Author Le Orme


Gioco di bimba

Come d'incanto lei s'alza di notte,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2009/2/20 - 03:21
Song Itineraries:
Violence on Women: just like and worse than war
"Non ci si immagina mai quante delle cose vissute da piccoli ci si porti dietro".Che nostalgia nel leggere il racconto delle estati all'Elba.Ricordi di Cala Girgolu,Sardegna anni 70.La disperazione dell'essere i più piccoli.Le vite degli altri.L'altra notte,all'inaugurazione di una rassegna cinematografica,in una peschiera adibita a sala di proiezione,ho rivisto una scena della mia infanzia.Noi,nipoti bambini,a cena con mio nonno,nell'unica costruzione tuttora esistente,ed all'improvviso il caos:le pistole,la gente al riparo sotto ai tavoli,cosa accadde non so; nitida è solo la paura e le grida.
Alessandra 2010/7/24 - 17:09
Cercando il testo della canzone,mi sono ritrovata su questa pagina e sono stata letteralmente rapita dal tuo (suo) racconto!L'ho letto tutto d'un fiato e...più che le parole,avevo l'impressione di vedere le immagini dei luoghi e delle situazioni descritte.A quei tempi avevo -2 anni,non ero neppure In calendario.Sono nata due anni dopo,nel '75,ed in un posto molto diverso da quello descritto nel racconto.Ma grazie per avermi lasciato belle immagini che sicuramente popoleranno i miei sogni questa notte!!
Valentina 2011/12/20 - 02:13
Carissime Alessandra e Valentina, a volte si perdono di vista le cose che si sono scritte, ma le loro tracce vengono a cercare. Come in questa serata freddissima d'inverno. Sono passati due anni ancora, e ci sono sempre, e viaggiano anche attraverso le vostre parole e i vostri ricordi. Mi si permetta di dire che sono felice e fiero di averveli suscitati, e che quei giochi di bimba o di bimbo non cesseranno di accompagnarci. Un saluto dalla notte scura.
Riccardo Venturi 2011/12/20 - 21:23
Gioco di bimba.
Dall’ Album “Uomo di pezza.”
Musica: Aldo Tagliapietra.
Testo di: Antonio Pagliucca.
Edizioni Musicali Esedra S.R.L.
QUESTA CANZONE E' STAT SCRITTA NEL 1969, E PUBBLICATA NEL 1972. E' STATO IL REGALO DEL GRUPPO LE ORME AL NEO PAPA' ALDO TAGLIAPIETRA( SI PER LA NASCITA DELLA SUA PRIMA FIGLIA). IO HO AVUTO LA FORTUNA DI CONOSCERE TUTTE LE FORMAZIONI DELLE ORME. DAL 1966 AL 2008.PAOLO ROITER DA MESTRE(VENEZIA)
Dall’ Album “Uomo di pezza.”
Musica: Aldo Tagliapietra.
Testo di: Antonio Pagliucca.
Edizioni Musicali Esedra S.R.L.
QUESTA CANZONE E' STAT SCRITTA NEL 1969, E PUBBLICATA NEL 1972. E' STATO IL REGALO DEL GRUPPO LE ORME AL NEO PAPA' ALDO TAGLIAPIETRA( SI PER LA NASCITA DELLA SUA PRIMA FIGLIA). IO HO AVUTO LA FORTUNA DI CONOSCERE TUTTE LE FORMAZIONI DELLE ORME. DAL 1966 AL 2008.PAOLO ROITER DA MESTRE(VENEZIA)
PAOLO ROITER 2013/1/27 - 11:40

Tradusă în româneşte de Riccardo Venturi
8 martie 2013
8 martie 2013
Ho letto da qualche parte, oggi, che una ragazza rumena di diciotto anni, già madre di una bambina, a Firenze, ha fatto arrestare i suoi sfruttatori, violentatori e torturatori. Non sono un gran sostenitore della festa dell'otto marzo, di tutto si ha bisogno fuorché di "feste" anche se conosco l'episodio che ha dato luogo a questa consuetudine. Però la cosa mi ha colpito, e allora ho deciso di scrivere questa canzone, terribile e delicata al tempo stesso, in lingua rumena. Dedicandola a chi, il male e la violenza, lo subisce ogni giorno; e anche a chi lo fa. [RV]
JOC DE FATĂ
(Continues)
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Cavolo Riccardo, scrivi davvero bene!
Banalmente: mi ricordo un settembre degli anni '60; una pensione familiare, unica costruzione presente allora nella baia di Lacona. Per andare in spiaggia si attraversava un vigneto e non c'era quasi nessuno. La nostra cagnolina (una bastardina nera) felice di quella natura selvaggia era scappata e non si trovava più. È ritornata alle 3 di notte, quando stavamo già perdendo le speranze...
Sono stata a rivedere Lacona l'anno scorso, ma sono fuggita subito.
Banalmente: mi ricordo un settembre degli anni '60; una pensione familiare, unica costruzione presente allora nella baia di Lacona. Per andare in spiaggia si attraversava un vigneto e non c'era quasi nessuno. La nostra cagnolina (una bastardina nera) felice di quella natura selvaggia era scappata e non si trovava più. È ritornata alle 3 di notte, quando stavamo già perdendo le speranze...
Sono stata a rivedere Lacona l'anno scorso, ma sono fuggita subito.
Silva 2013/7/6 - 15:08

Ora che ci penso, l'estate del '73 son quarant'anni fa. Cara Silva, di quel tuo settembre degli anni '60 ho negli occhi l'immagine esatta, e capisco bene perché tu sia fuggita da Lacona lo scorso anno. Proprio oggi, tra le altre cose, mi è capitato di leggere di Lacona su un giornale qualsiasi; in mezzo alla macchia del Colle Reciso qualcuno ha avuto l'autorizzazione per sbancare una collina e costruire villette, come al solito. Eppure ancora qualcosa, non so nemmeno io come, resiste; ed è una dura resistenza. Ti faccio vedere Galenzana tre settimane fa com'era davanti a me, e questa per me non è una "spiaggia"; è un posto dove ho passato la vita fin da piccino. Così per dare un po' di speranza, che a volte non fa male; se per caso tu ci volessi passare, avvertimi.
E' stato fra l'altro proprio a Galenzana che, da bambino, ho cominciato a scrivere delle cose. Mi divertivo, e mi diverto tuttora;... (Continues)
E' stato fra l'altro proprio a Galenzana che, da bambino, ho cominciato a scrivere delle cose. Mi divertivo, e mi diverto tuttora;... (Continues)
Riccardo Venturi 2013/7/7 - 00:23
L'unica "orma" di Drupi che sono riuscito a rintraciare nel vostro sito... ed eccola... "Le provincie" alla polacca di Jacek Zwoźniak
La cantava anche Jan Kaczmarek con i suoi colleghi satirici di "Egida".
La cantava anche Jan Kaczmarek con i suoi colleghi satirici di "Egida".
Krzysiek Wrona 2013/8/15 - 00:07
In piu' un omaggio da parte di Maciej Maleńczuk, giusto per restare in tema...peace&love
krzyś 2013/8/15 - 00:32
Ho sempre adorato questa canzone! Spero che la mia traduzione in inglese possa essere utile. :)
LITTLE GIRL’S GAME
(Continues)
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Contributed by Hagane 2018/5/24 - 16:58
Nel '73 io sono nato. E oggi ho la sua stessa età quando ha scritto questo racconto. Sono nato ascoltando una lingua dura che pare fatta apposta per dare ordini, in un campo delle donne - Frauenfeld dice che significa questo - ma sono cresciuto mille e più km a sud parlando un'umile lingua meticcia, figlia minore di Zeus e Giove, ma dal profumo d'oriente. Del '73 non ricordo nulla eppure certe immagini sue mi sono familiari: la 850 beige per esempio ce l'aveva mio zio, ed era sempre una festa vederla arrivare: era l'estate. Parole come fotografie virate al rosso dentro gli album rilegati in pelle. E poi il sole. Il sole degli anni '70 che così non l'ho più visto nei decenni a venire. Dice che è sempre lo stesso, devono essere gli occhi ad essere cambiati. Ecco! Forse è solo per questo che ho cominciato a scriverle: per dirle grazie per avermelo fatto rivedere ancora.
Roberto 2020/6/4 - 23:32
Che meraviglia di scrittura Riccardo. Terapeutica. Un immersione nel mare dell'infanzia e di sé stessi. Mi lascio cullare in quelle cantilene, ringraziandoti. Mi sento rapito e assorto come quando guardo mio figlio di quasi 6 anni, anch'egli talvolta assorto in queste nenie, che mai oso interrompere o disturbare, perché consapevole del loro inestimabile valore, in questi sguardi unici, inimitabili, incisi nella sua mente, che ritroverà lontanissimi quando io non ci sarò più. Grazie Riccardo per questo tuffo dentro te stesso te e dentro me stesso io.
Flavio 2020/12/31 - 07:58
@ Flavio
Grazie per le tue parole, con dieci e rotti anni di più sul groppone. Ma tutto resta come prima, e niente al contempo è più lo stesso. Prosegue imperterrito il valzer degli addii, e un altro anno -terribile, meraviglioso, chi lo sa- se ne va. Ci si avvicina sempre di più al 1973. Un saluto per un ottimo e prospero 1973, Flavio. Un augurio e un abbraccio.
Grazie per le tue parole, con dieci e rotti anni di più sul groppone. Ma tutto resta come prima, e niente al contempo è più lo stesso. Prosegue imperterrito il valzer degli addii, e un altro anno -terribile, meraviglioso, chi lo sa- se ne va. Ci si avvicina sempre di più al 1973. Un saluto per un ottimo e prospero 1973, Flavio. Un augurio e un abbraccio.
Riccardo Venturi 2020/12/31 - 20:22


Felona e Sorona

[1973]
Testi / Lyrics / Paroles / Sanat: Tony Pagliuca – Aldo Tagliapietra
Musica / Music / Musique / Sävel: Tony Pagliuca – Aldo Tagliapietra – Giampiero Reverberi
Testi inglesi / English Lyrics / Paroles anglaises / Englanninkieliset sanat : Peter Hammill
Felona & Sorona, 1974.
Due pianeti, due città
di Riccardo Venturi
Il buio e la luce. Il bene e il male. La vita e la morte. I binomi fondanti ai quali, lo devo dire, non pensavo affatto poco meno di un mese fa, una domenica sera, entrando in un bar che si trova esattamente accanto alla famosa “Leopolda”, l'antica stazione ferroviaria fiorentina trasformata in “centro eventi” (si dirà cosí?) e nota in tempi recenti per le conventions di un noto uomo politico ultimamente un po' in difficoltà. Non ci pensavo ai binomi, entrando in quel bar che è tra i non molti che restano aperti tutti i giorni, e 24 ore su 24; scarrozzato da un... (Continues)
Testi / Lyrics / Paroles / Sanat: Tony Pagliuca – Aldo Tagliapietra
Musica / Music / Musique / Sävel: Tony Pagliuca – Aldo Tagliapietra – Giampiero Reverberi
Testi inglesi / English Lyrics / Paroles anglaises / Englanninkieliset sanat : Peter Hammill
Felona & Sorona, 1974.
Due pianeti, due città
di Riccardo Venturi
Il buio e la luce. Il bene e il male. La vita e la morte. I binomi fondanti ai quali, lo devo dire, non pensavo affatto poco meno di un mese fa, una domenica sera, entrando in un bar che si trova esattamente accanto alla famosa “Leopolda”, l'antica stazione ferroviaria fiorentina trasformata in “centro eventi” (si dirà cosí?) e nota in tempi recenti per le conventions di un noto uomo politico ultimamente un po' in difficoltà. Non ci pensavo ai binomi, entrando in quel bar che è tra i non molti che restano aperti tutti i giorni, e 24 ore su 24; scarrozzato da un... (Continues)
1. Sospesi nell'incredibile
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Contributed by Riccardo Venturi 2018/12/15 - 15:35

English Version of the Album: Felona & Sorona
Version anglaise de l'album: Felona & Sorona
Albumin englanninkielinen versio: Felona & Sorona
The Famous Charisma Label, 1974
Testi inglesi / English Lyrics / Paroles anglaises / Englanninkieliset sanat: Peter Hammill
Nota.I testi inglesi di Peter Hammill, pur rispettando l'impostazione degli originali inglesi di Aldo Tagliapietra, non sono “traduzioni” o “versioni” nel senso stretto: sono, a pieno titolo, testi originali di Peter Hammill. Così devono essere presi e considerati. Nella versione inglese, i brani 3 e 6 sono stati combinati.
Note.Though respecting the general lines of the Italian original lyrics, Peter Hammill's English lyrics are no “translations” or “versions” in the strict sense of the word, but original lyrics by Peter Hammill. Such way are they to be considered. In the English version, tracks 3 and 6 are combined.
Version anglaise de l'album: Felona & Sorona
Albumin englanninkielinen versio: Felona & Sorona
The Famous Charisma Label, 1974
Testi inglesi / English Lyrics / Paroles anglaises / Englanninkieliset sanat: Peter Hammill
Nota.I testi inglesi di Peter Hammill, pur rispettando l'impostazione degli originali inglesi di Aldo Tagliapietra, non sono “traduzioni” o “versioni” nel senso stretto: sono, a pieno titolo, testi originali di Peter Hammill. Così devono essere presi e considerati. Nella versione inglese, i brani 3 e 6 sono stati combinati.
Note.Though respecting the general lines of the Italian original lyrics, Peter Hammill's English lyrics are no “translations” or “versions” in the strict sense of the word, but original lyrics by Peter Hammill. Such way are they to be considered. In the English version, tracks 3 and 6 are combined.
1. In Between
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/12/15 - 20:12


Le Orme: Amico di ieri

[1974]
Pagliuca-Tagliapietra-Marton
Album: Smogmagica [1975]
Il vento d'autunno, e dei ricordi, a 41 gradi all'ombra
di Riccardo Venturi
1. Firenze, 16 luglio 2010. La città più calda d'Italia, e una delle più calde d'Europa; la "conca" nella quale è sistemata la rende, come di consueto, una fornace. Riccardo V., barricato in casa nella penombra e con l'aria condizionata a pieno regime, si ricorda di una vecchia canzone dove c'era il vento d'autunno.
2. "Amico di ieri", già. Il titolo, già di per se stesso un bivio dal quale potrebbero dipanarsi tante e tante strade. Nella stagione irripetibile della musica italiana degli anni '70, dai cantautori al rock progressive, Le Orme scelsero questo testo ecologista: una delle strade possibili. Cattolici che però prendevano posizione in favore dell'aborto legale, e sempre pronti ad affrontare temi scabrosi celandoli dietro un linguaggio etereo.
3.... (Continues)
Pagliuca-Tagliapietra-Marton
Album: Smogmagica [1975]
Il vento d'autunno, e dei ricordi, a 41 gradi all'ombra
di Riccardo Venturi
1. Firenze, 16 luglio 2010. La città più calda d'Italia, e una delle più calde d'Europa; la "conca" nella quale è sistemata la rende, come di consueto, una fornace. Riccardo V., barricato in casa nella penombra e con l'aria condizionata a pieno regime, si ricorda di una vecchia canzone dove c'era il vento d'autunno.
2. "Amico di ieri", già. Il titolo, già di per se stesso un bivio dal quale potrebbero dipanarsi tante e tante strade. Nella stagione irripetibile della musica italiana degli anni '70, dai cantautori al rock progressive, Le Orme scelsero questo testo ecologista: una delle strade possibili. Cattolici che però prendevano posizione in favore dell'aborto legale, e sempre pronti ad affrontare temi scabrosi celandoli dietro un linguaggio etereo.
3.... (Continues)
Vento d’autunno, intriso di sabbia
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2010/7/16 - 13:16

From this YouTube page
FRIEND OF YESTERDAY
(Continues)
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2010/7/16 - 14:20
Riccardo Venturi, 21-12-2018 22:52
Arena di Verona, 1976.
Arena di Verona, 1976.
VÄN VI HADE I GÅR
(Continues)
(Continues)
Ciao,
ho usato - senza il tuo permesso, scusami, ma è stata una lezione quasi improvvisata - la tua pagina per parlare di ecologia e cambiamento (e anni '70) a una classe di ragazzi di un centro di formazione professionale.
La lezione è andata bene. Grazie per il testo.
Andrea (1962)
ho usato - senza il tuo permesso, scusami, ma è stata una lezione quasi improvvisata - la tua pagina per parlare di ecologia e cambiamento (e anni '70) a una classe di ragazzi di un centro di formazione professionale.
La lezione è andata bene. Grazie per il testo.
Andrea (1962)
andrea 2019/2/13 - 09:16
Grazie a te Andrea. I testi, le introduzioni e i commenti presenti in questo sito sono di uso totalmente libero. Mi fa personalmente molto piacere che tu abbia utilizzato questa pagina per la cosa che hai detto, e ti ringrazio per avercelo voluto segnalare; non c'era, del resto, bisogno di nessun permesso. Con la speranza che la cosa si ripeta, casomai: di pagine ce ne sono quasi trentamila, in questo sito. Grazie ancora e a presto (e un saluto anche ai ragazzi della tua classe)!
Riccardo Venturi 2019/2/13 - 09:51
E' l'unica canzone italiana di cui so a memoria tutto il testo. Parla del vento e la si cantava con la chitarra intorno al fuoco negli anni '76 - '78. Oggi è un ricordo ma quando vedo il film "Io e il vento" di Ioris Ivens penso sempre a questa canzone.
Vorrei farne un convegno perchè è una dei testi più evocativi che parla di un fattore ecologico esterno ai nostri sentimenti, che genera reazioni diverse dalle solite emozioni "interne"
Lo ricordo sempre tra le serate di amici - (media 60 - 70 anni oggi 2020) sempre con l'a voglia di conoscere ,,, dove ci porterà questo vento.
Grazie di tutto perchè ... finchè c'è questo vento c'è sempre una speranza .. almeno per me.
Vorrei farne un convegno perchè è una dei testi più evocativi che parla di un fattore ecologico esterno ai nostri sentimenti, che genera reazioni diverse dalle solite emozioni "interne"
Lo ricordo sempre tra le serate di amici - (media 60 - 70 anni oggi 2020) sempre con l'a voglia di conoscere ,,, dove ci porterà questo vento.
Grazie di tutto perchè ... finchè c'è questo vento c'è sempre una speranza .. almeno per me.
Saverio 2020/7/31 - 21:01


Morte di un fiore

[1971]
Testo di Antonio Pagliuca
Musica di Gianpiero Reverberi e Aldo Tagliapietra
Album: Collage
Lyrics by Antonio Pagliuca
Music by Gianpiero Reverberi and Aldo Tagliapietra
Album: Collage
Nel 1971, in Italia, non si parlava certo di donne e ragazze morte ammazzate di violenza. Figuriamoci nelle canzoni, a parte, forse, l'assai metaforica e fiabesca Canzone di Marinella di Fabrizio De André; e ce ne sono voluti, di anni, prima di sapere la storia che ne era vagamente alla base. Bisognerà aspettare, appunto, il 1971, prima che in una canzone italiana, un brano progressive presente nel secondo album delle Orme (ma il primo, L'aurora delle Orme, del 1970, era passato quasi inosservato), se ne riparlasse, e in termini espliciti seppur “mediati” dal particolare e delicato e trasognato stile compositivo di Antonio Pagliuca, lo stesso -ad esempio- di Gioco di bimba che parla dello stupro... (Continues)
Testo di Antonio Pagliuca
Musica di Gianpiero Reverberi e Aldo Tagliapietra
Album: Collage
Lyrics by Antonio Pagliuca
Music by Gianpiero Reverberi and Aldo Tagliapietra
Album: Collage
Nel 1971, in Italia, non si parlava certo di donne e ragazze morte ammazzate di violenza. Figuriamoci nelle canzoni, a parte, forse, l'assai metaforica e fiabesca Canzone di Marinella di Fabrizio De André; e ce ne sono voluti, di anni, prima di sapere la storia che ne era vagamente alla base. Bisognerà aspettare, appunto, il 1971, prima che in una canzone italiana, un brano progressive presente nel secondo album delle Orme (ma il primo, L'aurora delle Orme, del 1970, era passato quasi inosservato), se ne riparlasse, e in termini espliciti seppur “mediati” dal particolare e delicato e trasognato stile compositivo di Antonio Pagliuca, lo stesso -ad esempio- di Gioco di bimba che parla dello stupro... (Continues)
Ti sei fatta ritrovare
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/9/25 - 23:04
Song Itineraries:
Violence on Women: just like and worse than war
No, non la metto come extra: a parte il fatto che, dove si parla di questa canzone, si parla perlopiù genericamente di una "morte violenta", penso che anche la morte d'eroina sia un assassinio, e un assassinio del potere. Inoltre, ti ricordo che il primo morto per overdose di eroina in Italia è stato nel 1973 (e se mi ricordo bene, a Torino): questa canzone è del 1971. I morti per eroina cominciarono a salire l'anno dopo, nel 1974: ve ne furono otto. Ad ogni modo, penso che, nel particolare stile delle Orme, questa canzone possa (purtroppo) adattarsi ad ogni situazione; e mi risulta strano che avessero voluto "anticipare" una morte per overdose, un presagio? Per questo, stavolta non accolgo l'invito a "extrare"; ma segnalo la discussione nell'introduzione. Salud!
Riccardo Venturi 2017/9/25 - 23:51
"Noi delle Orme eravamo ragazzi puliti, non ci siamo mai drogati. Io ho, sì, provato qualche spinello, giusto per capire di che diavolo di roba si trattasse, visto che ne sentivo parlare come di una panacea per tutti i malesseri esistenziali. Le droghe di tendenza, all'inizio, erano fondamentalmente gli spinelli e gli acidi, sull'onda dei movimenti culturali psichedelici. Ci schierammo, decisamente e subito, contro questa piaga: ad esempio, nell'album COLLAGE c'è un brano dal testo bellissimo dedicato a una ragazza morta per overdose e forse si trattò di uno dei primi decessi per droga del quale si ebbe notizia in Italia. Il titolo è Morte di un fiore. Si sapeva (e qualche personaggio lo confermava anche apertamente) che gruppi inglesi e americani, anche famosi, ne facessero abbondante uso per ottenere visioni che avrebbero dovuto essere fonte d'ispirazione. Che io sappia, questo in Italia... (Continues)
B.B. 2017/9/26 - 00:05
Non la penso come te. La tua idea è ideologica.
Ho conosciuto un paio di persone morte di eroina. Una era una mia collega e morì dopo qualche giorno trascorso con me per allontanarsi dalla città e dai suoi pusher. Purtroppo quando tornammo chiese di essere accompagnata in un posto. Sapevo di che posto si trattava. Ci sarebbe andata comunque. La accompagnai a malincuore. La trovarono morta il mattino seguente. Per fortuna non me la fecero vedere. Il potere non c'entrava un cazzo. Era infelicità. E fu un suicidio. Mi lasciò un gatto. L'unico animale che ho mai avuto. Non l'ho mai dimenticata. E non mi sono mai perdonato.
Saluti
Ho conosciuto un paio di persone morte di eroina. Una era una mia collega e morì dopo qualche giorno trascorso con me per allontanarsi dalla città e dai suoi pusher. Purtroppo quando tornammo chiese di essere accompagnata in un posto. Sapevo di che posto si trattava. Ci sarebbe andata comunque. La accompagnai a malincuore. La trovarono morta il mattino seguente. Per fortuna non me la fecero vedere. Il potere non c'entrava un cazzo. Era infelicità. E fu un suicidio. Mi lasciò un gatto. L'unico animale che ho mai avuto. Non l'ho mai dimenticata. E non mi sono mai perdonato.
Saluti
Bernart Bartleby 2017/9/26 - 00:15
Ah, se si parla di un'overdose mortale fuori dall'Italia il discorso cambia un po', senz'altro; ma non cambia la sostanza di quel che ho voluto fare, con questo inserimento. Occorrerebbe a questo punto ampliare un po' il discorso della diffusione dell'eroina, cominciata (in Italia) proprio negli anni successivi al '70, in piena contestazione giovanile e operaia: una generazione intera stroncata con la galera e con l'eroina (quando non direttamente con la morte poliziotta), che fu fatta immettere massicciamente assieme alle stronzate delle "filosofie e religioni orientali" che hanno bruciato quasi più cervelli della droga, neutralizzando le spinte libertarie e rivoluzionarie. Per questo e per altri motivi, ritengo che comunque qui si parli di violenza del sistema: con l'eroina, fatta circolare sempre di più col beneplacito delle "istituzioni", una generazione intera è stata sterminata e/o... (Continues)
Riccardo Venturi 2017/9/26 - 00:20
Purtroppo credo che più o meno tutti quanti abbiamo avuto una persona più o meno vicina che sia morta d'eroina; a me è capitato col fratello di un mio amico, uno che avevo conosciuto veramente da ragazzino. La mia idea sarà "ideologica", ma devi anche considerare che di morti di eroina ne ho visti fin troppi, in trenta e rotti anni di ambulanza. Visti direttamente, dico. Può darsi, certo, che poi io sia pure mosso da "ideologie", ma non credo nemmeno che la cosa possa ridursi a un puro fatto personale, di conoscenze, di amicizie. Che dici, sennò, uno dovrebbe essere spinto a delle considerazioni soltanto quando tocca a qualcuno che è vicino? Ad ogni modo, è il bello delle cose non pensarla mai uguale. Salud.
Riccardo Venturi 2017/9/26 - 03:28
Non mi fraintendere, Riccardo, lo so bene che - come è successo da noi negli anni 70 e in America anche più tardi - una delle strategie del Potere per stroncare il dissenso e la protesta è stato quella di inondare i quartieri di droga e poi scatenare la "War on Drugs" che ancora oggi viene portata avanti con prezzi umani e sociali altissimi.
Ma le scelte autodistruttive degli individui e delle collettività non possono essere sempre imputate alla cattiveria del Potere. O c'è responsabilità, consapevolezza, resistenza ed organizzazione oppure si accetta di restare schiavi.
Detto questo, ho lavorato per anni in un ospedale e di tossicomani ne ho visti e conosciuti parecchi e 9 su 10 erano delle merde umane che avrebbero sacrificato la madre per farsi una spada.
Per questi motivi, diciamo politici ma anche personali, stento ad avere un approccio ideologico al tema.
Saluti
Ma le scelte autodistruttive degli individui e delle collettività non possono essere sempre imputate alla cattiveria del Potere. O c'è responsabilità, consapevolezza, resistenza ed organizzazione oppure si accetta di restare schiavi.
Detto questo, ho lavorato per anni in un ospedale e di tossicomani ne ho visti e conosciuti parecchi e 9 su 10 erano delle merde umane che avrebbero sacrificato la madre per farsi una spada.
Per questi motivi, diciamo politici ma anche personali, stento ad avere un approccio ideologico al tema.
Saluti
B.B. 2017/9/26 - 09:55
Le nostre sono semplicemente storie un po' differenti, diciamo. Purtroppo, fra ideologico e personale non è che cambia molto la sostanza...
Riccardo Venturi 2017/9/26 - 10:55
Perché
di Alessandra Daniele
Perché le ragazze esitano a lasciare un partner violento, a volte finché non è troppo tardi?
Perché tutti i media, dal cinema, alla pubblicità, alla letteratura, gli dicono costantemente che la cosa peggiore che possa capitare a una donna non è morire, è non essere desiderata.
di Alessandra Daniele
Perché le ragazze esitano a lasciare un partner violento, a volte finché non è troppo tardi?
Perché tutti i media, dal cinema, alla pubblicità, alla letteratura, gli dicono costantemente che la cosa peggiore che possa capitare a una donna non è morire, è non essere desiderata.
daniela -k.d.- 2017/9/29 - 18:13
A costo di risultare noioso, dico ancora la mia.
C'è un intero percorso sulla violenza contro le donne, e al suo interno alcune canzoni parlano anche della violenza fascista contro le donne.
In "Morte di un fiore", a detta di uno dei suoi stessi autori, si parla invece di una ragazza morta di overdose da eroina.
Va bene l'eroina come strumento di morte del Potere, ma mi dite cosa c'entra il massacro del Circeo?
Non potevate piuttosto mettere questo importante ricordo a commento de En la playa, el amor?
Muchas gracias por su atención.
C'è un intero percorso sulla violenza contro le donne, e al suo interno alcune canzoni parlano anche della violenza fascista contro le donne.
In "Morte di un fiore", a detta di uno dei suoi stessi autori, si parla invece di una ragazza morta di overdose da eroina.
Va bene l'eroina come strumento di morte del Potere, ma mi dite cosa c'entra il massacro del Circeo?
Non potevate piuttosto mettere questo importante ricordo a commento de En la playa, el amor?
Muchas gracias por su atención.
B.B. 2017/9/29 - 22:21


India

[1974]
Scritta da Antonio Pagliuca ed Aldo Tagliapietra
Nell'album “Contrappunti”, pubblicato nell'estate del 1974
L'India, il paese del Mahatma Gandhi, la meta ideale del Viaggio per tanti giovani occidentali negli anni 60, realizzò il suo primo test nucleare militare nel maggio del 1974. Il nome di quel primo esperimento era “Smiling Buddha”, ma il Buddha avrebbe avuto ben poco da sorridere...
Scritta da Antonio Pagliuca ed Aldo Tagliapietra
Nell'album “Contrappunti”, pubblicato nell'estate del 1974
L'India, il paese del Mahatma Gandhi, la meta ideale del Viaggio per tanti giovani occidentali negli anni 60, realizzò il suo primo test nucleare militare nel maggio del 1974. Il nome di quel primo esperimento era “Smiling Buddha”, ma il Buddha avrebbe avuto ben poco da sorridere...
Mistica donna dal corpo di bronzo
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/4/2 - 22:01
Song Itineraries:
War on Earth

Chanson italienne – India – Le Orme (Antonio Pagliuca ed Aldo Tagliapietra) – 1974
Ah, Lucien l’âne mon ami, je m’en vais te raconter une histoire véritable qui illustre on ne peut mieux la canzone « India » – « INDE » et qui dit aussi pourquoi j’ai pris cette peine d’en faire une version en langue française. Elle concerne, comme on l’oublie aisément, principalement, deux pays qui à eux seuls représentent à peu près un tiers de la population de la planète et si on y ajoute le troisième intervenant, on se rapproche encore de la moitié des humains. C’est dire si elle a de l’importance et de la gravité et singulièrement, dans le cas d’un conflit entre eux. On va voir que ce conflit a été éloigné par la possession de l’arme de dissuasion la plus forte : la bombe atomique. Cependant, de ce côté-ci du monde, on a fortement tendance à négliger cette partie du monde et l’histoire qui la concerne... (Continues)
Ah, Lucien l’âne mon ami, je m’en vais te raconter une histoire véritable qui illustre on ne peut mieux la canzone « India » – « INDE » et qui dit aussi pourquoi j’ai pris cette peine d’en faire une version en langue française. Elle concerne, comme on l’oublie aisément, principalement, deux pays qui à eux seuls représentent à peu près un tiers de la population de la planète et si on y ajoute le troisième intervenant, on se rapproche encore de la moitié des humains. C’est dire si elle a de l’importance et de la gravité et singulièrement, dans le cas d’un conflit entre eux. On va voir que ce conflit a été éloigné par la possession de l’arme de dissuasion la plus forte : la bombe atomique. Cependant, de ce côté-ci du monde, on a fortement tendance à négliger cette partie du monde et l’histoire qui la concerne... (Continues)
INDE
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Contributed by Marco Valdo M.I. 2017/4/11 - 10:37


La fabbricante d'angeli

[1974]
Scritta da Antonio Pagliuca, Gian Piero Reverberi ed Aldo Tagliapietra
Nell'album “Contrappunti”, pubblicato nell'estate del 1974
Evidentemente una canzone contro l'aborto clandestino... La legge 194 sarebbe arrivata solo quattro anni dopo...
Scritta da Antonio Pagliuca, Gian Piero Reverberi ed Aldo Tagliapietra
Nell'album “Contrappunti”, pubblicato nell'estate del 1974
Evidentemente una canzone contro l'aborto clandestino... La legge 194 sarebbe arrivata solo quattro anni dopo...
Dal più profondo buio della notte
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Contributed by Bernart Bartleby 2017/4/2 - 22:13
Song Itineraries:
Violence on Women: just like and worse than war


Le Orme: Ad Gloriam

[1969]
Parole di Nino Smeraldi
Musica di Italo Salizzato e Aldo Tagliapietra
Title track dell'album di esordio de Le Orme
Per me, un capolavoro assoluto.
Un possibile manifesto di tanti, forse anche il mio ed il vostro, sicuramente quello di tutti i precari, i sottopagati, gli sfruttati, gli esodati, i fottuti da questo nostro, anzi, loro sistema economico.
Parole di Nino Smeraldi
Musica di Italo Salizzato e Aldo Tagliapietra
Title track dell'album di esordio de Le Orme
Per me, un capolavoro assoluto.
Un possibile manifesto di tanti, forse anche il mio ed il vostro, sicuramente quello di tutti i precari, i sottopagati, gli sfruttati, gli esodati, i fottuti da questo nostro, anzi, loro sistema economico.
Ho lavorato tutta la mia vita ma
(Continues)
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Contributed by Bernart Bartleby 2017/4/2 - 21:04
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery


Cemento armato

[1971]
Parole di Antonio Pagliuca
Musica di Gian Piero Reverberi e Aldo Tagliapietra
Nell'album “Collage”
Parole di Antonio Pagliuca
Musica di Gian Piero Reverberi e Aldo Tagliapietra
Nell'album “Collage”
Cemento armato, la grande città
(Continues)
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Contributed by Bernart Bartleby 2017/4/2 - 20:43
Song Itineraries:
War on Earth
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Pagliuca-Tagliapietra
Album: Uomo di pezza
Il linguaggio trasognato e fiabesco tipico delle Orme degli anni '70, agli albori del rock progressive italiano, ha come "nascosto" a lungo il vero tema di questa canzone, che è l'abuso sessuale su una bambina o una ragazzina. La cosa è prima di tutto confermata dall'articolo Wikipedia relativo al gruppo: "Nel 1972, dopo un periodo di riposo in Sardegna, Le Orme realizzarono l'album Uomo di pezza, una sorta di concept album che sarà uno dei loro maggiori successi, e il primo loro disco d'oro. Questo soprattutto grazie al 45 giri Gioco di bimba, che affronta il tema dell'abuso sessuale perpetrato nei confronti di una ragazza molto giovane, che fa da contraltare ad un canto e ad una sonorità trasognati e fiabeschi." Anche per questo motivo, il brano è stato utilizzato come colonna sonora per la miniserie televisiva Il mostro di Firenze, prodotta... (Continues)