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Before 2019-7-14

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Even Flow

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FLUSSO COSTANTE
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2019/7/12 - 14:48
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Inno dei Prigionieri italiani di Hammerstein

Inno dei Prigionieri italiani di Hammerstein
Ciao a tutti.
La mia famiglia è venuta a conoscenza della sorte di mio nonno, per caso (perchè lo Stato Italiano non si è mai premurato di farci sapere!) l'anno scorso.

LEONARDO FERRANTE, nato a Sepino (CB) il 7 Maggio 1911. Fu catturato il 9 settembre del 1943 sul fronte greco. Internato ad Hammerstein stalag 2b, poi spostato in Stalag VI J Krefeld-Fichtenhain. Morì li nel 1944, per malattia, sepolto e poi spostato al Cimitero Militare Italiano d'Onore di Amburgo dove attualmente si trova.

Mio padre, dopo aver passato tutta la vita senza sapere dove fosse suo padre (dichiarato disperso) ora è ormai troppo anziano per affrontare un viaggio emotivamente e fisicamente molto pesante. Chiedo se qcuno è stato in uno di questi due campi, se lo ha conosciuto oppure un'indicazione di associazioni alle quali possa rivolgermi (es: sopravvissuti). potete scrivermi a meleferrante@gmail.com
Ringrazio per l'aiuto!
Eleonora
Eleonora Ferrante 2019/7/11 - 20:57
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Grenze

Grenze
Chanson allemande – Grenze – Reinhard Mey – 1991


Dialogue Maïeutique

Il y a, Lucien l’âne mon ami, bien des chansons – allemandes, surtout, allemandes – qui parlent du mur de Berlin et de ceux qui y furent confrontés.

Oh oui, dit Lucien l’âne, et j’avais beaucoup aimé la version française de celle où Wolf Biermann met en scène François Villon sur le fameux mur et face aux gardes légèrement décontenancés ; si je me souviens bien, elle s’intitulait « Ballade auf den Dichter François Villon » – et la version française « BALLADE DU POÈTE FRANÇOIS VILLON ».

En effet, c’était une fameuse ballade, dit Marco Valdo M.I., et Wolf Biermann, à propos du mur et de tout ce qui l’entourait, était – si j’ose dire – bien placé pour en savoir. Il a écrit beaucoup de chansons dans ce contexte assez particulier. Par parenthèse, tout comme pour Reinhard Mey, Franz-Josef Degenhardt, Erich Kästner, Kurt Tucholky... (Continues)
FRONTIÈRE
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2019/7/11 - 20:08

Non siam più la Comune di Parigi

Nel libro 'I mei sette figli' di Alcide Cervi e Renato Nicolai, alla pagina 117 dell'edizione Editori Riuniti 1971 (ma copia conforme alla prima edizione del 1955), Lucia Sarzi insegna ad Aldo Cervi una canzone: Non siam più la comune di Parigi (ne vengono trascritti i primi quattro versi). Siamo nel novembre del 1943.
Negli atti del convegno nazionale di studi - Canzoni e Resistenza - svoltosi a Biella nel 1998, a cura di Alberto Lovatto,pubblicato nel 2001, Cesare Bermani scrive (pag. 28)"Arturo Pedroni, autore de 'La Comune di Parigi', racconta come essa venne da lui iniziata in carcere anni prima e terminata nel febbraio del 1944 a Poiano di Villa Minozzo, in provincia di Reggio Emilia; ..."
Probabilmente la Sarzi conosceva la versione ancora incompleta e quella insegnò ad Aldo Cervi nel '43.
Francesco Giuffrida 2019/7/11 - 18:12
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Business Goes On As Usual

Business Goes On As Usual
La canzone è del 1965.
Gli autori sono effettivamente Fred Hellerman e Fran Minkoff ma fu incisa per la prima volta dal Chad Mitchell Trio nel loro disco "Violets of Dawn"
B.B. 2019/7/10 - 14:17
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Hijos del pueblo

Hijos del pueblo
”INNO ANARCHICO SPAGNOLO”: La versione (anonima) italiana pubblicata nell' “Almanacco Libertario per il 1937” di Carlo Frigerio

La seguente versione italiana apparve sull' “Almanacco Libertario per il 1937” (p. 68) stampato in Svizzera da Carlo Frigerio. Dopo le note storiche che accompagnano il canto e la riproduzione a tutta pagina dello spartito, l'Almanacco così termina: “La rivoluzione ha rimesso in voga quest'inno popolare e le note fatidiche e vibranti di Carratalá risuonano ora liberamente nelle manifestazioni pubbliche della nuov Catalogna, insorta contro il fascismo sanguinario e liberata dai ceppi del passato. Diamo qui la versione italiana di quest'inno, già tradotto e cantato da molti anni dai nostri compagni francesi.” Quest'ultima, importante affermazione ci comunica che il canto spagnolo è già tradotto e diffuso tra gli esuli anarchici in Francia “da molti anni”, cioè se... (Continues)
Figlio del popol avvinto in catene
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2019/7/10 - 06:16
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Padreterno@aldilà.com

Padreterno@aldilà.com
Interpretata da Alessio Lega
Disegni di Sergio Staino

Marco Poggiolesi: chitarra
Sergio Zanforlin: violino
Guido Baldoni: fisarmonica
Michele Staino: contrabbasso

Questo è un canto piuttosto recente (2005) del Maestro della canzone d'autore Fausto Amodei. Quest'anno Fausto l'ha "rinfrescata" riscrivendo l'ultima strofa, originariamente indirizzata a Berlusconi e ora a Salvini e più in generale ai razzisti-baciapile. Solo che Fausto, che ha appena compiuto 85 anni, non se l'è sentita di cantarla - secondo me per pigrizia e generosità - e ce l'ha affidata. Sergio Staino a sua volta l'ha illustrata da suo pari e noi abbiamo fatto del nostro meglio per proporvela.
Grazie Fausto per questi 85 anni di lucidità e bellezza. Se Dio è come ce lo descrivi tu... quasi quasi, anche un impenitente anarchico come me, un pensierino alla conversione lo fa.
Alessio e la Banda.

adriana 2019/7/9 - 08:19




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