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Inno dei Prigionieri italiani di Hammerstein

Inno dei Prigionieri italiani di Hammerstein
Ciao a tutti.
La mia famiglia è venuta a conoscenza della sorte di mio nonno, per caso (perchè lo Stato Italiano non si è mai premurato di farci sapere!) l'anno scorso.

LEONARDO FERRANTE, nato a Sepino (CB) il 7 Maggio 1911. Fu catturato il 9 settembre del 1943 sul fronte greco. Internato ad Hammerstein stalag 2b, poi spostato in Stalag VI J Krefeld-Fichtenhain. Morì li nel 1944, per malattia, sepolto e poi spostato al Cimitero Militare Italiano d'Onore di Amburgo dove attualmente si trova.

Mio padre, dopo aver passato tutta la vita senza sapere dove fosse suo padre (dichiarato disperso) ora è ormai troppo anziano per affrontare un viaggio emotivamente e fisicamente molto pesante. Chiedo se qcuno è stato in uno di questi due campi, se lo ha conosciuto oppure un'indicazione di associazioni alle quali possa rivolgermi (es: sopravvissuti). potete scrivermi a meleferrante@gmail.com
Ringrazio per l'aiuto!
Eleonora
Eleonora Ferrante 2019/7/11 - 20:57

La Tête d’Olympia

La Tête d’Olympia
Lettre de prison 36
8 juillet 1935

Dialogue Maïeutique

Voici, Lucien l’âne mon ami, une chanson qui ouvre des perspectives intéressantes sur le paysage artistique et plus particulièrement, pictural auquel songe Carlo Levi du fond de sa cellule. Il revoit ses années parisiennes.

Ohlala, dit Lucien l’âne, comme ce Paris artistique doit lui sembler plus passionnant que les conversations que lui imposent à intervalles irréguliers les commissaires et les enquêteurs du Tribunal Spécial que le régime fasciste a instauré pour poursuivre les opposants politiques.

Cependant, elles sont terminées, pense Carlo Levi et en bien ou en mal, il n’y a plus qu’à attendre les conclusions.

Ce doit être bien pénible et angoissant, dit Lucien l’âne. Que veux-tu dire avec ce en bien ou en mal ?

Eh bien, Lucien l’âne mon ami, Le Dr. Levi sait très bien ce qu’on lui reproche et il sait aussi que ces accusations... (Continues)
On ne m’interroge plus,
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2019/7/5 - 22:15
Song Itineraries: From World Jails

Chanson

Chanson
A SONG
(Continues)
Contributed by Stephanie Cox 2019/7/3 - 04:31
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La Belle

La Belle
Je ne comprends pas pourquoi il parle de New York dans la chanson alors que la prison d'Alcatraz se trouve dans la baie de San Francisco...
Xavier ROBERT 2019/7/2 - 18:56
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Life in Prison

Life in Prison
[1967]
Nell'album "I'm A Lonesome Fugitive", di Merle Haggard and The Strangers
The jury found the verdict first degree
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/6/10 - 20:50
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Boiati

Boiati
2015
Mamihlapinatapai
Er potere teme le parole
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/6/10 - 17:35
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Ti chiamo per nome, prigione!

Registrazione dal vivo su lettura improvvisata: roma, Isola Tiberina, 25/06/2013
Ti chiamo per nome, prigione!
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/6/10 - 17:28
Song Itineraries: From World Jails
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Prisoner's Talking Blues

Prisoner's Talking Blues
[1959]
Parole e musica di Robert Pete Williams (1914-1980), bluesman della Louisiana
In "Angola Prisoners' Blues", registrazioni degli etnomusicologi Harry Oster e Richard B. Allen nel penitenziario statale della Louisiana
Testo trovato sul blog The Daily Guru e corretto all'ascolto.

Evidentemente le note biografiche concernenti Robert Pete Williams su en.wikipedia non sono esattissime... Nel 1959 doveva essere ancora dentro, visto che è ad Angola che lo registrarono quell'anno... Comunque non è una cosa così importante... Importante è la tristezza, la devastazione interiore che scaturisce da questo blues davvero primordiale e straziante... Credo che se qualcuno dei suoi compagni di prigionia vi assistette, lo implorò di smettere...
In questo blues è concentrato tutto il sentimento di un uomo privato della libertà.
Tutta la prima parte è una spoken song che prepara il canto doloroso finale.
Il Blues, secondo me, è questa roba qua. Non altro.
Lord, I feel so bad sometime
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/6/9 - 22:58
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Pardon Denied Again

Pardon Denied Again
[1958]
Parole e musica di Robert Pete Williams (1914-1980), bluesman della Lousiana
Nell'album "Those Prison Blues", pubblicato nel 1959

La storia di Robert Pete Williams è molto simile a quella di Huddie William Ledbetter, detto Lead Belly.
Nato in una poverissima famiglia di sharecroppers, schiavi della terra, il giovane Robert Pete Williams crebbe senza istruzione, raccogliendo cotone e tagliando canna da zucchero. A 20 anni si costruì una chitarra: la cassa era una scatola di metallo, le corde fili di rame. Appena potè, se ne comprò una vera, di quelle a buon mercato. Tra gli anni 30 e i 50 suonò senza sosta alle feste di ogni genere, continuando a lavorare in un deposito di legname a Baton Rouge.

Ma nel 1956 Robert Pete Williams uccise un uomo nel corso di un alterco in un night club. Disse che era stato costretto a difendersi ma non fu creduto e venne condannato all'ergastolo,... (Continues)
Lord I got myself on the pardon board
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/6/9 - 10:09
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Se io potessi scrivere

Se io potessi scrivere
Album : Storie liberate

Liberamente tratto dalle lettere dal carcere del detenuto Nilo Vettorazzi

Storie liberate è un progetto artistico-letterario di ampio respiro che trae origine ed ispirazione da un importante recupero di documenti inediti rinvenuti recentemente negli archivi delle Amministrazioni penitenziarie della Sardegna.
Il lavoro comprende due Cd con 17 mie canzoni inedite e due Volumi che ne raccontano la genesi firmati da Vittorio Gazale
Nel Cd e nel Volume Storie liberate sono comprese le canzoni in lingua italiana, mentre nel Cd e nel Volume Istorias quelle in lingua sarda.
Il percorso di ricerca abbraccia un lungo arco di tempo, dal 1860 ad oggi, all’interno del quale la figura del detenuto riveste sempre la massima centralità e rilevanza. Grazie a questo particolare viaggio a ritroso nella memoria si è potuto così avere un inedito spaccato diacronico della... (Continues)
Uno sbuffo di cipria che scolora gli affanni
(Continues)
Contributed by adriana 2019/6/6 - 08:19
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Storie liberate

Storie liberate
Album : Storie liberate

Storie liberate è un progetto artistico-letterario di ampio respiro che trae origine ed ispirazione da un importante recupero di documenti inediti rinvenuti recentemente negli archivi delle Amministrazioni penitenziarie della Sardegna.
Il lavoro comprende due Cd con 17 mie canzoni inedite e due Volumi che ne raccontano la genesi firmati da Vittorio Gazale
Nel Cd e nel Volume Storie liberate sono comprese le canzoni in lingua italiana, mentre nel Cd e nel Volume Istorias quelle in lingua sarda.
Il percorso di ricerca abbraccia un lungo arco di tempo, dal 1860 ad oggi, all’interno del quale la figura del detenuto riveste sempre la massima centralità e rilevanza. Grazie a questo particolare viaggio a ritroso nella memoria si è potuto così avere un inedito spaccato diacronico della vita carceraria in Sardegna.
“Liberare” queste carte, ingiallite dal... (Continues)
Ci sono storie miniaturizzate
(Continues)
Contributed by adriana 2019/6/6 - 08:11
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Canto de’ malavita

Canto de’ malavita
Il testo non è corretto
"Scontrai la corte e me pijo' de piccio" non piovò
"Fermo gravaccio" non crevaccio
"E me portorno alle carcere nove" non carceri
Diego 2019/6/4 - 11:54
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Proprio oggi

Proprio oggi
[1962]
Parole di Dario Fo
Musica di Fiorenzo Carpi
In "Milanin Milanon", registrazione di un concerto al Teatro Gerolamo di Milano, 14 dicembre 1962.

Sandra Mantovani, "la voce autentica. Cantava il popolo: una vita dedicata alla salvaguardia della cultura popolare in tutte le sue sfaccettature. Un lavoro instancabile con una sentita vocazione antifascista" (Chiara Ferrari da Patria Indipendente)
Proprio oggi sono andata a San Vittore
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/6/2 - 20:33
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Ballata del carcere di Reading

Ballata del carcere di Reading
da Ballate per uomini e bestie - 2019

La canzone si inspira all'omonima The Ballad of Reading Gaol un celebre componimento poetico di Oscar Wilde, scritto dopo la sua scarcerazione il 19 maggio 1897 dalla prigione di Reading e pubblicato nel 1898.


Tra le denunce che fai in questo disco ci metti in mezzo anche il sistema carcerario con La ballata del carcere di Reading.
Di questo tema ha parlato magnificamente e completamente, sulla sua pelle, il grande poeta Oscar Wilde. La vicenda per la quale ho scritto questa ballata credo sia molto toccante: un gigante che arriva alla completa caduta e che, invece che distruggersi o lasciarsi morire, capisce gli altri e la compassione attraverso il dolore. Comprende che Cristo non è venuto sulla Terra per salvarci, ma per insegnare agli uomini a salvarsi l’un l’altro. Trovo che – insieme al De profundis – siano le pagine più alte, dettate dal dolore.... (Continues)
Non indossava la giubba rossa
(Continues)
2019/5/26 - 23:57
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The Ballad of Reading Gaol

The Ballad of Reading Gaol
Vinicio Capossela
Ballate per uomini e bestie (2019)

Dq82 2019/5/25 - 12:04
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La Garaventa

La Garaventa
Buonasera. Sono Diego Cossu, il figlio dell'ultimo comandante della Nave Scuola. Mio padre è mancato a Natale dello scorso anno. Io sono cresciuto con i ragazzi della Garaventa tra Genova e Peveragno. Sono il testimone di quanto mio padre fosse affezionato ai suoi ragazzi, e questo suo attaccamento era un argomento spesso citato fino alla sua morte. Sono orgoglioso di quanto bene lui abbia fatto per questi ragazzi (quanti ne ricordo!! Aruta, Farci, Chiu, Perriello, Famiglietti....). Ora sono un medico affermato ma non sarei l'uomo che sono se non avessi avuto la possibilità di confrontarmi da bambino e da ragazzo con le difficoltà di questi che per me erano solo coetanei con i quali giocare. Grazie papà per avermi insegnato il rispetto e la tolleranza verso i meno fortunati. Ti ringrazio io per chi non lo ha mai fatto.
diegocossu61@gmail.com 2019/5/19 - 00:35
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Nella mia ora di libertà

Nella mia ora di libertà
ÖZGÜRLÜK SAATİMDE
(Continues)
Contributed by Cagla G. 2019/5/14 - 14:55
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L'ora d'aria

L'ora d'aria
the letter of a detained, chronicle of a suicide foretold."
ONE HOUR OF AIR
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/5/2 - 10:35

La Sagesse de la Nation

La Sagesse de la Nation
La Sagesse de la Nation

Lettre de prison 21
24 mai 1935


Dialogue Maïeutique

En fait, Lucien l’âne mon ami, le titre « La Sagesse de la Nation » aurait dû être plus long, mais pur toutes ces lettres de prison, j’ai définitivement opté pour des titres courts.

Bonne idée, Marco Valdo M.I., mais du coup, tu m’intrigues. Qu’aurait été ce titre court, s’il avait pu être long ?

Bonne question, Lucien l’âne mon ami, il aurait été formulé comme ceci : « La Sagesse de la Nation,
de la Justice et de la Raison », mais tout compte fait, ce n’était pas nécessaire et je vais te dire pourquoi. Vois-tu, mon ami l’âne Lucien, quand on choisit un titre, il faut savoir pourquoi. Dans mon cas, je veux dire, dans ce cas-ci, j’utilise le titre pour attirer l’attention sur le point focal de la canzone. Ceci vu qu’une chanson parle de diverses choses et qu’il faut bien lui faire exprimer un caractère qui... (Continues)
Cette admonition
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2019/4/14 - 21:29
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Admirable Justice

Admirable Justice
Admirable Justice

Lettre de prison 20

24 mai 1935


Dialogue Maïeutique

Comme tu pourras t’en rendre compte, Lucien l’âne mon ami, le Dr. Levi est d’une cohérence durable et en quelque sorte, imperturbable. Si l’on reprend ses lettres depuis le début – soit sur une durée d’une année, il tient les mêmes arguments et il développe les mêmes pensées avec une grande constance.

C’est très bien tout ça, Marco Valdo M.I. mon ami, mais ne pourrais-tu pas détailler un peu ?

Bien sûr que si, Lucien l’âne mon ami et je vais le faire à l’instant. Tout au long de ces échanges de lettres avec sa famille – essentiellement sa mère et sans que nous ayons connaissance des réponses, il affirme systématiquement qu’il est innocent de ce dont on pourrait l’accuser, qu’il n’a rien à voir, ni rien à faire avec la politique, qu’il est sincère, qu’il ne comprend pas ce qu’on lui reproche, qu’il est un artiste... (Continues)
Je n’ai pas reçu vos lettres.
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2019/4/12 - 21:24
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Le Bouquet

Le Bouquet
Le Bouquet

Lettre de prison 19

18 mai 1935


Dialogue Maïeutique


Pour une fois, Lucien l’âne, commençons par le commencement. Allons-y dans l’ordre. Ce samedi 18 mai 1935, Carlo Levi est en prison depuis deux jours déjà et il n’a encore été informé de rien en ce qui concerne les motifs de son arrestation et de son incarcération ; il n’a même rencontré personne pour l’interroger. Il se trouve dans un vide total – probablement voulu, évidemment.

Ce doit être assez angoissant, dit Lucien l’âne, mais connaissant le Dr. Levi, il ne doit pas en être trop affecté.

Non en effet, répond Marco Valdo M.I., ce qui l’embarrasse, c’est le manque d’informations. Il y fait allusion quand il dit à la fin de la lettre :

« Je me demande si la Gazzetta del Popolo
Va faire l’éloge de mes tableaux au Valentino
Ou de la grande expo
De Paris, inaugurée quand on m’arrêtait. »

Qu’est-ce que c’est que... (Continues)
Que viennent nombreuses les heures
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2019/4/9 - 19:28
Song Itineraries: From World Jails

Retour en Cellule

Retour en Cellule
Retour en Cellule

Lettre de prison 18
18 mai 1935 (16/V/34)


Dialogue Maïeutique.


Mettons immédiatement au clair, Lucien l’âne mon ami, ce titre étrange de « Retour en Cellule ». En fait de mystère, l’étrangeté se dissout quand on regarde de plus près la date équivoque de cette lettre de prison et qu’on remarque tut d’un coup qu’une année a soudain disparu. Elle s’est perdue en ville, à Turin, dans le studio du peintre Levi, Piazza Vittorio Veneto, au cinquième étage. C’est là qu’on est revenu chercher le Dr. Levi pour le ramener aux Nuove, à peu près un an jour pour jour après sa précédente libération. Le peintre avait passé ce temps à travailler à ses toiles, à faire des portraits, là dans une grande salle qui avait été à la fin du siècle précédent l’atelier du peintre Lorenzo Delleani. C’était une autre génération, c’était un autre temps, c’était une autre peinture. Et ce retour... (Continues)
Voici à nouveau le soleil
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2019/4/6 - 09:16
Song Itineraries: From World Jails
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La nostra poesia è scritta con le lacrime

La nostra poesia è scritta con le lacrime
Una canzone per il Rojava (2017)
Nell’oscurità di anguste celle,
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/4/1 - 13:50
Song Itineraries: From Kurdistan, From World Jails




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