couté, da “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle sue opere realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel ‎‎2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.

Ignoro su quale aria sia stata pensata o se abbia avuto una musica propria, ma trovo raramente questa canzone nelle discografie attinenti Couté, soltanto nel disco intitolato “Ma fille a mal tourné” realizzato nel 1981 da Claude Antonini.

Il vino è un tema, anzi, un personaggio ricorrente nella poetica di Couté. Basti pensare a canzoni come Après vendanges e Nouveau Crédo du paysan, dove l’autore si era fatto portavoce delle lotte dei vignaioli poveri della Champagne, sfruttati e truffati dai ricchi proprietari e commercianti.
Se altrove il vino consente di alterare nella sbronza una realtà di miseria diversamente insopportabile, qui la vigna diventa... (Continues)
Je compte bientôt soixante vendanges,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/9 - 13:53
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La chanson des corbeaux

La chanson des corbeaux
Versi di Gaston Couté, da “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale delle sue opere pubblicata in cinque volumi dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel ‎‎2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
Ignoro su quale aria sia stata pensata o se abbia avuto una musica propria, ma trovo raramente questa canzone nelle discografie attinenti Couté, soltanto in “Max Boyer chante Gaston Couté” del 2012 e nel repertorio di Jean-Luc Bansard del Théâtre du Tiroir di Laval, Loire.

Chi sono i corvi neri? Mica solo quelli che si mangiano il grano appena seminato, ma anche poliziotti e giudici (i signori della Legge e della “Giustizia”), i potenti e i signori della guerra (corvi crudeli), e i preti (i mercanti di preghiera)…
Ma verrà il giorno in cui il popolo oppresso caccerà e ucciderà i corvi neri a colpi di zoccolo, di falce, di accetta per difendere il proprio grano, i propri beni, i propri figli.
Dans le matin clair où meurt sa chanson,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/9 - 13:18

La petite fleur bleue

La petite fleur bleue
[1911]
Versi di Gaston Couté pubblicati su “La Guerre Sociale” (numero dal 21 al 27 giugno 1911), settimanale socialista, anarchico e antimilitarista.
Il 28 giugno Gaston Couté moriva a poco più di 30 anni…
Sull’aria di “Ça fait toujours plaisir!” (credo si tratti di una canzone satirica di Jules Moinaux, 1881)

“Dimanche, dans tous les quartiers de Paris, on vit des dames mûres, des dames élégantes et des petites jeunes filles insister auprès de chacun pour lui vendre une Fleur bleue montée en épingle — « Pour nos soldats du Maroc — disaient-elles — et pour les agents victimes du devoir ! »”
(Introduzione da “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale delle opere di Couté.)


Canzone che fa il paio con La Marseillaise des requins, entrambe dedicate alla guerra coloniale francese in Marocco…
Gaston Couté ammette di essere stato una “pera”, uno stupido, quando ha dato... (Continues)
Les deux mains dans mes poches,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/9 - 11:11

Pitou lit “La Guerre Sociale”

Pitou lit “La Guerre Sociale”
[1911]
Versi di Gaston Coutè pubblicati sul settimanale socialista rivoluzionario ed anarchico “La Guerre Sociale”, numero dell’11-17 gennaio.
Sull’aria de “L'anatomie du conscrit”, fonoscena (un breve filmato cinematografico muto sincronizzato con un’incisione fonografica) diretta nel 1905 da Alice Guy, con il cantante Polin (Paul Marsalés, 1863-1927) che intona un pezzo “comique troupier” nei panni del “pitou”, termine che normalmente viene usato ad indicare un cane bastonato ma che all’epoca designava anche il soldatino di fanteria, la carne da cannone.
Testo trovato su “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale delle opere di Couté.

Canzone, per così dire, pubblicitaria in favore de “La Guerre Sociale”, settimanale socialista, rivoluzionario, anarchico e antimilitarista fondato nel 1906 da Gustave Hervé, Miguel Almereyda (nome di battaglia dell’anarchico Eugène Bonaventure... (Continues)
Aussi vrai que j'm'appell' Pitou
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/9 - 09:07
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Nouveau Crédo du paysan

Nouveau Crédo du paysan
[1911]
Versi di Gaston Couté, sull’aria de “Le Crédo du paysan” di Gustave Goublier
Pubblicati nell’aprile 1911 su “la Guerre sociale”, giornale dei socialisti rivoluzionari ed anarchici stampato tra il 1906 ed il 1916.
Testo trovato in Gaston Couté, “ poète beauceron ”, et la révolte des vignerons marnais en 1911, di Christian Lassalle.

Una delle tre o quattro canzoni che Gaston Couté, poche settimane prima di morire, dedicò alla grande insurrezione dei “cossiers”, i vignaioli della Champagne, piegati dalle annate cattive e dalle frodi dei grossisti i quali, piuttosto che pagare di più le uve, ricorrevano al taglio con quelle acquistate in comprensori esterni alla denominazione d’origine.
Seguito – seppur con motivazioni differenti - della rivolta del 1907 dei viticoltori della Languedoc, quella di Gloire au Dix-septième di un altro Gaston, Gaston Montéhus.
Bon paysan dont la sueur féconde
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/8 - 15:25
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Après vendanges

Après vendanges
Versi di Gaston Couté interpretati da Gérard Pierron e Bernard Meulien (1976), Le P'tit Crème (1997), Pierrot Noir e Christian Deschamps (2003), Claude Antonini (2007).
Testo trovato su Gaston Couté (1880-1911) le gâs qu'a mal tourné...

… e mentre bevo e mi sbronzo mi tornano in mente le preghiere che da bambino recitavo tutte le sere, al buon Dio e alla sua cricca, e gli insegnamenti del maestro a scuola, Proprietà, Patria, Onore e Rispetto della Legge… Ma oggi so che tutto questo è pura menzogna e che al mondo ci sarà sempre miseria finchè i cagnacci grossi continueranno a poter mangiarsi i piccoli… E allora, fratelli miei, siccome io vedo bene che non ho diritto al pane, lasciatemi almeno il diritto al sogno, il dolce sogno di una sbronza…
V'là les pesans qu'ont fait vendanges !
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/8 - 13:30
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Les p'tits chats

Les p'tits chats
Poesia di Gaston Couté, interpretata in canzone da Jacques Lambour, Gérard Pierron e Bernard Meulien (1976), Vania Adrien Sens (1976), Claude Féron (1998), Christian Deschamps (2003).
Testo trovato su Gaston Couté (1880-1911) le gâs qu'a mal tourné...

La miseria e le sue vittime, le donne e i piccoli, bimbi o gattini che siano… E, insieme, un’altra miseria, quella dell’ipocrisia anti-abortista.
Alla faccia di tutti quelli che “si stava meglio quando si stava peggio”… Qualche anno fa un vecchio del mio paese mi raccontava di come, quando lui era giovane, fosse frequente che certi neonati sparissero… Si trattava soprattutto di femmine e di bambini nati fuori dal matrimonio, spesso da stupri consumati dietro le quiete mura domestiche… Alle madri veniva detto che il bimbo non era sopravvissuto al parto ma tutte sapevano che aveva fatto la fine dei gattini…
Hier, la chatt' gris' dans un p'quit coin
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/8 - 12:55

Premier Mai

Premier Mai
[1911]
Versi di Gaston Couté (composti poche settimane prima della sua prematura scomparsa) sull’aria de Le temps des cerises di Jean-Baptiste Clément.
C'est le Premier Mai. Debout, camarades !
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/14 - 15:07
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Révision

Révision
A proposito di questa splendida canzone sulla visita militare, traggo questo aneddoto dal volumetto “Eugène Bizeau et Gaston Couté, deux poètes paysans anarchistes à la fin du 19ème siècle”, a cura di Michel Di-Nocera:

“[Couté] Il continue de se produire dans des cabarets où il provoque régulièrement quelques scandales… Lors d’un spectacle, à l’écoute du poème «Révision» - poème qu’aimait particulièrement Eugène Bizeau et qu’il fera mettre en musique par un ami compositeur [forse proprio Marc Ogeret, ndr] - un capitaine, alors se lève et s’insurge «Je rougis des paroles que vous prononcez contre l’armée !», ce à quoi Gaston Couté répond : «Le rouge va très bien aux militaires !». Au-delà de l’anecdote, cette situation n’arrangera pas les relations de Couté avec l’armée, qui par trois fois lui fait passer le Conseil de révision, duquel il ressort toujours réformé.”
Bernart Bartleby 2015/5/14 - 14:19
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Le Christ en bois

Le Christ en bois
[1899]
Parole di Gaston Couté
Poesia messa in musica da Bernard Lavilliers ai suoi esordi, nel 1967-68. Poi nella sua raccolta “Premiers pas” pubblicata nel 1981.

Il Cristo adorato nelle chiese non è il vero Cristo ma soltanto un manichino, di legno, insensibile, finto, uno spaventapasseri che i ricchi mettono a protezione dei beni da loro accumulati a discapito dei poveri… Chiaro, no?!?
Bon guieu! la sale commune!... A ce souèr,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/14 - 13:51
Song Itineraries: Antiwar Anticlerical

Nos chansons

Nos chansons
[1906-07]
Versi di Eugène Bizeau
Musica di G. Isabelli

Canzone-manifesto de La Muse Rouge, la “goguette” rivoluzionaria di cui Bizeau fece parte insieme, tra gli altri, a Gaston Couté, Aristide Bruant, Charles d'Avray, Clovis Poirier, Léo Noël, François Henri Jolivet.
Nos chansons à nous sont des chansons graves
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/14 - 11:48
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Sur la grand'route

Sur la grand'route
Versi di Gaston Couté (1880-1911)
Interpretata nel 1997 dal gruppo Le P'tit Crème nel disco intitolato “A l'auberge de la route”, musica di Jean Foulon, e nel 2002 da Gérard Pierron e Marc Robine (1950-2003, giornalista, ‎cantante e musicista francese) nella raccolta “Poètes & Chansons Volume 1 – Gaston Couté”.
Nous sommes les crève-de-faim
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/11/20 - 09:04

Que le sang retombe sur vous

Que le sang retombe sur vous
‎[1910]‎
Versi di gaston Couté pubblicati sul settimanale socialista e antimilitarista “La Guerre Sociale”, ‎fondato nel 1906 e diretta da Gustave Hervé (1871-1944, personaggio contradditorio che fu prima ‎socialista rivoluzionario, poi nazionalista interventista e infine simpatizzante nazifascista).‎
Sull’aria di “Le Midi bouge”, canzone militare rislaente alla guerra franco-prussiana del 1870.‎
Nella raccolta “La chanson d'un gâs qu'a mal tourné”, le opere complete di Gaston Couté pubblicate ‎in cinque volumi dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedite nel 2013 dalle ‎edizioni “La Matière Noire” (“Que le sang retombe sur vous” si trova nel quarto volume).‎

Canzone dedicata a Jean-Jacques Liabeuf (1886-1910), calzolaio con alcuni piccoli precedenti per ‎furto contro il quale la polizia di Parigi si accanì con particolare attenzione. Dopo diversi brevi ‎soggiorni... (Continues)
Voilà que Liabeuf dit
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/8/26 - 16:55
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Chanson de moisson

Chanson de moisson
‎[1899]‎
Versi di Gaston Couté pubblicati sul settimanale anarchico “Le Libertaire” fondato a Parigi da ‎Sébastien Faure.‎
Nella raccolta “La chanson d'un gâs qu'a mal tourné”, le opere complete di Gaston Couté pubblicate ‎in cinque volumi dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedite nel 2013 dalle ‎edizioni “La Matière Noire” (“Chanson de moisson” si trova nel quarto volume).‎



Canto in cui i mietitori dalle braccia cotte dal sole pensano, nel gesto del falciare il grano, ai propri ‎padroni sfruttatori… E tra le messi i papaveri sembrano delle bandiere rosse che si muovono al ‎vento della rivolta….‎
Sous l'aube qui blanchit leurs fronts
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/8/26 - 16:01

Hélas ! quelle douleur‎

Hélas ! quelle douleur‎
‎[1911]‎
Scritta da Gaston Couté pochi giorni prima di morire.‎
Pubblicata sulla rivista “La Guerre Sociale”, fondata nel 1906 e diretta da Gustave Hervé (1871-‎‎1944, personaggio contradditorio che fu prima socialista rivoluzionario e poi simpatizzante ‎nazifascista).‎
Nella raccolta “La chanson d'un gâs qu'a mal tourné”, le opere complete di Gaston Couté pubblicate ‎in cinque volumi dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedite nel 2013 dalle ‎edizioni “La Matière Noire” (“Hélas ! quelle douleur” si trova nel quarto volume).‎

La sua ultima canzone il grande poeta e cantautore libertario la dedicò ad alcuni “flic” che nel ‎reprimere una manifestazione operaia indetta in occasione del 1° Maggio “caddero, vittime del ‎dovere”…‎
Su “La Guerre Sociale” (numero del 17 maggio 1911) il testo della canzone era accompagnato dalla ‎seguente nota esplicativa:‎
‎“Faralicq,... (Continues)
Hélas ! quelle douleur
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/8/26 - 14:13

Marche des gardes civiques

Marche des gardes civiques
Versi di Gaston Couté e Seider (?)‎
Musica di Alcib Mario, pianista (lo stesso di Gloire à Rousset)‎
Nella raccolta intitolata “La chanson d'un gâs qu'a mal tourné”, le opere complete di Gaston Couté ‎pubblicate in cinque volumi dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedite nel ‎‎2013 dalle edizioni “La Matière Noire” (La “Marche des gardes civiques” si trova nel secondo ‎volume).‎

‎“Ogni domenica il bravo brussellese, per il re e per la patria, assume delle sembianze militaresche. ‎Tutti i cittadini di Moolenbeck [Molenbeek-Saint-Jean, nella regione Bruxelles-Capitale, ndr], dal ‎panettiere al farmacista, scendono sul piede di guerra… Allora bisogna vederli passare così ‎combinati, canticchiando tutti compresi questo piccolo ritornello: Maledizione! ‎‎[“Godfordom”, da “God verdoeme”… credo sia neerlandese. In fiammingo si usa anche “God ‎verdomme de nonn de Djeu!”,... (Continues)
Chaqu’Dimanch' le bon Bruxellois
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/8/26 - 13:24
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Les taureaux

Les taureaux
‎[1899]‎
Nella raccolta intitolata “La chanson d'un gâs qu'a mal tourné”, le opere complete di Gaston Couté ‎pubblicate in cinque volumi dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedite nel ‎‎2013 dalle edizioni “La Matière Noire” (“Les taureaux” si trova nel quarto volume).‎

Bourgeois! nous sommes des taureaux
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/8/26 - 11:44
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La tête de mort

La tête de mort
‎[1899]‎
Versi di Gaston Couté pubblicati il 15 novembre 1899 sul giornale anarchico parigino “Le ‎Libertaire”, diretto da Sébastien Faure‎
Musica di Gérard Perron, che alla canzoni di Couté ha dedicato diversi suoi lavori, tra ‎cui un intero album intitolato “En revenant du bal” pubblicato nel 1997.‎
Nell’ultima strofa, i quattro ultimi versi hanno una versione alternativa (indicata tra parentesi).‎

Canzone dedicata al tema della morte come suprema forza egualitaria, così come in ‎‎Le déraillement.‎

Un giorno, girando la terra in un campo nei pressi di un cimitero, Gaston Couté trovò un teschio. ‎Chissà di chi era “quella cosa che un tempo era stata umana”? Forse di una bella donna per cui il ‎poeta avrebbe fatto follie? Forse di un ricco e grasso signore che lo avrebbe sfruttato? Forse di un ‎generale che lo avrebbe condotto alla morte in battaglia per appagare la sua brama di sangue... (Continues)
Un jour, en retournant la terre
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/8/22 - 11:56
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Gaston Couté: Le déraillement

Gaston Couté: Le déraillement
‎[intorno al 1900]‎
Poesia di Gaston Couté messa in musica da Gérard Pierron nel suo disco intitolato “La chanson du repêché” del ‎‎1981-‎
In seguito proposta anche dal gruppo “Le P'tit Crème” nel loro disco intitolato “A l'auberge de la ‎route” del 1997.‎




Un “pauvre peineux”, un misero bracciante, sta viaggiando in terza classe, seduto in un vagone ‎pidocchioso… Sullo stesso treno, ma in prima classe, un riccastro se ne sta col culo su di un bel ‎sedile di seta e velluto confortevole… All’improvviso il treno deraglia ed i due malcapitati ‎rimangono uccisi fra le lamiere contorte delle rispettive carrozze… Vengono rinvenuti due torsi ‎straziati, senza testa, senza arti: quale il corpo del bracciante, e quale quello del ricco signore?‎
Un peineux avait pris eun' foués
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/8/22 - 10:48
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Le gâs qu'a perdu l'esprit

Le gâs qu'a perdu l'esprit
‎[1900]‎
Parole di Gaston Couté
Musica originale di Eugène Poncin. Nel 1977 fu proposta con un nuovo arrangiamento da ‎‎Gérard Pierron, che alla canzoni di Couté ha dedicato un intero album intitolato “En ‎revenant du bal”.‎
La prima incisione è del 1903 ad opera del cantante Félix Mayol (1872-1941).‎


‎“[…] Ed ecco qui voi, bel militare, con la vostra spada al fianco… Spezzatela, buttatela a fiume! ‎Oppure datela a me che ne farò la punta di un aratro! Tanto moriremo tutti comunque, anche senza ‎che ci uccidiate!”‎
Par chez nous, dans la vieille lande
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/8/22 - 09:31
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Ah, le joli mois de Mai à Paris!‎

Ah, le joli mois de Mai à Paris!‎
‎[1968]‎
Scritta per il "Comité d'action du Théâtre de l'Épée de Bois"
Parole e musica di "Jean-Edouard Barbe", ovvero "Jean-Frédéric Brossard, alias Kirjuhel"
Interpretata da Vania Adrien-Sens
Single: "Ah, le joli mois de Mai à Paris! / Les bons citoyens"



"Un altro diverso e più recente Joli mois de Mai…‎
Ho ricavato questo testo un po’ all’ascolto, un po’ da ‎‎questa pagina giapponese e un po’ dai commenti al ‎video presente su YouTube… Sicuramente ci sono degli errori e alcune perplessità le ho segnalate ‎con (?)." [Dead End, aka BB, 09-01-2013]

Riprendendo in mano questa pagina di un BB che allora si firmava “Dead End”, per prima cosa, “motu proprio” ma ovviamente con motivi ben precisi essa è stata attribuita a Evgen Kirjuhel, che ne è autore “in toto” (testo e musica). L'interprete, Vania Adrien Sens, è una cantante che, in seguito, ha pubblicato un paio di album dove perlopiù... (Continues)
J 'ai vu des hommes matraqués‎,
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/1/9 - 11:09
Song Itineraries: 1968 and surroundings

Là où y a plus de Fritz (La chanson de la libération)‎

Là où y a plus de Fritz (La chanson de la libération)‎
‎[1944]‎
Parole di tal Daverdain, autore di canzoni per l’avanspettacolo.‎
Musica di Léo Daniderff (risalente a qualche tempo prima, visto che il compositore morì ‎nell’ottobre del 1943)

Daniderff debuttò interpretando le canzoni del poeta e chansonnier libertario Gaston Couté ‎e nel 1917 compose la musica di “Je cherche après Titine” di Bertal-Maubon et Henri Lemonnier, ‎scelta più tardi da Charlie Chaplin per il suo “Modern Times” del 1936 (Daniderff però non aveva ‎depositato la musica negli USA e non ricevette un soldo per lo sfruttamento commerciale della sua ‎opera).‎

‎“Boche”, “Fritz”, “Fridolins”, “Vert-de-gris” (insieme a “Chleuhs”, “Frisés” e “Doryphores”) sono ‎tutte espressioni usate dai francesi durante le guerre mondiali ad indicare i tedeschi…‎
Ouf! Ça y est. À coups de bottes dans les reins
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/1/3 - 13:59




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