Song Itinerary Ghettos
זאָג ניט קײנמאָל
La traduzione italiana ripresa dagli Archivi Ebraici del Piemonte.
“Questo canto è stato scritto da Hirsh Glik di Vilno, che viveva nel Ghetto e che divenne poi inno partigiano, ed ucciso dai tedeschi. Questo canto era l'inno degli Ebrei partigiani nella lotta contro i tedeschi, ed oggi lo cantano gli Ebrei di tutto il mondo.”
Nota (11.3.2017) La traduzione italiana viene finalmente riportata anche dal punto di vista testuale, in modo da metterla a disposizione per l'uso. Da segnalare che è forse l'unica che intende realmente il celebre verso: "Scritto col sangue e non con la matita", generalmente tradotto (non solo in italiano) "...non col piombo". Blay in yiddish vale blayshtift (ted. "Bleistift") "matita, lapis". [RV]
Nota (11.3.2017) La traduzione italiana viene finalmente riportata anche dal punto di vista testuale, in modo da metterla a disposizione per l'uso. Da segnalare che è forse l'unica che intende realmente il celebre verso: "Scritto col sangue e non con la matita", generalmente tradotto (non solo in italiano) "...non col piombo". Blay in yiddish vale blayshtift (ted. "Bleistift") "matita, lapis". [RV]
INNO PARTIGIANO
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/11/16 - 22:15
Sì, uso da tempo con soddisfazione FreeOCR, ma in questo caso ho preferito proporre il dattiloscritto così come tratto dagli Archivi ebraici del Piemonte.
B.B. 2016/11/17 - 08:26
(Da Riccardo Venturi, 11-3-2017 06:25)
Il titolo ebraico è propriamente "Canto dei partigiani". Nella versione riportata nel video la seconda strofa non è cantata. Tra gli adattamenti testuali è da segnalare particolarmente, rispetto all'originale, che il "canto scritto col sangue, non con la matita" diviene qua un "canto scritto con scrittura di sangue e piombo": sembra già una visione decisamente "israeliana". Variazione meno importante è il "canto su un uccello in libertà", che diviene un "canto su un uccello, sulla libertà e sull'orizzonte". Avraham Shlonsky (ucraino di nascita) era militante del MAPAM ("Partito Unificato dei Lavoratori"), di ispirazione marxista ma sionista. [RV]
Il titolo ebraico è propriamente "Canto dei partigiani". Nella versione riportata nel video la seconda strofa non è cantata. Tra gli adattamenti testuali è da segnalare particolarmente, rispetto all'originale, che il "canto scritto col sangue, non con la matita" diviene qua un "canto scritto con scrittura di sangue e piombo": sembra già una visione decisamente "israeliana". Variazione meno importante è il "canto su un uccello in libertà", che diviene un "canto su un uccello, sulla libertà e sull'orizzonte". Avraham Shlonsky (ucraino di nascita) era militante del MAPAM ("Partito Unificato dei Lavoratori"), di ispirazione marxista ma sionista. [RV]
SHIR HAPARTIZANIM
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/3/11 - 06:27
Nemmeno qui l'autore della versione è indicato. Si noti che, in versioni come questa, si cominciano a vedere le "Terre promesse" che nell'originale proprio non esistono. [RV]
NEVER SAY
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/3/11 - 07:33
E' tratta da en.wikipedia e, ancora una volta, l'autore non è indicato. E' presente il comune misunderstanding (che sia voluto o non voluto...) del "piombo".
NEVER SAY
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/3/11 - 07:42
La versione inglese di Paul Robeson (1949).
English version by Paul Robeson (1949).
A parte l'originale e la versione ebraica, la versione più celebre in un'altra lingua di Zog nit keynmol è senz'altro quella inglese di Paul Robeson. Il fatto è che Robeson non la interpretò mai interamente: cantava usualmente la prima e l'ultima strofa (senza ripetere la strofa iniziale in fondo). La versione rimane celebre nell'interpretazione che Robeson ne diede il 13 giugno 1949 a Mosca, in occasione di un concerto durante la sua tournée in Unione Sovietica (Robeson era un noto militante comunista); in tale occasione cantò due strofe in inglese, poi la canzone originale in yiddish. Si potrebbe dire che, in quei pochi minuti, Robeson fu veramente “negro, ebreo e comunista”. Il figlio di Robeson, che era presente al concerto, ne fece una descrizione precisa, che riprendo dai commenti a questo video YouTube (dove Robeson la canta interamente in... (Continues)
A parte l'originale e la versione ebraica, la versione più celebre in un'altra lingua di Zog nit keynmol è senz'altro quella inglese di Paul Robeson. Il fatto è che Robeson non la interpretò mai interamente: cantava usualmente la prima e l'ultima strofa (senza ripetere la strofa iniziale in fondo). La versione rimane celebre nell'interpretazione che Robeson ne diede il 13 giugno 1949 a Mosca, in occasione di un concerto durante la sua tournée in Unione Sovietica (Robeson era un noto militante comunista); in tale occasione cantò due strofe in inglese, poi la canzone originale in yiddish. Si potrebbe dire che, in quei pochi minuti, Robeson fu veramente “negro, ebreo e comunista”. Il figlio di Robeson, che era presente al concerto, ne fece una descrizione precisa, che riprendo dai commenti a questo video YouTube (dove Robeson la canta interamente in... (Continues)
NEVER SAY THAT YOU HAVE REACHED THE VERY END
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/3/11 - 08:21
Traduction française de Charles Dobzynski (1987)
Charles Dobzynski (1929-2014) era polacco di nascita (era nato a Varsavia), ma la sua famiglia emigrò in Francia quando aveva solo un anno di età. Durante la II guerra mondiale, lui e tutta la sua famiglia dovettero nascondersi per sfuggire alla deportazione. E' stato un poeta importante e precoce (pubblicò le sue prime poesie nel 1944 su un giornale della Resistenza francese). Nel 2005 ricevette la Bourse Goncourt per la sua opera poetica; è morto il 26 settembre 2014. Nel 1987 pubblicò la sua prima edizione della Le miroir d'un peuple. Anthologie de la poésie yiddish, che ha conosciuto un successo notevole (le tre edizioni hanno venduto circa 20000 copie in Francia). Da tale antologia proviene questa traduzione, che riprendo da Tichri, un site pour se préparer aux fêtes de Roch Hachana et de Yom Kipour, de Soukot et de SimHat Torah correggendo però diversi refusi. [RV]
NOUS SOMMES LÀ
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/3/11 - 08:59
Polskie tłumaczenie: Mateusz Trzeciak (2016)
La traduzione è presente anche nella pagina pl.wikipedia : Zog nit kejn mol.
[NIE MÓW]
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/3/11 - 20:00
Polish version by Miriam Gold, performed, among others, by Michał Hochman.
L'esatta indicazione autoriale della traduzione proviene dalla brochure di Leizer Ran (1972), riprodotta nel sito di Eli Rabinowitz (Sezione: Words)
The translator's name is stated in Leizer Ran's brochure (1972), reproduced in Eli Rabinowitz's website (Section: Words)
The translator's name is stated in Leizer Ran's brochure (1972), reproduced in Eli Rabinowitz's website (Section: Words)
HYMN PARTYZANTÓW ŻYDOWSKICH
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/3/11 - 23:19
Il testo in alemannico (o Schwyzertüütsch, svizzero tedesco) riprodotto da als.wikipedia
Alemannische Ibersetzig
Alemannische Ibersetzig
Zog Nit Keyn Mol (Yiddisch: זאָג ניט קיין מאָל) (au bekannt als Partizaner Lid, obmols au andre Lieder den Namme hen) isch de Namme vu em Yiddishe Lied wo de Hirsh Glick, e junger jüdischer Gfangener vum Vilna Ghetto, anno 1943 gschriibe hett. Manche betrachde des Lied als eins vu de weldweit wichtigschde Himne vu Holocaust-Iberlebende un s wird oft in Gedenkgottesdiinschde gsunge. Im Zweide Weldkriig isch des au eins vu de Hymne vu de Jüdische Partisaner gsi.
Zum schreibe vu dem Lied hett de Hirsch de Ghetto Ufstand in Warsaw inspiriirt. De Namme vu dem Lied bedüded »Sog Niimols«, un kommt vu de erschde Zeile vu dem Lied, »Sog niimols du gengsch de letschde Weg no go.«
Zum schreibe vu dem Lied hett de Hirsch de Ghetto Ufstand in Warsaw inspiriirt. De Namme vu dem Lied bedüded »Sog Niimols«, un kommt vu de erschde Zeile vu dem Lied, »Sog niimols du gengsch de letschde Weg no go.«
SOG NIIMOLS DU GENGSCH DE LETSCHDE WEG NO GO
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/3/11 - 23:30
Omsetting frå jiddisch: Copyright 1998 - Olve Utne
Da / frå: alnakka.net : Hirsch Glik
Da / frå: alnakka.net : Hirsch Glik
SEI DU ALDRI AT DU GÅR DEN SISTE VEG
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/3/11 - 23:38
Svensk version av Lennart Kerbel (1999)
Traduzione letterale a corredo dell'interpretazione in lingua originale di Basia Frydman nell'album antologico di canzoni yiddish Ot azój! - Sånger på jiddisch, del 1998. Tutte le trascrizioni e le traduzioni svedesi nell'album sono di Lennart Kerbel. Si tratta di una versione a quattro strofe (manca la terza).
Traduzione letterale a corredo dell'interpretazione in lingua originale di Basia Frydman nell'album antologico di canzoni yiddish Ot azój! - Sånger på jiddisch, del 1998. Tutte le trascrizioni e le traduzioni svedesi nell'album sono di Lennart Kerbel. Si tratta di una versione a quattro strofe (manca la terza).
SÄG ALDRIG
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/3/12 - 05:31
Nynorsk gjendikting av Erling Outzen
Segnalata nella relativa pagina di Wikipedia in neonorvegese, si trova in realtà nella Pagina di discussione sull'Olocausto della medesima edizione di Wikipedia. Erling Outzen è un utente "wikipediano" che ha appositamente preparato la versione. Risale al 1° gennaio 2005.
PARTISANSONG
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/3/12 - 20:41
それでは、こんどは『歌は生き延びる』の「補遺」から、ヴィルニュスの「未同化ユダヤ人」、ヒルシュ・グリック(HIRSH GLIK, 1922)の詩を引いておこう。イディッシュ語で書かれたこの詩は、ロシアの軍歌(ドミートリ・ポクラス作曲)に乗せて、ヴィルニュス・ ゲットーの戦士が歌ったものが、ワルシャワをはじめ各地へと伝わり、歌い継がれた。いまでもイスラエルや各地のホロコーストを記念する催しでの人気あるレパートリーとなっている。 原題は「断じて言うな」ZOG NIT KEYN MOL。
断じて言うな
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/3/12 - 23:04
Finnish version by Arvo Salo, recorded 1981 by Elis and Seela Sella.
Si intitola Älä sano, että viimeinen on tie ("Non dire che è l'ultima strada"). Parole aggiunte da Juha Rämö il 2/4/2017.
This Finnish version goes under the title of Älä sano, että viimeinen on tie ("Don't say it is the last way"). Lyrics added by Juha Rämö on 2/4/2017.
Si intitola Älä sano, että viimeinen on tie ("Non dire che è l'ultima strada"). Parole aggiunte da Juha Rämö il 2/4/2017.
This Finnish version goes under the title of Älä sano, että viimeinen on tie ("Don't say it is the last way"). Lyrics added by Juha Rämö on 2/4/2017.
ÄLÄ SANO, ETTÄ VIIMEINEN ON TIE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi + Juha Rämö 2017/3/12 - 23:56
Lithuanian version by Roza Litay
Riprodotta dalle Words del sito di Eli Rabinowitz-
Reproduced from Eli Rabinowitz's website (Section: Words)
Reproduced from Eli Rabinowitz's website (Section: Words)
[NIEKAD NESAKYK]
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/9/1 - 18:38
Polish version read by Zbigniew Zapasiewicz (1984)
Il testo proviene dalla sezione "Words" del sito di Eli Rabinowicz, ma è stata reperita soltanto l'indicazione del lettore, l'attore Zbigniew Zapasiewicz (1934-2009). Proviene da bibliotece.pl.
The translated lyrics are reproduced from Eli Rabinowitz's website (Section: Words), but only the reader's name, the actor Zbigniew Zapasiewicz (1934-2009) could be inferred from bibliotece.pl.
The translated lyrics are reproduced from Eli Rabinowitz's website (Section: Words), but only the reader's name, the actor Zbigniew Zapasiewicz (1934-2009) could be inferred from bibliotece.pl.
Nie mów nigdy: „Oto jest ostatnia z dróg;
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/9/1 - 19:16
Byelorussian [Belarusian] version by Aljaksej Žbanaŭ
Il testo della versione è ripreso dal sito di Eli Rabinowitz (Sezione "Words"), ma lo abbiamo qui fornito di una trascrizione in base ai criteri utilizzati nel nostro sito. Il nome del traduttore è indicato in questa pagina.
The translated lyrics are reproduced from Eli Rabinowitz's website (Section: Words), but we have provided here a transcription according to the principles used in our site. The translator's name is stated in this page.
The translated lyrics are reproduced from Eli Rabinowitz's website (Section: Words), but we have provided here a transcription according to the principles used in our site. The translator's name is stated in this page.
Ты не кажы, што гэта дзень апошні твой. [1]
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/9/1 - 20:39
Non credo proprio che l'autore della terza traduzione polacca sia Zbigniew Zapasiewicz. Fu un attore polacco, bravo, ma mica traduceva. Infatti, sul volantino riprodotto su w.bibliotece figura come lettore. La traduzione è più antica, ma anonima (o fatta da stesso Hirsh Glik???) a quanto pare. Unico segno in rete ne trovo qua, però il nome di Ryszard Marek Groński riguarda il testo di uno spettacolo teatrale ispirato a un altro testo di Hirsh Glik – "Ballada o brunatnym teatrze" (La ballata sul teatro bruno).
Fai caso, Rick, che è lo stesso testo dalla pagina del sito di Eli Rabinowitz che viene seguito però dalla riproduzione della pagina con il testo tradotto da Miriam Gold. Ecco, una piccola svista dei admministratori ebrei, per altro più breve di una strofa.
Fai caso, Rick, che è lo stesso testo dalla pagina del sito di Eli Rabinowitz che viene seguito però dalla riproduzione della pagina con il testo tradotto da Miriam Gold. Ecco, una piccola svista dei admministratori ebrei, per altro più breve di una strofa.
Romanian version by "E.D."
La versione romena (di un anonimo “E.D.”) è stata ricopiata e resa fruibile testualmente dal sito di Eli Rabinowitz (Sezione “Words”), che riporta solo l'immagine ripresa dalla brochure di Leizer Ran. Si avverte che il romeno della versione è scritto secondo i canoni ortografici degli anni '40 circa (p.es. “aci” per “aici”, “sbor” per “zbor” ecc.).
The Romanian version (by an anonymous “E.D.”) has been directly copied ad made available as a text from Eli Rabinowitz's website (Section “Words”), including only the image taken from Leizer Ran's brochure. You are advised that the Romanian used for this version shows the typical spelling of the 40's (e.g. “aci” for “aici”, “sbor” for “zbor” etc.)
La versione romena (di un anonimo “E.D.”) è stata ricopiata e resa fruibile testualmente dal sito di Eli Rabinowitz (Sezione “Words”), che riporta solo l'immagine ripresa dalla brochure di Leizer Ran. Si avverte che il romeno della versione è scritto secondo i canoni ortografici degli anni '40 circa (p.es. “aci” per “aici”, “sbor” per “zbor” ecc.).
The Romanian version (by an anonymous “E.D.”) has been directly copied ad made available as a text from Eli Rabinowitz's website (Section “Words”), including only the image taken from Leizer Ran's brochure. You are advised that the Romanian used for this version shows the typical spelling of the 40's (e.g. “aci” for “aici”, “sbor” for “zbor” etc.)
CÂNTECUL PARTIZANILOR EVREI DIN VILNA
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/9/1 - 22:14
Per Krzysiek. Ho cercato di ovviare modificando il tutto in "...letta da Zbigniew Zapasiewicz". Certo che l'ipotesi che la versione polacca sia dello stesso Hirsh Glik è suggestiva sì, ma anche verosimile, a pensarci bene. Wilno era in Polonia allora, e sicuramente il polacco era sua lingua d'uso assieme allo yiddish. Mi riprometto di fare qualche altra ricerca interessando anche Eli Rabinowitz. Saluti e grazie!
Riccardo Venturi 2017/9/3 - 23:22
Spanish version by S. Nudelshtecher
Sul sito di Eli Rabinowitz è presente soltanto l'immagine ripresa dalla brochure di Leizer Ran (1972), con indicazione del traduttore. La abbiamo qui riprodotta testualmente.
Eli Rabinowitz's website includes only an image taken from Leizer Ran's brochure, with the translator's name. We have reproduced it here as a text.
Sul sito di Eli Rabinowitz è presente soltanto l'immagine ripresa dalla brochure di Leizer Ran (1972), con indicazione del traduttore. La abbiamo qui riprodotta testualmente.
Eli Rabinowitz's website includes only an image taken from Leizer Ran's brochure, with the translator's name. We have reproduced it here as a text.
HIMNO DE LOS COMBATIENTES
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/9/3 - 23:32
Czech version by J. Kraus
Sul sito di Eli Rabinowitz è presente soltanto l'immagine ripresa dalla brochure di Leizer Ran (1972), con indicazione del traduttore. La abbiamo qui riprodotta testualmente.
Eli Rabinowitz's website includes only an image taken from Leizer Ran's brochure, with the translator's name. We have reproduced it here as a text
Sul sito di Eli Rabinowitz è presente soltanto l'immagine ripresa dalla brochure di Leizer Ran (1972), con indicazione del traduttore. La abbiamo qui riprodotta testualmente.
Eli Rabinowitz's website includes only an image taken from Leizer Ran's brochure, with the translator's name. We have reproduced it here as a text
ZPĚV PARTYZÁNŮ Z GHETTA
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/9/3 - 23:53
A version into the dialect of Livorno by Riccardo Venturi
Preparata appositamente per questo sito.
Specially prepared for this website.
Specially prepared for this website.
CANTO DE' PARTIGIANI EBREI
(Continues)
(Continues)
German Adaptation ("Nachdichtung") by Heinz Kahlau
Ripresa da anarchismus.at, sito anarchico austriaco: "Der berühmteste jüdische PartisanInnenensong, geschrieben 1943 von Hirsh Glick im Ghetto von Vilnius."
Reproduced from anarchismus.at, an Austrian anarchist website: "Der berühmteste jüdische PartisanInnenensong, geschrieben 1943 von Hirsh Glick im Ghetto von Vilnius."
Reproduced from anarchismus.at, an Austrian anarchist website: "Der berühmteste jüdische PartisanInnenensong, geschrieben 1943 von Hirsh Glick im Ghetto von Vilnius."
PARTISANENLIED / SAG NIE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/9/4 - 10:20
A word-for-word translation into Afrikaans
Ripresa dal sito di Eli Rabinowitz (sezione "Words"). Il traduttore non è indicato, ma poiché Eli Rabinowitz è nato in Sudafrica, è probabile che il traduttore sia egli stesso.
Reproduced from Eli Rabinowitz's website (section: "Words"). The translator's name is not stated, but it could be E.R. himself as he is a native from South Africa.
Reproduced from Eli Rabinowitz's website (section: "Words"). The translator's name is not stated, but it could be E.R. himself as he is a native from South Africa.
Moet nooit sê dit is die einde van die pad nie.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/9/4 - 10:24
Dutch version by I. Fuchs
Sul sito di Eli Rabinowitz è presente soltanto l'immagine ripresa dalla brochure di Leizer Ran (1972), con indicazione del traduttore. La abbiamo qui riprodotta testualmente.
Eli Rabinowitz's website includes only an image taken from Leizer Ran's brochure, with the translator's name. We have reproduced it here as a text.
Sul sito di Eli Rabinowitz è presente soltanto l'immagine ripresa dalla brochure di Leizer Ran (1972), con indicazione del traduttore. La abbiamo qui riprodotta testualmente.
Eli Rabinowitz's website includes only an image taken from Leizer Ran's brochure, with the translator's name. We have reproduced it here as a text.
PARTISANEN-HYMNE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/9/4 - 11:02
Greek translation by Riccardo Venturi
Μετέφρασε στα Ελληνικά ο Ρικάρντος Βεντούρης
04-09-2017 19:31
Μετέφρασε στα Ελληνικά ο Ρικάρντος Βεντούρης
04-09-2017 19:31
Traduzione letterale non cantabile, preparata appositamente per questo sito.
The following word-for-word translation cannot be sung. It has been specially made for this site.
The following word-for-word translation cannot be sung. It has been specially made for this site.
ΥΜΝΟΣ ΤΩΝ ΕΒΡΑΙΩΝ ΑΝΤΑΡΤΩΝ
(Continues)
(Continues)
French version by Irene Kanfer
Version française d'Irene Kanfer
Sul sito di Eli Rabinowitz è presente soltanto l'immagine ripresa dalla brochure di Leizer Ran (1972), con indicazione del traduttore. La abbiamo qui riprodotta testualmente.
Eli Rabinowitz's website includes only an image taken from Leizer Ran's brochure, with the translator's name. We have reproduced it here as a text.
Version française d'Irene Kanfer
Sul sito di Eli Rabinowitz è presente soltanto l'immagine ripresa dalla brochure di Leizer Ran (1972), con indicazione del traduttore. La abbiamo qui riprodotta testualmente.
Eli Rabinowitz's website includes only an image taken from Leizer Ran's brochure, with the translator's name. We have reproduced it here as a text.
NE DIS JAMAIS
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/9/4 - 19:59
German version by Hubert Witt
Sul sito di Eli Rabinowitz è presente soltanto l'immagine ripresa dalla brochure di Leizer Ran (1972), con indicazione del traduttore. La abbiamo qui riprodotta testualmente.
Eli Rabinowitz's website includes only an image taken from Leizer Ran's brochure, with the translator's name. We have reproduced it here as a text.
Sul sito di Eli Rabinowitz è presente soltanto l'immagine ripresa dalla brochure di Leizer Ran (1972), con indicazione del traduttore. La abbiamo qui riprodotta testualmente.
Eli Rabinowitz's website includes only an image taken from Leizer Ran's brochure, with the translator's name. We have reproduced it here as a text.
JÜDISCHES PARTISANENLIED
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/9/4 - 20:27
Devarìm (dal Deuteronomio)
Bellissima l'invocazione finale e, purtroppo, ben condivisibile il commento.
Anna Laura 2017/8/26 - 09:05
San Ghetto Martire
[2016]
Album :Lotto infinito
feat. Alessandro Mannarino
Questa "struttura mobile" è una creazione del GRIDAS che risale al 2005.
Il 2005 è l'anno della faida di Scampìa, che ha visto accendersi i riflettori su una periferia che da anni invoca interventi concreti di risposta al degrado urbano e sociale. Superfluo sottolineare che l'esplosione della faida ha portato a Scampìa ulteriori interventi mastodontici e quindi ingestibili, ben lontani dalle reali richieste di "vivibilità" degli abitanti del posto.
San Ghetto Martire fu pensato in vista della partecipazione del GRIDAS all'EuroMayDay 2005: il primo maggio autogestito del precariato, e fece la sua apparizione già in mattinata al corteo nazionale del 1° Maggio convocato dai sindacati a Scampìa.
San Ghetto è martire, come martoriati sono i suoi seguaci, è il protettore di tutte le periferie, perché simili sono i problemi e gli errati... (Continues)
Album :Lotto infinito
feat. Alessandro Mannarino
Questa "struttura mobile" è una creazione del GRIDAS che risale al 2005.
Il 2005 è l'anno della faida di Scampìa, che ha visto accendersi i riflettori su una periferia che da anni invoca interventi concreti di risposta al degrado urbano e sociale. Superfluo sottolineare che l'esplosione della faida ha portato a Scampìa ulteriori interventi mastodontici e quindi ingestibili, ben lontani dalle reali richieste di "vivibilità" degli abitanti del posto.
San Ghetto Martire fu pensato in vista della partecipazione del GRIDAS all'EuroMayDay 2005: il primo maggio autogestito del precariato, e fece la sua apparizione già in mattinata al corteo nazionale del 1° Maggio convocato dai sindacati a Scampìa.
San Ghetto è martire, come martoriati sono i suoi seguaci, è il protettore di tutte le periferie, perché simili sono i problemi e gli errati... (Continues)
San Ghetto Martire
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2017/5/31 - 15:20
Song Itineraries:
Ghettos
San Ghetto Martire - Santo Protettore delle Periferie
Parodia dei santi e di chi ai santi si rivolge per risolvere situazioni che hanno, invece, responsabili ben precisi.
Maschera originariamente di San Gennaro, realizzata da Felice Pignataro per il Corteo di Carnevale di Scampia del 1999, poi “riciclata” dal GRIDAS per creare San Ghetto Martire che fece la sua prima apparizione nel 2005 per il 1° maggio a Scampia organizzato dai sindacati dopo la faida del 2004/2005.
Parodia della canzone «Viva Sant'Eusebio» dedicata a San Ghetto Martire, realizzata dal Maestro Gianni Tarricone e da Franco Vicario nel dicembre 2010 e incisa nel febbraio 2011, per il 29° Corteo di Carnevale del GRIDAS.
Parodia dei santi e di chi ai santi si rivolge per risolvere situazioni che hanno, invece, responsabili ben precisi.
Maschera originariamente di San Gennaro, realizzata da Felice Pignataro per il Corteo di Carnevale di Scampia del 1999, poi “riciclata” dal GRIDAS per creare San Ghetto Martire che fece la sua prima apparizione nel 2005 per il 1° maggio a Scampia organizzato dai sindacati dopo la faida del 2004/2005.
Parodia della canzone «Viva Sant'Eusebio» dedicata a San Ghetto Martire, realizzata dal Maestro Gianni Tarricone e da Franco Vicario nel dicembre 2010 e incisa nel febbraio 2011, per il 29° Corteo di Carnevale del GRIDAS.
VIVA SAN GHETTO
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2017/5/31 - 15:22
אין געטאָ הערשט הײַנט רו
Anonymous
Im geto hersht haynt ru
(ca 1941/42?)
Canzone popolare del ghetto di Łódź
La canzone proviene dal ghetto di Łódź; come per molte altre canzoni registrate dalla Commissione Storica Ebraica di Monaco, nel 1946, non si ha nessuna notizia né sull'autore del testo, né su chi la abbia mai eseguita. Fu pubblicata parzialmente nell'antologia Min hametsar karati, a Gerusalemme nel 1954 (p. 66). La melodia è quella di una canzone popolare yiddish; il testo, sia in caratteri ebraici che in trascrizione, proviene da Heartstrings, "Corde del Cuore", la sezione musicale dello Yad Vashem.
Si tratta di una tipica “canzone di strada” del ghetto di Łódź, quello gestito con ferrea mano ed in pieno “spirito di collaborazione” da Chaim Mordechai Rumkowski e dal suo Judenrat. Come parecchie altre canzoni del ghetto di Łódź, è in forma assolutamente ironica e umoristica (il famoso, e spesso amaro, umorismo... (Continues)
(ca 1941/42?)
Canzone popolare del ghetto di Łódź
La canzone proviene dal ghetto di Łódź; come per molte altre canzoni registrate dalla Commissione Storica Ebraica di Monaco, nel 1946, non si ha nessuna notizia né sull'autore del testo, né su chi la abbia mai eseguita. Fu pubblicata parzialmente nell'antologia Min hametsar karati, a Gerusalemme nel 1954 (p. 66). La melodia è quella di una canzone popolare yiddish; il testo, sia in caratteri ebraici che in trascrizione, proviene da Heartstrings, "Corde del Cuore", la sezione musicale dello Yad Vashem.
Si tratta di una tipica “canzone di strada” del ghetto di Łódź, quello gestito con ferrea mano ed in pieno “spirito di collaborazione” da Chaim Mordechai Rumkowski e dal suo Judenrat. Come parecchie altre canzoni del ghetto di Łódź, è in forma assolutamente ironica e umoristica (il famoso, e spesso amaro, umorismo... (Continues)
אין געטאָ הערשט הײַנט רו
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/4/3 - 21:07
Song Itineraries:
Ghettos
La trascrizione in caratteri latini, sempre proveniente dalla sezione musicale Heartstrings dello Yad Vashem.
IN GETO HERSHT HAYNT RU
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/4/3 - 21:09
3-4-2017 21:10
NEL GHETTO OGGI REGNA LA CALMA
(Continues)
(Continues)
Traduzione ebraica proveniente dalla versione in ebraico di "Heartstrings". Si riporta anche l'introduzione in ebraico:
כברבים מן השירים שהוקלטו על ידי הוועדה ההיסטורית היהודית במינכן בשנת 1946, אין בהקלטה או בחומר הנלווה פרטים על אודות הזמר. הטקסט של השיר פורסם בחלקו באסופה "מן המצר קראתי" (1954, ע' 66).
זהו שיר בסגנון שירי הרחוב של גטו לודז', המתאר את הרעב והחיים הקשים בגטו. השיר, כשירים אחרים מגטו לודז', מספר על המשטרה היהודית - ה"זונדרקומנדו" - שהקים רומקובסקי כדי לשמור על הסדר בגטו. כמות המזון קטנה וכדי לראות את הלחם ותפוחי האדמה יש לחבוש משקפיים כפולים. רומקובסקי ואנשי שלומו נהנים ממזון טוב יותר ובחורי ה"זונדר" ובראשם דוד גרטלר - איש העולם התחתון שהטיל מורא על תושבי הגטו - משליטים סדר בגטו. הפזמון מספר על המשטרה היהודית השומרת מפני גניבות ועל כך מגיעה להם תודה. הומור ואירוניה משמשים את המשורר להגיב על המצב בגטו.
המנגינה לקוחה משיר עם ביידיש.
היום הגטו רגוע
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/4/3 - 21:13
Józef Wittlin: Żydom w Polsce
[1942]
New York
30 agosto 1942
Versi di Józef Wittlin
Il testo riportato qui sotto è stato trascritto a mano dalla raccolta "Poezje", PIW, Warszawa, 1978, per la quale la scelta e la cura delle opere è stata fatta dallo stesso Wittlin prima della sua morte nel 1976 a New York.
New York
30 agosto 1942
Versi di Józef Wittlin
Il testo riportato qui sotto è stato trascritto a mano dalla raccolta "Poezje", PIW, Warszawa, 1978, per la quale la scelta e la cura delle opere è stata fatta dallo stesso Wittlin prima della sua morte nel 1976 a New York.
Jozéf Wittlin (Dymitrów, 1896 – New York, 1976) è stato uno scrittore polacco. Durante la prima guerra mondiale combatté nell'esercito austro-ungarico, esperienza che narrò nel suo Il sale della terra (1935). Traduttore dell'Odissea, fu inoltre redattore del Settimanale polacco negli USA. - it.wikipedia
Krew z waszej starej krwi, kość z waszej kruchej kości,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2016/8/23 - 15:41
Song Itineraries:
Ghettos
*richiesta di servizio
scusate, come si fa le parentesi quadre sulla tastiera italiana, mi semplificherebbe un pochetto la vita saperlo.
Grazie
scusate, come si fa le parentesi quadre sulla tastiera italiana, mi semplificherebbe un pochetto la vita saperlo.
Grazie
Krzysiek 2016/8/23 - 19:12
23/24 agosto 2016 01:36
AGLI EBREI DI POLONIA
(Continues)
(Continues)
Invano il tuo medico ebreo agita lo spettro della peste
Grazie rICK, non lo farei meglio
l-unico verso che mi da i dubbi
dovrebbe essere nel senso
Invano il medico ebreo cerca di spaventare (far via) la peste
come Rudolf Weigl
Ok?
Grazie rICK, non lo farei meglio
l-unico verso che mi da i dubbi
dovrebbe essere nel senso
Invano il medico ebreo cerca di spaventare (far via) la peste
come Rudolf Weigl
Ok?
Krzysiek 2016/8/24 - 01:50
Hai ragione, Krzysiek, e ho corretto di conseguenza. Solo che, nel correggere, mi è venuto di usare un'espressione molto idiomatica (e, forse, tipicamente toscana; ma a volte non me rendo nemmeno conto). Il senso è comunque quello: "hai voglia a correre, non batterai mai Bolt" = "corri invano, ma non batterai mai Bolt".
Riccardo Venturi 2016/8/24 - 02:04
Ok
ma mi sembra superflua questa metafora ciclistica, non è meglio scrivere semplicemente?
Invano il tuo medico ebreo scaccia lo spettro del morbo\ della peste
AleiKem
ma mi sembra superflua questa metafora ciclistica, non è meglio scrivere semplicemente?
Invano il tuo medico ebreo scaccia lo spettro del morbo\ della peste
AleiKem
Ho ricorretto secondo la tua indicazione, eliminando anche l'espressione idiomatica. Però Bolt ciclista è un esempio fenomenale di umorismo ebraico!
Riccardo Venturi 2016/8/24 - 02:51
Zitto..
non invocare il nome dell'umorismo
Secondo la mia tesi segreta fu causa del Olokaust
Se metti al confronto l'umorismo teuton tutto è purtroppo evidente...
Tst!
Taci maledetto
non invocare il nome dell'umorismo
Secondo la mia tesi segreta fu causa del Olokaust
Se metti al confronto l'umorismo teuton tutto è purtroppo evidente...
Tst!
Taci maledetto
こんどは、ユーゼフ・ヴィトリン(Jozef Wittlin, 1896―1976)の「ポーランドのユダヤ人に」 Zydom Polskim だが、ヴィトリンは開戦と同時にフランスから合衆国に逃れ、ニューヨークのポーランド語雑誌などで評論活動を続けていた。 1944 年に、合衆国で『奈落から』が復刻 された際には序文を寄せている。そういった位置にあった.
ポーランドのユダヤ人に
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi-san 2017/3/12 - 23:16
A proposito di umorismo, caro Wurona Kujitsushitofu-san, ti saresti aspettato Wittlin tradotto in giapponese...? Io no!
Wenutori Rikuratu-san 2017/3/12 - 23:25
Io però du' cose le ho imparate: 1) che ユーゼフ・ヴィトリン sarebbe Józef Wittlin, cioè /yuzefu witurinu/; 2) e che qui, ポーランドのユダヤ人に da qualche parte c'è il nome della Polonia...gasp! Sayonara, konnichiwa, arigato!
Wenutori Rikuratu-san 2017/3/13 - 01:33
Ho appena saputo che ポーランド, cioè la Polonia, in giapponese sarebbe "Pōrando". Quindi, caro Wurona Kujitsushitofu-san, tu vieni dal Pōrando, la cui capitale è Warushawa ed una cui importante città è Kurakufu. A questo punto però mi resterebbe la curiosità di come *katsu* si dice "Bydgoszcz" in giapponese...
Wenutori Rikuratu-san 2017/3/13 - 01:45
Ho mandato il quesito a una cinese che conosce giapponese, ma questa non rispnde mai.
Forse perchè è una americana di Tai Wan
:))))
Forse perchè è una americana di Tai Wan
:))))
krzyś 2017/3/13 - 03:02
Varsovia
1982
La dama pijoniera
La dama pijoniera
A Varsovia la tota neva
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/10/6 - 11:13
Song Itineraries:
Ghettos
?װער קלאַפּט עס
Anonymous
Il brano originale tratto da Mlotek, E. & J. Songs of Generations, p.21
Ver klapt dos azoy shpet bay nakht?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/8/24 - 11:40
W łódzkim getcie 1942
[1942]
Basata su Ojciec zadżumionych di Juliusz Słowacki
Musica: [?]
Racconta Miriam Goldberg-Harel (sempre dal volume Singing for Survival di Gila Flam), che suo padre, come tutti gli Ebrei osservanti, portava una lunga barba. Si era rifiutato di tagliarsela anche quando lei gli aveva detto che i tedeschi la facevano brutalmente tagliare via agli Ebrei che incontravano per le strade del ghetto. In seguito, permise a sua moglie di tagliargliela un po', ma non servì a nulla: venne il 1942, e con esso il Groyse Shpere, il “Grande Blocco” durante il quale il ghetto di Łódź fu chiuso con un coprifuoco ferreo, e buona parte della popolazione ebraica fu “trasferita” (vale a dire avviata ai campi di sterminio). Fu durante il Grande Blocco che tutta la famiglia di Miriam (i genitori, le due sorelle e il fratello) furono deportati. Il padre fu il primo ad essere portato via; suo fratello maggiore,... (Continues)
Basata su Ojciec zadżumionych di Juliusz Słowacki
Musica: [?]
Racconta Miriam Goldberg-Harel (sempre dal volume Singing for Survival di Gila Flam), che suo padre, come tutti gli Ebrei osservanti, portava una lunga barba. Si era rifiutato di tagliarsela anche quando lei gli aveva detto che i tedeschi la facevano brutalmente tagliare via agli Ebrei che incontravano per le strade del ghetto. In seguito, permise a sua moglie di tagliargliela un po', ma non servì a nulla: venne il 1942, e con esso il Groyse Shpere, il “Grande Blocco” durante il quale il ghetto di Łódź fu chiuso con un coprifuoco ferreo, e buona parte della popolazione ebraica fu “trasferita” (vale a dire avviata ai campi di sterminio). Fu durante il Grande Blocco che tutta la famiglia di Miriam (i genitori, le due sorelle e il fratello) furono deportati. Il padre fu il primo ad essere portato via; suo fratello maggiore,... (Continues)
Trzy razy księżyc odmienił się złoty
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/8/23 - 05:11
Song Itineraries:
Ghettos
23 agosto 2016
NEL GHETTO DI ŁÓDŹ 1942
(Continues)
(Continues)
Jeden dzień w getcie
[1941]
Poesia di Miriam Goldberg Harel
Musica: [?]
A poem by Myriam Goldberg Harel
Music: [?]
“L'anno prossimo a Gerusalemme”, che è anche il titolo di un bel romanzo dell'ebreo (ateo) André Kaminski, era il saluto secolare degli ebrei della Diaspora, soprattutto nell'Europa orientale. Qualsiasi incontro tra ebrei si concludeva con quel saluto, che era anche una sorta di augurio e di sogno; gli ebrei, nei ghetti di tutta Europa, ci vivevano da sempre. Anche questa poesia e canzone di Myriam Goldberg viene dal ghetto di Łódź e dall'oramai famoso volume Singing for Survival di Gila Flam; fa parte di una serie di sette componimenti scritti dalla Goldberg fra il 1941 e il 1944, ma non in lingua yiddish. Li scrisse in polacco (per poi tradurli lei stessa in ebraico), e descrivono perlopiù la vita quotidiana, tra miseria e fame, in quel ghetto in particolare e, certamente, in qualsiasi ghetto.... (Continues)
Poesia di Miriam Goldberg Harel
Musica: [?]
A poem by Myriam Goldberg Harel
Music: [?]
“L'anno prossimo a Gerusalemme”, che è anche il titolo di un bel romanzo dell'ebreo (ateo) André Kaminski, era il saluto secolare degli ebrei della Diaspora, soprattutto nell'Europa orientale. Qualsiasi incontro tra ebrei si concludeva con quel saluto, che era anche una sorta di augurio e di sogno; gli ebrei, nei ghetti di tutta Europa, ci vivevano da sempre. Anche questa poesia e canzone di Myriam Goldberg viene dal ghetto di Łódź e dall'oramai famoso volume Singing for Survival di Gila Flam; fa parte di una serie di sette componimenti scritti dalla Goldberg fra il 1941 e il 1944, ma non in lingua yiddish. Li scrisse in polacco (per poi tradurli lei stessa in ebraico), e descrivono perlopiù la vita quotidiana, tra miseria e fame, in quel ghetto in particolare e, certamente, in qualsiasi ghetto.... (Continues)
Ojciec się kiwa nad gemarą,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/8/22 - 17:13
Song Itineraries:
Extermination camps, Ghettos
22 agosto 2016
UN GIORNO NEL GHETTO
(Continues)
(Continues)
Bellissima, grazie Riccardo.
Peccato solo che poi gli ebrei in Palestina non abbiano avuto alcun riguardo per gli abitanti della terra che li ha accolti e, anzi, abbiano spesso riservato loro lo stesso trattamento ricevuto dai nazisti e dagli altri antisemiti europei.
Chissà se c'entra la psicoanalisi, intendo dire la sindrome dei bambini abusati che spesso da adulti riproducono su altri gli orrori subiti... Ma forse, più semplicemente, la risposta è che il fine giustifica i mezzi, come sempre. Tanto più "alto" è il fine, tanto più bassi sono i mezzi... Valeva per i nazisti - sul tema sto leggendo adesso "La legge del sangue - Pensare e agire da nazisti" di Johann Chapoutot - vale oggi per gli israeliani.
Saluti
Peccato solo che poi gli ebrei in Palestina non abbiano avuto alcun riguardo per gli abitanti della terra che li ha accolti e, anzi, abbiano spesso riservato loro lo stesso trattamento ricevuto dai nazisti e dagli altri antisemiti europei.
Chissà se c'entra la psicoanalisi, intendo dire la sindrome dei bambini abusati che spesso da adulti riproducono su altri gli orrori subiti... Ma forse, più semplicemente, la risposta è che il fine giustifica i mezzi, come sempre. Tanto più "alto" è il fine, tanto più bassi sono i mezzi... Valeva per i nazisti - sul tema sto leggendo adesso "La legge del sangue - Pensare e agire da nazisti" di Johann Chapoutot - vale oggi per gli israeliani.
Saluti
Bernart Bartleby 2016/8/22 - 20:24
X RV
Qualche altro refuso scovato, verso:
- 10 - rycinĘ
- 12 - połykaMy
- 19 - Ściennej
- 22 - la seconda nota: opterei per "na" (su) che il "nad" (sopra)
Il testo presenta degli errori gramaticali e un verso (28) che mi è poco chiaro, ma lasciamoli così, possono passare per licentia poetica :)
Grazie
Salud alejkum
Qualche altro refuso scovato, verso:
- 10 - rycinĘ
- 12 - połykaMy
- 19 - Ściennej
- 22 - la seconda nota: opterei per "na" (su) che il "nad" (sopra)
Il testo presenta degli errori gramaticali e un verso (28) che mi è poco chiaro, ma lasciamoli così, possono passare per licentia poetica :)
Grazie
Salud alejkum
Krzysiek 2016/8/22 - 21:17
Grazie Krzysiek, ho indicato anche gli altri refusi nel testo polacco. A pensarci bene, fa un po' impressione che in un'opera pure dal valore elevato come quella di Gila Flam, ci siano così tante inesattezze testuali (e capisco quindi meglio anche certe trascrizioni dallo yiddish un po' approssimative). Comunque, a proposito di refusi, nella mia traduzione avevo scritto "Giornato" al posto di "Giordano"...mah! Quanto alle "licenze poetiche", penso comunque che questa cosa è stata scritta da una sedicenne che campava in un ghetto sotto occupazione nazista, e per la quale il polacco poteva essere stata lingua di uso quotidiano e nella scuola, ma non lo era certamente più nel ghetto...czescium alejchem!
Riccardo Venturi 2016/8/23 - 02:39
Non ci crederai, Bernart, ma era la stessa cosa che pensavo mentre traducevo questa cosa. Tanto più che la Goldberg è sempre stata sionista fin dalla prima giovinezza (v. introduzione), e che poi se n'è andata a fare la sionista in Israele. Pensare e agire da nazisti, appunto; ed è una cosa di cui è sempre necessario tenere conto. In questi ultimi tempi ho consuetudine con un ragazzo di 28 anni scappato da Gaza, la quale Gaza è un gigantesco ghetto di due o tre milioni di abitanti. E non dico altro. Può essere che una delle motivazioni, e tra le principali, per le quali è bene conoscere le canzoni dei ghetti dell'Europa orientale, sia proprio questa; nonostante tutte le "giornate della memoria", non mi sembra che questa "memoria" sia poi così tanto coltivata, oppure lo è in modo semplicemente strumentale. Salud!
Riccardo Venturi 2016/8/23 - 02:43
קאַלט: אַ לידל פֿון לאָדזשער געטאָ 1945
1945
Kalt: a lidl fun lodzher geto 1945
Nota testuale. Il testo completo in caratteri ebraici non è presente in rete ed è stato ricostruito arbitrariamente a partire dalla trascrizione in caratteri latini reperibile in rete e proposta originariamente per questa pagina. Tale trascrizione rispecchia però caratteristiche e varianti locali dello yiddish polacco, e presenta inoltre diversi errori e refusi che sono stati emendati. La ricostruzione del testo in caratteri ebraici è stata condotta però in yiddish standard, per cui è stata approntata una ulteriore trascrizione che la riproduce. Come testo della canzone deve valere quello presentato nella trascrizione originale corretta. [RV]
Miriam Goldberg, nata nel 1924 a Łódź, vi viveva con i genitori e 6 fratelli, di cui il primo, Israel era sposato con 3 figlie.
Sopravviveranno all'Olocausto solo Miriam e altre 2 sorelle, Rachel e Hanka.... (Continues)
Kalt: a lidl fun lodzher geto 1945
Nota testuale. Il testo completo in caratteri ebraici non è presente in rete ed è stato ricostruito arbitrariamente a partire dalla trascrizione in caratteri latini reperibile in rete e proposta originariamente per questa pagina. Tale trascrizione rispecchia però caratteristiche e varianti locali dello yiddish polacco, e presenta inoltre diversi errori e refusi che sono stati emendati. La ricostruzione del testo in caratteri ebraici è stata condotta però in yiddish standard, per cui è stata approntata una ulteriore trascrizione che la riproduce. Come testo della canzone deve valere quello presentato nella trascrizione originale corretta. [RV]
Miriam Goldberg, nata nel 1924 a Łódź, vi viveva con i genitori e 6 fratelli, di cui il primo, Israel era sposato con 3 figlie.
Sopravviveranno all'Olocausto solo Miriam e altre 2 sorelle, Rachel e Hanka.... (Continues)
קאַלט.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/8/15 - 15:40
Song Itineraries:
Ghettos
Trascrizione in caratteri latini del testo in Yiddish standard, in base ai criteri YIVO
Standard Yiddish Romanized lyrics according to YIVO principles
Standard Yiddish Romanized lyrics according to YIVO principles
KALT: A LIDL FUN LODZHER GETO 1945
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/8/16 - 23:32
Trascrizione del testo secondo la pronuncia, rifatta in base ai criteri YIVO
Romanized Yiddish lyrics according to pronunciation and reshaped in accordance with YIVO principles
Nota. Rispetto al testo presente in rete, a parte i consueti adattamenti alla norma YIVO, sono stati corretti anche alcuni errori.
Romanized Yiddish lyrics according to pronunciation and reshaped in accordance with YIVO principles
Nota. Rispetto al testo presente in rete, a parte i consueti adattamenti alla norma YIVO, sono stati corretti anche alcuni errori.
KALT: A LIDL FUN LODZHER GETO 1945
(Continues)
(Continues)
Contributed by DQ82 + RV 2016/8/16 - 23:43
17 agosto 2016 00:07
FREDDO: CANZONCINA DAL GHETTO DI ŁÓDŹ, 1945
(Continues)
(Continues)
איך פֿור אין קעלצער קאַנט
Grazie Riccardo per la cura di questa pagina e l'approfondimento sul progrom di Kielce del 1946.
A proposito di pogrom, voglio segnalarti questa pagina da The Yiddish Song of the Week dove si parla di una canzone yiddish che nacque per ricordare il pogrom di Chișinău del 1903 e fu poi adattata anche per pogrom successivi (Białystok 1905-06 e Volodarka 1919).
L'interprete principale è Lifshe Schaechter-Widman, proveniente da una famiglia (Schaechter-Grossman) ebrea americana, ma originaria della Bukovina, nella quale quasi tutti i membri si sono dedicati al folklore yiddish.
Saluti
A proposito di pogrom, voglio segnalarti questa pagina da The Yiddish Song of the Week dove si parla di una canzone yiddish che nacque per ricordare il pogrom di Chișinău del 1903 e fu poi adattata anche per pogrom successivi (Białystok 1905-06 e Volodarka 1919).
L'interprete principale è Lifshe Schaechter-Widman, proveniente da una famiglia (Schaechter-Grossman) ebrea americana, ma originaria della Bukovina, nella quale quasi tutti i membri si sono dedicati al folklore yiddish.
Saluti
Bernart Bartleby 2016/8/14 - 17:56
Sul pogrom di Kielce ho aggiunto qualcosa anche nelle note alla traduzione italiana, riprendendolo direttamente da Wikipedia. Ti ringrazio davvero tanto per la segnalazione sulla canzone a proposito del pogrom di Chișinău: fa impressione che le canzoni sui pogrom "viaggiassero" per mezza Europa adattate ai vari massacri. Certamente andrò a dare un'occhiata, e anche qualcosa di più di un'occhiata. Saluti!
Riccardo Venturi 2016/8/16 - 11:32
×