Byelorussian [Belarusian] version by Aljaksej Žbanaŭ
Il testo della versione è ripreso dal sito di Eli Rabinowitz (Sezione "Words"), ma lo abbiamo qui fornito di una trascrizione in base ai criteri utilizzati nel nostro sito. Il nome del traduttore è indicato in questa pagina.
The translated lyrics are reproduced from Eli Rabinowitz's website (Section: Words), but we have provided here a transcription according to the principles used in our site. The translator's name is stated in this page.
Ты не кажы, што гэта дзень апошні твой. [1] (Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/9/1 - 20:39
Non credo proprio che l'autore della terza traduzione polacca sia Zbigniew Zapasiewicz. Fu un attore polacco, bravo, ma mica traduceva. Infatti, sul volantino riprodotto su w.bibliotece figura come lettore. La traduzione è più antica, ma anonima (o fatta da stesso Hirsh Glik???) a quanto pare. Unico segno in rete ne trovo qua, però il nome di Ryszard Marek Groński riguarda il testo di uno spettacolo teatrale ispirato a un altro testo di Hirsh Glik – "Ballada o brunatnym teatrze" (La ballata sul teatro bruno).
Fai caso, Rick, che è lo stesso testo dalla pagina del sito di Eli Rabinowitz che viene seguito però dalla riproduzione della pagina con il testo tradotto da Miriam Gold. Ecco, una piccola svista dei admministratori ebrei, per altro più breve di una strofa.
La versione romena (di un anonimo “E.D.”) è stata ricopiata e resa fruibile testualmente dal sito di Eli Rabinowitz (Sezione “Words”), che riporta solo l'immagine ripresa dalla brochure di Leizer Ran. Si avverte che il romeno della versione è scritto secondo i canoni ortografici degli anni '40 circa (p.es. “aci” per “aici”, “sbor” per “zbor” ecc.).
The Romanian version (by an anonymous “E.D.”) has been directly copied ad made available as a text from Eli Rabinowitz's website (Section “Words”), including only the image taken from Leizer Ran's brochure. You are advised that the Romanian used for this version shows the typical spelling of the 40's (e.g. “aci” for “aici”, “sbor” for “zbor” etc.)
Per Krzysiek. Ho cercato di ovviare modificando il tutto in "...letta da Zbigniew Zapasiewicz". Certo che l'ipotesi che la versione polacca sia dello stesso Hirsh Glik è suggestiva sì, ma anche verosimile, a pensarci bene. Wilno era in Polonia allora, e sicuramente il polacco era sua lingua d'uso assieme allo yiddish. Mi riprometto di fare qualche altra ricerca interessando anche Eli Rabinowitz. Saluti e grazie!
Sul sito di Eli Rabinowitz è presente soltanto l'immagine ripresa dalla brochure di Leizer Ran (1972), con indicazione del traduttore. La abbiamo qui riprodotta testualmente.
Eli Rabinowitz's website includes only an image taken from Leizer Ran's brochure, with the translator's name. We have reproduced it here as a text.
Sul sito di Eli Rabinowitz è presente soltanto l'immagine ripresa dalla brochure di Leizer Ran (1972), con indicazione del traduttore. La abbiamo qui riprodotta testualmente.
Eli Rabinowitz's website includes only an image taken from Leizer Ran's brochure, with the translator's name. We have reproduced it here as a text
German Adaptation ("Nachdichtung") by Heinz Kahlau
Ripresa da anarchismus.at, sito anarchico austriaco: "Der berühmteste jüdische PartisanInnenensong, geschrieben 1943 von Hirsh Glick im Ghetto von Vilnius."
Reproduced from anarchismus.at, an Austrian anarchist website: "Der berühmteste jüdische PartisanInnenensong, geschrieben 1943 von Hirsh Glick im Ghetto von Vilnius."
Ripresa dal sito di Eli Rabinowitz (sezione "Words"). Il traduttore non è indicato, ma poiché Eli Rabinowitz è nato in Sudafrica, è probabile che il traduttore sia egli stesso.
Reproduced from Eli Rabinowitz's website (section: "Words"). The translator's name is not stated, but it could be E.R. himself as he is a native from South Africa.
Moet nooit sê dit is die einde van die pad nie. (Continues)
Sul sito di Eli Rabinowitz è presente soltanto l'immagine ripresa dalla brochure di Leizer Ran (1972), con indicazione del traduttore. La abbiamo qui riprodotta testualmente.
Eli Rabinowitz's website includes only an image taken from Leizer Ran's brochure, with the translator's name. We have reproduced it here as a text.
Greek translation by Riccardo Venturi
Μετέφρασε στα Ελληνικά ο Ρικάρντος Βεντούρης
04-09-2017 19:31
Traduzione letterale non cantabile, preparata appositamente per questo sito.
The following word-for-word translation cannot be sung. It has been specially made for this site.
French version by Irene Kanfer
Version française d'Irene Kanfer
Sul sito di Eli Rabinowitz è presente soltanto l'immagine ripresa dalla brochure di Leizer Ran (1972), con indicazione del traduttore. La abbiamo qui riprodotta testualmente.
Eli Rabinowitz's website includes only an image taken from Leizer Ran's brochure, with the translator's name. We have reproduced it here as a text.
Sul sito di Eli Rabinowitz è presente soltanto l'immagine ripresa dalla brochure di Leizer Ran (1972), con indicazione del traduttore. La abbiamo qui riprodotta testualmente.
Eli Rabinowitz's website includes only an image taken from Leizer Ran's brochure, with the translator's name. We have reproduced it here as a text.
io credo che non si parli nè di pallottole decise nè di parvenze, ma di unghie finte (conchiglie dure) che picchettano sugli iphones, e Rhapsody sia inteso come Rapimento, Euforia, Emozione ..
Sarà forse un caso, ma è da tutto il giorno che mi sto cantando questa canzone pensando a quei due nella foto sopra. Non solo a loro, va da sé, ma in questi ultimi tempi hanno raggiunto il "top".
I bravi coglioni,
come me come te come noi come voi,
se non stanno buoni
s'arrabattano, sbattono, fanno casino, non è poi grave
fra pagliuzza e trave,
ma statisticamente
i tre quarti dei matti son capi di stato malati di mente
hanno zelo, denari, mostrine e alamari
e per questo fanno
il massimo danno.
Bellissima anche l'interpretazione di Ginevra de Marco. Sul rigetto da parte del popolo dei giacobini si sa poco, complice una storiografia fedele a una vulgata che lascia spazio solo ai presunti 'eroi 'della Repubblica partenopea. Essi erano in realtà degli utopici intellettuali salottieri asserviti agli interessi stranieri e totalmente sconnessi dalla realtà ed invisi a quel popolo di cui si arrogavano di essere i tutori. Ricordano i nostri attuali governanti che però mancano totalmente di quella tensione ideale che essi, se non altro, avevano